RACCONTO
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Domenica, 1 Settembre 2013

AMATA PROVENZA

Una suggestiva e rilassante vacanza in Provenza con amici collaudati

Una scorpacciata di sensazioni olfattive, visive e gustative...

ARTICOLO DI

Magnan

Diario di viaggio

Provenza Agosto 2012

                       

Nuova vacanza nella meravigliosa Francia, visitiamo la Provenza ed in particolare Var, Vaucluse, Luberon e Buche du Rhone

Partiti ore 7 come da programma, facciamo un bel viaggio direzione Frejus.

Visiteremo il borgo antico e il porticciolo.

La nostra chambre d’hote ci aspetta nel pomeriggio a Le Muy, 25 km circa da Frejus

A Frejus facciamo due passi nel centro storico. E' graziosa. Piccola ma accogliente. Ci fermiamo a pranzo in una creperia che esiste da 30 anni.
Naturalmente prendo una crêpes di grano saraceno e Antonio.... suspance...
un'insalata!
Siamo all'aperto, sento gli odori e sono felice! Frejus e' davvero molto graziosa. Andiamo dal centro storico al mare a piedi. Ci fermiamo per ammirare l’arena romana, ma un francese di origini italiane ci dice, in un buon italiano, che non è possibile visitare il sito dato che nella serata si sarebbe tenuto un concerto. Fortuna c'e un bel venticello perché sono le 13.30 e fa piuttosto caldo. Raggiungiamo il porticciolo intorno al quale si affacciano delle palazzine rosa, probabilmente appartamenti per vacanze. La spiaggia è piena di gente e ci viene voglia di un bagno, ma non siamo attrezzati.

    Frejus

 

 

Facciamo cosi una bella camminata (circa 6 km) dopo 5 ore di macchina.
Verso le 16 arriviamo a Le Muy dove c'è la ns chambre d'hote.
E' proprio come sul sito; una bella casa rosa provenzale,con un bel giardino pieno di palme. La camera e graziosa ed accogliente, Les Palmiers.
Ci accoglie Ivette e ci illustra la proprietà. Doccia e immediatamente piscina.
Che meraviglia!  

Dopo un po' di relax, usciamo e ci dirigiamo a Les Arcs sur Argens, villaggio medievale sulla collina. Le strade di acciottolato a gradini ci accompagnano nel dedalo di diramazioni che ci fanno scoprire l'interno del paesello. E' tanto caratteristico che decidiamo di tornarci di giorno per scattare delle foto. Si respira un’atmosfera di altri tempi, in più è piena di gatti che sembrano essere i padroni del villaggio.

Abbiamo cenato in un locale trovato su tripadvisor. Le Terrasse.
Mangiato bene in ambiente accogliente e speso il giusto.
la prima giornata e' stata rilassante e molto soddisfacente

 

 

Les Arcs

 

 

10 agosto..venerdì

Dopo una buona colazione servita in terrazza, ci dirigiamo a visitare alcuni paeselli della zona noti come "les plus beaux villages de France" villaggi di charme della Francia

Primo della lista Tourtour, villaggio medievale arroccato sul cucuzzolo del monte a 635 mt di altezza.  Lasciamo l’auto proprio nel parcheggio adiacente alla Eglise Saint Denis grande chiesa romanica da dove si ha una vista  splendida sulla valle di ulivi e vigneti e proseguiamo verso il centro del paese.  L’architettura è ben conservata e le strade lastricate di ciottoli conducono a scorci sulla valle che lasciano senza fiato. Silenzio, interrotto solo dai turisti, completa un luogo ideale dove trascorrere del tempo in assoluta pace a stretto contatto con il passato.

Da vedere il Castello, i negozietti di artigianato e le piazze fiorite… Antonio si sbizzarisce con la macchina fotografica. E’ davvero delizioso..

 

Tourtour…uno sguardo sulla valle..

 

 

E’ la volta di Villecroze, altro villaggio medievale che andiamo a visitare perché vanta Les Grottes.  E’ un villaggio di circa 1100 abitanti ai piedi delle Alpi e circondato da pini e querce.

Le grotte troglodite di composizione calcarea iniziarono a formarsi 700.000 anni fa, alla fine della ultima era glaciale. Sono appartenute ai frati Benedettini a cui fornirono rifugio durante l’invasione dei saraceni..

Si visitano all’interno e si possono ancora vedere i resti della suddivisione delle stanze.

Si respira un’umidità forte. Fuori un bel parco ricco di vegetazione locale..

E’ un paese che vive ancora di ceramica, vini e turismo.  Dedichiamo circa un’oretta alla sua visita e poi proseguiamo alla volta di Salernes, città della ceramica dove, oltre ai negozietti di artigianato c’è una piccola spiaggia sul fiume Brasque. angolino pittoresco… ma nulla di spettacolare…

Finalmente ci dirigiamo verso l’Abbazia di Le Thoronet, dove Barbara e Andrea, i nostri compagni di viaggio ci attendono.

