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Martedì, 21 Novembre 2006

Western Australia

Il Western Australia è senza dubbio uno degli Stati meno conosciuti dell'Australia ed è di solito trascurato dai viaggiatori che non possono permettersi lunghi periodi di vacanza....

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Vagabondo0





Il Western Australia è senza dubbio uno degli Stati meno conosciuti dell'Australia ed è di solito trascurato dai viaggiatori che non possono permettersi lunghi periodi di vacanza. La maggior parte, infatti, costretta per forza a dover scegliere, include nell' itinerario classico le aree più famose come la costa est, Uluru (o Ayers Rock, ma preferisco usare il nome originale aborigeno come ormai fanno anche molti Australiani) e la barriera corallina di Cairns e dintorni.

Eppure il Western Australia, grande quanto l'intera Europa Occidentale e con poco più di 2.000.000 abitanti (dei quali quasi 1.500.000 vivono a Perth, mentre gli altri sono dispersi in un area pari a quasi 9 volte l'Italia!) offre da solo spunti per una intera vacanza.

A cominciare proprio da Perth, la città più isolata del mondo che pure, secondo me, è la città più vivibile d'Australia....detto da uno che è nato a Sydney non può che sembrare un giudizio quantomeno imparziale! Bastano già i primi giorni di vacanza in questa splendida città per rimanere sorpresi da cose di cui non conoscevamo neppure l'esistenza. Alzi la mano chi ha mai sentito parlare dei Quokkas, per esempio! Dopo un primo giorno di acclimatamento tra gli splendidi parchi della città (o anche due, perché no?) la prima escursione non può dunque che essere Rottnest Island, alla ricerca di questi illustri sconosciuti chiamati Quokkas (Setonix Brachyurus). Il nome dell'isola nasce da una storpiatura del nome Ratt-nest, ovvero nido di ratti. Questo perché i primi navigatori che approdarono nell'isola videro tra i cespugli quelli che ritenevano essere dei giganteschi ratti! Avevano appena visto proprio i Quokkas e non c'è di che meravigliarsi se li avevano scambiati per dei grossi roditori perché effettivamente la coda sembra essere quella di un ratto. Ma, a parte questo particolare che può apparire a prima vista un po' repellente, dalla coda in su prende corpo uno dei più simpatici marsupiali che si possa vedere in Australia. Si tratta di un cangurino in miniatura che vive solo qui e a Bald Island (e in alcune altre zone del sud-ovest dove si sta tentando il ripopolamento per preservarli da eventuali epidemie) e che non tarderà certo a farsi scoprire una volta che sarete approdati in quest'isola a soli 18km. da Perth.

Rottnest è un piccolo paradiso, percorribile solo in bicicletta (che si affitta in loco) e raggiungibile con un traghetto dal porto di Perth o da Freemantle. Usciti dal villaggio di attracco, si può prendere la strada principale che va da una parte o dall'altra: bisogna calcolare bene i tempi se non si vuole perdere l'ultimo traghetto perché l'isola, pur non essendo molto grande, non è neppure piccola (mal che vada si dorme lì!).

Non si percorrerà molta strada prima di avvistare i primi Quokkas che, ovviamente, hanno già imparato la regola "umano = cibo". Forse dovrei dire "umano in bicicletta= cibo" perché se per caso avrete la Vostra colazione nell'immancabile cestino della bicicletta bisognerà far bene attenzione, perché le piccole canaglie ci si tufferanno dentro senza nessuna remora nel caso la appoggiate a terra...





I quokkas sono ghiottissimi di pane ma i locali raccomandano di astenersi dall'offrire questo alimento perché rovina loro i denti. Per avvicinarli (non sarà comunque difficile) aspettate un pulmino di un tour locale (gli unici mezzi a motore autorizzati, insieme a quelli dei ranger) e osservate qual è l'erba che la guida raccoglie per porgerla ai più coraggiosi: si potrà apprezzare da vicino il loro modo di mangiare quasi da umano, usando le zampette anteriori come fossero delle manine, senza per questo far loro del male dal punto di vista alimentare.

Naturalmente non sono gli unici animali a vivere in quest'isola: chi la visita d'inverno, per esempio, avrà maggiori probabilità di vedere da vicino le imponenti Aquile Pescatrici (Pandion Haliaetus): mi è capitato di vederne un nido praticamente in spiaggia, a poche decine di metri da un luogo frequentato dai surfisti. Una opportunità straordinaria per appassionati di fotografia naturalistica!

