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Lunedì, 31 Gennaio 2005

Marocco, Mauritania e Senegal

I GRANDI RAID 4x4: Marocco, Mauritania e Senegal -
"Sénégal: pourquoi pas?"

ARTICOLO DI

Vagabondo0

A mio avviso, dopo le spesso curabili malattie fisiche, ci sono quelle ben più gravi dell'incurabile viaggiatore inquieto; quest'ultimo, considera il viaggio in corso quasi già in archivio e si scopre proiettato verso la prossima meta. Con questa particolare sorta di patologia, della quale non mi vanto, ma che neppure trovo disdicevole per un ultra sessantenne, l'anno scorso, nel deserto libico, (dove mi ci trovavo per il secondo inverno consecutivo), chiesi a mio figlio: " E se la prossima volta andassimo in Sénégal?"." Papà, ", mi rispose, "Pourquoi pas?", perché no? Ho passato una trentina d'anni a rubacchiare qualche giorno di ferie, per quel mal d'Africa che condiziona tutte le mete e le limita, ma sono andato dove il cuore e la passione per il fuoristrada mi spingevano: ripetute volte in Tunisia, Algeria, Niger, Egitto, Libia, Turchia, Siria, Giordania, Israele, Europa, ecc. ecc. Ultimamente, mi sono spinto cinque volte in Medio Oriente dove, purtroppo, oggi la situazione è molto calda. Superata la soglia dei sessant'anni, quando, secondo un detto senegalese l'uomo ha solo diritti, ho preso in considerazione viaggi sempre più lunghi e impegnativi. L'Africa Occidentale non rientrava nelle mie rotte, anzi, pensavo di non volerci mai mettere piede, pardon ruota della mia fedelissima Land Rover 110 Pick-up con cellula abitativa della Modulidea. Mai dire mai e, comunque, verificare sempre i teoremi altrui e le sparate tipo: " Marocco? Bello! Peccato che ci siano i marocchini!". Ho trovato un popolo molto cortese, cordialissimo soprattutto con gli italiani e misurato anche negli ovvi tentativi di aggancio del turista nelle aree più visitate, dove, chi ci va, deve pur produrre un po' di benessere! A parte i controlli nell'ex Sahara Spagnolo, la polizia - sempre gentilissima - non ferma quasi mai il turista disciplinato. In caso di infrazione, le multe sono salate.

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COMINCIAMO DAL MAROCCO

QUANDO ANDARCI
Avendone la possibilità si dovrebbero, a mio avviso, evitare i mesi più caldi, sconsigliabili nel profondo sud, dove però le coste sono generalmente ventilate. Il periodo invernale è senz'altro preferibile (oltre 20° - 25° a sud di Casablanca); da tener presenti le forti escursioni termiche nelle zone desertiche e sui rilievi dell'Atlante, a 1000/2000 mt. e oltre di altitudine.

DOCUMENTAZIONE

Non è richiesto il visto agli italiani, né occorre il Carnet de Passage en Douane per la macchina. Se la vostra Compagnia non prevede il Marocco, bisogna stipulare in frontiera un'Assicurazione che costa circa 25 € per 15 gg. (sconti per periodi più lunghi).

VALUTA DA PORTARE

Dollari americani, Euro e Carta di credito.

MONETA

Dirham: 10 dm = 1 €

LINGUA

Arabo e francese

TELEFONIA

E' un classico che molti italiani debbano spostarsi con il cellulare al collo, pagando poi cifre spropositate e facendole pagare ai destinatari delle telefonate. Esistono in Marocco, Mauritania e Sénégal, più cabine telefoniche (teleboutique) che negozi di generi alimentari! La teleselezione funziona ovunque, le schede telefoniche (in Mauritania) le vendono i ragazzi per strada, il costo delle telefonate è comunque conveniente e si può chiamare dai villaggi più sperduti.

Inoltre, c'è da tener presente che, dopo il nord del Marocco, i cellulari con scheda prepagata non funzionano.

ATTREZZATURA PER FUORISTRADA

Pala e piastre per gli inevitabili insabbiamenti, il GPS è superfluo, bastano una buona bussola e una cartografia adeguata, un'autonomia di carburante per circa 700 km, (se si va in Mauritania), riserva idrica ideale 100 lt. Inutile sovraccaricarsi di bombole di gas in quanto le Camping gas sono facilmente reperibili. E' consigliabile partire con un treno nuovo di gomme, possibilmente con due pneumatici di scorta, un paio di ammortizzatori, frizione e trasmissioni in ordine, revisione e controlli generali, filtri olio e gasolio.