E’ situata a 24 km a sud-est di Draguignan, abbastanza vicina alla nostra chambre d’hote;  è una delle tre sorelle cistercensi provenzali: Senanque fondata nel 1148, Thoronet nel 1160 e Silvacane nel 1175.   Raggiunse il massimo splendore nel XIII sec., ma dopo un paio di secoli cominciò la sua decadenza. Nel 1790 ci vivevano solo 7 monaci.

Le parti essenziali dell’abbazia sono state conservate nel loro stato originale ed è considerata un notevole esempio di architettura romanico/gotica

Dopo aver visto Senanque non posso dire che questa Abbazia mi abbia entusiasmato ed ha fatto la stessa impressione ai miei compagni di viaggio che pur non avevano visto Senanque

Rientriamo stanchi e accaldati e finalmente ci regaliamo del buon relax in piscina.

Cena a Les Arcs, sempre alle Terasse, dopo aver visitato attentamente il borgo antico.

La luce del tramonto regala al bel paesaggio un’atmosfera di altri tempi.. come se tutto potesse ritornare da un passato antico nella massima naturalezza..

 

 

 

11 agosto sabato..

Si parte da Le Muy alla volta di Aix en Provence, tappa intermedia prima di arrivare nella Vaucluse dove staremo una settimana per dedicarci alla scoperta del territorio circostante.

Aix, antica capitale della Provenza è una cittadina elegante, ricca di negozi e brasserie. E’ sede universitaria e città di Cesanne che la immortalò in alcuni suoi quadri.  L’elegante Cours Mirabeau, via principale è affollato e ci deliziamo ad entrare nelle varie pasticcerie che vendono i buonissimi calissons, dolci di pasta di mandorle tipici della zona.

Vediamo i monumenti principali indicati sulla mappa del centro per poi dirigerci, dopo pranzo, al museo Granet che racchiude una raccolta privata di quadri dal XV al VIII secolo e di arte moderna, oltre che una intera sala dedicata a dipinti di Cesanne tra cui Les Baigneuses.

Riprendiamo l’auto per raggiungere Goult, paesino del Luberon dove troveremo la nostra nuova chambre d’hote: Les Restanques.

Troviamo ad accoglierci Muriel che purtroppo non parla inglese ma che ci sistema in due camere adiacenti davvero carine.. anche il parco intorno alla casa è verde e accogliente, nonché molto intimo.

C’è una bella zona adibita agli ospiti che consiste in una stanza grande con cucina e sala da pranzo ed inoltre a disposizione anche te, tisane, marmellate e succhi…

Ci sistemiamo e relax in piscina e poiché siamo stanchi decidiamo di cenare all’interno. Noi abbiamo una fresca zona pranzo e comunque la terrazza esterna si presta a farci trascorrere  delle ore gradevoli in mezzo al verde.

Ci divertiamo a giocare a scarabeo… dove vinco alla grande !!!

12 agosto domenica

Arriviamo a Isle sur la Sourge dove c’è un fantastico grande mercato sia di  antiquariato che di abbigliamento ed altri ammennicoli..Capiamo che i mercati provenzali sono molto frequentati e lontani dal concetto dei nostri. Oltre che vendere prodotti di buona qualità, offrono la produzione locale di frutta e verdura che si presentano veramente bene. Sono molto grandi ed affollati e rappresentano bene il clima di questa terra.

Il paese è sempre delizioso con i suoi ponticelli sulla Sourge e immortaliamo la grande ruota del mulino ad acqua che si scorge tra le bancarelle..e le deliziosa veduta delle brasserie lungo il fiumie.

Da Isle sur la Sourge andiamo a Fontaine de Vaucluse e ci facciamo la passeggiata verso la fonte… Il fiume che ispirò Petrarca è sempre verde, di un verde speciale dovuto alle alghe che lo abitano.

La passeggiata lungo la via piena di negozietti è gradevole, ma il sole picchia forte e arranchiamo sulla salita che ci porterà alla grotta molto suggestiva dove nasce il fiume..

L’acqua sgorga dalla roccia senza che se ne veda l’origine..Essendo estate possiamo solo ammirare le rocce e la caverna ma non l’acqua che sgorga,

C’è molta gente ed il sito merita veramente.

 

Rientriamo stanchissimi per il caldo e ci prepariamo il pranzo a casa..

I ns compagni si abbioccano e io e Barbara decidiamo per un po’ di piscina dove ci divertiamo a fotografarci con iPad.

In serata ci rechiamo a Gordes, altro villaggio tra i più belli di Francia.

E’ particolarmente arroccato sulla montagna e non ci sentiamo, dopo la giornata di cammino, di affrontare una ulteriore salita e pertanto parcheggiamo alle porte del villaggio e sbuchiamo nella meravigliosa piazza, famosa per aver ospitato delle scene del film “un’ottima annata” con Russel Crowe. Ma è da non perdere il colpo d’occhio del villaggio visto dai tornanti e assolutamente la passaggiata nei vicoletti, dove un continuo sali e scendi accompagna, lungo le mura, a dei paesaggi mozzafiato.

Le bianche rocce che compongono le case regalano al borgo colori diversi dettati dal variare della luce nelle diverse ore della giornata. E’ unico.

