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Sabato, 29 Gennaio 2005

Chile norte - agosto 2004

Questo è un breve sunto del viaggio di turismo responsabile che ho realizzato assieme ad altri quattro viaggiatori nell'agosto 2004.

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Vagabondo0


Questo è un breve sunto del viaggio di turismo responsabile che ho realizzato assieme ad altri quattro viaggiatori nell'agosto 2004. Un racconto differente su alcune delle cose che abbiamo sentito lo trovate nelle pagine della cooperativa Oltremare di Modena (dove faccio volontariato). Lì potete anche trovare una galleria fotografica molto più completa.

4 agosto 2004

Partenza dall'Italia. Volo da Milano a Santiago via Buenos Aires.

5 agosto

Santiago. Arrivo in mattinata, un breve riposo e poi spostamento presso la cittadina di Liray, per conoscere il Centro de Economia Solidaria, incontrando il professor Luis Razeto. Il Centro è un esperimento concreto di pratiche di economia alternativa dove convivono diverse esperienze (dalla coltivazione della terra ad un museo degli antichi mestieri). Il prof Razeto ci ha introdotto alla situazione cilena ed all'esperienza del centro. Presso il centro abbiamo anche potuto vedere alcuni vecchi attrezzi professionali (agricoltura, carpenteria, cucina, barbiere...) che andranno a costituire prossimamente un museo degli antichi mestieri.

6 agosto

Santiago. In mattinata visita al Museo Precolombiano, uno dei principali dell'America Latina. Successivamente ci siamo spostati all Fundacion Solidaridad, uno dei progetti storici del commercio equo e solidale cileno. La Fundacion nasce dalla Vicaria (Arcivescovado) durante la dittatura di Pinochet realizzando dei progetti di terapia occupazionale con i detenuti (molti dei quali precedentemente torturati). Oggi lavora soprattutto con le fasce più deboli della popolazione.

Dopo aver incontrato i responsabili ed aver visitato la loro sede ci siamo spostati in un barrio periferico dove sorge uno dei taller di produzione. Qui abbiamo potuto passare un pomeriggio conoscendo alcune delle persone che realizzano i prodotti di artigianato e attraverso la Fundacion li commercializzano in tutto il mondo. Dopo poco siamo riusciti a vincere le barriere di timidezza e a raccontarci varie esperienze vissute ed i reciproci problemi e soluzioni.

Nota del webmaster: Tutte le foto pubblicate in questa pagina, scattate dall'autore durante il suo viaggio, sono tratte dalla galleria fotografica della Cooperativa Oltremare.





7 agosto

Isla Negra. Giornata di visita alla residenza di Pablo Neruda e dei dintorni. Questa era la sua residenza sul mare in cui poteva ritirarsi a scrivere lontano dal clamore delle città. È la residenza che è rimasta più intatta di quelle di Valparaiso e Santiago, dato che non è stata smantellata dal regime. In serata cena al circolo di amicizia cileno - cubana con concerto di alcuni famosi cantanti della capitale.

8 agosto

Santiago. In mattinata visita a Villa Grimaldi. Oggi l'area dove sorgeva la villa è stata trasformata nel Parque de la Paz, dedicato alla memoria storica del periodo della dittatura. La Villa era stata utilizzata dalla polizia segreta (DINA) come centro di detenzione illegale, tortura e sterminio, poi è stata rasa al suolo per cancellare i resti di quello che era avvenuto. Una sopravvissuta alle torture ci ha raccontato cosa sia voluto dire rimanere nel campo per mesi e di cosa sia voluto dire vivere sotto la dittatura di Pinochet.

Nel pomeriggio avremmo dovuto recarci al Cajon del Maipo, fra le Ande innevate, ma l'intenso traffico della capitale ci ha tenuto bloccati per ore.

In serata partenza in pullman per Copiapò.

9 agosto

Copiapò. In mattinata arrivo alla capitale della III Regione (Atacama). Dopo la sistemazione in albergo abbiamo visitato, accompagnati da un ingegnere minerario, l'università dove gli studenti imparano le tecniche della miniera e la geologia. Abbiamo poi visitato il centro della città, con i suoi monumenti più caratteristici.

Abbiamo avuto un primo assaggio del deserto visitando prima una "piccola" miniera di ferro a cielo aperto ora abbandonata, poi una zona dove il deserto è completamente sabbioso e si hanno delle dune come nel Sahara. Qui è stato molto divertente camminare scalzi fra le dune fatte di una sabbia leggera come il borotalco.

