RACCONTO
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Mercoledì, 12 Novembre 2014

Lavorare da remoto da un'isola della Thailandia

E' il sogno nel cassetto di molti: mollare tutto e andare a vivere su un'isola tropicale, su una spiaggia di sabbia bianca, all'ombra di una palma e col solo rumore del mare.
Io in un certo modo l'ho fatto. Ho lasciato la mia casa e tutte le sue comodità, sono partita zaino in spalla con la mia metà e me ne sono andata a continuare il mio lavoro di tutti i giorni della Thailandia.

ARTICOLO DI

Roberta-san

kho tao

Una mattina mi sono svegliata e gli ho detto:

Io: "Ma perchè non ce ne andiamo per qualche mese in Thailandia?"
Lui: "fico!! E con il lavoro?"
Io: "Ci portiamo il computer e lavoriamo da lì."

Dopo un mese e mezzo siamo partiti zaino in spalla per la Thailandia e da lì abbiamo continuato il nostro lavoro di tutti i giorni, ma da un posto decisamente più remoto.

Lo so, avere innanzitutto un lavoro che ti permetta di fare una cosa del genere è la condizione necessaria, e io so di essere tanto fortunata perchè Vagabondo mi ha permesso di vivere questa esperienza, anzi l'ha appoggiata con entusiamo. Oltre alla fortuna di lavorare per un'azienda "illuminata", ci serve però anche una buona dose di spirito di avventura e audacia.

Dunque, perché proprio la Thailandia? La scelta non è stata casuale. Volevamo una meta di mare per goderci le ore libere dal lavoro, un paese che fosse economico e un fuso orario che ci permettesse di lavorare in sincrono con l’Italia senza dover fare le nottate in bianco. La Thailandia aveva tutti i requisiti.

Visto che si va per lavoro e non per vacanza, l’organizzazione di certi aspetti deve essere minuziosa per poter garantire di essere efficienti anche lavorando a 9.000 km di distanza.

Prima della partenza ho cercato informazioni un po’ ovunque e per la maggior parte le ho trovate in siti e blog stranieri (in italiano c’è poco e niente). Imparare dall’esperienza di altri è un buon punto per cominciare e visto che io mi sono trovata nella posizione di cercare notizie e non trovarne, o non trovarne quante sperassi, ho pensato di scrivere questa piccola miniguida per chiunque volesse intraprendere un’avventura del genere e avesse bisogno di qualche dritta.

 

Scelta della destinazione

La vostra destinazione dovrebbe essere un buon compromesso tra un luogo in cui vi piacerebbe stare e un luogo che vi dia la possibilità e i servizi per rendere la vita conveniente ed il lavoro da remoto fattibile.

Innanzitutto dovete verificare le condizioni di ingresso nel paese che avete scelto e la necessità di eventuali visiti o vaccinazioni obbligatorie.

In Thailandia ad esempio per soggiorni fino a 30 giorni si entra senza visto, ma per periodi superiori bisogna richiederlo prima della partenza ed ha una validità di 60 giorni. Prima della scadenza di questi 60 giorni bisogna poi andare all’ufficio immigrazione locale per fare il rinnovo per altri 30 giorni. Questo rinnovo può esser fatto 1 sola volta, poi bisogna necessariamente uscire dal paese. Gli uffici di immigrazione sono generalmente in diverse località del paese, ma non sono ovunque, quindi nella scelta della location vi suggerisco anche di considerare questo aspetto logistico, in previsione delle procedure di rinnovo che dovrete, eventualmente, fare. 

Riguardo le vaccinazioni, non ce ne sono di obbligatorie, ma io ho fatto il vaccino contro l'epatite A e il tifo.

Una volta che vi siete chiariti le idee su dove vorreste andare ed avete verificato tutte le procedure, la domanda da farsi è: cosa mi serve per lavorare in modo efficiente (a parte la Chang che ogni tanto ci sta :P )? 