IL FAMIGERATO CONVOGLIO MAROCCO - MAURITANIA

E' stato soppresso (si spera per sempre) dal febbraio 2002 e le operazioni di frontiera vengono effettuate non più a Dakla ma a Bir Guandouz, frontiera Marocco/Mauritania 55 km prima di Nouadibou.

CAMPING E PLEIN AIR

Con la loro etichetta "Hic sunt leones", qui ci sono i leoni, quei grandi viaggiatori degli antichi romani hanno frenato molto i camperisti e fuoristradisti italiani; rarissime le moto, solo qualcuna in più da quando la Paris - Dakar passa dal Marocco. Per contro, si assiste in quest'area alla massiccia invasione di camperisti tedeschi e francesi, vere armate camper trasportate; i primi svernano abitualmente in Marocco - eleggendo per lo più domicilio nella zona tra Essaouria e Agadir -, i francesi sono anch'essi numerosi e alcuni osano spingersi in Mauritania e Sénégal. Simpatici i " Pegiottari ", per lo più giovani avventurosi che, con scassatissime macchine, una volta quasi tutte Peugeot, affrontano ancora oggi il deserto mauritano, arrivando spesso in Africa nera.

In Marocco esistono, in particolare, tutte le condizioni climatiche, economiche e di sicurezza per un soggiorno invernale prolungato, lusso questo che molti pensionati si permettono da anni. Numerosi e di buon livello i campeggi, si notano spesso equipaggi isolati o in coppia praticare il campeggio libero. Le tariffe, nei camping più cari si aggirano attorno a 1.7 € a persona e 1 € a macchina per notte. Al ristorante si lasciano normalmente 4 € a testa in categorie economiche e 15 € nei locali di ottimo livello; i pernottamenti sono abbordabilissimi quando si ha la necessità di una bella doccia e di un più comodo letto, ottimi e abbondanti i rifornimenti di frutta e verdura, i Supermercati Marjane sono a livello europeo.

SICUREZZA

Ritengo il Marocco del tutto sicuro per il turista, con le ovvie normali attenzioni nelle grandi città tipo Casablanca e Agadir; è preferibile lasciare la macchina sempre nei posteggi custoditi.

PRESRIZIONI SANITARIE

A parte i soliti medicinali che il viaggiatore porta abitualmente, non è indispensabile alcuna profilassi in Marocco né in Mauritania centrosettentrionale. A partire dal confine fra queste due nazioni è raccomandata, oltre che richiesta, la profilassi antimalarica e, suggerita la prevenzione antitifica, antitetanica, febbre gialla e epatite. Ognuno consulti il proprio medico al riguardo e si ricordi di portare in viaggio il libretto giallo attestante le vaccinazioni.

AUTOVACCINAZIONE MENTALE

Va fatta a casa prima di partire con destinazione Sénégal; presupponendo una massiccia dose di buona salute, occorreranno tanta pazienza e autocontrollo, nella consapevolezza di affrontare un viaggio non facile, non per tutti, in condizioni di equilibrio interiore da accertare e da porre in discussione prima della partenza, nella certezza che questo itinerario lascerà una traccia indelebile.

TEMPO NECESSARIO

Con meta Sénégal, i giorni non possono essere inferiori ai 60/80, a meno che non si programmi di partire con una macchina (preferibilmente 4x4) da vendere una volta a destinazione, rientrando in aereo; in questo caso possono bastare una quarantina di giorni, ma tutto è poi relativo alle abitudini e alle medie di ciascuno. Nessuno creda comunque di arricchirsi con la vendita della macchina: è solo un modo conveniente di pagarsi il rientro in aereo, a volte una piccola parte della vacanza, ma nulla di più.

Gli interessati possono interpellare chi ha esperienza in materia.

TRAGITTO ITALIA/SPAGNA

Gli italiani residenti nel centro/sud potrebbero prendere in considerazione un imbarco (eventualmente solo quello del ritorno quando si è più stanchi) con la Grimaldi Lines www.Grimaldi-ferries.com che, da Salerno e Palermo, traghetta auto e passeggeri fino a Valencia in Spagna. Apparentemente l'imbarco potrà sembrare caro ma, se si calcola il notevole risparmio di carburante, di pedaggi autostradali, di usura pneumatici, di fatica e di tempo (solo 48 ore Salerno/Valencia), questa opzione non è da scartare.

