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Martedì, 10 Marzo 2009

Mali, settembre 2008

Più che un vero e proprio diario di viaggio vorrei scrivere qualche appunto che potrebbe tornare utile a chiunque volesse intraprendere un viaggio di questo tipo.

ARTICOLO DI

Vagabondo0

Più che un vero e proprio diario di viaggio vorrei scrivere qualche appunto che potrebbe tornare utile a chiunque volesse intraprendere un viaggio di questo tipo.

Il Mali è uno dei paesi più poveri dell’Africa, ma allo stesso tempo uno tra i più interessanti sia dal punto di vista storico, grazie alle importanti vestigia di quando era il fulcro commerciale e culturale del continente, durante il regno Songhai, sia dal punto di vista etno-antropologico grazie al suo mosaico di etnie.

Il viaggio che ho fatto io, per quanto riguarda l’itinerario, è forse uno dei più tipici per chi viene a visitare questo paese, anche se, fatto in neanche due settimane, è un vero e proprio tour de force (soprattutto a causa dei tempi di attesa dei mezzi pubblici e della lentezza degli stessi).

Innanzitutto è da chiarire che si tratta di un viaggio non certo comodo, anche se non difficile, per cui è bene non aspettarsi gli standard igienici e di efficienza dei paesi occidentali.

Il biglietto aereo era stato prenotato circa un mese prima e acquistato direttamente presso la compagnia Tunisair (euro 515). Sono partito con 1000 euro in contanti (la carta di credito è praticamente inutile). Il cambio monetario è più o meno fisso tra i 640 e i 660 cfa per un euro.

Il mio itinerario è stato il seguente: Bamako (1 notte)– Mopti (2notti) – Navigazione sul Niger (2 notti) – Tombouctou (1 notte) – Mopti (1 notte) – Trekking nei paesi Dogon (2 notti) – Mopti (1 notte) – Bamako (1 notte).

A Bamako sono arrivato in piena notte per ripartire l’indomani mattina presto, per cui ho preferito non andare fino in centro e dormire in un hotel vicino alla stazione dei bus Sogoniko, che si trova non lontano dall’aeroporto. L’hotel, anche se non ne ricordo il nome, è stata un’ottima scelta ed è facile da trovare, anche perché è l’unico che c’è!

Per il trasferimento a Mopti ho preso la linea Bittar che è la più economica (6500 cfa) e non è male. Partenza prevista alle 7 partiti poi alle 8. Totale 10 ore di viaggio con soste in stazioni (quando si attraversano città) o lungo la strada nei pressi di villaggi dove orde di venditori vendono cibo e bevande.

Mopti, essendo il punto cruciale per tutti i turisti che si recano in Mali, è affollatissima di guide o pseudo tali: appena sceso dal bus sono stato immediatamente circondato da una dozzina di loro. A Mopti ho dormito all’hotel Yapasdeprobleme, veramente un albergo dignitoso dove si mangia bene e dove c’è pure la piscina (10000 cfa singola semplice) anche se non è proprio centrale. Mopti come città non è particolarmente attraente, il centro storico è un dedalo di piccoli vicoli tra costruzioni di fango, di particolare interesse c’è la moschea anche se meno spettacolare di quella di Djenne.

Da qui ho organizzato la visita di un giorno a Djenne (famosa per la sua grande e antica moschea) con una guida in scooter, sinceramente è stata un po’ dura (150 km di tratta), però anche molto divertente.




Da Mopti mi sono imbarcato su una pinasse commerciale che risale il Niger con merci e persone. Hanno partenze in giorni precisi, ma le numerosissime guide vi sapranno dire tutte le possibili opzioni. Il prezzo è fisso 15000 cfa, e comprende due notti/tre giorni con i pasti (sempre riso). E’ un’esperienza davvero straordinaria, sulla barca si crea un’atmosfera quasi familiare anche se ai toubab (i bianchi) gli unici che danno confidenza sono i giovani. Durante il tragitto quando si passa vicino a paesi sul fiume piccole piroghe ci raggiungono per vendere pesci, dolcetti o altre cose da mangiare. Consiglio almeno 8 bottiglie di acqua e magari un materassino in affitto (io ho dormito su dei sacchi di cemento e dopo due giorni la schiena...)

Sono arrivato a Korioumè (il porto di Tombouctou) all’alba, e già c’era un bel movimento. Da lì un taxi collettivo per la città costa 5000 cfa trattabili per circa 18 km di strada. Su Tombouctou non mi dilungo molto, anche perché ormai tutti sanno quanto poco ci sia, ma senza dubbio il suo fascino ripaga del lungo viaggio. Già, come hanno scritto gli avventurosi esploratori del 1800 che per primi tra gli occidentali raggiunsero questa città misteriosa, le bellezze descritte nei racconti medievali sono ormai un vago ricordo e, a testimoniare le passate grandezze, rimangono solo le moschee. La città è piuttosto estesa completamente costruita di fango, le strade sono ricoperte di sabbia e c’è un gran traffico di merci e persone, quasi dietro ogni angolo c’è qualche tenda di nomadi del deserto, i tuareg, che vengono qui per vendere le loro creazioni artigianali. Qui ho dormito da un’affittacamere, ma sinceramente sarebbe stato meglio scegliere un albergo. Personalmente avrei anche evitato la gita sulle dune con il dromedario, in quanto sembra di fare un giro in una discarica.

Una notte comunque mi è sembrata la permanenza giusta. La partenza per tornare a Mopti è stata la mattina alle 5 con un 4x4 pubblico, decisamente un po’ scomodo (eravamo in 16 dentro) per le 12 ore di viaggio. Prezzo 17500 cfa per i posti migliori, 15000 cfa per l’ultima fila. Poi da Mopti (dove ho lasciato lo zaino allo stesso albergo dell'andata) con una guida sono partito alla volta dei paesi Dogon aggregandomi ad una coppia tedesca. Il prezzo concordato (duramente) è stato di 12500 cfa a testa al giorno e comprensivo dei pasti, dei pernottamenti e dei taxi fino alla falesia. Io sono potuto stare nei paesi Dogon solo per tre giorni, ma consiglio vivamente di rimanerci più a lungo. Il paesaggio è stupendo e la realtà dei villaggi è davvero interessante.

Il trekking è semplice, anche se ci sono dei punti un po' più impegnativi quando di deve scalare la falesia; per dormire in ogni villaggio ci sono dei "campements" o "maison de passage" in cui ti danno un materassino e una zanzariera (questa non in tutti) e ti fanno dormire sul tetto. Un consiglio importante è quello di portare una zanzariera propria e di portare pastiglie di Micropur per l’acqua (soprattutto per non spendere una fortuna nei paesi Dogon), così da poter bere l’acqua delle pompe nei villaggi. Io ho iniziato il trekking partendo da Bandiagara e visitando i paesi di Kani Bonzon, Kani Kombole, Teli, Ende e Begnimato. Si tratta della zona più a sud, forse è la più turistica però i villaggi sono veramente belli specie quando si arroccano sulla parete della falesia.

Tornato in taxi brousse a Mopti sono ripartito l’indomani per Bamako in bus, questa volta con la compagnia Somatra (8500 cfa – 14 ore).

In conclusione il Mali è stata una meta davvero affascinante anche se non bella in senso estetico. I paesaggi sono monotoni senza una grande vegetazione, non ci sono grandi animali (a parte ippopotami ed elefanti in zone circoscritte), ma senza dubbio il fascino di questa terra l’ho provato vivendo a contatto di persone straordinarie e osservando i loro gesti quotidiani che rimandano ad una realtà fuori dai miei schemi tipicamente occidentali.

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