Quokkas e altri animali a parte, l'isola è semplicemente meravigliosa: pur essendo a poche miglia marine da Perth, non è invasa dai turisti: un dovere (o forse dovrei dire un piacere..) fermarsi a Salmon Bay, con la sua sabbia color salmone (un particolare: gli Australiani sono estremamente pratici e molti luoghi hanno dei nomi tanto semplice quanto descrittivi: Perpendicolar point, Useless loop, Lake disappointment, etc...).


Lasciata Perth, la prossima metà dipende tanto dal mezzo di locomozione quanto dal tempo a disposizione: le mete principali possono essere: verso sud la regione di Margaret River con le sue splendide coste ed il mare ruggente (paradiso dei velisti) e, non ultime, le splendide aziende vinicole sempre visitabili (ehm... chi scrive è un enologo, chiedo venia per questa divagazione ma davvero vale la pena visitarne almeno una, parola di esperto): il giro a sud potrebbe terminare con la spettacolare Valley of Giants tree top walk, una spettacolare passeggiata su una passerella a 40 metri di altezza, sulla cima di alberi maestosi. Si trova vicino alla cittadina di Denmark:

In alternativa potete spingervi ad est per ammirare la ormai famosa curiosità geologica della Wave Rock: ignorata per tanti anni fu portata alla ribalta mondiale da un fotografo naturalista ed il successo fu immediato. E' una vera e propria onda di roccia, scolpita da millenni di azione eolica. A poche decine di metri, altre formazioni curiose tra cui non va perso lo sbadiglio dell'ippopotamo.

Vicino al parcheggio un bar con un recinto di Koala. I koala, adorabili peluche, non vivono nel Western Australia se non in alcune aree controllate, per cui per chi non li ha mai visti questa può essere la sola occasione.

Viaggiando invece verso nord le possibilità sono molteplici. Sempre per gli appassionati di animali non va dimenticato che se non è facile trovare i koala in questa parte d'Australia è invece facilissimo imbattersi nei canguri. Ecco una dritta interessante per chi vuole vederne parecchi da vicino: a Yanchep, cittadina di mare a 50 Km. da Perth c'è un golf club che la mattina presto e la sera al crepuscolo viene invaso da decine – a volte centinaia- di canguri. Ghiotti dell'erbetta fresca del campo fungono da falciatrice naturale! L'ideale è prendere alloggio in uno degli alberghi vicini al campo e magari farsi prestare una sacca da golf dai gestori: non per giocare, ma per camminare ai bordi del campo. I canguri, infatti, sono abituati a vedere i giocatori di golf e si lasciano avvicinare a poche decine di metri solo da loro. Chi è sprovvisto di sacca da golf (elemento base di riconoscimento) li vedrà scappare molto ma molto prima. Provare per credere!

I canguri che si vedono da queste parti sono principalmente canguri rossi: in Australia ci sono oltre 50 specie di questi marsupiali con dimensioni che vanno dai pochi centimetri ai 3 metri, coda compresa. Hanno nomi tra i più disparati che spesso richiamano forme e colori: topocanguro, canguro-cane, canguro grigio, etc....





Anche per gli appassionati di flora qui c'è di che sbizzarirsi: a settembre, per esempio, le strade sono costellate di giganteschi arbusti di mimose: le stagioni qui sono rovesciate, quindi quel che da noi fiorisce a marzo, lì fiorisce a settembre. Non mancano le specie autoctone, a cominciare dalla Banksia (fu il primo fiore sconosciuto ad essere scoperto da Banks, il botanico che accompagnava il capitano Cook durante le prime esplorazioni del nuovo continente. Vi era una tale diversità che deve essersi sentito come un bambino con le mani nel vasetto di marmellata.....), oppure lo stranissimo pisello di Sturt.

Uno dei "must" del viaggio verso nord è senza dubbio la famosissima Monkey Mia a "solo" un giorno di viaggio (e circa 800 km) dalla capitale. Per la strada è d'obbligo una sosta al Pinnacle Desert, una delle molteplici stranezze di questo continente. Un deserto di pochi ettari caratterizzato dalla sabbia di color giallo: sembra la farina di granturco che si usa per fare la polenta gialla! Nel mezzo tanti pinnacoli rocciosi sulla cui origine anche i geologi hanno tesi discordanti. Il giallo della sabbia contrasta con la spiaggia di un bianco accecante che si trova a pochi chilometri di distanza e che addirittura si scorge da questo deserto formato tascabile. Chilometri e chilometri di spiaggia deserta o quasi sono cosa normale da queste parti. Una vera "noia" per i locali, che vivono la spiaggia spesso in maniera diversa da come siamo abituati noi: dove è concesso le percorrono con i mezzi più strani, dalle moto ai side-car, dai pick up modificati e trasformati in bar, alle auto con nientemeno che un divano montato sopra!

