Ceci

Cecilia studia Medicina all'Università di Bologna, lavora in una pizzeria da asporto, legge e scrive (più che altro per sè). Le piacciono il cinema e l'arte moderna, il caffè e la birra, i Beatles e prendere il treno. Mangia qualunque cosa l'umanità abbia nei secoli ritenuto commestibile, parla bene solo l'inglese ma si sforza di imparare un po' di tutto. Viaggiare è nella sua natura, è in continuo e perenne contrasto con la bilancia perchè "il corpo deve essere allenato per tener dietro alla testa". Crede fermamente di essere quello che è grazie a suo padre, e crescendo assomiglia sempre di più a sua madre. Il suo obiettivo (spera di non dover dire sogno) è di partire da sola, senza biglietto di ritorno.

Il mio battesimo come viaggiatrice affonda nella mia memoria di novenne, quando i miei genitori decisero di caricarmi, con rispettiva valigia e piccola tenda igloo, su un simpatico camion giallo e blu con cui un loro amico portava in giro per il mondo parenti e conoscenti... direzione Marocco... da allora piedi e testa hanno trovato la dimensione che li porta ad allinearsi perfettamente, e non mi sono più fermata...

Il viaggio per me è quello fatto lentamente, un piede davanti all'altro, uno zaino sulle spalle, un pullmino stracarico che ondeggia di qua e di là, una strada ghiaiata o un nastro d'asfalto che sembra infinito, una stazione, autostop se serve...

Ma soprattutto viaggio per me è spaesamento, abbandono, incontro.