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Mercoledì, 26 Novembre 2014

Il Cammino di Santiago

Dovunque il guardo giro, /immenso Dio, ti vedo /:nell’opre tue t’ammiro, /ti riconosco in me. / La terra, il mar, le sfere / parlan del tuo potere:/ tu sei per tutto; e noi /tutti viviamo in te. Questi versi settecenteschi di Pietro Metastasio sembrano scritti per andrea...

ARTICOLO DI

Andrea Gelzo

Sono Andrea, ho 27 anni e, come tutti i ragazzi della mia età, ho sognato e risognato un sacco di cose meravigliose per la mia vita. Crescendo mi rendevo conto sempre di più che esistevano persone che provavano a far di tutto per distruggere questi sogni, ma non mi sono mai arreso.

Mi sono spostato diverse volte per lavoro fino a quando non ho creduto di trovare la mia strada: il lavoro mi piaceva, convivevo con una persona e tutto sembrava normale. Ma dentro, nel profondo, sentivo che ero infelice, che stavo vivendo una vita che non volevo continuasse per sempre. Decisi di andare via da Roma pensando che la città fosse il problema, mi trasferii a Milano con una posizione lavorativa molto buona e che mi rendeva molto fiero di me stesso,: ero riuscito a ottenere molto pur essendo molto giovane.

Il tempo passava  ma non il mio malessere; sento qualcosa che mi fa male, come un dolore fisico, e decido da un momento all'altro di andare via di nuovo, pensando ancora una volta fosse la città ad essere un problema.

Riparto da capo ritornando nella città dove viveva la mia famiglia, Ferrara, e comincio una vita diversa, allo sbando, senza nessun obiettivo e credendo che vivere la notte e dormire di giorno fosse finalmente la vita che cercavo. Ma arriva alla fine il momento in cui mi rendo conto di essermi mangiato tutti i soldi che avevo guadagnato, mi fermo e rifletto. Mi vergognavo di me stesso, ero tornato per fare la vita di uno sbandato? Mi dissi che valevo di più di questo e iniziai da zero senza niente e senza nessuno, m’isolo completamente per cercare una mia dimensione.

All'inizio mi sentivo come se fossi in astinenza da qualcosa... Mi mancava quella vita fatta di uscite notturne, circondato da tante persone e l' essere apparentemente felice. Capisco che è un tranello, un bivio: ero arrivato a un incrocio e davanti a me avevo due strade, una più corta e semplice, e una lunga. Alla fine avrei scelto quella più lunga.

Così ho iniziato il mio cammino costruendo mattone su mattone la mia nuova vita. Incredibilmente ero felice, dove qualche settimana prima vedevo tutto nero, iniziavo a vedere una che mi mostra la strada che dovevo percorrere. Continuo il mio nuovo anno circondato da persone meravigliose con cui ho condiviso momenti di vita indimenticabili.

Non ricordo precisamente com'è successo, ma mi passa per la testa di fare il Cammino di Santiago de Compostela. Senza pensarci troppo decido di partire a giugno del 2014. Il viaggio migliore della mia vita. Prima di arrivare a Santiago passo per un piccolo paese di 500 abitanti, Portomarin, dove mi faccio fotografare davanti alla scalinata e al nome del posto. Qui incontro una persona, ci parlo e niente di più. Continuo il mio cammino pensando a quanto sia meravigliosa e incredibile la Galicia, quanto riusciva a trasmettermi e quanto era forte.

E poi arrivo a Santiago... BOOM!

Un'esplosione di emozioni, scoppio in un pianto a dirotto e mi siedo in un angolo. Vedo davanti a me tutto l'anno passato, tutto quello che ero riuscito a cambiare, a fare e mi sento grande, mi sento forte, mi rendo conto di quante cose possano cambiare, se davvero lo vuoi.

Continuo il mio cammino fino a Finisterre, dove il “KM 0” mi rende ulteriormente fiero di me e con un sorriso che mi riempie cuore, mente e anima, mi sento finalmente Andrea.

Ma la parte più forte di questo viaggio deve ancora arrivare. Torno a Santiago per ritirare la compostela e decido di andare dai francescani dove mi aspetta una lunga fila. Avanti, seduto, c'è un frate che consegna le compostele per il centenario di San Francesco. Non dimenticherò mai il momento in cui lui ha alzato la testa, guardandomi e sussurrandomi: "Ciao Andrea". Mi ha cambiato letteralmente la vita. Iniziai a pensare a come facesse a sapere chi fossi ed ero anche intimorito e spaventato. Arrivato il mio turno, al contrario delle altre persone, mi chiede di sedermi e inizia a parlarmi sussurrando per non farsi sentire da nessuno, poi apre un cassetto, mi guarda e dandomi un santino mi dice: "Andrea, oggi è la tua prima volta qui a Santiago, ma non sarà l'ultima". Emozionato, sconvolto, confuso, esco e non faccio altro che pensare alle sue parole, all'energia che mi aveva trasmesso e con questo pensiero torno in Italia.

Dopo nemmeno una settimana decido di tornare in Galicia, mi aveva conquistato. Ritorno dal ragazzo che avevo conosciuto in quel piccolo paese di 500 abitanti e mi propone di lavorare con lui dandomi ospitalità a casa sua. Accetto.

Il locale chiude per l'inverno e io decido nuovamente di ripercorrere il cammino dopo solo tre mesi dal primo, non so cosa mi aspetterà, ho un insieme di emozioni belle e positive e mi dico che questa volta voglio viverlo senza paure e timori: se avrò voglia di ballare in mezzo alla strada, lo farò; se vorrò ridere per qualcosa di stupido, lo farò; se vorrò piangere per qualcosa che mi emozionerà così forte, lo farò.

A metà cammino incontro una persona straordinaria che mi ha dato un'energia e una forza indescrivibile, so che finito il cammino non la rivedrò più, ma decido di viverla ugualmente, me l'ero ripromesso, passo con lei giorni e momenti che mi scorrono nella mente ancora adesso e che credevo di non riuscire più a vivere.

Termino il mio cammino magico così come il cammino stesso. Saluto tutte le persone che ho conosciuto lungo questo viaggio e continuo per il mio cammino.

Dopo qualche giorno di riflessioni decido che voglio viaggiare e conoscere, ma voglio farlo in modo da rendere possibile a tutti di ripeterlo un giorno.

Questa volta partirò per un viaggio in bici proprio lì dove è iniziata la mia nuova vita. Da casa mia. Partirò da Ferrara e andrò fino a Roma; da Roma in Olanda, dove continuerò per nuovi Paesi completamente senza soldi proponendo le mie abilità in cambio di alloggio e cibo. Non porterò niente con me se non la mia bici e un sacco a pelo.

Una frase che mi ha aiutato molto fino ad oggi è quella di un amico conosciuto per caso, ma cui ora non potrei mai rinunciare.

Non guardare ciò che sei stato, ma l'immagine che Dio aveva nel crearti.

Che la vita sia balsamo sulle ferite del passato, forza per il presente, luce per il futuro.

Credo nel bene, credo nelle persone e credo che la strada più corta non è mai quella giusta.

Accanto a me con il cuore ci sarete voi che mi darete forza e gioia per affrontare questo grande e meraviglioso viaggio.

Andrea Gelzo

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