Ci beviamo un costosissimo e poco particolare aperitivo seduti ai tavolini della piazza e ammiriamo il via vai delle persone spensierate che vivono come noi questa vacanza provenzale.  Non riusciamo a visitare il castello ormai chiuso.

13/8  lunedì…Avignone

Eccoci in direzione Avignone. Nonostante abbia già visto questa gradevole cittadina, il Palazzo dei Papi, sua massima espressione, mi colpisce ancora. Il Palazzo è uno dei più grandi in stile gotico residenza dei sovrani pontifici dal 1300 e per circa 300 anni. Pur essendo vuoto di arredi al suo interno, le 25 enormi stanze che le ricostruzioni nel percorso cercano di rappresentarci, non possono non evocare le immagini di intrighi e  complotti avvenuti all’interno delle sue mura.

Non riusciamo a visitare i giardini che richiederebbero un discreto tempo. Ci facciamo un giro anche sul Ponte San Benezet di cui ascoltiamo la leggenda. Fu costruito nel XII secolo; distrutto e ricostruito, crollò a seguito dlle piene del Rodano e mai più ricostruito.  Con ben poco sono riusciti a costruire un business ..complice anche la canzone “sur le pont d’avignon”.

Trascorriamo parte della giornata gironzolando e dopo un buon gelato, per parte di noi, ci apprestiamo a rientrare con l’idea di acquistare, lungo la strada, frutta e verdura dai famosi banchetti provenzali.

14/8 martedì

Cambiamo leggermente il nostro programma che oggi prevedeva Orange, per andare al Pont Du Gard.  Il prezzo per l’ingresso è di 18 euro per auto con un massimo di 5 persone. Subito all’arrivo possiamo ammirare dei meravigliosi ulivi che sembrano lì per fare da cornice a questa meravigliosa opera ingegneristica dei nostri avi..

Il Ponte del Gard è un ponte romano a tre livelli situato a Vers-Pont-du-Gard, nel dipartimento del Gard. Attraversa il fiume Gardon, e fa parte dell'acquedotto romano che porta lo stesso nome.  Costituito da tre serie di arcate, il ponte domina il fiume Gardon con i suoi 49 metri di altezza e 275 di lunghezza.

Passiamo lungo l’arcata inferiore ed ammiriamo il fiume dall’alto con i suoi bagnanti lungo le spiagge che si estendono da un lato e le diverse canoe che lo percorrono, rallegrandolo con i loro colori accesi.  C’è davvero molta gente.  Percorriamo l’ennesima salita che ci porta verso l’arcata maggiore da dove si ha una vista migliore..

Il sito è davvero imponente e ci chiediamo come sia stata possibile un’opera tanto impegnativa..

 

 

Finito la nostra passeggiata rietriamo per il nostro meritato relax.

E’ davvero invitante la piscina con il suo giardino, praticamente a noi dedicata.

La chambre d’hote dispone di tre stanze, due delle quali occupate da noi ed una terza occupata saltuariamente, pertanto lo spazio relax è davvero solo nostro.

Ce lo godiamo stesi al sole e approfittando della fresca acqua della piscina.. con chiacchiere e musica di accompagnamento,

Come di consueto oramai, quando il sole non picchia più, facciamo la nostra passeggiata serale, dopo aver partecipato alla festa del melone a Le Muy, dove ci siamo divertiti assaporando vino locale, panino con salsiccia e frittelle e assistendo ad una danza cawboy americana… Ci apprestiamo a visitare Lacoste , paese arroccato e dominato dalle rovine del Castello del Marchese De Sade. Qui si ritirò per sfuggire alle critiche sui suoi racconti che oggi definiremmo “hard”, ma che ai suoi tempi erano “licenziosi”. Continuò a Lacoste a praticare il suo stile di vita fino a che non fu arrestato e indotto al suicidio. Oggi il castello, così come il villaggio, sono di proprietà di Pierre Cardin che, nel mese di luglio ospita il festival di Lacoste festa di musica e teatro.

Pare che John Malkovich e il regista Steppard abbiamo acquistato terreni e case nella campagna circostante, attirati dalla bellezza del territorio e dal piacevole clima, scatenando le proteste degli abitanti che si sono visti schizzare i prezzi di tutto alle stelle…Questo accade ai posti belli e suggestivi una volta che vengono scoperti…

Noi arriviamo al calar del sole, ci arrampichiamo, come oramai di abitudine in questa terra, verso il centro del paesello e verso il castello. E’ davvero suggestivo.. sarà l’ora che ci fa trovare poca gente, sarà la luce che crea disegni di particare atmosfera, noi ci meravigliamo di cotanta bellezza. Arriviamo sulla piazza antistante il castello… grande, desolata e immersa una tranquilla solitudine.. non manca l’atmosfera un po’ inquietante creata dal mito del suo primo proprietario…

Il gioco di luci è davvero bello, ma ci affrettiamo a ritornare temendo il buio e la difficoltà di scendere sulle pietre scivolose, non prima di aver scattato alcune foto che ce lo ricorderanno per sempre..

 

 

Serata all’insegna di giochi di società.. con grande piacere di ciascuno di noi..particolarmente di chi vince…

15/8 mercoledì..