IMBARCHI SPAGNA/MAROCCO

A Malaga e Almeria ci si può imbarcare per Melilla (enclave spagnola in Marocco); si risparmiano circa 400 km di Spagna, ma si devono mettere in conto una traversata più lunga e costosa rispetto ad Algesiras (vicino Gibilterra) da dove in circa un'ora si traghetta a Ceuta, altra enclave spagnola, con 165 € a/r 2 persone più auto, 93 € a/r una persona più auto entro i 2,5 mt. di altezza; normalmente, all'imbarco, nessuno controlla le dimensioni. Prima di acquistare il biglietto è bene informarsi sulle condizioni del mare in quanto i traghetti con destinazione Ceuta non partono col mare grosso, mentre quelli diretti a Tangeri non corrono facilmente questo rischio; si eviterà così di restare bloccati nella fila di imbarco per Ceuta in attesa del mare più calmo.

GASOLIO

Il vantaggio di approdare a Ceuta è anche il minor costo del gasolio (0,43 € al lt) per cui converrà fare i pieni. In Marocco il gasolio costa l'equivalente di 0,60 € al lt e solo circa 0,30 da Tan-Tan alla frontiera con la Mauritania, grazie ad una detassazione di alcuni generi, fra cui il gasolio, nell'area dell'ex Sahara occidentale spagnolo.

CHILOMETRI

Milano dista da Algesiras circa 2100 km. L'attraversamento del Marocco, da Ceuta alla frontiera mauritana, fa registrare altri 2700 km se non si fanno troppe deviazioni. Dall'Italia al Sénégal a/r non si possono percorrere meno di 15000 km e, se ci si spinge fino alle zone Bassari (confini con Guinea) o al sud oltre il Gambia, i km diventeranno circa 18000.

ATTRAVERSAMENTO DEL MAROCCO

Le tappe percorribili in territorio marocchino all'andata possono essere queste:


- Km. 440 Da Ceuta a El Jadida (visita alla bella città portoghese e notevole grigliata o frittura di pesce fuori le mura alla " folle " cifra di circa 3 €). Il Camping Internationale si trova, venendo dal nord, a 2 km prima di El Jadida (uno dei nei del Marocco, la scarsa segnaletica dei camping). Se questa tappa vi sembra troppo lunga, potete uscire dall'autostrada a Kenitra e dirigervi a Mehdiya Plage (Camping Internationale) oppure a Salè (Camping omonimo fuori le mura), ottimo per la visita di Rabat e l'ottenimento di eventuali visti presso le varie Ambasciate.

- Km. 290 Seguendo la strada costiera, meno trafficata, panoramica e scorrevole, fino a Safi per il pranzo e arrivo ad Essaouira dove a mio parere è obbligatoria la sosta di almeno un giorno; arrivando in questa bellissima città, troverete il Camping al primo incrocio girando a sinistra. Ottime possibilità di scelta fra pensioni, hotel, ristoranti e...favolose grigliate di pesce al porto con circa 5 € a testa.

- Km. 200 Trasferimento ad Agadir, con clima temperato in tutta la baia omonima, anche d'inverno, meta mitica del pensionato europeo camperista. Camping Internationale entrando in città a sinistra, non sul mare e normalmente affollato di tedeschi con enormi parabole satellitari e disegni beduini (di gran moda) sulle fiancate dei camper ad opera del simpatico Chakir, detto "Raffaello". Agli appassionati del campeggio libero segnalo una colonia di tedeschi sulla spiaggia 20 km. a nord di Agadir; in ogni caso, aktung ai ladruncoli e, in città, sarà prudente lasciare la macchina custodita in un parcheggio autorizzato.

- Km. 250 Da Agadir a Sidi Ifni, ex colonia spagnola; sosta e visita alla bella Tiznit e successiva deviazione sulla strada costiera. Panorami notevolissimi sull'Oceano Atlantico, soprattutto 10 km. prima dell'arrivo (Plage el Ghira) con rara veduta dall'alto della scogliera e possibilità di campeggio libero. Il camping organizzato, non eccezionalmente bello, lo troverete in città e un buon ristorante sui bastioni.

