RACCONTO
racconto icon
Giovedì, 10 Dicembre 2009

I viaggi del sorriso

Ho trovato un po di pubblicità in giro sui viaggi del sorriso, mi spiego: dovevo fare un gran lavoro dai dentisti, e in Italia i prezzi sono proibitivi. In Croazia...

ARTICOLO DI

Vagabondo0


Ho trovato un po di pubblicità in giro sui viaggi del

sorriso, mi spiego: dovevo fare un gran lavoro dai dentisti,

e in Italia i prezzi sono proibitivi. In Croazia a fronte di

una richiesta in Italia di ventimila euro li te ne chiedono

tremila. Decido, parto mi faccio accompagnare da mia figlia,

il viaggio è lungo e tutto di notte. Parto da Roma nel

pomeriggio, arrivo a Mestre verso le 10, cambio per

Zagabria. Peccato che non si vedeva il paesaggio essendo

come ho detto di notte. Contiamo di arrivare per le 4,20 del

mattino, ma non credo, il treno è lentissimo e si ferma

spesso, alla frontiera con la Slovenia il primo controllo

dei documenti. Polizia italiana tutto bene, secondo

controllo questa volta della polizia slovena, anche qui

tutto bene. Abbiamo molto freddo, l'aria condizionata è

troppo alta, non abbiamo preso le cuccette: costavano un po

troppo, quindi siamo in una carrozza normale, sembra

l'arredamento degli anni '70, ma è molto pulito anche i bagni

(non come in Italia). Ad un certo punto vorrei andare in

bagno ma non ce la faccio, guardo mia figlia: strano anche

lei dorme molto, non si sveglia, do la colpa alla stanchezza

del viaggio. Poi diventa tutto molto confuso mi fa male la

pancia vorrei alzarmi, non ce la faccio, si apre la carrozza

di nuovo la polizia documenti (quanti controlli), chiamo mia

figlia si sveglia a fatica, prende i suoi documenti io

intanto cerco i miei, mi prende il panico il mio porta fogli

non c'è più mi hanno rubato tutto. Cerco di far capire

l'accaduto alla polizia, credo che abbiano capito benissimo,

ma ci fanno scendere dal treno ci fanno svuotare lo zaino

dove avevamo un cambio (dovevo tornare il giorno dopo). Ci

deridono, non capisco, continuo a ripetere aiuto in inglese,

ma ci prendono in giro, ci fanno cenno con la mano di

andare... ma dove? sono le 4,20 del mattino in una stazione

sperduta dove non c'è anima viva, ci lasciano lì e se ne

vanno mentre ridono. Mi guardo in giro, cosa faccio adesso

mia figlia mi guarda sbalordita, cosa facciamo? c'è un

treno fermo....

Cara Maria,

mi hai lasciato sulle spine, com'è andata a finire?

Mandaci il resto della tua avventura, che vorrei pubblicarla.

Evidentemente vi hanno drogato, ma come? con uno spray? O avete bevuto o mangiato qualcosa, parlato con qualcuno... E soprattutto, com'è andata a finire con le autorità locali?

ti prego, facci sapere.

Ciao

Fiamma.

Cara Fiamma.

ti rispondo volentieri.

Dico a mia figlia che forse e meglio toglierci di lì. Risaliamo sul treno, proviamo le porte sono chiuse, ne proviamo ad aprire un po', finalmente una si apre, mia figlia mi dice: mamma ma dove andiamo? non importa, togliamoci di qui, chiederemo aiuto nella prima stazione che troviamo. Lubljana credo ci fosse scritto cosi su di un vetro.

Capisco dopo che era Lubiana.

Sono le cinque del mattino il treno parte. ci sentiamo confuse, la testa mi fa male, ho le vene delle tempie che mi pulsano.

Dentro di me penso, dove arriveremo, come faccio adesso. Non dico nulla non voglio spaventare mia figlia.