10 agosto

Copiapò. Con l'accompagnamento di una guida locale abbiamo visitato la zona mineraria nei dintorni della valle di Copiapò. Abbiamo quindi potuto vedere (da lontano) una grande fonderia di rame, ma soprattutto abbiamo potuto conoscere un gruppo di minatori che gestiscono una loro piccola miniera vicino a Tierra Amarilla: qui abbiamo capito come la vita di un minatore sia veramente dura!. Abbiamo visto una vecchia miniera ora adattata a museo e poi ci siamo spostati nuovamente verso la valle, che è completamente irrigata e coltivata con vite. Valle che conserva anche dei siti archeologici testimonianza dell'importanza del luogo già prima dell'arrivo dei conquistadores. Il sito più importante è una antica fonderia incas, ma sono presenti anche resti di una antica cittadella fortificata.

11 agosto

Chañaral. Dopo un breve trasferimento siamo arrivati in questa cittadina costiera. In mattinata abbiamo visitato il museo della città ed alcuni luoghi importanti della storia locale (El Barquito - quartiere creato per l'attracco delle navi che caricavano il rame, la sede del comune con la bibiblioteca e una grotta vicina ad una loberia dove vivono dei vampiri). Ci siamo poi trasferiti al parco nazionale Pan de Azucar, dove dopo pranzo abbiamo visitato l'isola che dà il nome al parco e che ospita una ricca colonia di leoni marini e pinguini di Humboldt. In serata cena ufficiale con le autorità locali.

12 agosto

Chañaral. In mattinata visita al progetto delle Atraplanieblas. Una cooperativa ha installato delle vele con cui catturare le nebbie costiere (che qui sono molto abbondanti) e irrigare così il deserto. Il progetto è ancora allo stato embrionale, avendo poche vele e solo un paio di serre, ma ha già dimostrato di poter essere fattibile e proficuo. È infatti stata fatta una prima coltivazione di pomodori (commercializzati sotto forma di conserve) ed ora sono stati piantati piselli e lattuga.
Nel pomeriggio altra escursione al parco Pan de Azucar con visita nell'entroterra, passeggiata nel deserto e avvistamento di guanacos e zorros. Prima abbiamo avuto la possibilità di parlare con il locale responsabile sindacale dei mariscadores (raccoglitori di molluschi) che ci ha raccontato qualcosa della loro vita e del rapporto col parco.






13 agosto

Diego de Almagro. Città mineraria nell'entroterra della III regione. Qui incontro con la comunità locale e con vari progetti di sfruttamento delle risorse idriche locali, comprese quelle non potabili (ricche di sale o di cianuro). Abbiamo quindi visto zone dove si cercano coltivazioni commestibili che possano sopportare acqua salmastra ed altre che sfruttano acque ricche di cianuro per coltivare piante ad uso cosmetico industriale od ornamentale (come la floricoltura).

Anche qui pranzo ufficiale dove abbiamo potuto incontrare le autorità.

Ci siamo poi spinti fino al paese di Inca de Oro, dove abbiamo incontrato alcuni minatori che estraggono l'oro. Qui è stato realizzato anche un piccolo museo dove sono stati raccolti vari cimeli dei minatori che hanno abitato la zona (ora il paese è di meno di 1'000 abitanti, ma in passato ne contava oltre 10'000). Prima del tramonto siamo giunti a La Finca, un sito archeologico ricco di pitture rupestri che sorge in un'oasi lungo il Cammino dell'Inca.

14 agosto

Diego de Almagro. Visita alla città mineraria di El Salvador ed alla grande miniera a sprofondamento della CODELCO (la compagnia mineraria statale del rame). Nel tardo pomeriggio abbiamo potuto spingerci fino al luogo dove risiede una comunità indios della zona (di etnia Colla), ma a causa dell'orario non abbiamo potuto fermarci a lungo.

In serata abbiamo assistito al I Festival Folklorico di Diego de Almagro, dove abbiamo finalmente visto una rappresentazione della Cueca, la danza tradizionale cilena.

15 agosto

Antofagasta. Giornata di trasferimento. Alcune ore di pullman la mattina per giungere nella capitale della omonima II Regione. Qui abbiamo avuto un incontro ufficiale con la Vice Console italiana, a cui è stato presentato il progetto di turismo responsabile che stavamo sviluppando. Abbiamo anche conosciuto un professore italiano che vive ormai da anni in Cile e che ci ha fatto un quadro della situazione e ci ha raccontato alcuni aneddoti sulla regione. In serata abbiamo raggiunto San Pedro, nell'entroterra.

16 agosto

San Pedro de Atacama. Giornata trascorsa nelle visite dei siti archeologici della zona (Pukarà de Quitor e Aldea de Tulor) e della Valle della Luna. Questa è una valle con rocce ricche di sale che è quindi completamente spoglia. Anche i siti archeologici sono interessanti.

17 agosto

San Pedro de Atacama. Visita al Salar. In particolare ad alcune delle oasi più vicine a San Pedro dove vivono e nidificano i fenicotteri e alla Quebrada de Jerez, una stretta valle irrigata da un torrente (ricordiamoci di essere sempre in mezzo ad un deserto). A causa del forte vento e delle perturbazioni che stavano attraversando la zona (non piove mai, ma vento e trombe d'aria ce ne sono) non abbiamo potuto spingerci fino alla parte sud del salar.