- Km. 540 Tappa con arrivo a Laayoune. Tirata quasi obbligatoria non essendoci nulla da vedere sul percorso, tranne una bella insenatura 50 km. prima di Tan-Tan. Da qui comincia l'ex Sahara Occidentale Spagnolo, si moltiplicano i controlli della Polizia e della Gerdarmerie Royale che hanno finora ignorato il turista. Suggerisco di portare diverse fotocopie del passaporto, della patente (a proposito, quella internazionale in questo viaggio non è indispensabile), libretto di circolazione e alcune fototessera. A Laayoune troverete tantissime officine per i primi controlli alle macchine, cambi d'olio convenienti, ecc.; 20 km. dopo Laayoune, girare a destra per Foum el Oued . Camping le Champignon con bungalow oppure sul mare liberamente (qui non ci sono telefoni per l'estero, per cui, se ne avete bisogno, chiamate da Laayoune.

- Km. 525 Altra lunga tappa sostanzialmente noiosa fino a Dakla; 25 km. prima dell'arrivo troverete a sinistra un Post Controle militare e, subito dopo, una bella insenatura non visibile dalla strada, ottima per il campeggio libero e del tutto sicura, con un paio di tende beduine. Se invece cercate il campeggio organizzato lo troverete 2 km. prima di Dakla, a sinistra, (Moussafir); molti ristorantini in centro e alcuni hotel. Consiglierei di non arrivare al buio perché la strada, nell'ultimo tratto della penisola, è piuttosto bruttina e stretta.

- Km. 440 Da Dakla a Nouadibou. Meglio partire presto al mattino. La strada si trasforma subito in pista, anche se scorrevole, e bisogna fare attenzione ai sassolini sparati dai pneumatici delle macchine e non essere certi di trovare il gasolio nell'unico distributore sul percorso; le operazioni di frontiera a Bir Guandouz sono normalmente veloci. Siete quindi usciti dall'ex Sahara occidentale spagnolo, già teatro di un duro confronto fra Marocco da una parte e Fronte Polisario appoggiato da Libia e Algeria dall'altra, con le simpatie della Spagna, dicono. Politicamente parlando, anche la Mauritania vorrebbe una porzione di questo vasto e ricchissimo territorio, ma attualmente la situazione è tranquilla e del tutto controllata dal Marocco che ha trovato forse l'oro (oltre che platino, minerali, fosfati, pesca e altro) nell'ex Rio de Oro, ma anche una serie di problemi che comportano un grosso impegno militare, politico e di assistenza nell'area in corso di ripopolamento. Importante! Non essendoci più il convoglio, nessuno si azzardi ad uscire dalla pista: dicono che la zona è minata e ... non conviene accertarlo.

Da Ceuta a Nouadibou, prima città mauritana, avrete pressappoco percorso 2700 chilometri.

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MAURITANIA

(R.I.M. Repubblica Islamica Mauritania)

LINGUA

Arabo, francese

MONETA

Ouguiya: 10 oug = 0,05 €

GASOLIO

102 oug/lt., pari a 0,52 €

ASSICURAZIONE

Va fatta in frontiera e costa circa 4000 Oug per 10 giorni.

Il visto con il doppio ingresso (per chi dovesse poi rientrare dal Sénégal o dal Mali) è ottenibile in Italia, ma la procedura con l'Ambasciata è a volte complessa; in alternativa ci sono alcune Agenzie specializzate, ma il costo del servizio diventa piuttosto caro. Se si vuol risparmiare, si può prendere il visto all'Ambasciata mauritana di Rabat in Marocco, con circa 15 € e mezza giornata di attesa.

Alla frontiera di Bir Guandouz, l'approssimativo riparo degli addetti e la scomparsa della strada danno subito l'idea che, da quel momento, la vera Africa sarà con voi, con tutte le sue emozioni, il suo fascino, le sue difficoltà, la sua immobilità; voi, coscientemente, date il vostro "salàm alèikum" (buongiorno) e andate a scoprire la Mauritania. Un simpatico viaggiatore bergamasco/tarantino mi ha così sintetizzato questa Nazione. "Ogni volta, uscendo, dico che di sabbia ne ho abbastanza! Questo è il quarto viaggio". Ci sono anche coloro che non ripetono l'esperienza.

