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Mercoledì, 13 Maggio 2009

Scopri Vanuatu e l'incantevole popolazione Melanesiana

Volo da Sydney per Vanuatu, conosciuta in epoca coloniale anche come arcipelago delle Nuove Ebridi, dal 1980 Repubblica indipendente situata nel Sud dell'Oceano Pacifico...

Concorso Storie Vagabonde

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Volo da Sydney per Vanuatu, conosciuta in epoca coloniale anche come arcipelago delle Nuove Ebridi, dal 1980 Repubblica indipendente situata nel Sud dell'Oceano Pacifico...

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Volo da Sydney per Vanuatu, conosciuta in epoca coloniale anche come arcipelago delle Nuove Ebridi, dal 1980 Repubblica indipendente situata nel Sud dell'Oceano Pacifico.

Partenza a Luglio, praticamente in pieno inverno australe ma periodo migliore per visitare zone tropicali come Vanuatu, grazie alle precipitazioni meno abbondanti, anche se costanti. La voglia di arrivare in una terra che per la maggior parte degli europei non fosse conosciuta incalza. Prima di partire effettuiamo la profilassi antimalarica ed eccoci pronti per l'ultima esperienza in Oceania prima di rientrare in Italia, dopo un grandioso anno trascorso nell'emisfero della Southern Cross e precisamente a Sydney.

Partenza per l'Isola di Efate, che è la più grande della Repubblica di Vanuatu, nella quale si parlano tre lingue: inglese, francese e bislama, ossia una sorta di inglese semplificato dalla popolazione che viene scritto secondo la fonetica della lingua inglese (per esempio l'inglese "please" è divenuto in bislama "plis"). La popolazione locale, vestita con abiti dai colori sgargianti, per la maggior parte di origine melanesiana, vive ancora in villaggi sprovvisti di elettricità al di fuori della città, dove l'attività principale è tuttora l'agricoltura come la coltivazione di manioca, cocco, papaya, frutto della passione e mango, oltre ad ottime banane dalle dimensioni minute. L'ottima frutta è acquistabile al mercato che vi è ogni giorno nel centro di Port Vila, la capitale di Vanuatu; basta assicurarsi che sia frutta con la buccia e potete stare tranquilli...ed è davvero molto gustosa e fresca.

Il residence nel quale abbiamo soggiornato è davvero grazioso, lo consiglierei a tutti, si chiama Poppy's ed è a buon prezzo oltre che ben attrezzato. Ci siamo organizzati con una camera che avesse anche l'angolo cottura per prepararci in autonomia i pasti, infatti abbiamo preferito comprare cibo in scatola piuttosto che mangiare fuori dal momento che l' acqua potabile manca ovunque, e il rischio di contrarre l'epatite è presente sull'isola.

Decidiamo da subito di visitare ogni angolo di questa isola. Chiediamo quindi come funzionano i trasporti locali e ci spiegano che si deve andare sulla strada principale di Port Vila e negoziare il prezzo con gli autisti dei taxi (pulmini di 30 anni fa ). Purtroppo vi è una sorta di anarchia nei trasporti sull'isola poichè non esistono mezzi pubblici, quindi fate attenzione perché molti tenteranno di imbrogliarvi simulando finte incompresioni linguistiche.

Consigliamo a tutti l'escursione ad una spiaggia magnifica, Eton Beach: spiaggia deserta dal mare cristallino e dalla sabbia bianca. Iniziamo la giornata con la solita negoziazione, forse un po' stressante, per il trasporto che ci portasse alla spiaggia. Arrivati a destinazione decidiamo di intrattenerci tutta la giornata in quella parte dell'isola poiché é a dir poco mozzafiato. Inoltre osservando la cartina ci accorgiamo che nei dintorni vi sono altre mete interessanti da scoprire come la Blue Lagoon. Non potendoci sottrarre dal vivere ogni angolo di questo paradiso ci incamminiamo.

