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Mercoledì, 1 Aprile 2009

Mauritius: Note Mistiche e Sapori Orientali

...Per me viaggiare è un investimento che non ha prezzo, un tesoro di cultura dal valore inestimabile che conservo nel cuore e nella mente e che nessuno mi potrà mai rubare.
Concorso Storie Vagabonde

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Vagabondo0


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Ci sono 1000 euro in palio! Partecipa anche tu inviando i tuoi racconti entro il 25 aprile 2009. Dal 1 al 30 giugno 2009 potrai votare il vincitore ed assegnare il premio: se questo racconto ti è piaciuto, ricordatene!




Finalmente si parte! Vero è che c'è crisi economica e quei pochi soldi in tasca dovrei risparmiarli per i periodi di "magra", ma è anche vero che per me viaggiare è un investimento che non ha prezzo, un tesoro di cultura dal valore inestimabile che conservo nel cuore e nella mente e che nessuno mi potrà mai rubare.

Io e il mio compagno prenotiamo volo e albergo per l' isola Mauritius, il prezzo è in linea con il budget che ci eravamo prefissati, sotto le 1.000 € . Partenza fra tre giorni!

Sabato 14/02/2009

Arriviamo in aeroporto in tempo utile per il check in, ma che ci crediate o no, accade l'impossibile, mi accorgo di aver perso il passaporto, inutile descrivere l'angoscia e lo sconforto. Mentre io in lacrime rovisto convulsamente in tutte le tasche, il mio ragazzo impazzisce correndo in lungo e largo l'aeroporto, ma il peggio per fortuna non accade, dopo un'ora di sgomento e agitazione una hostess ritrova il tanto sospirato documento e alle 11.00 decolliamo con un volo Eurofly, a questo punto è proprio il caso di dire che: sono al settimo cielo!

Atterriamo dopo circa nove ore di volo a Mauritius, ad accoglierci però cielo bigio e pioggia. Ad essere sinceri, scegliere questa destinazione è stato un po' un rischio dato che dal punto di vista climatico il periodo che va da Gennaio ad Aprile è quello meno piacevole, con giornate troppo calde, umide e con minaccia di uragani e pioggia, ma siamo comunque strafelici. Saliamo dunque sulla navetta, destinazione Pointe Aux Piments, costa nord ovest dell'isola al Maxi Village.

Il Maxi Village è un piccolo villaggio spartano gestito da un cinese molto buffo ma veramente simpatico, la categoria è un due stelle, le camere sono ampie così come i bagni, ma ci sono alcuni piccoli problemi con docce, luci, prese elettriche e un allarme in stanza che ci sveglia nel cuore della notte per ben due volte. Il depliant dell'albergo illustra una magnifica spiaggia con palma ma in realtà il villaggio non ha una spiaggia diretta, quindi siamo costretti a servirci della navetta o al limite del bus locale.

La cucina offerta è di tipo creolo e cinese, pietanze a base di pesce , pollo e riso, tutto veramente delizioso e casalingo.


I primi tre giorni domenica 15, lunedì 16 e martedì 17 li dedichiamo esclusivamente al mare ed al relax visitando due famose spiagge: Trou aux Biches e Mont Choisy, l'acqua del mare è cristallina, sul fondo mille conchiglie e coralli, il cielo è di un turchese mai visto, la spiaggia è di sabbia bianca circondata da una splendida cornice di abeti marittimi e palme, le spiagge sono pubbliche, ma troverete comunque lettini e sdraio a pagamento: due lettini e un ombrellone dalle 400 alle 600 rupie, 1 euro equivale a 40 rupie circa.

Trou aux biches è la spiaggia che preferiamo, più tranquilla , meno chiassosa e soprattutto non si ode quel tartassante carillon proveniente dal furgone dei gelati che passa su e giù lungo la spiaggia di Mont Choisy, inoltre a Trou aux biches è possibile fare snorkeling a un centinaio di metri dalla riva.



Mercoledì 18

Siamo un po' "ustionati" nonostante la crema solare a protezione 40, speriamo oggi molto ingenuamente di fuggire dall'afa della spiaggia decidendo di immergerci nella vita cittadina di Port Luis, la capitale di Mauritius.

Vogliamo prendere il bus locale, ma alla fermata si avvicina un pulmino e contrattiamo il tragitto fino la capitale per 25 rupie, un affarone!

Arriviamo dopo mezz'ora al centro e visitiamo subito il caotico ma pittoresco mercato, camminiamo in fila indiana sotto l'ombra degli ombrelloni colorati che circondano le numerose bancarelle ridondanti di spezie, frutta esotica, souvenirs. Gli ambulanti urlano e gesticolano , il mercato pullula di gente e tutto è così vivace e allegro, ma il caldo asfissiante ci costringe ad allontanarci.Ci dirigiamo verso il porto e dopo essere entrati in un moderno centro commerciale ,ci rinfreschiamo con un drink a base di frutta fresca, pranzo veloce e ripartiamo per le vie cittadine alla ricerca di qualche passante che possa darci informazioni su come raggiungere il Casela Park.

Il Casela Park è un parco lussureggiante di 14 ettari sulla costa ovest che ospita varie specie di mammiferi, prendiamo un bus locale pagando solo 24 rupie a testa, il bus si ferma dopo circa 45 minuti, ma il parco dista ancora un chilometro, siamo costretti a proseguire a piedi ma ne vale veramente la pena, il paesaggio circostante è incantevole, camminiamo lungo una strada ai cui lati si estendono infiniti campi di canne da zucchero e ci divertiamo a farci rinfrescare dagli irrigatori che innaffiano le piantagioni, più avanti "incontriamo" un baobab gigantesco, poi una piccola chiesa cristiana dentro una grotta, scattiamo foto all'infinito mentre giungiamo a destinazione.

