Comunità indigena
Quando ho deciso di partire per 3 mesi per fare volontariato e conoscere il paese, la destinazione scelta era il Costa Rica ma ho dovuto ripiegare sul Nicaragua perchè la fondazione con la quale ero in contatto non operava in Costa Rica, almeno non con i bambini ed io volevo fare un'esperienza con loro.
Mai scelta fu più azzeccata.
É stato amore acprima vista.
Con i suoi immumerevoli vulcani attivi e non, incantevoli lagune, grandissimi laghi, isolette abitate dove sembra si sia fermato il tempo, bellissime spiagge e meravigliosi tramonti, bus colorati e strapieni di persone, città coloniali e comunità indigene, canyon mozzafiato e riserve naturali, il Nicaragua è un paese checmi ha davvero stregata e ancora di più la sua gente, così umile e semplice da far venire i brividi...
ARTICOLO DI
Ho perso un po di tempo a cercare una
famiglia poco "turistica" all'interno di una piantagione di
caffè che mi accogliesse e rendesse partecipe della loro
attività quitidiana.Avendo ricevuto il contatto da
Domenique sono andata sul sicuro ma mai e poi mai avrei
immaginato di vivere questa esperienza in una comunità
indigena...un sogno che si avvera.In verità inizia come un
incubo..per arrivare in questa comunità che si chiama
Laguna devi percorrere un tratto di strada sterrata in
salita abbastanza stretto e un po` pericoloso. Il taxi con
il quale siamo saliti ha fatto fatica..arrancava!! Il
problema lo ha avuto un camion che stava scendendo pieno di
persone...non si è capito se ha perso il controllo o se i
freni non funzionavano bene, fatto sta che è finito contro
un albero che ha evitato che finisse giù nel burrone. Solo
che una ragazza si è spaventata ed ha pensato che saltare
giù dal camion fosse meno pericoloso che finire contro un
albero.
Purtroppo non ha fatto i conti con la forza della caduta e
con i sassi...ha perso la vita...Ecco, noi siamo passati nel
momento in cui la ragazza era per terra piena di sangue e
tutta la gente in mezzo al sentiero che ci guardava come per
dire "portateci giù in paese". Non solo, la mia vicina di
taxi si è messa ad urlare e piangere spaventandomi ancora
di più. Ho cercato di calmarla ma dentro di me pensavo e a
me chi mi tranquillizza????!Arrivati a casa di MAritza, il
mio contatto, mi presenta a tutta la famiglia (genitori,
sorelle e nipoti) e mi mette subito a mio agio dicendomi "
c'è da tagliare la cipolla e le carote per fare il
chilito". Le cipolle a me che le evito come la peste!!!!
Aiuto!!!!!Mi guardo intorno e non so dove prendere le
cose..anche perchè la cucina è buia, c`'è solo una porta
ed una luce soffusa. Pareti, pentole e pure la radio sono
tutte nere per la fuliggine perchè si cucina con il fuoco.
L'acqua arriva solo al mattino e
alla sera, quindi durante il giorno devi usare quella del
secchio ed io ho delle serie difficoltà, soprattutto quando
devo lavare le stoviglie, ne uso più del dovuto!!Non
parliamo della doccia..inesistente. Quando arriva l'acqua
devi riempirti un seccio ed avvisare la famiglia che ti vai
a lavare così nessun uomo passa da lì perchè naturalmente
è all'aperto...come lo è la toilette!!!Per fare pipì dove
vuoi, l'importante è che la carta la butti nella
pattumiera. Per il resto c'è una latrina ma il mio corpo.
per i 4gg che ho vissuto lì, si è rifiutato di
utilizzarla!!!
La casa è circondata da tantisimi alberi e terra..è molto
semplice..oltre alla cucina ci sono 2 stanze da letto che
fungono pure come magazzino e un locale con delle sedie di
plastica ed una televisione!!
Maritza invee vive per conto suo con Omar, suo compagno e
Inti, suo figlio in una palafitta ancora in fase di lavori
in corso!Quando vado da lei vedo la sua camera da letto, un
ufficio momentaneamente trasformato in camera da letto per
John, un volontario californiano di 72ani!!!! Epoi un locale
con un tavolo, una panca, un frigo, un piccolo bancone, una
mensola e due finestre molto grandi senza vetri!! Per ora
non solo la priorità di Maritza!!!!Non faccio in tempo a
chiedermi dove dormiro' che Maritza mi dice che per la notte
avrebbe messo per terra un materasso, proprio davanti alle
finestre!!Menomale che mi danno un piumone perche' qui alla
sera fa freddo e c'è sempre vento.