Si parla di una strada asfaltata nel nord della Mauritania, ma chissà quando, in una delle aree più statiche dell'Africa, dove i processi avvengono con una lentezza particolare, le infrastrutture turistiche appena accennate e la voglia di apertura al nuovo, all'Occidente, discussa e combattuta. In questo strano Paese, assetato di prestigiose vetture usate (raramente si vedono in Africa tante Mercedes 250 D e Land Cruiser Toyota), tutto è piuttosto caro in rapporto alla qualità medio bassa. In quanto alla sicurezza, non c'è alcun problema.
Una volta arrivati in frontiera, troverete diverse guide che si offriranno di accompagnarvi a Nouadibou, normalmente a caro prezzo; la regola è contrattare, ma in questa zona ci sono troppi "cartelli" che vanificano a volte i tentativi di accomodamento. Chi volesse una consulenza per guide e logistica, può contattarmi.

Dalla frontiera a Nuoadibou, ci sono 55 km. di deserto con tracce sufficientemente evidenti tranne in caso di vento. Con un po' di pratica e la bussola, si arriva in città dove si trova un po' di tutto, gasolio compreso.

Da qui, dopo una visita alla punta della penisola (Cap Blanche), ci sono TRE strade per proseguire. LA PRIMA caricando la macchina sul treno che dicono il più lungo del mondo, due chilometri e mezzo di vagoni e piattaforme, un inferno di sobbalzi, polvere di fosfati e una quantità di tempo indefinibile per percorrere i 500 chilometri fino a Choum (dalle 25 alle 40ore, insciallah) e i successivi 120 chilometri fino ad Atar dove si ritrova l'asfalto fino a Nouakchott.

Il problema è che se la piattaforma di carico delle vetture non è pronta in stazione, nessuno oltre Allah può essere certo di partire nei tempi assicurati.

La SECONDA strada, la pista parallela alla ferrovia di circa 550 km., non la consiglierei al peggiore nemico, non certo per difficoltà di orientamento, in quanto basta puntare a est con la ferrovia a sinistra ma, quando la si attraversa per aggirare tratti molto insabbiati, si deve scegliere fra la probabilità di spaccare una gomma sui binari spesso corrosi, i brutti coricamenti laterali all'attacco delle ripide massicciate e una possibile mina che (i pessimisti) non escludono sul versante marocchino, mine un tempo collocate per motivi bellici, oggi rimaste come deterrente per qualche contrabbandiere. In ogni caso, è meglio non rischiare.

Rimane la possibilità di arrivare a Choum con una guida (sparano fino a 50 € a macchina per gruppi non inferiori a quattro fuoristrada, ma poi si tratta fino a 25/30 €) per scoprire un deserto a dir poco orribile, vero ammasso di pietre e poderosi vibromassaggi ai poveri ammortizzatori quando i fuoristrada si trasformano in strani vagoni sulle traversine dei binari. Non temete però: di treni ce ne sono pochi, di solito sbuffano e fischiano! Stavo per dimenticare che è indispensabile un'autonomia di gasolio pari a 650 km. in quanto a Choum non sempre lo troverete in tipici e sporchi bidoni (a caro prezzo) e, per arrivare alle pompe di Atar mancano 120 km. di, finalmente, bel deserto, con difficoltà di orientamento ordinarie. Ci vogliono, in ogni caso, non meno di tre giorni e mezzo per il tratto Nouadibou-Choum (dove non c'è nulla, a stento il pane) e arrivo ad Atar.

Qui, il Camping Bab Sahara, gestito da un olandese, con lussi tipo doccia calda, birre, ecc. Troverete ogni tipo di approvvigionamento, potrete programmare l'eventuale visita di Cinguetti e dintorni in un mare di sabbia bellissimo, (ma riservato agli equipaggi più esperti), comunque con guide locali, magari avvalendovi del lento e affascinante cammello.

Chi non avesse tempo, dopo aver fatto i pieni di gasolio, può prendere il perfetto asfalto che porta alla capitale Nouakchott, 430 km. a sud, visitando la stupenda oasi di Terjit a 50 km. da Atar, con deviazione a sinistra su di una pessima pista di 12 km. Qui, bel deserto e montagne da fotografare, cenetta nel palmeto e opzione fra bungalow e tenda sotto un cielo di stelle indimenticabile.

Arrivati a Nouakchott, troverete un solo campeggio degno di questo nome, (quelli in città sono alberghi con parcheggio), il Terjit Vacances, non segnalato; puntate a ovest arrivando al mare, direzione porto, dopo il pittoresco assembramento di un migliaio di coloratissime scialuppe che costituisce, anche per la sua intensa umanità, uno degli spettacoli della Mauritania.