Al mattino mi alzo sempre presto, come a casa. Mi piace il fresco del mattino, mi piace il silenzio e l’odore dell’erba bagnata. Indosso un golfino e vado a farmi un te nell’area relax a disposizione degli ospiti, per non disturbare i miei compagni di viaggio. E lì, dopo aver ascoltato le notizie italiane sul iPad e dato un’occhiata alla posta elettronica, inizio la mia giornata nel modo migliore…leggendo qualche pagina…

In questa vacanza  mi riposo anche dai libri..

Leggo solo Ben Pastor Lumen, Carofiglio Il Silenzio dell’onda, Simoni Piazza San Sepolcro … nessuna di queste letture rimarrà con me per sempre.. ma forse..saranno legate al ricordo di questa vacanza.

Il programma di oggi prevede Arles ed il suo famoso teatro romano.

La giornata è più fresca del solito e ne siamo lieti. Ad Arles troviamo un bel venticello che ci rende piacevole la passeggiata  sotto il sole. Arles è il più grande comune della Francia, con un territorio superiore a quello di Parigi. I monumenti più importanti, però, sono a pochi passi l'uno dell'altro, nel centro storico di questa cittadina sulle sponde del Rodano. Ha un passato glorioso, di cui conserva l'Arena e il Teatro Romano, a cui bisogna aggiungere il portale e il chiostro della Chiesa di St. Trophime, tutti entrati a far parte del Patrimonio mondiale dell'Umanità tutelato dall'Unesco. Sarà perché noi di teatri romani ne abbiamo in casa e pure molto belli, sarà perché forse le nostre aspettative erano alte, ma Arles non ci esalta e riteniamo potesse non essere inclusa nel nostro itinerario. E’ comunque punto di passaggio obbligato per chi vuole visitare la Camargue.

Prendiamo il trenino per un breve giro turistico della città.

Lasciamo Arles senza nessuna impressione particolare.

La serata la dedichiamo a Bonnieux e Menerbes.. Sono entrambi deliziosi borghi, simili agli altri visitati, ma non per questo meno affascinanti e pittoreschi, soprattutto i negozietti che vendono articoli provenzali.. con tanto di profumo che aleggia nell’aria..

E’ uno dei ricordi che sempre porterò con me di questa terra…. Il profumo..

Come Gordes anche Bonnieux, altro delizioso villaggio del Luberon è stato teatro delle riprese di Un’ottima annata del regista Ridley Scott con Russell Crowe.  Abbiamo letto che il borgo  si costruisce su più livelli nascosto da una parete di roccia. Di fatto noi passeggiamo tra le sue viuzze che salgono e scendono, osservate dai soliti gatti che nei paeselli provenzali troviamo sempre ad attenderci.  Le sue vecchie chiese e le possenti mura ci seducono per la loro pittoresca bellezza.

A Menerbes ceniamo in un delizioso ristorante che ci propone cucina locale.  E’ davvero una bella serata e festeggiamo il ferragosto, la nostra vacanza e l’armonia che ci ha accompagnati gustandoci i buoni piatti scelti.  Barbara e Andrea il giorno successivo ci lasceranno per terminare la loro vacanze in Piemonte, in un suggestivo castello italiano per farsi coccolare prima del rientro a casa.

16/8 giovedì

Partiti Barbara e Andrea, decidiamo di cambiare programma, Le Baux de Provence e Saint Remy anziché Orange.

Cominciamo da Le Baux, borgo medievale anch’esso arroccato sul monte.. (il gluteo oramai è rassodato). Lasciamo la macchina ben lontano dal castello che ammiriamo dal basso e ci accingiamo alla salita sotto il sole già caldo nelle prime ore della giornata.

Il borgo è davvero pittoresco con i resti del castello e le botteghe di artigianato locale che si affacciano lungo i vicoletti intervallati da scorci sulla valle. Anche qui il profumo della lavanda ci accompagna..Visitiamo i negozi di prelibatezze locali e compro miele, calissons e patè, nonché tapenade (un patè di olive nero e verde). Su un opuscolo leggiamo un po’ di storia locale: in epoca medioevale il castello fu centro dell'importante e raffinata corte di Baux che, a nord est di Arles, edificò l'omonimo castello nell'XI secolo. Il  principato (che includeva alcuni borghi dei dintorni) fu comunque annesso alla Contea di Provenza nel 1426 e successivamente ne seguì le vicende rimanendo inglobato nel Regno di Francia dal 1486.  Secondo alcune leggende, gli antichi signori di Baux discendevano da uno dei Re Magi (Baldassarre) e da qualche principe dei Goti.  Il più noto esponente della famiglia fu Ugo conte di Baux (morto nel 1160 circa).

Le Baux nel 16° secolo ebbe ancora una certa importanza; il castello tuttavia fu distrutto nel 1632 durante i combattimenti seguiti alla rivolta di Gastone D'Orleans. Il corrispondente marchesato nel 1642 fu affidato alla famiglia Grimaldi di Monaco. Nel 1822 fu trovato nella zona il minerale che ha preso il nome di bauxite

Mangiamo in una bresserie con una bella vista sulla valle.. Dopo il quotidiano sali e scendi che fa urlare polpacci e glutei, ritorniamo verso l’auto in direzione Saint Remy.

