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Venerdì, 21 Agosto 2015

SHUTTLECOCK – Un’avventura mondiale. Parte 1: Le origini

Alla scoperta del mondo con un volàno...

ARTICOLO DI

Gururu

Ebbe tutto inizio a Roma nella primavera del 2007 insieme ad un gruppo di amici uniti da una passione. Una passione che era nata alcuni anni prima, e che ci aveva visti protagonisti di tanti momenti divertenti: la passione per i giochi etnici. Questo legame comune ci aveva portato a fondare un’associazione culturale che aveva lo scopo di aggregare persone di culture diverse tramite i loro giochi d’origine.

Il principale dei giochi che praticavamo si chiama Carrom, una versione indiana del biliardo, e quindi una sua rivisitazione in chiave povera. Non esistono le stecche e si usano le dita per colpire le pedine che sostituiscono le classiche palle da biliardo.

Grazie al Carrom ho partecipato prima ai tornei regionali e poi a quelli italiani, avendo la soddisfazione di qualificarmi al master dei migliori 14 d'Italia per 3 anni consecutivi e quella di vincere il 2° posto ai campionati nazionali di doppio nel 2009 insieme a Luca detto Luca Panda in virtù della sua somiglianza al personaggio principale di Kung Fu Panda per le sue inaspettate doti atletiche da Guerriero Dragone, la sua capacità di combattere il male e mangiare ravioli alla griglia come se non esistesse un domani (ma questa è tutta un’altra storia).

Torniamo alla primavera del 2007 e a quella che per molti tifosi romanisti è stata una delle notti peggiori che si ricordino. Nella sede dell’associazione questo gruppo di amici stava “scroccando” in streaming la partita della Roma sul canale CCTV, quello della televisione nazionale cinese dedicato allo sport.

A fine partita, delusi e affranti dal risultato più che tennistico dell'incontro (il 7 a 1 inflitto dal Manchester United ha fatto tremare il Colosseo quasi più delle bombe naziste) ci siamo dimenticati la connessione accesa. Passata una decina di minuti di lacrime e disperazione ci siamo accorti che il canale stava ancora trasmettendo ed in quel momento andava in onda un servizio su uno sport molto particolare: in un meraviglioso bosco dell’entroterra cinese un gruppo di persone erano riunite in cerchio e facevano delle evoluzioni fantasmagoriche colpendo sempre al volo con i piedi un oggetto che sembrava una specie di sasso attaccato alla base di una piuma.

Incuriosito da questo strano strumento ho rovistato dappertutto su internet per un paio d'ore buone fino a che non sono giunto su un sito greco, ma talmente greco da essere scritto totalmente in greco. Qui ho trovato la foto dell'oggetto misterioso al quale i greci avevano dato il nome di “podopterisi”.

Io non ho fatto il classico, ma non ci vuole molto a capire che “podo” sta per piede.

Ero quindi sulla strada giusta.

Bramoso di conoscerne tutti i dettagli sono riuscito a risalire al vocabolo da cui questo sport prende origine e che è proprio cinese: Ji anzi (che in cinese si pronuncia più o meno “zienz”, anche se io non sono ancora riuscito a farmi capire da un qualsivoglia cinese se non abbinando la parola al gesto del calciare).

In italiano Ji anzi si traduce invece più facilmente in “volàno”. Lo sport competitivo si chiama shuttlecock che altri non è che la traduzione inglese della parola volano. Raccomando tutti di cercare la parola nella sua interezza altrimenti potreste avere dei momenti imbarazzanti (soprattutto se siete ancora in ufficio).

Ho poi scoperto che lo shuttlecock è cugino del badminton, solo che in questo caso il volano è più grande, leggermente più pesante e lo sport si gioca con i piedi calciando il volano sempre al volo (se siete curiosi di conoscere questo sport date un'occhiata al sito della federazione www.fishu.it e venite a vedere le finali sabato 5 settembre a Roma troverete tutte le indicazioni cliccando QUI).

Ormai era fatta, non mi rimaneva che andare su ebay ed ordinarne in fretta e furia una scatola. La voglia era troppa. Trascorse 3 settimane, all'arrivo del pacco tutti insieme abbiamo cominciato a prendere confidenza con i volani e con questo nuovo gioco, ignari del fatto che di lì a poco ci si sarebbe aperto davanti il mondo.

Galvanizzati dal gioco al quale dedicavamo sempre più spazio anche durante le riunioni dell'associazione, abbiamo deciso di organizzare un piccolo torneo al parco sotto casa. Grazie all'inventiva, le mille risorse e l'ottimo rapporto di Luca Panda con Decathlon (Luca è l'uomo con la più vasta collezione di zaini, zainetti e borsoni da palestra dell'emisfero boreale) in un paio di giorni eravamo in possesso di due campi da minivolley per esterni, premi fatti in casa e bevande del vicino negozio di commercio equo e solidale.

Spargendo la voce tra amici e colleghi il 20 Maggio del 2007 sei squadre di doppio si sono affrontate sull'erba assolata del Parco della Caffarella, ed è stata subito battaglia.

Faceva un caldo maledetto, io (quello con il numero 2) sudavo peggio di una caciotta abbandonata nel deserto, ma nonostante questo tutti si sono divertiti ed ha vinto la squadra degli Jianzicari, due fratelli pennelloni che schiacciavano come dei maledetti.

L'evento è stato un piccolo successo tanto che ne abbiamo voluto diffondere un video su youtube (e che nonostante la povertà in pixel ed in contenuti tecnici ancora manteniamo gelosamente sul nostro canale: https://www.youtube.com/user/FISHUit). Imprevedibilmente il video ha riscosso fin da subito un buon numero di visualizzazioni e, roba da non credere, dopo neanche un mese dalla pubblicazione ci ha contattati il presidente della Federazione Francese: François Grignard. Grazie ad Alessandra detta la Presidentessa (per via della carica che ricopriva nell'associazione) da poco di ritorno da un periodo di Erasmus a Parigi abbiamo stabilito un contatto. E non ci siamo più fermati.

Alla prossima settimana per la 2a puntata.

Gururu

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