Conveniente il cambio dei dollari USA.

ATTRAVERSAMENTO DELLA MAURITANIA VIA DESERTO COSTIERO
A Nouadibou, con guide più o meno ufficiali, (attenzione a quelle troppo a buon mercato, sicura garanzia di vostri problemi), avete la TERZA strada per coprire i circa 600 km. fino alla capitale. Il prezzo delle guide ufficiali, riunite in cooperativa, nel dicembre scorso era di 1200 franchi francesi fino a quattro macchine, con due pernottamenti nel deserto; per ogni giorno supplementare, 200 f.f. in più. Una bella stangata, ma si può risparmiare. Se credete, interpellatemi al riguardo.

Ci sono due piste per arrivare a Nouakchott:
LA PRIMA PISTA attraversa il Banc d'Arguin ed è la più bella e più costosa, per i pedaggi di attraversamento del Parco Nazionale più esteso della Mauritania, nonché per i pernottamenti in fantomatici "camping" con alcune tende e senza ombra di servizi igienici né acqua. A parte ciò, gli appassionati troveranno interessanti le numerose specie di uccelli che popolano gli isolotti del Banco, raggiungibili in piroga: in due giorni e mezzo si arriva a Nouakchott.
LA PISTA PIU' INTERNA evita il Banc d'Arguin e, se si va veloci, non ci si insabbia molto, se la guida ingaggiata è valida e se, soprattutto, si è avuta l'accortezza di formare equipaggi di soli fuoristrada (evitando la compagnia di vetture a trazione semplice), possono bastare due giorni; ho però conosciuto chi ha impiegato molto più tempo, ma tutto è sempre da rapportare alle situazioni specifiche e alle capacità individuali, abbinate alle condizioni del proprio fuoristrada.

L'esperienza più straordinaria resta per me quella degli ultimi chilometri (circa 100) da percorrere sulla spiaggia nelle ore di bassa marea, attraversando alcuni villaggi di pescatori e banchi di gabbiani. Si corre sulla battigia ed è ovviamente pericoloso farlo con la marea troppo avanzata in quanto, in caso di panne, l'Atlantico non aspetta e, ammesso di trovare un soccorso indigeno, il prezzo sarà molto ... salato! A Nouakchott, la prima cosa da fare sarà il lavaggio della vettura sul ponte per togliere la salsedine del percorso.

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AFRICA NERA: IL SENEGAL

DOCUMENTAZIONE
Agli italiani che arrivano in macchina non viene oggi richiesto il visto e lo si ottiene in frontiera.

Non occorre neanche il Carnet de Passage en Douane per la vettura. La mancanza di questo comporta però l'obbligo di vidimare a St. Louis o alla prima città sede di dogana, e comunque entro il termine accordato in frontiera, il cosiddetto "Pass Avant". I successivi rinnovi vanno normalmente fatti ogni 15 giorni; di questo si dovrà tener conto nella programmazione dell'itinerario, ad evitare zigzag perditempo alla ricerca di dogane abilitate alla concessione del prolungamento (solo i capoluoghi di regione). Il rischio di circolare in Sénégal col Pass Avant scaduto non va corso, pena una multa equivalente al doppio del valore dell'auto, e tutto ciò nessuno lo spiega in frontiera.

VALUTA DA PORTARE

Euro e un po' di dollari americani

MONETA

Il franco CFA (pron. Sefà): 1000 CFA = 1,53 €

LINGUA

Francese

PERIODO DEL VIAGGIO

Sconsigliabile la stagione delle piogge (giugno - fine settembre) quando tante strade si trasformano in un incredibile pantano. Ideale il viaggio da novembre a marzo, periodo dal clima estremamente gradevole, dai 25° a nord di Dakar ai 30°/38° al sud, molto secco e ventilato sulle coste.

ENTRATA IN SENEGAL
Consigliabile partire al mattino presto da Nouakchott, per far frontiera dopo pranzo; asfalto discreto all'inizio, pessimo avvicinandosi alla frontiera.