18 agosto

La nostra idea era di fare un'escursione ai geyser di El Tatio, ma le fitte nevicate dei giorni precedenti e il forte vento che ancora persisteva nella valle hanno impedito ai fuoristrada di partire. Abbiamo quindi deciso di recarci direttamente a nord verso Iquique invece di fare il viaggio di notte. Durante il trasferimento ci siamo fermati in prossimità della miniera di Chuquicamata (una delle miniere a cielo aperto più grandi del mondo), anche se non è stato possibile visitarla.
Ci siamo anche fermati a metà strada a Maria Elena, una calda e polverosa città mineraria dove si estrae il salnitro. In serata siamo arrivati a Iquique.




19 agosto

Iquique. Città capoluogo della I Regione (Tarapacá). Nasce come porto minerario ma negli ultimi anni ha avuto un vero e proprio boom demografico grazie all'opera dell'amministrazione locale, che ha promosso vari interventi economici alternativi all'attività estrattiva. Una di queste è la ZOFRI, una immensa zona franca di commercializzazione, mentre un'altra è il porto, che si vuole avviare a diventare uno dei più importanti dell'America Latina.

Della città abbiamo visitato il centro (con il museo) ed alcune delle attrattive costruite negli ultimi tempi. Una di queste è un parco acquatico dove si esibiscono dei piccoli leoni marini. Io di solito non sono molto amante di questo genere di parchi, ma ci hanno spiegato che esso non è stato creato con scopo di lucro: la proprietà è infatti della municipalità che offrirà gli spettacoli gratuitamente. I fondi raccolti dalle offerte serviranno a tenere in vita un'altra zona del parco, studiata appositamente per servire da ricovero per animali marini trovati feriti od in difficoltà. Gli stessi due cuccioli sono stati trovati abbandonati dalla madre e quindi sono stati allattati e cresciuti dal personale del parco.

20 agosto

Iquiquè. Visita nell'entroterra, in particolare alle città fantasma di Humberstone e di Santa Laura. Queste erano fino a trent'anni fa delle importanti città minerarie dove si estraeva il salnitro, che poi sono state parzialmente smantellate e successivamente abbandonate. Oggi sono due interessanti esempi di archeologia industriale. Abbiamo anche avuto modo di visitare uno dei più importanti geoglifi della regione: il Gigante di Atacama.

In serata cena ufficiale con il sindaco di Iquique e i responsabili del settore turismo.

21 agosto

Giornata di viaggio. Trasferimento alla mattina via terra alla volta di Santiago, da dove poi saremo rientrati in Italia. Abbiamo deciso infatti che sarebbe stato più opportuno non fare un volo interno, ma ci siamo sorbiti oltre 1'800Km di strada.

22 agosto

Santiago. In mattinata arrivo alla capitale. Avendo l'aereo la sera abbiamo avuto modo di riposarci un poco e di visitare alcuni dei monumenti del centro, fra i quali La Moneda. Abbiamo anche potuto fare gli ultimi acquisti.

23 agosto

Arrivo in serata in Italia.


In generale il gruppo è stato più che soddisfatto del viaggio. Abbiamo potuto conoscere vari aspetti della cultura cilena, ancora profondamente spaccata e segnata da una dittatura che non vuole cedere il passo facilmente. I cileni si rendono conto della grande ricchezza della loro terra e vorrebbero riprendere il controllo del territorio. Il Governo di concertazione che doveva traghettare fuori dalla dittatura stenta però a permettere a molte amministrazioni di sviluppare al meglio alcuni progetti di sviluppo.

Un chiaro esempio lo abbiamo avuto a Iquique. Noi siamo abituati di questi tempi a sentire notizie sulla crisi diplomatica in corso fra il Cile, l'Argentina, il Perù e la Bolivia. Crisi che porta a forti controlli sulle dogane e addirittura alcuni passi di frontiera sono chiusi. L'amministrazione di Iquique (progressista) vorrebbe al contrario lanciare un grande progetto di sviluppo "regionale" coinvolgendo le zone confinanti di Perù e Bolivia.

Sviluppo turistico, economico e commerciale. Le scelte dei governi centrali però frenano questi progetti. Iquique si trova nella I regione cilena, a 400Km dal confine con il Perú e meno di 200Km dal confine con la Bolivia. Si trova però a oltre 1'800Km da Santiago. Se i passi fossero tutti aperti da Iquique si potrebbe raggiungere il famoso Salar de Jujuni in circa 3 ore, mentre dalla capitale della Bolivia ci vuole molto di più.

La battuta dell'Assessore al turismo di Iquique riassume benissimo la situazione:"Voi in Europa 50 anni fa avete avuto una guerra terribile ed oggi avete abolito le frontiere e trovato degli accordi economici. Noi invece ancora non ci parliamo per una guerra che si è avuta 150 anni fa".

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