Ma al mattino, quando mi sveglio, intorno alle 5:30/6, il
panorama che vedo è meraviglioso.Il sole che sorge dietro
alla montagna scalda subito il corpo e l'anima..ma non è la
sola cosa a scaldarmi..so che può sembrare incredibile ma
ho imparato a bere il caffè!!! Quindi John che si alza
presto pure lui, lo prepara e poi ognuno con la sua tazzona
di caffè bollente, si isola nel suo mondo ( io a scrivere
il diario e lui a leggere) in attesa che la padrona di casa
si svegli. Durante il giorno ne bevo altre di tazze di
caffè
Naturalmente la casa della famiglia è operativa da ore
perchè le donne si alzano alle 4.30 per fare tortillas. Io
quando non c'è nulla da fare, passo il tempo con loro a
chiacchierare ed a aiutare. Inutile dire che tutti i miei
vestiti e me compresa puzzano di fumo!!! Ho provato a fare
le tortillas e sono venute così rotonde che sembrava le
facessi da una vita!
Qui si mangia sempre riso e fagioli, pure a colazione ma
essendo capitata durante le feste, ci sono state delle
eccezioni.Il Natale non si festeggia ma la mamma di Maritza,
dona Lucia, usa invitare tutti i bambini della comunità
(una cinquantina) per regalargli un giorno diverso. Quindi
da prima mattina hanno cucinato "l'indio viejo" che richiede
tanto di quel lavoro che mi sono persa nei vari passaggi.
Posso solo dire che è buonissimo e che ho provato a
macinare l'impasto del mais che serviva appunto per questo
piatto ed ho dovuto usare tutte e due le mani
diventando lo zimbello delle donne perchè loro hanno una
forza che nemmeno un uomo ha!!!
Con John e Maritza abbiamo preparato dei coni di carta, poi
li abbiamo decorati e riempiti di caramelle.Poi abbiamo
preparato dei sacchetti di plastica con dentro il
succo di frutta, qui il 90% delle persone quando è fuori
casa lo deve così!!
Una volta arrivati tutti i bambini, abbiamo dato inizio alle
danze..Abbiamo iniziato con le "pinate", tipo albero della
cuccagna dove i bambini si divertono sempre tantissimo.
Dopodichè ho movimentato un po la situazione mettendomi a
ballare e tutti ridevano perchè ero l'unica adulta....si fa
per dire!!!!
Poi c'è stata la gara di ballo ed il gioco della sedia...
Una volta sfiniti abbiamo dato a ciascun bambino e pure alle
mamme un piatto di indio viejo ed il loro sacchettino di
fresco.
Infine, prima di andarsene, gli abbiamo donato il loro cono
di caramelle.
La giornata è terminata nella stanza della televisione a
vedere una serie tv con tutta la famiglia.
Questo è stato il mio Natale..così semplice da far venire
i brividi...
A Santo Stefano invece, armata di stivali di gomma, maglia a
manica lunga, cappello e poncho per la pioggia ( visto il
cielo poco promettente), insieme a Dona Lucia, una nipote ed
John, mi incammino verso la zona caffetalera e quando arrivo
rimango un pò sorpresa perchè pensavo fosse tutto ordinato
tipo le nostre vigne, invece è un caos unico!
Ma non importa perchè quello che volevo fare è proprio
raccogliere il caffè, quindi dopo essermi legata in vita un
paniere, inizio a "cortar" caffè.
Non è difficile, devi togliere un chicco per volta e vedere
il recipiente riempirsi d rosso/verde è davvero un
piacere.
La cosa meno piacevole è stata quando ha iniziato a piovere
ed abbiamo continuato a lavorare imperterriti sotto la
pioggia.Maglia completamente bagnata nonostante il poncho
perchè stai sempre con le braccia alzate, mani gelate e
morale sotto i piedi.
Mi chiedo come potesse non lamentarsi dona Lucia che era con
delle ciabatte di plastica!! Sono donne davvero uniche
queste della comunità, hanno forza fisica e mentale
invidiabile, sono proprio delle toste!
Ho legato molto con una sorella di Maritza, appena possibile
stavo con lei per avere più informazioni possibili.
Anche MAritza è una fonte di informazioni senza fondo, è
una donna davvero speciale, oltre ad aver scoperto che è la
presidente della comunità indigene del Nicaragua!!!!!
Mi spiace solo non aver avuto più tempo per scoprire e
partecipare ai loro riti, tipo quando nasce un bimbo, alla
prima luna piena, glielo presentano perchè lo protegga e
non lo faccia ammalare.
Oltre non era proprio possibile stare perchè sono stata
punta dalle pulci e sono allergica, quindi è stato molto ma
molto complicato perchè il prurito è una cosa
insopportabile e la tua mente pensa solo a grattarsi!!! Poi
essendoci passata10anni fa in Messico, ero pienamente
consapevole che la cosa poteva solo peggiorare..e non avevo
alcun tipo di farmaco,
Pulci a parte, è stata un'esperienza così intensa, forte,
profonda ed unica che mai ringrazierò abbastanza il Cielo
per questo dono inatteso
Le persone sono così semplici ed umili che quasi ti senti
in imbarazzo, però ti mettono cosi a tuo agio che ti senti
a casa e fare la doccia e pipì all'aperto ti sembra la cosa
più naturale delmondo.
L'anno prossimo mi piacerebbe fare qui il mio
volontariato...ma intanto torno in città a disinfettare e
curare le mie punture e prepararmi per la prossima
destinazione...la playa!!!
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