Esistono due barriere per entrare in Sénégal: Rosso e Djama; quest'ultima non è segnalata, ma ve la indicheranno in tanti a Rosso proponendovi anche di condurvi all'ingresso della pista che corre lungo la diga sterrata del fiume. In ogni caso, arrivando a Rosso, la pista si trova girando a destra. Se doveste accorgervi che il terreno è molle a causa di una recente pioggia, tornate indietro per evitare un sicuro pantano e pregate per un transito decente alle forche caudine di Rosso. Su questa frontiera circolano troppe voci di abusi, taglieggiamenti e, in ogni caso, eccessiva perdita di tempo.

La pista per Djama, 80 km. percorribili in due ore e mezzo, è piena di controlli, più o meno finalizzati alle solite richieste di "cadeau" o, più elegantemente, di "souvenir" della bell'Italia: siate gentili ma risoluti di fronte agli ... eccessi, tanto dovrete farci il callo. Se ne avete il dubbio, meglio restare a casa perché in Africa nera questa è la norma.

A Djama ci si sbriga normalmente in fretta. L'assicurazione va fatta per pochissimi giorni e poi rinnovata a Saint Louis dove è più conveniente: circa 18000 CFA per 30 giorni (Assurances Toutes Branche, Av. Des Grands Hommes sor St. Louis tel. 6579979).

In frontiera, valutate che il fantastico Parco Nazionale acquatico di Djoudj (pron. Giùg) è vicino e che questa visita è d'obbligo: migliaia di pellicani, cormorani, più di 300 specie di volatili, qualche coccodrillo, diversi varani, una tappa insomma da non perdere. La pista, sterrata ma facile tranne in caso di pioggia, vi verrà indicata in frontiera e potrete pernottare in un'area camping con bungalow e un hotel. La visita standard dura un paio d'ore e avviene in piroga; potete prenderla sul pontile evitando, se volete, l'accompagnamento della onnipresente guida.

A parte Djoudj, le mete turistiche sono: St. Louis e tutta la costa (cosiddetta Grand) fino a Dakar, il Lac Rose, la Pétite Cote a sud della Capitale, il Parco di Sindia con la sua foresta di baobab e diversi mammiferi, la zona del Casamance. La sicurezza per il turista è totale, tranne in quest'ultima area e a Dakar by night.

LA RICETTIVITA' TURISTICA
E' valida, soprattutto nella zona di Salì Portugal e Joal-Fadiouth, con la sua piccola missione cattolica ottimamente inserita nella maggioranza mussulmana senza pregiudizi né ... veli. A questo proposito, una parentesi la si deve pur aprire sulle incredibili, statuarie, flessuose e sorridenti ragazze senegalesi; anche l'altro sesso è ben rappresentato, normalmente alti e slanciati, veri fisici da scultura.

Il Sénégal, non dispiacerà, è anche questo, in un contesto di povertà a volte estrema, una specie di Brasile africano che coinvolge tanti europei, maturi e non!

In ogni caso, conoscerete un popolo positivo, allegro e molto musicale, con i suoi famosi percussionisti che allieteranno tante serate in spiaggia: tutto è danza e ritmo!

A parte St. Louis, dove si svolge ogni anno un grande Festival del jazz famoso in Africa quanto il nostro in Umbria; la musica e lo sport sono due componenti importanti del Sénégal.

Ho visto schiere di giovani misurarsi al tramonto sulle spiagge nello sport nazionale della lotta senegalese, ho seguito a volte sgangherati minibus con grappoli di ragazzi (non paganti) sul predellino posteriore, aggrappati alle portiere spalancate, danzando al ritmo di un percussionista soffocato nella calca del bus.

Mi sono immerso nei mercati di povere cose, ma pieni di umanità ricchissima, nel miracolo multicolore di una folla che inizia, incredibilmente serena e positiva, un'altra giornata di scommessa con la sopravvivenza, grazie ad un pasto equivalente e 3 Euro, per le famiglie che hanno la fortuna di poter spendere questa cifra per acquistare qualche chilo di pesce e un po' di verdura, dieta tipica della fascia costiera.
Ho vissuto nei villaggi di pescatori che, con le lunghe coloratissime scialuppe sfidano la risacca e la collera dell'oceano Atlantico per un carico di pesce talvolta venduto a poco, spesso per davvero miseri compensi, inadeguati alla fatica.

Ho attraversato il Guet Ndar di St.Louis, vero ghetto di pescatori, dove si nasce, si vive e si muore in un inferno dantesco di fumo di pesce salato ed essiccato, destinato a rifornire i mercati africani interni più poveri, privi della cosiddetta catena del freddo, sostituito dal più antico metodo conserviero tramandatoci dalla preistoria. Ho visto, all'ombra delle scialuppe sulle spiagge, tanta miseria, ma anche dignità umana incommensurabile.