Tornando al nostro deserto, con un po' di fortuna nei dintorni del Pinnacle desert si può avvistare la Blue Tongue Lizard (Tiliqua occipitalis), un lucertolone dalla stranissima lingua blu. Se si infila tra i cespugli astenetevi tuttavia dall'inseguirla, questa lucertola ha lo stesso habitat di un paio di pericolose serpi. A proposito di deserti, una delle creature più strane Australiane (titolo conteso da non pochi animali!) sono senza dubbio le formiche del miele: questo minuscolo animale si è adattato alla difficilissima vita nel deserto in maniera piuttosto singolare: in presenza d'acqua ne assumono una tale quantità da gonfiare la parte finale del loro corpo come una vero e proprio pallone. Impressionante. Gli aborigeni ne sono ghiottissimi perché si sfamano e dissetano allo stesso tempo. Contenti loro... Hanno una tecnico pressoché unica per scovarle, le "sentono" appoggiando le mani al suolo.











Ancora pochi chilometri e si arriva finalmente a Monkey Mia che, pur essendo una località famosa, è ben lontana dai nostri standard di affollamento. La prima volta che ci sono stato, nel lontano 1989, eravamo quattro gatti e i delfini si potevano toccare senza nessun problema.

Ora, dato il costante aumento di visitatori, i rangers pongono delle limitazioni, ma l'esperienza è comunque notevole. Vedere dei delfini totalmente liberi venire fino a pochi passi da voi è sempre emozionante. Il loro numero può variare, di solito sono 7 o 8, e sono tutti chiamati per nome dai rangers. Ultimamente sono venuti alla ribalta altri siti in cui i delfini sono stati abituati dai locali a venire a riva, grazie a delle strategiche offerte di pesce fresco, quindi basta solo cercarli.... In ogni caso a Monkey Mia non si va solo per i delfini. Alcuni catamarani da contattare in loco organizzano delle uscite alla ricerca del Dugongo ( Dugong dugon: uno schivo mammifero marino che alimentò il mito delle sirene, ormai in via d'estinzione); a qualche chilometro di distanza potete ammirare la straordinaria Shell Beach, (ricordate? Gli Australiani sono pratici e descrittivi!) una spiaggia formata solo da piccole conchigliette bianche: niente sabbia, niente roccia, ma solo metri e metri di conchiglie bianche grandi quanto un'unghia!

Ancora, vicino a Denham ci sono gli stromatoliti, dei veri e propri fossili viventi: da lontano sembrano rocce, ma sono in realtà delle gigantesche colonie di cianobatteri. Un'emozione, per gli addetti ai lavori, una piccola delusione per chi si aspetta chissà quale stranezza morfologica....

Durante i trasferimenti on the road occhio ai bordi dell'asfalto: si possono avvistare, con un po' di fortuna – ma è meno difficile di quel che si creda – un diavolo spinoso (Moloch horridus).

Il nome non gli rende giustizia, dato che è totalmente innocuo per l'uomo, ma una vera calamità solo per le formiche. E' un rettile, di colore giallo-marrone, dotato di piccole escrescenze cornee dall'aspetto effettivamente un po' inquietante. Se lo si trova si può tranquillamente prenderlo in mano : è molto probabile che lui non si muova: forse nella sua testolina è convinto di averci ingannato e di sembrare ai nostri occhi un rametto spezzato.... Depositarlo sul bordo estremo della strada può a volte salvargli la vita ed evitargli di essere schiacciato delle auto. Benché il diavolo possa essere maneggiato senza problemi, non bisogna dimenticare che non è certamente cosa saggia raccogliere altri animali! L'Australia è famosa per la pericolosità della sua fauna (9 delle 15 specie più velenose di animali vivono in Australia). Quindi alla larga da serpenti, ragni, meduse, strani pesci o riconoscibilissimi coccodrilli e squali! Tra le specie più pericolose il Tiger Snake, il black snake, il brown snake, tutti i serpenti marini, la vespa di mare, il conus (una conchiglia) il funnel web spider, il redback spider (qualcuno ha parlato di nomi descrittivi?!?). Tuttavia non è il caso di farsi rovinare la vacanza da queste informazioni. Le più elementari norme di buon senso faranno evitare brutti incontri. Cesattamente la cosa più saggia fini sono stati abituati dai locali a venire a riva, quindi basta solo cercarli..ature mi vanta Sempre a proposito di descrizioni, prima di lasciare la regione di Monkey Mia, lascio ad ognuno la decisione se valga la pena di fare il periplo della penisoletta chiamata "useless loop" (giro inutile!).