Al mattino c’è stato il mercato provenzale e ne troviamo ancora le tracce nelle strade. Percorriamo le viuzze del centro e ci deliziamo nell’ammirare i negozi tipici con le insegne di latta colorate dei colori provenzali, e disegnate con caratteri che ricordano una scrittura manuale. Resisto al desiderio di acquistare biancheria per la casa e proseguiamo nello scoprire scorci presi giustamente d’assalto da altri turisti. Il centro non è molto grande né caratteristico come Le Baux de Provence, ma ci lascia comunque soddisfatti del cambio di programma della giornata.

St Remy de Provence ha dato i natali, in uno dei suoi palazzi, a Michel de Nostradamus, che però ben presto tradì la città natale per trasferirsi, vivere e morire nella vicina Salon-de-Provence.  Il percorso inverso lo fece Vincent Van Gogh che proveniente da Arles si fece ricoverare nell’Hôpital Saint Paul de Mausole. Affascinato dalla luce di St.Remy e dai paesaggi circostanti, Van Gogh rimase in città per circa un anno dipingendo circa 150 quadri  Il museo dedicato al pittore e le rovine dall'antica Glanum sono le attrazioni principali di questa tranquilla cittadina provenzale. Noi nel percorso cittadino seguiamo i luoghi dipinti dal pittore, ma non visitiamo l’antica Glanum (abitato celto-ligure poi trasformato, sotto l'imperatore Augusto, in un importante centro romano con un forum, una basilica e la curia).

Rientriamo nella nostra deliziosa chambre, questa volta soli, e ci godiamo gli ultimi momenti di relax in piscina.

Dopo il riposo pomeridiano la nostra tappa serale è Oppede le Vieux uno strano e suggestivo villaggio che fa pensare ad un arcaico luogo abbandonato.

Fra tutti i borghi arroccati o village, questo è sicuramente uno dei più suggestivi. Abbandonato nel XVII secolo dai suoi abitanti che scesero a valle per coltivare i campi, oggi le sue case in rovina affiancano quelle meravigliosamente restaurate, suggerendo quell’atmosfera così unica come si respira a Les Baux. Insomma pochi turisti e tante botteghe di artisti che hanno scelto questo villaggio come dimora. Noi saliamo fino alle rovine e alla chiesa che sembra abbandonata;  ammiriamo il paesaggio e le ville nascoste dalla vegetazione e ritorniamo perché siamo all’imbrunire.

Ma ci aspetta una brutta avventura: nella discesa verso il parcheggio, attraversiamo una specie di orto botanico e tra le piante scorgiamo un cinghiale che sembrava interessato a fare la nostra conoscenza. E’ mancato poco al panico totale. L’avventura finisce bene..il cinghiale viene distratto da un cestino nel quale cerca del cibo, cosa che peraltro mi spaventa ancora di più, e nel frattempo guadagnamo terremo verso l’auto.  Oppedè le Vieux rimarrà di certo nei nostri pensieri per sempre.

17/08 venerdì

Oggi ci dirigiamo a Roussillon e alle sue terre rosse dove ammiriamo il villaggio dai colori ocra nelle sue tonalità dei rossi e arancio costruito con la terra delle cave vicine. Ci sono molte persone ed il luogo perde un po’ del suo fascino che immagino, al tramonto, si possa ritrovare nei vicoli che si affacciano improvvisamente sull’ampia vallata, dove lo sguardo ed il pensiero possono spaziare… In ogni modo è bellissimo guardare i tanti colori che può assumere con il cambiare della luce del sole.

Percorriamo il Sentiero Delle Ocre in cui tutte le sfumature di rossi, arancioni e gialli hanno trovato rifugio nelle terre e nelle rocce che compongono la valle delle Fate e le falesie dei Giganti, formazioni rocciose dalle forme ardite e dagli intensi colori. La leggenda racconta che questa terra divenne rossastra per il sangue versato dalla bella Sirmonde, sposa di Raymonde d’Avignone che si suicidò gettandosi dall’alto delle falesie per il dolore, dopo che il marito uccise il suo amante, un giovane e aitante trovatore provenzale.

 

E’ stata davvero una passeggiata magnifica

Torniamo alla nostra casetta con il pensiero del viaggio di ritorno e, per me, con una profonda malinconia che mi coglie ogni volta che lascio la Provenza e la Francia in generale.

E’ la terza volta che visito la Provenza ma ho la certezza che tornerò e tornerò ancora molte volte…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Diario di viaggio

Provenza Agosto 2012

                       

 

Nuova vacanza nella meravigliosa Francia, visitiamo la Provenza ed in particolare Var, Vaucluse, Luberon e Buche du Rhone

Partiti ore 7 come da programma, facciamo un bel viaggio direzione Frejus.

Visiteremo il borgo antico e il porticciolo.