"Una connessione internet" è una risposta tanto scontata quanto troppo generica! Sapete che esistono diversi tipi di connessioni internet e non è detto che tutte vadano bene…dipende dal tipo di lavoro che fate e dai servizi che utilizzate (es.: Skype per chat/chiamate/videochiamate, Google hangout, programmi per il remote desktop, utilizzo di VPN e simili).

In base a queste considerazioni sarete in grado di definire di che tipo di servizio avete bisogno.

Per noi ad esempio era fondamentale una connessione internet con una certa velocità sia in download che upload, quindi abbiamo abolito fin da subito certe destinazioni in cui l’unica connessione possibile era tramite 3G o satellitare.

Se conoscete già qualcuno sul posto potete chiedere di fare un test per verificare le caratteristiche della connessione e il ping (ossia la presenza di eventuali ritardi nelle trasmissioni di informazioni tra un pc ed un altro). Per farlo vi consiglio questo sito.

Bene. Ora avete verificato che dalla destinazione che avete scelto potrete continuare a fare il vostro lavoro di tutti i giorni senza problemi. Questo è un primo importantissimo passo, è la certezza su cui poter iniziare ad organizzare concretamente la vostra avventura. E’ il momento in cui quella che all’inizio vi sembrava una folle idea comincerà a prendere forma nella vostra testa. Entusiasmo a palla!

 

Quando partire e quanto tempo stare?

Se siete flessibili con le date potete riuscire ad organizzare la partenza evitando i periodi di alta stagione e sfruttando tariffe migliori per i voli. Studiate però anche il clima della zona in cui andrete per scegliere un buon periodo o per lo meno essere preparati a ciò che troverete (caldo, monsoni ecc). 

Riguardo al periodo di permanenza, una volta fatte le dovute considerazioni sulle tempistiche dei visti ed altri eventuali impegni personali, il consiglio che vi do è…di farvi due conti.

La decisione su quanto tempo passare all’estero è strettamente legata ai costi da sostenere durante la permanenza. Fare una previsione di spese è necessario. Dovrete valutare il costo del volo aereo a/r, alloggio, pasti, assicurazione medica, visti ed eventuale rinnovo, altri spostamenti (ad esempio se decidete di vivere in posti diversi, come ho fatto io), svaghi e viaggi durante la permanenza (perché una volta che ci siete, vorrete vedere il più possibili appena avete tempo).

A meno che non abbiate un fondo illimitato o siate comunque disposti ad investire una certa somma in questo viaggio, vorrete cercare di spendere al mese tanto quanto (se non meno) spendereste vivendo in Italia. In quanto tempo riuscireste ad ammortizzare il costo del volo aereo ed altre spese fisse, tenuto anche conto delle altre spese previste per la permanenza? La risposta a questa domanda vi può dare un’ottima indicazione su quanto trattenervi nel paese senza superare il vostro solito budget mensile. Se siete bravi (ossia evitate di fare vita da turisti) riuscirete a risparmiare abbastanza nella vita di tutti i giorni e potrete investire quei risparmi per viaggiare nei weekend o quando siete liberi. Vi consiglio di tenere traccia di tutte le vostre spese così da tenere sotto controllo i vostri conti. Ci sono moltissime App utili a questo scopo, vi basterà scaricarne una sul vostro cellulare ad avere la pazienza di aggiornare ogni giorno il conto. Io ho usato Toshl finance che fa anche le conversioni di valute e mi sono trovata bene.

 

Volo aereo e assicurazione medica

Avete pianificato, fatto i conti e ora siete pronti ad acquistare il biglietto aereo. Cercherete di spendere il meno possibile per il volo, magari prendendo qualche offerta. Giusto, ma fate attenzione.

Le compagnie aere offrono biglietti a diverse tariffe ed ogni tariffa è soggetta a delle regole. Alcuni biglietti hanno delle regole tariffarie “flessibili” e ti permettono, pagando una penale, di cambiare nome sul biglietto, avere un rimborso in caso di cancellazione o di cambiare le date. Questa del cambio date secondo me è importantissima e vi consiglio caldamente di comprare un biglietto che la permetta.

