Viaggiare a giugno 2021: cosa aspettarsi
Dove e come si potrà viaggiare prima dell'adozione del Digital Green Certificate europeo? Tutte le regole e le restrizioni attualmente in vigore in Italia e in Europa
ARTICOLO DI
Zone bianche e gialle, Green Pass e Digital Green Certificate, quarantene e screening all’arrivo, test molecolari e antigenici: viaggiare appare ancora un’impresa ardua e le regole per l’ingresso variano da paese a paese. In attesa del Green Pass europeo (Digital Green Certificate) che uniformerà le regole di ingresso nei vari paesi a partire dal prossimo 1 luglio, ecco una panoramica di dove e come si potrà viaggiare a giugno.
ITALIA
Con il decreto legge del 22 aprile 2021, entrato in vigore il 26 aprile scorso, l’Italia ha cominciato ad allentare gradualmente le misure restrittive relative agli spostamenti.
L’indice di contagio è sceso, le regioni hanno iniziato a colorarsi di giallo ed è entrato in vigore il Green Pass, un certificato che permette lo spostamento tra regioni di colore diverso anche per motivi di turismo. Lo possono ottenere vaccinati (a 14 giorni dalla seconda dose), guariti dal Covid (entro 6 mesi dal tampone che ne ha attestato la guarigione) e negativi a un tampone molecolare o antigenico eseguito 48 ore prima del viaggio.
Dal 1 giugno Friuli, Molise e Sardegna sono tornate di colore bianco, e saranno seguite nelle prossime settimane da altre 10 regioni. Nelle zone bianche non ci sarà il coprifuoco e non sarà necessario usare il Green Pass per spostarsi, tranne per recarsi in Sardegna: qui, un’ordinanza valida fino al 15 giugno permette l’ingresso nell’isola solo dietro presentazione di un tampone negativo, un certificato di guarigione o di vaccinazione.
Nelle regioni che rimangono di colore giallo, invece, vige ancora il coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino, che verrà spostato alle 24 il 7 giugno e verrà eliminato il 21 giugno. Gli spostamenti tra zone gialle sono liberi e non soggetti al Green Pass.
EUROPA
Per quanto riguarda i viaggi fuori dai confini nazionali, bisogna ancora fare riferimento alle regole in ingresso stabilite da ogni paese. L’ordinanza del ministro della Salute del 16 maggio scorso di fatto elimina la quarantena e il doppio tampone al rientro in Italia dai paesi dell’elenco C (Area Schengen + Croazia, Regno Unito e Israele), mantenendo solo la regola del tampone molecolare o rapido effettuato almeno 48 ore prima del rientro in Italia.
I paesi europei, che prima si muovevano ognuno per conto proprio, sembrano aver sostanzialmente uniformato le regole in ingresso: quelli del centro e sud Europa consentono l’entrata dei cittadini europei muniti di un tampone molecolare effettuato 72 ore prima della partenza dal proprio paese (il test rapido non è quasi mai accettato).
La Grecia consente anche l’ingresso senza tampone ai vaccinati e ai guariti da meno di 9 mesi, al pari dell’Islanda, che però sottopone tutti a un tampone all’arrivo e a una quarantena di 24 ore. Per i non immunizzati, invece, vige la regola del tampone da fare 72 ore prima della partenza + doppio screening all’arrivo e quarantena di 5 giorni.
Regno Unito e Irlanda al momento obbligano i cittadini europei in arrivo a una quarantena che va dai 10 ai 14 giorni, mentre la Norvegia ancora non consente l’ingresso nel proprio paese per turismo.
Il coprifuoco sta gradualmente sparendo nei paesi in cui è ancora attivo: in Spagna è limitato ad alcune zone ad alto rischio, in Francia verrà sollevato il 30 giugno e in Grecia è ancora attivo dalle 00:30 alle 5.
COSA SUCCEDERÀ DAL 1 LUGLIO?
Con l’entrata in vigore del Digital Green Certificate europeo a partire dal prossimo 1 luglio, le regole di ingresso saranno uniformi per tutti i paesi dell’Unione Europea e per quelli dello spazio Schengen che vorranno aderire: Islanda e Norvegia hanno già dichiarato che adotteranno le regole del Green Pass europeo, consentendo quindi l’ingresso a vaccinati, tamponati o guariti dal covid senza ulteriori restrizioni.
Il certificato verde europeo, che si baserà su un QR code leggibile da cellulare o tablet (ma rilasciato anche in forma cartacea) in tutti i paesi dell’UE, attraverso un Gateway messo a punto da Bruxelles che è già attivo dal 1 giugno scorso: i paesi che si sono già adeguati alla piattaforma ideata dalla Commissione Europea, infatti, possono già rilasciare certificati validi in tutti gli stati membri.
Le regole sono state confermate da Bruxelles e il certificato potrà essere rilasciato alle seguenti categorie:
- vaccinati (almeno 14 giorni dopo la seconda dose)
- guariti (entro 6 mesi dalla guarigione o a 14 giorni dalla prima dose di vaccino)
- negativi (entro 72 ore con tampone molecolare, entro 48 con test rapido)
Tutti i paesi dell’Unione Europea dovranno adeguarsi e non potranno mettere ulteriori misure restrittive all’ingresso, a meno che non ci sia un’improvvisa impennata dei contagi.
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