La nostra chambre d’hote ci aspetta nel pomeriggio a Le Muy, 25 km circa da Frejus

A Frejus facciamo due passi nel centro storico. E' graziosa. Piccola ma accogliente. Ci fermiamo a pranzo in una creperia che esiste da 30 anni.
Naturalmente prendo una crêpes di grano saraceno e Antonio.... suspance...
un'insalata!
Siamo all'aperto, sento gli odori e sono felice! Frejus e' davvero molto graziosa. Andiamo dal centro storico al mare a piedi. Ci fermiamo per ammirare l’arena romana, ma un francese di origini italiane ci dice, in un buon italiano, che non è possibile visitare il sito dato che nella serata si sarebbe tenuto un concerto. Fortuna c'e un bel venticello perché sono le 13.30 e fa piuttosto caldo. Raggiungiamo il porticciolo intorno al quale si affacciano delle palazzine rosa, probabilmente appartamenti per vacanze. La spiaggia è piena di gente e ci viene voglia di un bagno, ma non siamo attrezzati.

    Frejus

 

 

Facciamo cosi una bella camminata (circa 6 km) dopo 5 ore di macchina.
Verso le 16 arriviamo a Le Muy dove c'è la ns chambre d'hote.
E' proprio come sul sito; una bella casa rosa provenzale,con un bel giardino pieno di palme. La camera e graziosa ed accogliente, Les Palmiers.
Ci accoglie Ivette e ci illustra la proprietà. Doccia e immediatamente piscina.
Che meraviglia!  

Dopo un po' di relax, usciamo e ci dirigiamo a Les Arcs sur Argens, villaggio medievale sulla collina. Le strade di acciottolato a gradini ci accompagnano nel dedalo di diramazioni che ci fanno scoprire l'interno del paesello. E' tanto caratteristico che decidiamo di tornarci di giorno per scattare delle foto. Si respira un’atmosfera di altri tempi, in più è piena di gatti che sembrano essere i padroni del villaggio.

Abbiamo cenato in un locale trovato su tripadvisor. Le Terrasse.
Mangiato bene in ambiente accogliente e speso il giusto.
la prima giornata e' stata rilassante e molto soddisfacente

 

 

Les Arcs

 

 

10 agosto..venerdì

Dopo una buona colazione servita in terrazza, ci dirigiamo a visitare alcuni paeselli della zona noti come "les plus beaux villages de France" villaggi di charme della Francia

Primo della lista Tourtour, villaggio medievale arroccato sul cucuzzolo del monte a 635 mt di altezza.  Lasciamo l’auto proprio nel parcheggio adiacente alla Eglise Saint Denis grande chiesa romanica da dove si ha una vista  splendida sulla valle di ulivi e vigneti e proseguiamo verso il centro del paese.  L’architettura è ben conservata e le strade lastricate di ciottoli conducono a scorci sulla valle che lasciano senza fiato. Silenzio, interrotto solo dai turisti, completa un luogo ideale dove trascorrere del tempo in assoluta pace a stretto contatto con il passato.

Da vedere il Castello, i negozietti di artigianato e le piazze fiorite… Antonio si sbizzarisce con la macchina fotografica. E’ davvero delizioso..

 

Tourtour…uno sguardo sulla valle..

 

 

E’ la volta di Villecroze, altro villaggio medievale che andiamo a visitare perché vanta Les Grottes.  E’ un villaggio di circa 1100 abitanti ai piedi delle Alpi e circondato da pini e querce.

Le grotte troglodite di composizione calcarea iniziarono a formarsi 700.000 anni fa, alla fine della ultima era glaciale. Sono appartenute ai frati Benedettini a cui fornirono rifugio durante l’invasione dei saraceni..

Si visitano all’interno e si possono ancora vedere i resti della suddivisione delle stanze.

Si respira un’umidità forte. Fuori un bel parco ricco di vegetazione locale..

E’ un paese che vive ancora di ceramica, vini e turismo.  Dedichiamo circa un’oretta alla sua visita e poi proseguiamo alla volta di Salernes, città della ceramica dove, oltre ai negozietti di artigianato c’è una piccola spiaggia sul fiume Brasque. angolino pittoresco… ma nulla di spettacolare…

Finalmente ci dirigiamo verso l’Abbazia di Le Thoronet, dove Barbara e Andrea, i nostri compagni di viaggio ci attendono.

E’ situata a 24 km a sud-est di Draguignan, abbastanza vicina alla nostra chambre d’hote;  è una delle tre sorelle cistercensi provenzali: Senanque fondata nel 1148, Thoronet nel 1160 e Silvacane nel 1175.   Raggiunse il massimo splendore nel XIII sec., ma dopo un paio di secoli cominciò la sua decadenza. Nel 1790 ci vivevano solo 7 monaci.

Le parti essenziali dell’abbazia sono state conservate nel loro stato originale ed è considerata un notevole esempio di architettura romanico/gotica

Dopo aver visto Senanque non posso dire che questa Abbazia mi abbia entusiasmato ed ha fatto la stessa impressione ai miei compagni di viaggio che pur non avevano visto Senanque

Rientriamo stanchi e accaldati e finalmente ci regaliamo del buon relax in piscina.

Cena a Les Arcs, sempre alle Terasse, dopo aver visitato attentamente il borgo antico.

La luce del tramonto regala al bel paesaggio un’atmosfera di altri tempi.. come se tutto potesse ritornare da un passato antico nella massima naturalezza..