Viaggiando più a nord si arriva alla regione del Ningaloo Marine Park e qui ci aspetta una delle indiscusse meraviglie del Western Australia: una barriera corallina senza dubbio più piccola e meno conosciuta di quella della costa est ma con dei grandissimi vantaggi: è ugualmente bella, è meno affollata, è facilmente accessibile dalla spiaggia (l'altra si trova al largo), le strutture circostanti sono meno costose, la zona è meno turistica.... È ancora troppo poco?

La barriera è 10 volte più piccola di quella più famosa del Queensland (solo 260 Km di lunghezza) ma è una vera meraviglia per gli appassionati e non. Per chi ha più tempo, non va persa l'opportunità di nuotare con lo squalo balena, il pesce più grande del mondo: lungo fino a 18 metri, può pesare anche 10 tonnellate. Anche lui, a dispetto del nome, è totalmente inoffensivo tanto che se viene attaccato non tenta neppure di difendersi!

Proseguendo ancora verso nord si entra nel Kimberley, il vero "far west" dell'Australia. I locali la definiscono "the last frontier" ed hanno davvero ragione. Se qualcuno vuole farsi settimane intere viaggiano in jeep senza incontrare nessuno, bene, questo è il posto giusto. Ovviamente la cosa va organizzata con serietà. Il motto del Kimberley – mutuato dall'Australia intera - è "qui, a piedi, non si va da nessuna parte" , ma anche in auto bisogna stare bene attenti a quel che si fa. Troppi sciocchi faciloni sono morti o hanno rischiato di farlo perché si sono persi nel meraviglioso ma pericoloso bush Australiano. Se da queste parti vi capita di vedere, presso qualche biforcazione della strada o della pista, un'accozzaglia di bidoni, vecchi frigoriferi, casse di varie forme e dimensioni appese ad un palo, niente paura: sono le cassette delle lettere dei locali. Del resto i poveri postini non possono sempre farsi che ne so, 35 miglia per raggiungere una fattoria, altre 40 per la seconda e poi 70 per la terza. Molto meglio piazzare le cassette, spesso decisamente folkloristiche, all'incrocio della strada principale e lasciare che i proprietari vengano a prendersi la posta, magari una volta alla settimana!! Niente di strano per un Paese dove esiste la scuola via radio e il "Royal Flying Doctor Service", che utilizza gli aerei al posto delle ambulanze (e che copre quasi l'80% del territorio nazionale).

Broome o soprattutto Kununurra costituiscono una base ideale per chi vuole visitare una delle principali bellezze del Kimberley, le Bungle Bungle (Purnululu è il nome aborigeno), praticamente sconosciute al mondo e alla maggior parte degli Australiani fino al 1982, quando un documentario sull'allevamento delle vacche del luogo le ha portate alla ribalta. Sono degli enormi panettoni silicei, fragilissimi dal punto di vista geologico, di colore arancione, con ampie striature nere e grigie. Non mi soffermo su come si sono formate dal punto di vista geologico, ma mi limito a segnalare che qui il turismo di massa non è di casa, e i locali non lo spingono più di tanto, proprio perché per la fragilità del sistema un forte impatto turistico sarebbe devastante. Solo gli aborigeni possono andare dove vogliono, all'interno del parco (il loro rispetto per la natura è al di sopra di qualunque sospetto) mentre i visitatori vengono incanalati su alcune delle zone più spettacolari e controllati da vicino dai Rangers. Il posto è sensazionale! Io ci sono stato la prima volta nell'89. Non più di 8.000 visitatori l'anno a quel tempo, qualche migliaio in più nel 98 (seconda visita) , ora non so, ma dubito che si possa essere disturbati dalla folla.....

Attenzione perché questo parco nazionale è aperto solo da aprile a novembre: nell'estate Australe le piogge torrenziali e le temperature estreme non permettono la visita......

Per gli amanti del mare è senza dubbio consigliabile alloggiare a Broome: cittadina al centro della pesca delle perle ha un curioso cimitero pieno di giapponesi (i migliori pescatori di perle al mondo), un interessante sito dove si possono ammirare le orme dei dinosauri a poca distanza, ma soprattutto a pochi chilometri si trova la fantastica Cable Beach, (foto Cable beach) una spiaggia lunga più di 20 chilometri: nulla di strano per gli standard Australiani, visto che si trova a poca distanza dalla seventy-miles beach! E' considerata una delle spiagge più belle del mondo. Chi invece alloggia a Kununurra, il paese più vicino al parco ("solo" 5 ore di viaggio!) può provare l'emozione di nuotare nel lago infestato da coccodrilli di acqua dolce. Molto più scostanti dei temibilissimi coccodrilli d'acqua salata, questi rettili sembrano non essere un pericolo per l'uomo, a detta dei locali, molti dei quali non disdegnano il bagno in queste acque. Io ho declinato l'invito: se questa è vigliaccheria, ebbene sì, sono un codardo!


