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Giovedì, 10 Dicembre 2009

Viaggio fai da te di 27 giorni in Cina

Di fatto la Cina non era la meta primaria del mio viaggio, ma semplicemente il luogo in cui si concludeva il mio viaggio con la Transiberiana.

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Vagabondo0


Questa è la seconda parte di Transiberiana




Questo è stato un viaggio totalmente "fai da te", della durata di 55 giorni (dal 23-06-07 al 17-08-07), che da Mosca, attraverso la Siberia, mi ha portato a Beijing, via Mongolia. (22 gg Russia; 6 gg Mongolia; 27 gg Cina).


Di fatto la Cina non era la meta primaria del mio viaggio, ma semplicemente il luogo in cui si concludeva il mio viaggio con la Transiberiana. Considerato che: avevo del tempo libero; in ogni caso dovevo pagare il viaggio di ritorno (che non avevo ancora prenotato); avevo il visto sul passaporto valido per un mese, allora ho deciso di visitare la Cina, per il periodo che mi consentiva il visto.

Ovviamente nelle mie impressioni poco entusiasmanti della Cina, contano tanto le mie belle esperienze, avute in Russia nella prima parte del viaggio, quindi anche non volendo, ci scappa sempre il paragone.

Ho affrontato da solo la parte del viaggio in Cina.

Sono arrivato in Cina, dalla Mongolia con la mitica Transiberiana, con soltanto il visto sul passaporto, e la prenotazione di un ostello a Beijing. Tutto il resto l’ho prenotato ed acquistato strada facendo, incluso il biglietto aereo per il rientro in Italia.

L’itinerario che ho scelto di seguire è stato quello della Cina storica e dei templi. Mi è stato suggerito sia un collega pacifista cinese, che dalla stessa guida Lonely Planet.

Ho riscontrato in Cina un gran contrasto fra tradizione e modernità, arretratezza e sviluppo.

Dell'arrivo a Beijing e delle mie impressioni sulla città ho già detto nelle prima parte del mio racconto.

01/08/07 Taian.

Da Beijing con il treno vado a Taian, per visitare il monte Taishan (una delle 5 vette sacre ai Cinesi).

Il treno è pieno fino all’inverosimile, è stato difficile trovare anche un posto in piedi.

La notte e il giorno seguente c’è una pioggia torrenziale e non ho potuto visitare nulla.

03/08/07 Da Taian visito il monte Taishan.

Con l’autobus di linea si arriva fino all’inizio della funivia per poi proseguire a piedi tra i tanti gradini, per un dislivello di 600 metri, e relativo ritorno. In un primo tempo, decido di scendere dopo aver assistito al tramonto, ma poi penso che non è il massimo della prudenza, (uno straniero da solo è una preda facile, per i malintenzionati), quindi decido di scendere prima del tramonto.

Il monte Taishan è ovunque pieno di canapa indiana.

04/08/07 Da Taian visito il monte Taishan, poi per Qingdao.

Con il solito autobus, vado al monte Taishan, fino a metà strada per poi ridiscendere a piedi. Ho il tempo per la doccia, e andare in stazione per il treno delle 16 per Qingdao.

Passata la stazione di Qingzhou, vedo la più grande concentrazione di serre che ho visto in vita mia, più di 10 km continui di serre. Tutte ordinate e ben tenute, ma con la particolarità di essere basse, il punto più alto è circa 1 metro. Immaginate le condizioni di lavoro al loro interno. Tutt’intorno industria pesante.

5-6-7/08/07 Qingdao.

Gli abitanti di Qingdao sono contenti e fieri della loro città, di fatto la città è carina solo perché somiglia più all’Europa, che alla Cina. Qingdao ha una parte moderna, con un bel lungo mare, con diverse sculture moderne.

Oggi ha diluviato tutto il giorno, per cui ne approfitto per comprami i biglietti per il rientro in Italia. 2 minuti per comprare il biglietto Roma-Catania e 5 ore per comprare il biglietto Beijing-Roma, direttamente nella sede di Air China. Si vantano molto di essere la sede degli sport velici delle olimpiadi del 2008, ma in una città con milioni di abitanti, la loro compagnia di bandiera non accetta le carte di credito.

A causa del diluvio rinuncio definitivamente a visitare sul monte Laishan. Visito la torre della TV.

Sono entrato in 3 ristoranti di lusso, e a parte verdure tagliuzzate e funghi, ho visto solo: frutti di mare, teste d’anatra, dita d’anatra, trippa, interiora ed altre robine varie. Quando sulla guida Lonely Planet si leggono elogi sulla cucina locale, bisogna considerare chi ha espresso quel parere, quasi sempre sono anglofoni, che notoriamente non eccellono nell’arte culinaria.

A Qingdao ho visto i bagnanti che si affollano a rovistare e scavare ogni palmo di spiaggia, per catturare qualsiasi cosa si muove, (devono accumulare il pranzo). Non ho visto nessuna donna abbronzata. I loro costumi sembrano i nostri degli anni 30.