Fate conto che una volta arrivati a destinazione vi rendete conto che non va, il vostro lavoro ne risente e il capo si lamenta. Oppure che viene fissato all’improvviso un evento importantissimo a cui non potete mancare. Che fate? Vi comprate un nuovo biglietto aereo di ritorno spendendo una fortuna? No! Chiamate la compagnia aerea e gli chiedete il cambio data pagando la penale e l’eventuale differenza. Vi costerebbe molto meno che comprare un nuovo biglietto.

Altro capitolo importante è l’assicurazione medica. L’assicurazione va fatta per vari motivi. Primo ovviamente per l’assistenza medica che avreste in caso di necessità: se vi si rompe un dente, se vi tagliate o per qualunque evenienza state tranquilli perché sapete che siete coperti e vi basterà alzare il telefono e chiamare la vostra compagnia assicuratrice. In casi gravi l’assicurazione copre anche il vostro rimpatrio sanitario.

Secondo e non meno importante, la polizza medica copre anche un eventuale rientro anticipato se qualche familiare a casa avesse degli improvvisi gravi problemi di salute o se ci fosse qualche lutto.

Sono questioni un po’ antipatiche a cui pensare, ma si tratta di eventi imprevedibili di cui è meglio tener conto. Sapere di essere in un certo modo coperti vi farà dormire sonni più tranquilli.

Ci sono tante compagnie assicurative, valutate le varie opzioni e condizioni in base alle vostre esigenze. Io ho scelto Globy Rosso Cento di Allianz.

 

Cercare casa

E’ difficile scegliere una sistemazione senza prima vederla, ancor di più se non siete mai stati prima nella destinazione che avete scelto. Certo una ricerca prima della partenza va fatta, anche per rendersi conto di cosa offre il mercato, dei costi e per individuare le zone migliori dell’isola o della città in cui stabilirsi.

Prima della partenza prenotate solo la sistemazione per i primi giorni, quelli che vi serviranno per andare a cercare casa sul posto. Se prima di partire trovate su internet qualcosa che vi interessa, potete iniziate a contattare i landlord tramite mail per chiedere tutte le informazioni che vi servono (ricordate sempre di chiedere della connessione internet e se i telefoni in quell’area prendono bene). In caso, se le risposte che vi danno via mail vi convincono, provate a prendere un appuntamento per andare a vedere la casa appena arrivate.

Tenete presente che quello che potete trovare su internet è solo una piccola parte di quello che effettivamente c’è, quindi cercando in loco potrete scegliere tra più opzioni.

La scelta del tipo di abitazione dipende da voi.  Dati i fondamentali (camera da letto con un frigorifero e il bagno) l’altra cosa necessaria che vi serve è un angolo per lavorare (quindi un tavolo con le sedie). La cucina non è fondamentale (mangiare ai baracchini vi costa meno ed è più bello), la lavatrice dipende da dove siete: ad esempio se siete a Bangkok in zona Khao San Road no problem, ma nel resto della città trovare delle laundry economiche o a gettoni è più difficile. In tutte le altre zone della Thailandia in cui sono stata invece le ho sempre trovate senza problemi e sono stracomode ed economiche.

 

Comunicazioni e finanza

Farvi una scheda sim locale è necessario, vista la permanenza prolungata. Inoltre vi consiglio di scegliere un pacchetto che comprenda anche i dati, così in caso di emergenza o malfunzionamento della connessione internet mentre lavorate avete sempre un backup. Se siete in due poi, fare sim con due compagnie diverse può esser furbo, così ovunque sarete aumentate la probabilità che almeno una delle due funzioni. E non lo dico perché sono malata di internet, ma se avete bisogno di essere facilmente reperibili avrete bisogno di considerare anche questo!

Sempre in tema telefono e reperibilità, io ho attivato anche un numero Voip gratuito. In questo modo ho avuto un numero fisso italiano attivo sul mio cellulare: chi chiamava su quel numero dall’Italia pagava come una normalissima telefonata nazionale, indipendentemente dal fatto che io fossi all’estero. Il numero Voip può essere utilizzato tramite internet con l’apposita App, oppure inoltrando le chiamate al numero thailandese (o del paese in cui siete). Insomma è una figata! Io ho usato il servizio di Messagenet, che si può usare anche con Android (questo servizio Voip lo offre anche Skype, ma al momento non è disponibile per l’Italia). Il consiglio ovviamente è quello di contattare il fornitore prima di attivare tutto per esser certi che la vostra destinazione sia coperta e conoscere tutti i dettagli. 