In completa solitudine ci dirigiamo con un' afa soffocante verso la Laguna Blu. Sembra non ci sia nessuno ad accoglierci, ma dopo pochi istanti compare un ragazzo, dai lineamenti duri e marcati, Patrick, che dice di essere il proprietario della laguna. Paghiamo l'ingresso una decina di Vatu ,la moneta locale, e Patrick inizia ad illustrarci molto orgoglioso la sua proprietà raccontandoci che più volte il Governo ha cercato di comprarla.



Sapete cosa vuol dire fare il bagno in una laguna? Acqua salmastra abbastanza torbida che può avere uno sbocco verso l'oceano e quindi con potenziale pericolo di ingresso squali (ok ok questa era per caricare il racconto). La nostra intenzione è quella di scoprire come sia una laguna dal momento che il famoso film "Laguna Blu", divenuto celeberrimo per la carica erotica di tutto ciò che accadeva tra i 2 ragazzi, ha portato con sè. Come sempre un film resta qualcosa di lontano dalla realtà poiché vi assicuro che la paura di fare un tuffo laggiù non era male, per di più camminando su di una struttura "trampolino" molto precaria. Per non peccare di scortesia ci siamo detti di tentare una nuotata indossando le mute che avevamo con noi...tutto è tranne che sensuale poiché io sono coperta dalla testa ai piedi con la muta e anche il mio fidanzato...bene penso sia stato il tuffo più rapido della nostra carriera balneare: in pochi secondi risaliamo la sponda per uscire dall'acqua ... altro che effusioni! Timori di sanguisughe a parte, consiglio a tutti il brivido di un tuffo nella Laguna Blu a Vanuatu, anche un bagno sotto il getto "doloroso" delle Mele Cascade è un'esperienza formidabile!




Affamati come non mai chiediamo a Patrick se ci può aprire un cocco; se ne trovano per fortuna ovunque grazie alle numerose piantagioni. Col suo grande macete, inizialmente un po' inquietante per noi, ce ne apre uno dal quale beviamo il gustoso e dissetante succo e del quale mangiamo tutto il frutto. La diffidenza nei confronti di Patrick scema sempre più divenendo confidenza. La sera sopraggiunge e Patrick ci chiede come saremmo tornati in città; gli spieghiamo che l'uomo che ci ha accompagnati al mattino ci ha assicurato che avremmo facilmente trovato un mezzo col quale tornare, lui con volto sospettoso ci ha subito fatto capire che non sarebbe stato così semplice poiché chi ha lavorato durante la giornata al mercato in città ritorna verso le abitazioni nei villaggi in campagna. Giunge il tramonto e anche un'aria frizzante dall'oceano inizia a farsi sentire sulla pelle scoperta. Senza esitare Patrick ci porta al suo villaggio, fatto di tante graziose capanne ben curate e dove iniziano ad accendersi i primi fuochi per preparare la cena e per avere tepore. In pochi secondi tutto il villaggio è a conoscenza della nostra presenza e tutti sono attorno a noi molto incuriositi. Le nostre emozioni iniziano a farsi davvero confuse; non nascondiamo che per un momento ci sentiamo a disagio ed osservati. Un intero villaggio, del quale avevamo spezzato la routine quotidina si riunisce intorno a noi per offrirci affetto e sostegno: una ragazza mi porge uno scialle col quale coprirmi; ricordo ancora il profumo del sapone al cocco col quale lo aveva lavato, altri ci offrono sedie e riparo per la notte.

Dopo aver chiamato il nostro residence dall' unico telefono del villaggio situato nella scuola, il nostro nuovo amico compra nella mini bottega del pane e dell' acqua da offrirci nell' attesa di essere recuperati.


Patrick si è preso cura di noi tutto il tempo che abbiamo trascorso in loro compagnia al villaggio di Eton perché ci sentissimo a nostro agio. Le sue poche parole, nel suo simpatico inglese, riecheggiano ancora nella mia mente "E' Dio che vuole che io mi prenda cura di voi perché grazie alla fede che ci accomuna, sono sicuro che voi fareste lo stesso con me se un giorno mi dovessi trovare in difficoltà nel vostro paese."

Anche se non ti rivedremo più...Grazie Patrick!


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