 

 

 

11 agosto sabato..

Si parte da Le Muy alla volta di Aix en Provence, tappa intermedia prima di arrivare nella Vaucluse dove staremo una settimana per dedicarci alla scoperta del territorio circostante.

Aix, antica capitale della Provenza è una cittadina elegante, ricca di negozi e brasserie. E’ sede universitaria e città di Cesanne che la immortalò in alcuni suoi quadri.  L’elegante Cours Mirabeau, via principale è affollato e ci deliziamo ad entrare nelle varie pasticcerie che vendono i buonissimi calissons, dolci di pasta di mandorle tipici della zona.

Vediamo i monumenti principali indicati sulla mappa del centro per poi dirigerci, dopo pranzo, al museo Granet che racchiude una raccolta privata di quadri dal XV al VIII secolo e di arte moderna, oltre che una intera sala dedicata a dipinti di Cesanne tra cui Les Baigneuses.

Riprendiamo l’auto per raggiungere Goult, paesino del Luberon dove troveremo la nostra nuova chambre d’hote: Les Restanques.

Troviamo ad accoglierci Muriel che purtroppo non parla inglese ma che ci sistema in due camere adiacenti davvero carine.. anche il parco intorno alla casa è verde e accogliente, nonché molto intimo.

C’è una bella zona adibita agli ospiti che consiste in una stanza grande con cucina e sala da pranzo ed inoltre a disposizione anche te, tisane, marmellate e succhi…

Ci sistemiamo e relax in piscina e poiché siamo stanchi decidiamo di cenare all’interno. Noi abbiamo una fresca zona pranzo e comunque la terrazza esterna si presta a farci trascorrere  delle ore gradevoli in mezzo al verde.

Ci divertiamo a giocare a scarabeo… dove vinco alla grande !!!

12 agosto domenica

Arriviamo a Isle sur la Sourge dove c’è un fantastico grande mercato sia di  antiquariato che di abbigliamento ed altri ammennicoli..Capiamo che i mercati provenzali sono molto frequentati e lontani dal concetto dei nostri. Oltre che vendere prodotti di buona qualità, offrono la produzione locale di frutta e verdura che si presentano veramente bene. Sono molto grandi ed affollati e rappresentano bene il clima di questa terra.

Il paese è sempre delizioso con i suoi ponticelli sulla Sourge e immortaliamo la grande ruota del mulino ad acqua che si scorge tra le bancarelle..e le deliziosa veduta delle brasserie lungo il fiumie.

Da Isle sur la Sourge andiamo a Fontaine de Vaucluse e ci facciamo la passeggiata verso la fonte… Il fiume che ispirò Petrarca è sempre verde, di un verde speciale dovuto alle alghe che lo abitano.

La passeggiata lungo la via piena di negozietti è gradevole, ma il sole picchia forte e arranchiamo sulla salita che ci porterà alla grotta molto suggestiva dove nasce il fiume..

L’acqua sgorga dalla roccia senza che se ne veda l’origine..Essendo estate possiamo solo ammirare le rocce e la caverna ma non l’acqua che sgorga,

C’è molta gente ed il sito merita veramente.

 

Rientriamo stanchissimi per il caldo e ci prepariamo il pranzo a casa..

I ns compagni si abbioccano e io e Barbara decidiamo per un po’ di piscina dove ci divertiamo a fotografarci con iPad.

In serata ci rechiamo a Gordes, altro villaggio tra i più belli di Francia.

E’ particolarmente arroccato sulla montagna e non ci sentiamo, dopo la giornata di cammino, di affrontare una ulteriore salita e pertanto parcheggiamo alle porte del villaggio e sbuchiamo nella meravigliosa piazza, famosa per aver ospitato delle scene del film “un’ottima annata” con Russel Crowe. Ma è da non perdere il colpo d’occhio del villaggio visto dai tornanti e assolutamente la passaggiata nei vicoletti, dove un continuo sali e scendi accompagna, lungo le mura, a dei paesaggi mozzafiato.

Le bianche rocce che compongono le case regalano al borgo colori diversi dettati dal variare della luce nelle diverse ore della giornata. E’ unico.

Ci beviamo un costosissimo e poco particolare aperitivo seduti ai tavolini della piazza e ammiriamo il via vai delle persone spensierate che vivono come noi questa vacanza provenzale.  Non riusciamo a visitare il castello ormai chiuso.

13/8  lunedì…Avignone

Eccoci in direzione Avignone. Nonostante abbia già visto questa gradevole cittadina, il Palazzo dei Papi, sua massima espressione, mi colpisce ancora. Il Palazzo è uno dei più grandi in stile gotico residenza dei sovrani pontifici dal 1300 e per circa 300 anni. Pur essendo vuoto di arredi al suo interno, le 25 enormi stanze che le ricostruzioni nel percorso cercano di rappresentarci, non possono non evocare le immagini di intrighi e  complotti avvenuti all’interno delle sue mura.

