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Martedì, 18 Giugno 2013

Il mio viaggio a Budapest

Tre giorni attraverso la bellissima capitale magiara

ARTICOLO DI

nipalo

Quali furono i motivi che mi condussero a Budapest, furono più di convenienza che ponderati: avevo in desiderio di fare un viaggio, andai su http://volo24.it e scelsi l'offerta più appetibile, un volo, appunto, verso la capitale ungherese. Nessuna programmazione particolare, quindi. E fedele alla tradizione che vuole le migliori cose quelle non programmate, ammetto che fu un viaggio divertentissimo. Solo un pazzo può seguire un matto: Carlo si aggregò entusiasta in meno di trentasei secondi di opera di convincimento.

Col senno del poi, non avrei prenotato solo tre giorni. La città è bellissima, non eccezionalmente gigantesca, ma ricca di attrazione che meritano più di qualche fugace occhiata, giusto per vantarsi di “esserci stato”. Per questo selezionammo poche cose, ma buone, sul nostro ideale percorso (che, sempre secondo tradizione, non è mai rispettato).
La visita al Parlamento è senz'altro una visita degna, ma suggerirei notturna: la sua illuminazione particolare, con decise luci giallo-oro, che si riflettono sulle crespe delle onde dell'immediato Danubio, ha un effetto per certo – almeno ad opinione del sottoscritto – più avvincente.
L'occhio alla storia cittadina, invece, va ricercato nel Palazzo Reale, che sin dalla sua edificazione, in piena epoca medioevale, vide sulle spalle lo scorrere di anni e stili, in parte, ahimé, devastato da un nefasto bombardamento in pieno ultimo periodo bellico mondiale.
Ovviamente, altro simbolo imperdibile, è l'opera che congiunge che mattoni e bellezza le due città: Buda e Pest. Parlo del cosiddetto Ponte delle Catene, idealmente il primo passo d'inizio verso quell'unificazione che oggi si chiama Budapest, l'abbraccio fra la più classica e tradizionale Buda, con la più innovativa e tecnologica Pest.
La città tutta goduta dall'alto è impressionante. Lo si può fare dalla Citadella (badate, nessun refuso ortografico: si scrive proprio con una “t”), ma si consiglia d'aver gambe, cuore e polmoni allenati: la salita non è esattamente un comodo promenade.

La città di notte è un viavai di ragazzi in cerca di locali e discoteche per bere qualcosa assieme. La cucina ungherese , specialmente ai nostri palati, potrebbe risultare un po' pesante e forse troppo “carica”, ma esimersi dall'assaggiare il gulash in terra magiara è come non esserci stati.
Per bere qualcosa in ambienti socievole e senza spendere troppo, l'ideale è ricercare i “pub in rovina”. Sono dei locali abbandonati presi in gestione molto spesso da ragazzi per quattro soldi e che in locali più o meno spartani vendono alcolici in un clima goliardico ed essenziale. L'ideale per fare nuove conoscenze.

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