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Martedì, 2 Settembre 2014

Shravan, il viaggio di buon auspicio.

Giulia ci racconta il suo viaggio in India durante le feste per il Shravan.

ARTICOLO DI

dyante

Shravan, il viaggio di buon auspicio.

Il quinto mese del calendario hindu si chiama Shravan ed è considerato il mese più sacro e di buon auspicio dell'anno. Corrisponde alla fine del mese di luglio e la prima metà di agosto del nostro calendario.
Comincia quando la luna è crescente e finisce quando è piena, il giorno di Purnima.
Questo mese di buon auspicio è legato al dio Shiva e alla sua sposa Parvati.

I luoghi di culto più sacri a Shiva si affollano di fedeli e pellegrini che offrono con immensa devozione fiori, incensi, acqua sacra e latte alle murti poste nel luogo più sacro del tempio.
La leggenda racconta che in questo mese accadde un avvenimento molto importante per la creazione del mondo. Durante Shravan ebbe luogo il frullamento dell'Oceano di Latte. Durante il frullamento venne fuori un veleno pericolosissimo che rischiava di contaminare la creazione. Shiva accorse e inghiottì il veleno, trattenendolo in gola. Con il passare del tempo, il veleno cambiò l'aspetto di Shiva, colorando la sua pelle di blu. Per questa ragione gli venne attribuito il nome di Neelkantha; Gola Blu. Shiva indossò la luna crescente come diadema per ridurre l'impatto nocivo del veleno, mentre folle di dei e fedeli offrirono al dio acqua sacra del fiume Ganga per disintossicarlo.

Il giorno della settimana più importante in questo mese è Somvar, e corrisponde a Lunedì. Ogni Lunedì di Shravan è una grande festa. È il momento in cui i rituali di culto si eseguono con più fervore e grande devozione.
Siamo atterrati a Delhi Domenica mattina e poi Udaipur. È l'inizio del mese di Shravan, la luna è crescente.
È Lunedì. Nessuno di noi resta indifferente alle processioni continue di donne, uomini e bambini, vestiti di colore arancione che, come noi, sono diretti a Eklingi; uno dei templi del Rajhastan più sacro a Shiva. In questo tempio è conservata una statua del linga con in quattro volti scolpiti su ogni lato, detto Chaturmukhalinga. Appena arrivati siamo stati travolti da una folla di colori, da un tripudio di odori e da un forte sentimento di spiritualità.
I primi giorni di Shravan si festeggia teej. In questo tempo le donne indossano un vestito rosso, il colore delle spose, si adornano con braccialetti gialli e verdi e applicano il mehendi su mani e piedi. Vanno nei templi con le offerte, pregano per la protezione dei propri mariti, e auspicano loro lunga vita. Le ragazze in età da marito, invece, pregano perché possano presto trovare un uomo ideale.
I pellegrini portano un bastone in spalla alle cui estremità sono appese due ciotole contenenti l'acqua sacra da offrire alle divinità.

Da dove proviene quell'acqua?
Diversi sono i fiumi, i laghi e le sorgenti sacre in India, di cui esistono anche rappresentazioni antropomorfe per le pratiche di devozione e meditazione.
Arriviamo a Galta; è Lunedì. La nostra visita è allietata da flotte di pellegrini arrivati da lontano per le abluzioni nelle vasche sacre. Finita la purificazione del corpo, ognuno riempie le proprie ciotole e, con il bastone in spalla, torna al villaggio per offrire l'acqua sacra alle murti del tempio personale e di quello comune.
L'organizzazione di alcuni gruppi di pellegrini è perfetta. In stile 'street parade' la folla segue un camioncino adornato con immagini di Shiva e delle casse monitor per intonare i mantra e le preghiere a lui dedicate.
Siamo in viaggio. Attraversiamo col treno prati sterminati e villaggi remoti, colture di riso; i pellegrini arancioni ci sono ancora. La prossima meta è Varanasi; un itinerario che è un continuo crescendo di emozioni.
Non è Lunedì è Sabato, ma non importa!
Varanasi è un tempio a cielo aperto, è la città di Shiva e della Ganga, la più spirituale per gli hindu. Piove, il fiume è in piena, i Ghat sono sommersi, ma la vita, la devozione e il fervore dei fedeli è un fuoco che non si spegne. Nulla si ferma; prima del sorgere del sole i fedeli raggiungono sotto la tempesta la riva della Ganga, vestiti solo della dhoti, arancione ovviamente.
Si immergono, pregano, svolgono i propri rituali e tornano a casa con le proprie ciotole colme di acqua benedetta. I vicoli pullulano di persone, le cremazioni son in piena attività, Varanasi non va mai a dormire.

Un'altra volta Lunedì, siamo a Kolkata. Antica capitale del Governo britannico, porta ancora un'impronta fortemente anglosassone, basta osservarne l'architettura. Nelle strade sono addirittura vietati gli animali.
Ci sono angoli della città però in cui la veracità dell'India non è stata estirpata.
Il tempio di Kali è uno dei luoghi più interessanti da visitare per comprendere il concetto di bhakti, o puro amore per la divinità. Finisce proprio oggi il mese di Shravan e il tempio di Kali è in grande fermento. Famiglie in attesa di sacrificare la propria capra alla dea, le donne intorno il linga di Shiva, tutte vestite di rosso, producono un urlo assordante, muovendo velocemente la lingua a destra e sinistra, in richiesta di marito o di protezione.

Shravan è finito, il nostro viaggio giunto a termine. Non ci resta che salutare l'India e portare con noi la valigia colma di emozioni e nuove esperienze acquisite nel nostro cammino.

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