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Martedì, 24 Settembre 2019

Caucaso Georgiano - PT1

Nel bel mezzo di un'agosto italiano ci ritroviamo in tre, destinazione Georgia!

ARTICOLO DI

cardobon

Iniziamo la nostra avventura un pomeriggio di un 13 agosto, volo diretto Malpensa - Kutaisi, poco meno di 4 ore e ci ritroviamo nel bel mezzo della notte georgiana,

Appena scendiamo le scalette dell'aereo ci rendiamo già conto di qualcosa guardando la macchina della polizia parcheggiata nel piazzale


 

Usciamo dall'affollato controllo passaporti e cerchiamo subito l'autobus che ci porterà nella capitale Tbilisi in poco meno di 4 ore


Dopo la ''lunga'' notte in autobus ci svegliamo con la luce naturale e ci ritroviamo nel bel mezzo della capitale, scendiamo in una bellissima piazza dominata da un obelisco aureo e ci dirigiamo, nel silenzio totale della dormiente metropoli, verso il nostro alloggio, che dista alcuni km dalla fermata. Passiamo dalla via principale piena di negozi a capanne di alluminio e cantieri con cani randagi e la prima impressione non è delle migliori..

Dopo aver sistemato i nostri zaini in un ospitale alloggio multipiano decidiamo di non perdere tempo e ci dirigiamo con una fermata di metro nel quartiere  ძველი თბილისი, anche detto vecchia Tbilisi, le abitazioni caratteristiche ci accompagnano verso la collina che domina la città, e dopo esserci saliti la vista è unica! si notano vari monumenti moderni, cattedrali ortodosse, edifici antichi e contemporanei allo stesso tempo, il tutto attraversato da un fiume che divide la città in due




Finito di ammirare il paesaggio circostante ci dirigiamo verso la maestosa cattedrale della santissima trinità che primeggia su tutto il quartiere a est del fiume Kura, attraversiamo vari mercati a cielo aperto e passeggiando, decido di prendermi un Puri, tipico pane georgiano simile alla nostra focaccia, poco dopo arriviamo di fronte a questa famosa chiesa, la terza più alta al mondo, circondata da vari giardini, la aggiriamo in tutta la sua bellezza ed entriamo dando una veloce occhiata, si stava svolgendo una manifestazione ortodossa 

 

   

 


Più tardi scendiamo da colle e ci dirigiamo verso il parco sottostante, il Rike Park, dominato da due strutture moderne, il Rike Concert Hall una specie di Sala concerti dalla forma molto strana, e il ponte della Pace, progettato non da meno dall'ingegnere italiano Michele De Lucchi, uno dei ponti più belli che io abbia mai visto

 

   

 


In poco tempo si fa sera e ci dirigiamo verso la Old Town, il  caratteristico centro storico di Tbilisi, l'atmosfera è molto famigliare, vie affollate ricche di ristoranti che servono dell'ottimo cibo in compagnia di musica dal vivo, il tutto condito da lampadine di luce appese sui fili qua e là. Ci sediamo su un ristorante e ordiniamo i caratteristici ravioli georgiani, i khinkali, accompagnati con degli spiedini di carne detti, come in russia, Shashlik. Il cibo è veramente ottimo e ci soddisfa alla grande



In un attimo si fa notte e i dintorni diventano ancora più affollati, ci dirigiamo con un taxi verso la Tbilisi Funicolar che porta al Mtatsminda Park, un parco divertimenti che domina su tutta la citta. Appena saliti la visuale è veramente ampia e mozzafiato, dopo aver visto la Tbilisi Tv Tower e dopo le 3-4 ore di sonno acquisite della notte passata ci dirigiamo verso il nostro alloggio per riposare


 

 

L’indomani dopo una abbondante colazione servita da una strana ma simpatica signora ci dirigiamo verso la liberty square dell’obelisco, dove ci aspetta una guida che ci porterà verso il monastero di David Gareji, al confine con l’Azerbaijan, il viaggio dura poco più di due ore e attraversiamo paesaggi desertici conditi da strade, anzi mulattiere che ci fanno sobbalzare dal pulmino più volte.


               


            


Arrivati al monastero il paesaggio è veramente unico, il sito è collocato su delle faglie che scontrandosi tra loro hanno innalzato delle vere e proprie colline e montagne. Visitando colgo l’occasione di salire la collina sovrastante tramite un sentiero per ammirare il panorama mozzafiato, qui lungo le montagne corre il confine azero, controllato ogni tot metri da guardie militari armate, il sentiero prosegue per qualche centinaio di metri anche oltre il confine verso le zone desertiche azere, dopo aver ammirato e scattato qualche foto al paesaggio scendo al monastero e dopo pochi minuti ripartiamo, verso il tardo pomeriggio ci concediamo uno stop ad Udabno, una manciata di case, con una chiesa dove però è presente un bel localino con una terrazza dove ci si può rigenerare con cibo e bevande locali

Arrivati, ci facciamo una bella doccia e usciamo per fare un’ultima visita alla città, stremati dalla giornata mangiamo solo un gelato e visitiamo le vicinanze di Rustaveli, il nostro quartiere molto carino

Torniamo in alloggio e cadiamo nel sonno più profondo


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