RACCONTO
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Martedì, 21 Ottobre 2014

Una sera in giro per il Rajasthan

I nostri inseguitori ci sono alle calcagna, posso sentire il loro fiato mefitico, quasi percepisco il loro sguardo carico di odio ed animosita', ma noi sfrecciamo veloci fra i baracchini di una citta' indiana...

ARTICOLO DI

ulysses2000

<Mucca, mucca!!>
<Capraaaa!! nooo!!>
<povero cagnolinoooo.>
<Bambino!> Lucia e' solo animalista <allora buttalo sotto!!>

I nostri inseguitori ci sono alle calcagna, posso sentire il loro fiato mefitico, quasi percepisco il loro sguardo carico di odio ed animosita', ma noi sfrecciamo veloci fra i baracchini di una citta' indiana.
Il nostro pilota di tuc-tuc e' abile e noi lo incitiamo: 
<Shumaker!! FERRARI! Shumaker!!>
Evitiamo un'altra baracca, sterziamo veloci, un salto sopra una pietra, la ruota sfiora lo scolo di un rigagnolo putrido, ma l'adrenalina ci incolla lo sguardo alla strada.

Un altro tuc tuc tenta di superarci, sbuca all'improvviso, scartiamo di lato mentre tentiamo di accecarli con il flash di un ifon. 
Altri dietro di noi ci incalzano ma noi siamo piu' veloci nel traffico caotico di uomini animali e immondizia.
All'improvviso un autobus di traverso blocca la strada: lamiere, strifdore di gomma e puzza di freni bruciati! Per fortuna i tipacci sono lontani dietro nella confusione di veicoli strombazzanti.
Un calcione ad un taxi ed una ad una vecchia. Ci facciamo largo fra la folla berciante, nessuna pieta'.
<shumaker vaiiiii!!!> 
<chissenefrega del santone, passagli sopra!>

Il terrore ci attanaglia, i nemici ci appaiono nel buio fra lampi di luce colorata. Un altra mucca sdraiata ci guarda indolente.

Uno dei nostri inseguitori tenta una mossa disperata per fermarci, stridore di ruote sulla nuda pietra, volano i mattoni, forse un esplosione, siamo lontani.
Penso che siamo troppo pesanti, in 4 su una scassariola a 3 ruote, forse dovremo buttare fuori uno di noi e abbandonarlo al suo destino, sanguinante sul selciato.
Ma no, ci sentiamo in salvo, nella umida notte rajastana imbocchiamo una strada principale lasciandoci alle spalle vapori malsani e loschi individui.
<corri vai!! hahaha!!> 
<siamo i migliori!> Romanero rimette via il telefono, ci scambiamo i selfi di rito, sorridiamo.
Dura poco, non demordono, sono poco dietro di noi ancora, io estraggo l'arma finale, la mia Nikon con 18-300. In pratica un cannonne portatile. Scatto all'impazzata tentando di confonderli, la tattica semba riuscire, li distanziamo mentre ci maledicono in lingue inumane.

Di nuovo ci fermiamo inchiodando, imbottigliati in una colonna umana fra un vecchietto col bastone, una venditrice ambulante. Aspettiamo scalpitando che il treno inesorabile passi fra le case. 
Il semaforo e' ancora rosso che inizia a sgroppare la calca, i guidatori di autoriscio' sgommano feroci sul selciato, siamo di nuovo nella notte fra vicoli malsani illuminati da una luna cattiva, all'improvviso una luce.
E' il nostro albergo, la salvezza. 
Arendra, la nostra guida, siede placido sul retro di un tuc tuc fra le valige, non c'e' traccia di nessun altro, scendiamo cauti.

<EEEhhh!!!> <GRANDISSIMIIII> Ci abbracciamo felici.
        Abbiamo vinto la gara di tuctuc.

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