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Lunedì, 1 Ottobre 2007

Conosciamo il Benin

Il paese delle amazzoni, della tratta negriera, dei bambini nuovi schiavi, del voodoo; un viaggio di conoscenza, condivisione e un pizzico di avventura.

ARTICOLO DI

Vagabondo0




giorno di festa in casa



i bambini della nostra casa



scampagnata sulla spiaggia di Ouidah con alcuni dei nostri bimbi



il tempio del pitone (setta voodoo)



la prima Basilica cristiana in Africa



la porta del Non ritorno a Ouidah



turisti francesi con i nostri bambini in casa

Il paese delle amazzoni, della tratta negriera, dei bambini nuovi schiavi, del voodoo; un viaggio di conoscenza, condivisione e un pizzico di avventura.



Un detto africano recita:

"il mondo conosce perfettamente come si muore in Africa, ma non sa niente di come si vive", con questo viaggio vogliamo porre rimedio ad un’ingiustizia oltre che economica anche storico-culturale.



Tam- tam che rimbombano con ritmi incessanti, danzatrici vodonsi e giovani adepti con occhi sbarrati dalla stanchezza che attendono solo il momento di cadere in trance; re tribali con le loro scorte di mogli e notabili, ricevono onori dalla popolazione: non è un film sull’Africa, ma è la celebrazione della festa Voodoo, che si tiene ogni anno a gennaio sulla spiaggia di Ouidah. Non è una festa folkloristica per turisti, ma una reale e propria celebrazione religiosa; così come il viaggio che faremo, sarà una immersione nell’Africa vera, a contatto con le persone e con la storia, la cultura e i problemi di questo paese, non battuto ancora dalle rotte di un turismo di massa.


Storia e cultura tra le più importanti di tutta l’Africa occidentale e non solo, pensiamo solo ai milioni di schiavi deportati e imbarcati verso Cuba, Brasile, Haiti dalla spiaggia di Ouidah (oggi considerata città storica e patrimonio mondiale dall’Unesco), noi di questo drammatico periodo ne visiteremo i luoghi, passo dopo passo fino all’imbarco sulle navi ormeggiate al largo, perché solo così è possibile immaginare l’immane tragedia di un continente durata secoli con ferite non ancora rimarginate.


Visiteremo palazzi reali, vestigia di una potenza e organizzazione militare capace di tenere testa alle potenze coloniali per secoli, pensiamo al Regno di Abomey con le sue amazzoni (donne guerriero più abili e affidabili dei maschi); capiremo come ancora questo passato si rifletta ancora sulla società beninese moderna, tramite i suoi riti e le sue religioni (l’islam e il cristianesimo sono religioni più recenti e il sincretismo religioso di entrambe con il voodoo, fa parte del quotidiano). Visiteremo etnie e popolazioni destinate a scomparire nei prossimi decenni, ma che per ora resistono orgogliosamente sulle montagne alle mode occidentali e dove lì veramente il tempo si è fermato. Scopriremo come la schiavitù del passato, riemerga ora con il fenomeno dei "vidomingos", i bambini " dati in prestito" a famiglie più agiate, e poi rivenduti e trattati come veri e propri schiavi, con alcuni di questi bambini (da noi riscattati) rideremo e giocheremo a casa nostra. Incontreremo organizzazioni umanitarie che lottano sul posto contro ogni tipo di sfruttamento e per la promozione umana.

Sarà quindi un viaggio completo, sempre a contatto con la gente, vivremo sempre presso famiglie, con i loro problemi reali, ma anche con la loro voglia di lottare , sognare e coltivare speranze.


E la malinconia (il mal d’Africa) che ci prenderà al nostro ritorno, sarà inevitabilmente il segno di un’esperienza indelebile, che ci farà capire come in realtà il nostro viaggio sia appena iniziato.



E’ il secondo anno di quest’esperienza e i commenti di chi è passato sono stati entusiasmanti;


A Ouidah, nel sud, saremo ospitati presso la nostra a casa- famiglia, una famiglia che conta tra grandi e piccini una trentina di persone, tra bambini "liberati" e mamme in difficoltà, e per il clima che si respira la casa è stata chiamata "Maison de la Joie", e ben presto diventerà un’associazione no-profit vera e propria.


A Djougou, nel nord, saremo ospiti presso una giovane coppia che si è resa disponibile per questa esperienza.


In Agosto, ( previsione 8/8 – 25/8 ) se non si raggiungono almeno i 7 partecipanti, il viaggio sarà fatto solo con i responsabili della casa famiglia (marito e moglie), e serve un minimo di conoscenza della lingua francese, o almeno uno del gruppo che lo conosca, non è indispensabile credetemi; se invece la quota dei partecipanti raggiunge almeno le 7 persone, il responsabile del viaggio è disposto ad accompagnarli.


In Dicembre (previsione 25/12- 12/1) il viaggio avrà la mediazione culturale del responsabile del viaggio e della sua moglie e figlia italo-beninesi, dove cercherà di trasmettere il suo amore per questo paese.


La Maison di Ouidah è disposta a a ricevere gente nel corso di tutto l’anno anche per soggiorni sia brevi che lunghi, e ricorda che la casa dista rispettivamente 40 km dall’aereoporto, 400 metri dall’internet-point, 2 km dall’ospedale, 1 km dalla farmacia, 7 km dalla spiaggia con le palme, la cittadina è molto tranquilla e si gira tranquillamente a piedi o in bicicletta; vi sono 3 musei, 4 siti storico culturali, due siti sulla religione voodoo, c’è la prima cattedrale cristiana in Africa ecc.


Infine per chi volesse fare una breve esperienza di volontariato e turismo solidale, è possibile prendere accordi con Ong locali o missioni cattoliche, qui è però richiesto una perfetta conoscenza del francese, capacità di sacrificio e di adattamento.

Continua a scoprire il Benin:

  1. Conosciamo il Benin
  2. Fortunee (un nuovo angelo)
  3. La Casa della Gioia

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