Il treno va, diventa giorno. Arriviamo a Lubiana. Non vorrei scendere da quel treno perché non so dove andare.

Scendiamo. La stazione è grande, pulita, stiamo un po lì. Non so che fare, devo cercare la polizia, in giro non ce ne, non c'è la polizia ferroviaria. Vado sotto la stazione ci sono dei negozi un bar, non ho mai desiderato tanto un caffè. ma mi sono rimasti solo 10 centesimi. chiedo a qualcuno..polizia per favore. nulla scuotono la testa, ma come cavolo si dice polizia in questo c.. di posto.

Entro nel bar. Chiedo: qualcuno parla italiano? una ragazza sui pattini mi dice di si, grazie a DIO. Per favore mi serve la polizia. Miracolo. Non capisce più, mi scuote la testa anche lei. Maledizione, perché non ho fatto un corso di inglese. Vado via incazzatissima, risalgo su, abbiamo fame,

provo a fare il 112, qualcuno mi risponderà è o non è un numero di emergenza? mi rispondono. Alla fine capiscono qualcosa, mi chiamano una persona che parla un po' italiano, spiego tutto, il genio mi dice di andare alla polizia, ma va?...

Giriamo un po, siamo sconvolte, ma noto la pulizia della città non una carta, una cicca. Povera Italia.

Ci fermiamo da uno che vende kebab, finalmente capisce, non è del posto ecco perché. Trovo la polizia. Sono sgarbati, ci portano in un albergo dove c'è una ragazza che parla italiano, mi traduce tutto, i poliziotti cambiano atteggiamento dopo il racconto del comportamento dei loro colleghi a DOBOVA un nome che non scorderò mai più. Ci scrivono la denuncia mi danno il numero dell'ambasciata italiana in Slovenia.

Torniamo con la denuncia in tasca e zero aiuti. Telefono all'ambasciata, mi stanno finendo i soldi sul cellulare. Perché a casa ho l'altra figlia che mi telefona in continuazione perché e disperata. Ma mi fa finire tutti i soldi.

Comunque chiamo l'ambasciata una signora gentilissima mi risponde in italiano. Dio ti ringrazio.

Mi dice che adesso non devo preoccuparmi che pensa a tutto lei. Mi chiama ogni mezzora, mi fa chiamare dal consolato, mi chiedono dove sono, di andare a Capodistria con il treno e che sarebbero venuti a prendermi, salgo sul treno il controllore mi chiede il biglietto, gli do la denuncia che mi hanno fatto in Lubiana, strano ma non ci dice nulla, menomale.. arriviamo a Capodistria, ci viene a prendere il viceconsole, dopo un po' di accordi presi per telefono. Usciamo dalla stazione ci compra dei panini dell'acqua, la cosa più bella del mondo, mi viene da piangere. Da li ci portano a Trieste. ci fanno il biglietto del treno, andiamo a Mestre saliamo su una freccia rossa che ci porta a casa.

Grazie vice console ha mantenuto la promessa di farci arrivare a casa per la sera, grazie infinite a quella signora dell'ambasciata cosi gentile, mi ha aiutato tanto non ci ha lasciate mai sole. vorrei tanto sapere chi è.

Dico a tutti di portarsi sempre il numero dell'ambasciata e del consolato italiano quando vanno da qualche parte, non come me che non sapevo dove sbattere la testa.

E non mi dicano mai che noi italiano siamo razzisti. Comunque da quella sera non dormo più , ho paura che qualcuno mi venga in casa, e quella cosa che ci hanno spruzzato nel vagone per farci dormire mi ha fatto male la domenica mattina quando mi sono svegliata stavo ancora male e ho vomitato.

Il vice console ha detto che lo fanno spesso lo scherzetto del narcotico

Grazie Fiamma

'); document.write('Maria Civita Addeo' + '.'); // -->

Viaggia con noi

Iscriviti gratuitamente. Conosci i tuoi compagni di viaggio prima della partenza.

Viaggia con noi in tutto il mondo.