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Mercoledì, 1 Luglio 2015

spagna: saragozza-vitoria-batalla del vino

una settimanella senza spendere molto e senza la necessità di farsi strabiliare: volo low cost, alloggio in ostello e pensioni, spostamenti con mezzi locali, in solitaria.

ARTICOLO DI

waltermitty

.....dopo aver visto in TV un docuviaggio, nel quale il vagabondo di turno si trovava dentro una specie di gavettonata di inizio estate (solo che al posto dell'acqua c'era vino), mi sono detto: e io? non partecipo?

detto, fatto: volo Ryan per Saragozza il 24 giugno con partenza da Bergamo (una settantina di euro). Città gradevole e gioiosa, tranne che dalle 2 alle 6 del pomeriggio; orario che più che della siesta, sembra

del coprifuoco. Gente per strada e birrette sui tavoli spariscono in attimo, per ricomparire abbondanti e sorridenti dall'aperitivo in poi. si mangia e si beve bene con 10 euro e si dorme con 20 euro in camera (ostello

circa 10 a persona). Cattedrali sontuose e un po' d'arte contemporanea, caldo torrido ma ventilato, dove puoi trovare il gruppetto che suona in piazza come Bob Dylan in una tappa del tour.

In un paio d'ore di treno (una dozzina di euro) si arriva a Logrono, nella regione della Rioja, attraversando una campagna stupenda. Si potrebbe dire: "Cristo si è fermato in Rioja", invece che a Eboli. Proprio qua continua

per fortuna a ripetere il più prodigioso e gradito dei miracoli.

Da queste parti tutto, e dico tutto, parla di vino. I murales per strada, le insegne dei negozi come le manifestazioni in giro per la regione. Cittadina calda e gradevole, con un centro storico - al solito - animatissimo e

dove di tapas in tapas, pincho in pincho, con una dozzina di euro sei bello che sazio ed hai anche assaggaito 5-6 vini locali. insomma, stai messo bene. Capita poi che incontri il gay pride locale, che ha dovuto litigarsi

la piazza principale con una rassegna di cani da adottare....per fortuna c'era una macchina della polizia che governava la situazione :)

A logrono (tappa inoltre del Camino di Santiago) si dorme con 12 euro in ostello e 20 in camera, con livelli medio-alti. Da qua, due gite: la prima e più bella, Vitoria-Gestaiz.

Capitale della regione autonoma dei Paesi Baschi, è stupenda. Tra l'altro ho anche trovato una festa dei quartieri e, immancabilmente: gente che cucinava in piazza, locali affollatissimi, un'atmosfera gioiosa.

La parte centrale e storica, sulla collinetta, ha strade antiche invase da bistrò, piazze ampie con edifici splendidi. Centri sociali in dimore storiche, iniziative ovunque, dappertutto facciate coperte da murales e manifesti

ovunque d'ispirazione sociale e politica (che, essendo in lingua basca, non ho capito granchè). La parte nuova sembra disegnata da un urbanista intelligente e volenteroso. Ti viene una voglia istantanea d'andare in bicicletta.

Insomma, una figata pazzesca.

Seconda gita: Pamplona, anche questa è tappa del Camino. Altrettanto bella ma, in fondo, arrivi già pensando alla corsa dei tori e a Hemingway. Ecco: bella, ma non ti sorprende (...come Vitoria).

E poi.......Haro. Autoproclamatasi capitale della Rioja, dove si tiene la Batalla del vino. Una ricorrenza annuale, misto tra sacro (poco) e profano (tutto il resto). In sostanza una bolgia infernale.

Organizzano i pullman apposta dal centro città (coi sedili preventivamente rivestiti col cellophan) che ti lasciano ai piedi di una collinetta con santuario sul cucuzzolo. Appena scendi dal mezzo inizi a vedere all'orizzonte

fumi di braci che si elevano, un gran baccano di musica e, lungo la strada, una specie di torrentello che arriva proprio da lassù. Quello è il vino che i festanti si sono lanciati addosso con ogni attezzo possibile (si arriva fino a secchi

pieni) e che scende a valle. Sulla collina una moltitudine di gente salta e balla e suona, in una specie di delirio collettivo e decisamente alcolico. I locali si fermano per grigliate gigantesche e tu, quando hai deciso che può bastare, te

ne rientri col pullman e aspetti in piazza che apra la plaza de toros, dove i giovani virgulti del luogo fanno a gara a prendere in giro il toro di turno, rimediando talvolta qualche bella cornata.

Alla fine: un gran bel viaggio, economico e in sicurezza. Si dorme, viaggia, mangia e beve davvero bene. Tutto a buon prezzo salvo i mezzi pubblici, che stanno a quelli italiani. Gente gradevolissima e, a suo modo, collaborativa,

dato che in pochissimi parlano inglese. Zona decisamente ben organizzata e accogliente; la presenza di tantissimi pellegrini del Camino di Santiago ha sicuramente dato sviluppo alle risorse locali. Tanto è vero che, se ti vedono con

lo zaino, spesso ti chiedono: sei un ellegrino? Io, alla quarta volta che ho provato a spiegare che andavo alla battaglia del vino e che del pellegrinaggio, francamente............ho fatto come troisi in ricomincio da tre. :)

 

 

 

 

 

 

 

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