Il Senegal è un'Africa a parte, zona cuscinetto fra il nord, la Mauritania, islamicamente massimalista, l'est e il sud (Mali e Guinea) vera Africa nera, con l'inserto del Gambia anglofono rimasto a testimonianza del passato coloniale.

Tanta la simpatia per l'Europa e l'Italia in particolare dove molti senegalesi sono venuti a cercare fortuna.

CAMPEGGI

In Sénégal non si è ancora formata una vasta rete di camping, ma quelli esistenti sono ben dislocati.
Posso segnalare i seguenti:

Camping de l'Océan Hotel Dior, Rte de l'Hydrobase - St. Louis, con bungalow e straordinaria pulizia; per arrivarci, entrare in città, attraversare il secondo ponte e, alla prima rotatoria, girare a sinistra, quindi sempre diritto dopo il villaggio dei pescatori (Guet Ndar) e lo troverete a due chilometri a destra.

Camping Zebrabar, 20km. dopo St. Louis. Prendete la strada per Dakar; dopo 5 km., al primo bivio importante andate diritto (per Dakar a sinistra) su di una pista disastrata, il campeggio è ben segnalato e si trova immerso nel parco di Gandiol, ottimamente gestito da una simpatica coppia di svizzeri traferitisi in Sénégal, Martin e Ursula: ristorante, bungalow, spiaggia e surfing.

Tra St. Louis e Dakar, possibilità di campeggio a Kayar, bel villaggio sul mare, con palme. Altri piccoli camping con bungalow a Mboro sur Mer e a Malika, quest'ultimo in un punto panoramico sull'Atlantico difficile da dimenticare (servizi scarsi).

Sul mitico Lac Rose a nord di Dakar ci si può tranquillamente accampare in uno dei villaggi di pescatori sulle sponde del lago.

A Rufisque, grosso centro a sud di Dakar, Camping du Desert, gestito da Madame Monique, francese trasferitasi in Sénégal; le toilettes non sono il massimo, buona la cucina. Nelle vicinanze troverete una stazioncina ferroviaria che in 30 minuti vi porterà a Dakar, consentendovi di lasciare la macchina in campeggio; non correrete così alcun rischio in città ed eviterete le mostruose code di auto al mattino. Volendo, rientrerete in campeggio col taxi.

A sud di Dakar, campeggi nella zona fra Somone e Salì Portugal.

Da visitare attentamente la stupenda costa fra Mbour e Joal-Fadiout dove stanno sorgendo complessi turistici non ben segnalati e non sempre visibili dalla strada nazionale; conviene lasciarla e costeggiare il mare (possibilità di campeggio libero).

Degno di nota il Laguna Beach Club a Mbodienne - tel. 9578802, dove il pernottamento è piuttosto caro, ma merita.

A Fadiout (Missione Cattolica) non c'è un vero e proprio campeggio, ma una zona alberata prima del pontile di legno, a destra, sul mare; custode di notte.

Camping a Djifer, con bungalow, ideale per la visita in piroga al delta del Saloum, Punta di Sangomar, Isola degli uccelli, ecc.

Campement La Palangrotte a Ndangane, alle spalle del ristorante Jeannette, dove troverete una simpaticissima e rubiconda vivandiera, tavola imbandita perfettamente, cucina francese a prezzi ... senegalesi.

I fortunati che hanno tempo, possono scendere a sud entrando in Gambia (il visto è ottenibile a Dakar o in frontiera); imbarcarsi a Barra e traghettare a Banjul fermandosi al Camping Sukuta gestito da un tedesco che ha attivato un servizio di custodia d'auto per coloro che rientrano in Europa in aereo, per ritornare in Gambia e ancora in Africa nera la prossima volta.

Sono tornato da un Paese dove, sentendomi chiamare "toubab" (bianco), ho constatato di aver avuto tanto dalla vita, ma ho anche avvertito nell'intimo un misto di (poca) soddisfazione specchiandomi nella povertà altrui che dovremmo poter alleviare più concretamente e una migliore comprensione per questa parte d'Africa occidentale, ex colonia dell'Occidente, così lontana da noi, così vicina all'Europa.

Presto, insciallah, ci torno.

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