Arrivare fino a Broome in auto, partendo da Perth, è già una bella impresa, quindi ci sono già tutti gli elementi per un viaggio a mio parere indimenticabile. Spero che questo piccolo diario serva a dare un'idea di quanto valga la pena organizzare un viaggio in Western Australia: ovviamente c'è anche molto altro da vedere, ma servirebbe un libro per poter descrivere tutto: da persona innamorata dell'Australia sarei felice se solo fossi riuscito a trasmettere vagamente l'impressione che questo sia davvero un angolo di mondo che vale la pena essere visitato.......

Consigli utili:


Tempo per effettuare questo viaggio: min15 giorni meglio se almeno tre settimane

Distanze: notevoli, basti pensare che tra Perth e Kununurra ci sono 3330 kilometri (pari a 37 ore di guida circa). Se poi si considerano anche le escursioni verso sud (Margaret River) e ovest ( Wave Rock) e deviazioni varie considerare non meno di 6.000 km. Ammesso che a Kununurra o a Broome lasciate la macchina e torniate in aereo..... (consigliato) .


Difficoltà: non è un viaggio difficile se ci si limita all'itinerario principale. Se si vogliono invece lasciare le strade principali per escursioni nel Bush le cose cambiano. Attenzione: non improvvisare nulla, il bush Australiano non va sottovalutato! Organizzarsi adeguatamente, meglio avere due mezzi e partire con abbondanti scorte di benzina (eventualmente pezzi di ricambio) e acqua. In alcune zone è indispensabile lasciar detto ai rangers locali l'itinerario. Ricordarsi che per eventuali spedizioni di soccorso viene presentato il conto!!


Pericoli: benché l'elenco degli animali pericolosi sia lunghissimo (pesci, rettili, anfibi) in Australia i decessi per morsi di animali o attacchi di coccodrilli sono tutto sommato limitati. Molto spesso non è l'animale ad essere assassino è il turista ad essere un po' pirla! Quindi niente bagni ristoratori nei fiumi o nei mari senza aver prima consultato i locali. Evitare le passeggiate nei boschi se non si hanno scarpe adeguate, sbattere sempre le scarpe prima di metterle se sono rimaste ad esempio fuori dalla tenda (il redback spider adora i posti puzzolenti quindi attenti anche alle latrine all'aperto), e, dovrebbe essere inutile raccomandarlo ma c'è sempre il "coraggioso" di turno, evitare di infilare le mani in qualsiasi buco.

Il pericolo maggiore resta comunque l'incidente stradale per sonno o stanchezza. Le strade sono poco trafficate e lunghissime, proprio per questo il colpo di sonno è sempre in agguato.

Guidare il meno possibile di notte: se si è costretti a farlo andare piano, l'attraversamento di animali (soprattutto canguri) è sempre in agguato e un canguro adulto può distruggere un'auto o comunque causare seri incidenti. A monito di ciò sono molte le carcasse di canguro che può capitare di vedere lungo le strade. I locali, con il loro spirito tipicamente Australiano, dicono che "stanno prendendo il sole" .

Gli amanti della tintarella si proteggano adeguatamente: chi crede che gli Australiani siano belli abbronzati si sbaglia di grosso: non è raro vedere persone dalla pelle lattiginosa. Le creme a bassa fattore di protezione non si trovano neppure in commercio, di solito si parte da 10 in su. L'Australia è una delle zone con + alta percentuale di tumori alla pelle, un po' perché lo strato di Ozono è più sottile che da altre parti, un po' perché da queste parti il sole fa su serio.


Shopping: se avete intenzione di fare shopping, sfogatevi a Perth: verso nord si trova solo Geraldton che ha una minima parvenza di città con i suoi 20.000 abitanti (??) per il resto più nulla, fino a Darwin!


Quando andare: consigliati il periodo che va da marzo a ottobre. Ideali il periodo di fine agosto/settembre. Da evitare dicembre/gennaio: in alcuni luoghi fa un caldo terrificante e il parco nazionale di Purnululu è addirittura chiuso, sia per le temperature (si arriva anche a 50 gradi) sia per la possibilità di tempeste tropicali.


Letture consigliate: In una terra bruciata dal sole di Bill Bryson. Uno spasso.

Buon viaggio!

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