Il parco ci lascia senza parole, ci guardiamo intorno ma ci rendiamo conto che servirebbe un giorno per visitarlo tutto, quindi ci accontentiamo alla sola visita dei leoncini pagando, oltre al biglietto di entrata un supplemento per poterli toccare.

I leoncini sono però un po' cresciuti e confesso una certa paura mentre li guardo da lontano.Dopo averci fatto firmare una deliberatoria, in francese e dopo averci dato varie raccomandazioni, gli addetti del parco ci fanno entrare dentro la recinzione dove sei o sette leoni passeggiano tranquillamente, poi la guida ci conduce ad uno ad uno accanto ad un leone per accarezzarlo. Emozionati usciamo dalla recinzione e ci guardiamo intorno, ci sono altre zone recintate con altri animali: canguri, ghepardi, una tigre che sonnecchia e tantissimi altri. Non ci sono più bus locali dopo le 18.00 quindi ci aggreghiamo ad un altro gruppo e con 7 euro a testa l'autista ci accompagna al villaggio, vista la stanchezza non stiamo certo a contrattare.



Mercoledì 18

Organizziamo e contrattiamo il tour di oggi con l'autista del nostro villaggio in maniera non ufficiale risparmiando paurosamente. La prima tappa e Chamarel, una collina di sette colori differenti , saliamo una gradinata che ci conduce al belvedere e la vista della cascata ci mozza letteralmente il fiato, percorriamo Chamarel, diamo da mangiare alle tartarughe giganti, una foto ai piedi di uno stagno "vestito" di fiori di loto e ripartiamo dopo un po' per il famoso Lago Gran Bassin, il lago sacro per gli Hindù. Ogni anno in questo periodo il lago è meta di pellegrinaggi in vista del Maha Shivaratree, la più importante festa religiosa al di fuori dei confini dell'India.

Il bus si ferma e immediatamente scorgiamo la famosa statua di Shiva, che con i suoi 33 metri padroneggia maestosa, marciamo insieme ai tanti pellegrini che giunti a piedi da lontano vanno in processione fino al lago portando un kanvar; una struttura di legno ornata di fiori e carta.

L'aria che si respira è mistica, come la musica che mi entra dentro. I fedeli non sono affatto disturbati da noi curiosi turisti, anzi, ci coinvolgono offrendoci cibo e bevande. Entro scalza nei vari luoghi di culto, tutto intorno un inebriante odore di fiori ed incenso, gli Hindù fanno le loro offerte di frutta e fiori, anche io faccio la mia offerta aiutata da un fedele. Le donne indiane sono bellissime, i loro abiti dai colori sgargianti mi riempiono gli occhi, una Hindù sorridente vestita di fucsia si mette in posa davanti al mio obiettivo, così come un santone vestito di un arancione brillante che mi insegna la preghiera: om namah shivaya da rivolgere al Dio Shiva.

Venerdì 20/02/2009

Ancora spiaggia ed ancora Trou aux biches, prenotiamo con 100 rupie a testa un imbarcazione che ci porta a fare snorkeling al di là della barriera corallina in pieno oceano, il fondale è meraviglioso, il nostro accompagnatore getta in acqua del pane, e all'improvviso mi ritrovo a nuotare con migliaia di pesci dai colori dell'arcobaleno. Dopo lo snorkeling saliti in acqua, gustiamo ricci di mare con lime, Squisiti!



Sabato 21/02/2009

Ultima escursione ed ultimo giorno di vacanza; partiamo verso le 9.30 per la famosissima Isola dei Cervi, c'è chi dice che non vedere l'isola è come andare a Parigi senza vedere la tour Eiffeil. Con un pulmino raggiungiamo la costa est di Mauritius dove prendiamo un motoscafo veloce, dapprima raggiungiamo le cascate e cerchiamo di intravedere le numerose scimmie che si nascondono nella folta vegetazione circostante, poi dopo decine di scatti fotografici ripartiamo soddisfatti per la famosa Isola.

L'acqua qui è ancora più trasparente, il cielo e il mare si confondono in un turchese che ci lascia attoniti, ma a mio avviso i negozi di souvenir soffocano un po' questo piccolo eden. C'è bassa marea e forte corrente, quindi non posso fare snorkeling, passiamo l'ultima giornata sotto i pini marittimi in ozio ad ammirare il mare e ad imprimere il suo ricordo nella mente.

Domenica 22/02/2009

Si parte! arriviamo all'aeroporto 3 ore prima dell'imbarco costretti ad ammazzare il tempo spendendo gli ultimi "averi" nei vari duty free. Acquistiamo prodotti tipici come il rum locale, la famosa birra Phoenix che due anni fa ottenne il primato mondiale, tè aromatizzato alla vaniglia e cocco e marmellate ai vari frutti tropicali. Naturalmente non può mancare come souvenir il famosissimo dodo, un volatile che viveva solo qua a Mauritius ma che si è istinto dalla fine del 1600. Il ricordo del dodo è ancora fortemente impresso , ci sono dodò ovunque persino nello stemma ufficiale del paese.



Fine del viaggio: è passato un mese ormai, ma penso ancora a quella incantevole e rigogliosa isola; uno smeraldo in mezzo all'Oceano Indiano, che fece innamorare persino il Dio Shiva.


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