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Giovedì, 21 Maggio 2009

Dovevamo andare in Toscana

Quest'anno la nostra amica Sandra si è fatta prendere dal panico da "scomodità da moto" e Roby ed io abbiamo sentito dispiacere nella voce del suo compagno Dino nel comunicarci che non sarebbero venuti in vacanza con noi.

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Quest'anno la nostra amica Sandra si è fatta prendere dal panico da "scomodità da moto" e Roby ed io abbiamo sentito dispiacere nella voce del suo compagno Dino nel comunicarci che non sarebbero venuti in vacanza con noi.

L'anno scorso ci siamo molto divertiti con loro in giro per l'Abruzzo.

Così, Roby ed io, abbiamo preso la nostra CBR600 soli soletti e da Pomezia, dove abitiamo, abbiamo puntato verso Siena come prima meta per girare la Toscana senza una destinazione precisa.

Non abbiamo prenotato nulla, un po' da matti visto che era la settimana di ferragosto, ma l'esperienza dei viaggi vagabondi ci ha insegnato ad arrangiarci.

In moto non hai la comodità della macchina...ma vuoi mettere le sensazioni che provi quando pieghi su e giù per le colline toscane, tra vigneti, ulivi e campi di girasole?

Senti mille profumi: l'odore dell'erba tagliata da poco o quello meno piacevole dei meloni ormai passati e lasciati sui campi, gli alberi di tiglio profumano tantissimo e cerchi di respirare a pieni polmoni per far durare più a lungo quelle percezioni, dispiacendotene quando svaniscono.

Sono tutte sensazioni che stando chiuso in auto con i finestrini chiusi e l'aria condizionata non percepisci.

Per non parlare, poi, del profumo delle salsicce alla griglia quando passi vicino a qualche casale e tu cerchi il posticino tranquillo per fermarti a mangiare i tuoi panini!!

Ma in questo viaggio ho convinto Roby a non disdegnare i ristorantini toscani e ci siamo gustati spesso i crostini ed il caciucco (ha persino assaggiato la Vernaccia lui che è quasi astemio).

A Siena ci siamo fermati poco, abbiamo lasciato la "bambina" al parcheggio, ci siamo fatti una bella salita a piedi con zaino in spalla e visto il caldo che faceva, confesso che ho inizialmente pensato che forse Sandra aveva ragione sulla scomodità del viaggio ma, dentro Siena, ci ha presi subito l'euforia della gente che percorreva le vie strette della città cantando i motti del proprio rione in vista del Palio.

Ci siamo fermati in un locale a riposarci gustando il pecorino senese per poi ripartire alla volta di San Gimignano mentre Siena si affollava sempre più.

Arrivati verso le 17, un po' stanchi e fuori allenamento, abbiamo cercato una camera e con sorpresa abbiamo trovato un bellissimo agriturismo che aveva posto solo per quella notte.

L'appartamento era ricavato in una vecchia stalla ristrutturata, sotto la finestra c'era ancora la mangiatoia e dall'altro lato il camino per cuocere le fiorentine!!!!

Fatta la doccia siamo risaliti a visitare San Gimignano, bellissima al tramonto ed accattivante la sera, con le sue 100 torri, ancora ben conservate.

La mattina dopo, ripresa la strada, sempre con lo sguardo perso tra le colline di Chianti ed il profumo dei campi, siamo arrivati a Vinci dove abbiamo visitato il museo ed il piccolo paesino anch'esso molto bello.

Visitando il museo sono rimasta affascinata dalla genialità di Leonardo ed ho pensato che fosse un uomo veramente speciale.

Ripresa la via siamo passati per Collodi, Pescia e Montecatini, dove abbiamo deciso di fare una tirata fino alla casa di vacanza dei miei genitori, sul lago Maggiore.

lo so... siamo partiti che dovevamo visitare la Toscana e decidiamo d'arrivare in Piemonte... siamo un po' matti ma quel senso di libertà e d'avventura che ci invade quando siamo in moto ci porta a decidere sempre al momento dove andare.



Il tratto tra La Spezia e Genova è molto bello e vario, dentro e fuori dalle gallerie vedi scorci di mare blu intenso e gli immensi uliveti, le case colorate sparse qua e la e l'odore acre di qualche tratto di montagna bruciata.

Dopo Alessandria, invece, mi sarei addormentata volentieri causa la vista monotona. La stanchezza cominciava a farsi sentire e pensavo di non riuscire ad arrivare al Lago Maggiore, mi sentivo le  gambe intorpidite e cercavo di sedermi un po' a destra o un po' a sinistra del sellino facendo spaventare Roby ogni volta perché pensava stessi cadendo. Ma alla fine della provincia di Novara in quel pezzo che non sai se sei ancora nel novarese o nella nuova provincia del Verbano-Cusio-Ossola, il panorama è tornato bellissimo, soprattutto quando abbiamo iniziato a costeggiare la sponda occidentale del lago d'Orta: l'isola di San Giulio aveva una luce strana sotto un cielo con qualche nuvola temporalesca e le montagne verdissime.