Altra cosa da fare prima della partenza è una telefonatina alla vostra banca, per capire se la vostra carta di credito/bancomat funziona nel paese in cui state andando. Ad esempio la Thailandia è considerata da alcune banche (tra cui la mia) un paese a rischio clonazione carte di credito, quindi io non ho mai potuto ritirare contante dagli ATM con la mia carta di credito. Le soluzioni in questo caso sono state due: usare la postepay che invece funziona senza problemi e ritirare contante dagli uffici di exchange quando ne avevo bisogno. Basta infatti presentarsi ad un qualunque ufficio di exchange con il proprio passaporto e chiedere, invece di cambiare i soldi, di poter prelevare i contanti dalla propria carta. E' un po' più macchinoso ma è una buona soluzione.

 

 

 

...E finalmente si parte!

Ora siete pronti e non vi resta che partire! Mi raccomando, portate solo lo stretto necessario, se poi vi dovesse mancare qualcosa potete sempre comprarlo all’arrivo. Viaggiare leggeri sarà una grande comodità e sarete grati di esser partiti con poco, vedrete.

All’arrivo sarete carichi come delle molle, ma anche un po’ spaesati. I primi giorni potrebbero essere difficili, vedrete parecchie case senza trovare quella giusta e magari un pochino vi scoraggerete. State tranquilli perché è tutto normale! Poi capiterà che troverete il posto giusto per voi e delle persone dolcissime come la Signora Poi che vi faranno sentire davvero a casa.

Una volta sistemati tutti gli aspetti tecnici, viene la parte più bella. Quella in cui hai per 3 mesi o più tutte le mattine libere e riesci finalmente a riappropriarti un po’ del tuo tempo, e a godertelo. La Thailandia infatti è 6h avanti all'Italia durante l'ora solare e 5h quando entra in vigore l'ora legale, quindi gli orari di lavoro sono rispettivamente 15.00- 24.00 / 14.00 -23.00.  Io sono una persone che ama vivere di giorno piuttosto che di notte e l’idea di avere il tempo libero la mattina e lavorare invece la sera quando scende il buio mi ha davvero esaltato.

La mattina ti svegli e il primo pensiero è guardare fuori dalla finestra e quando vedi il cielo azzurro e il mare calmo ti sale un senso di pace e gioia... e ancora una volta pensi di esser proprio fortunata. Inizi la giornata  con una nuotata, un po’ di sole, un cocco fresco o un giro al mercato. La scelta più difficile della giornata sarà su quale spiaggia andare, se pranzare al baracchino di Ying che fa quella papaya salad piccantissima o se andare a quello di Pakpao che fa il pad ka prao moo khao kai dao più buono dell’isola.

Noi abbiamo passato serate a lavorare nel patio in compagnia di un geko Tokay e del suo buffissimo verso, barattato la pausa pranzo (per noi pausa cena) con bagni al tramonto, seguito corsi di cucina, comunicato a gesti e sorrisi con i thialandesi, fatto snorkeling ed immersioni, festeggiato l’inizio dell’anno nuovo il 14 di aprile, scorrazzato in tuk tuk, songthaw e motorino in lungo e in largo, vissuto il primo colpo di stato della nostra vita e scoperto che c'era più allarmismo in Italia che a Bangkok.

Insomma, ogni giorno è stata una bellissima opportunità per fare e scoprire qualcosa di nuovo e per conoscere meglio la Thailandia senza fare i turisti ma vivendola da abitanti.

E’ un’esperienza di vita che resta e che vi ricorderete per sempre. Non vi fate frenare dalle paure: se ne avete la possibilità cogliete l'occasione, non ve ne pentirete!

 

 

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