Aspetto il treno nella sala di prima classe, e vedo che i poliziotti hanno chiuso la sala d’attesa perché stanno cenando (succhiando rumorosamente le loro pappine) e non vogliono essere disturbati dai viaggiatori. Stanno anche fumando sotto un grande cartello di divieto di fumo.

07-08-09 h 21:00 Viaggio: Qingdao – Luoyang

Cuccetta soft: compartimento da 4 posti, con porta e vaso di fiori finti. Riesco a dormire bene e a lungo.

Il treno attraversa una zona pianeggiante, verde, ricca di acqua, coltivata in ogni palmo, prevalentemente a mais. Durante il tragitto si vedono case fatiscenti, ma dotate di impianti per l’energia solare e di antenne paraboliche.

Su quasi tutti i muri delle case si arrampicano piante di cetrioli e/o zucche.

Accanto al mio vagone c’è il vagone ristorante, il quale è sporco e maleodorante, con del personale anch’esso sporco e scortese.

8-9/08/07 Luoyang.

Trovo un ostello pulito e ben organizzato, per meno di 4€ a notte.

Nel pomeriggio approfitto per fare un giro al centro. Globalmente la città è gradevole.

Il 9 vado in escursione alle Grotte del Drago (simili alla necropoli di Pantalica), bastano 3 ore per visitarle tutte. Nel pomeriggio vado al tempio del cavallo bianco. È sempre il solito tempio. Tardo pomeriggio-sera visito dei parchi sul lungo fiume.



10-11-12/08/09 Xian.

Xian da sola ha un milione di abitanti in più della Sicilia, ci sono folle ovunque. Ho provato l’esperienza di acquistare i biglietto, per il treno successivo, direttamente alla biglietteria della stazione, con una fila di più di 1000 persone, che spingevano appiccicate le une alle altre.

Anche qua, grandi e moderni edifici si mescolano con autentiche catapecchie. L’ostello è al centro, all’interno delle mura, vicino alla torre del tamburo.

Da solo visito l’esercito di terracotta, gran caldo e grandi folle di visitatori. Incontro un gruppo di italiani, con guida italiana, e mi unisco a loro.

La sera, ma non la notte, nel centro le insegne illuminano piacevolmente le torri e i vari ristoranti, dalle tipiche facciate.

Ho il tempo per fare shopping, per visitare il quartiere musulmano e le viuzze del centro.

In nottata ho il treno per Pingyao (cuccette dure: compartimenti con 6 cuccette senza porta, nel corridoio). Di tutti i 16 vagoni del treno non c’è n’è uno con "cuccette soft": 4 cuccette, con la porta.



13-14/08/07 Pingyao

Fra tutte le città che ho visitato in china, Pingyao è quella che mi è piaciuta più di tutte e che consiglio vivamente di visitare. Sembra di vivere in un’altra epoca. La vecchia città all’interno delle mura è rimasta intatta, con gli edifici ben conservati. Ci sono tantissime strutture ricettive di vario tipo, con altrettanti ristoranti e ovunque negozi di souvenir. Compro 3 bellissimi quadri di seta tessuti a mano. Due giorni bastano per visitare tutta la città.

Mentre percorro le mura della città vecchia, odo della musica ed in lontananza vedo un corteo molto colorato, come una specie di carnevale. Corro per raggiungerlo. Si trattava di un funerale. Seguo il corteo fino a fuori città, dove si ferma. Il corteo si scioglie e la bara viene caricata su un camion. Sto per ritornare nella città vecchia, ma sulla via del ritorno incontro un altro funerale, che ovviamente seguo fino allo stesso punto in cui il corteo si scioglie. Prendo un passaggio per il ritorno, fino a dentro la città vecchia, con un mezzo moderno elettrico dei musicisti del funerale.

Nella stazione di Pingyao, mentre aspetto il treno, assisto alla pulizia della sala d’attesa, con la segatura, per asciugare tutti gli sputi.

Da Pingyao con un treno a cuccette dure, raggiungo Beijing.

Provo con insistenza a cambiare classe, ma non c’è stato nulla da fare.

Protesto vivamente con il personale del treno per l’aria condizionata troppo fredda, non alzano la temperatura, ma coprono con un telo la mia cuccetta, quella ultima in alto, proprio sotto al bocchettone dell’aria gelata. Mi vesto con pigiama pesante e mi compro con l’apposita coperta della cuccetta.

15-16-17/08/07 Beijing

Dopo i viaggio notturno in treno, scopro di aver subito più di 50 punture, nelle parti non coperte dal pigiama (mani, collo, nuca, piedi, orecchie, fronte). Per 4 giorni avevo tutte queste parti veramente rovinate.

Non si tratta di punture di zanzare, ma di qualcos’altro. Forse pulci contenute nella coperta della cuccetta.

Rientrato a Beijing, spendo questi ultimi giorni in Cina per assistere allo spettacolo dell’opera cinese, e per dedicarmi agli acquisti che mi ero proposto.


A disposizione per chi volesse chiedermi degli approfondimenti.

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