Arrivati a Verbania felici di non aver preso neanche una goccia d'acqua ci ha fatto piacere ricevere l' invito per cena dei vicini di casa, con i quali ci siamo raccontati i bellissimi posti visitati in Toscana.

Il giorno dopo era ferragosto e ci siamo alzati alle 8.30 per raggiungere il passo del Sempione al confine con la Svizzera ... che non è in Toscana!!

Dopo il primo pezzo di superstrada tra le vallate dell'Ossola, rimaste come ai tempi dei contrabbandieri, abbiamo raggiunto la strada statale piena di motociclisti che Roby salutava tra un tornante e l'altro. La maggior parte di loro non era certo vestita come noi, avevano la tuta intera quasi sempre intonata con la moto. Noi più pratici in jeans e maglietta maniche corte (che mi ha procurato l'abbronzatura da muratore) anche Roby in jeans ma più prudente di me lui con la giacca da moto. Arrivati in cima al passo, tra pinete bellissime di cui sentivi l'odore entrarti sotto il casco e vette già innevate, in fondo alla vallata si apriva il gruppo maestoso dello Jungfrau. Li ci siamo fermati ed abbiamo fatto un sacco di foto, abbiamo "scalato" la montagna fino in cima all'aquila di sasso costruita dalle brigate francesi.

Passando per il lago di Mergozzo, siamo rientrati a Verbania all'ora di cena ma con tutto quello che avevamo mangiato, la cena non ci tirava prorpio, così abbiamo lasciato la moto e siamo andati a piedi verso l'imbarcadero a chiedere informazioni per attraversare il lago.

All'imbarcadero una locandina pubblicizzava una gita in barca per vedere i fuochi artificiali dopo un giro turistico delle isole Borromee fino a fermarsi di fronte a Laveno, dove a luci spente si poteva ammirare la magia della notte e dei giochi di luce dei fuochi pirotecnici.

Il giorno dopo, attraversando il lago, il cielo si presentava coperto da nuvole grigiastre che preannunciavano un imminente temporale.

Verso le due eravamo al passo della Cisa ed affrontando quei tornanti non ho potuto fare a meno di pensare che Roby ormai è un centauro esperto. Sul passo della Cisa di moto ce n'erano veramente tante, sembrava una strada fatta solo per loro.

Ci siamo fermati su una panchina a mangiare i nostri panini ed un pezzo di parmigiano al quale non avevo resistito quando ci siamo fermati all'alimentare di Parma.

Arrivati giù ad Aulla, abbiamo deciso di andare verso il mare e cercare da dormire.

Quella sera è stato un po' più difficoltoso trovare posto: a Sarzana e marina di Massa nulla, ma finalmente a Viareggio abbiamo trovato una camera in una pensione.



Fatta la doccia siamo scesi in spiaggia al tramonto, abbiamo fatto foto bellissime tra gli ombrelloni bianchi e rossi dei bagni e mangiato pesce in riva al mare e prima di tornare in camera ci siamo assicurati che la bambina, parcheggiata in strada, fosse ben chiusa.

Il giorno dopo cominciavamo già a sentire la fine delle vacanze e dell'inevitabile rientro a casa.

Volevamo visitare più posti possibili, ma alla fine abbiamo scelto Bolgheri per vedere gli alti e schietti cipressi del Carducci.

Passare quel viale con la moto è una sensazione bellissima; sentendo il loro profumo ed immaginando il Carducci che da giovane percorreva quel viale.

Da Bolgheri abbiamo costeggiato la litoranea, ci siamo fermati ad un chiosco e pranzato con uva e pesche dolcissime. Abbiamo cercato una camera a Punta Ala ma, visto il periodo, non abbiamo trovato nulla, così abbiamo proseguito fino a Castiglione della Pescaia dove abbiamo trovato una pensione proprio in riva al mare ed approfittato per un bagno al tramonto

La sera abbiamo visto due bellissimi fari e poi siamo saliti alla rocca dalla cui sommità abbiamo visto due stelle cadenti; abbiamo bevuto vin santo con i cantuccini in un vecchio pub e poi siamo rientrati in pensione un po' tristi pensando che l'indomani saremmo dovuti rientrare a casa... ma solo dopo aver fatto il bagno a Porto Santo Stefano in una caletta dall'acqua trasparentissima.

Abbiamo deciso che il prossimo anno prenderemo 15 giorni di ferie e vorremmo puntare verso la Bretagna e la Normandia, sempre così all'avventura, magari....fino a Capo Nord!


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