Non riusciamo a visitare i giardini che richiederebbero un discreto tempo. Ci facciamo un giro anche sul Ponte San Benezet di cui ascoltiamo la leggenda. Fu costruito nel XII secolo; distrutto e ricostruito, crollò a seguito dlle piene del Rodano e mai più ricostruito.  Con ben poco sono riusciti a costruire un business ..complice anche la canzone “sur le pont d’avignon”.

Trascorriamo parte della giornata gironzolando e dopo un buon gelato, per parte di noi, ci apprestiamo a rientrare con l’idea di acquistare, lungo la strada, frutta e verdura dai famosi banchetti provenzali.

14/8 martedì

Cambiamo leggermente il nostro programma che oggi prevedeva Orange, per andare al Pont Du Gard.  Il prezzo per l’ingresso è di 18 euro per auto con un massimo di 5 persone. Subito all’arrivo possiamo ammirare dei meravigliosi ulivi che sembrano lì per fare da cornice a questa meravigliosa opera ingegneristica dei nostri avi..

Il Ponte del Gard è un ponte romano a tre livelli situato a Vers-Pont-du-Gard, nel dipartimento del Gard. Attraversa il fiume Gardon, e fa parte dell'acquedotto romano che porta lo stesso nome.  Costituito da tre serie di arcate, il ponte domina il fiume Gardon con i suoi 49 metri di altezza e 275 di lunghezza.

Passiamo lungo l’arcata inferiore ed ammiriamo il fiume dall’alto con i suoi bagnanti lungo le spiagge che si estendono da un lato e le diverse canoe che lo percorrono, rallegrandolo con i loro colori accesi.  C’è davvero molta gente.  Percorriamo l’ennesima salita che ci porta verso l’arcata maggiore da dove si ha una vista migliore..

Il sito è davvero imponente e ci chiediamo come sia stata possibile un’opera tanto impegnativa..

 

 

Finito la nostra passeggiata rietriamo per il nostro meritato relax.

E’ davvero invitante la piscina con il suo giardino, praticamente a noi dedicata.

La chambre d’hote dispone di tre stanze, due delle quali occupate da noi ed una terza occupata saltuariamente, pertanto lo spazio relax è davvero solo nostro.

Ce lo godiamo stesi al sole e approfittando della fresca acqua della piscina.. con chiacchiere e musica di accompagnamento,

Come di consueto oramai, quando il sole non picchia più, facciamo la nostra passeggiata serale, dopo aver partecipato alla festa del melone a Le Muy, dove ci siamo divertiti assaporando vino locale, panino con salsiccia e frittelle e assistendo ad una danza cawboy americana… Ci apprestiamo a visitare Lacoste , paese arroccato e dominato dalle rovine del Castello del Marchese De Sade. Qui si ritirò per sfuggire alle critiche sui suoi racconti che oggi definiremmo “hard”, ma che ai suoi tempi erano “licenziosi”. Continuò a Lacoste a praticare il suo stile di vita fino a che non fu arrestato e indotto al suicidio. Oggi il castello, così come il villaggio, sono di proprietà di Pierre Cardin che, nel mese di luglio ospita il festival di Lacoste festa di musica e teatro.

Pare che John Malkovich e il regista Steppard abbiamo acquistato terreni e case nella campagna circostante, attirati dalla bellezza del territorio e dal piacevole clima, scatenando le proteste degli abitanti che si sono visti schizzare i prezzi di tutto alle stelle…Questo accade ai posti belli e suggestivi una volta che vengono scoperti…

Noi arriviamo al calar del sole, ci arrampichiamo, come oramai di abitudine in questa terra, verso il centro del paesello e verso il castello. E’ davvero suggestivo.. sarà l’ora che ci fa trovare poca gente, sarà la luce che crea disegni di particare atmosfera, noi ci meravigliamo di cotanta bellezza. Arriviamo sulla piazza antistante il castello… grande, desolata e immersa una tranquilla solitudine.. non manca l’atmosfera un po’ inquietante creata dal mito del suo primo proprietario…

Il gioco di luci è davvero bello, ma ci affrettiamo a ritornare temendo il buio e la difficoltà di scendere sulle pietre scivolose, non prima di aver scattato alcune foto che ce lo ricorderanno per sempre..

 

 

Serata all’insegna di giochi di società.. con grande piacere di ciascuno di noi..particolarmente di chi vince…

15/8 mercoledì..

Al mattino mi alzo sempre presto, come a casa. Mi piace il fresco del mattino, mi piace il silenzio e l’odore dell’erba bagnata. Indosso un golfino e vado a farmi un te nell’area relax a disposizione degli ospiti, per non disturbare i miei compagni di viaggio. E lì, dopo aver ascoltato le notizie italiane sul iPad e dato un’occhiata alla posta elettronica, inizio la mia giornata nel modo migliore…leggendo qualche pagina…

In questa vacanza  mi riposo anche dai libri..

Leggo solo Ben Pastor Lumen, Carofiglio Il Silenzio dell’onda, Simoni Piazza San Sepolcro … nessuna di queste letture rimarrà con me per sempre.. ma forse..saranno legate al ricordo di questa vacanza.

Il programma di oggi prevede Arles ed il suo famoso teatro romano.

La giornata è più fresca del solito e ne siamo lieti. Ad Arles troviamo un bel venticello che ci rende piacevole la passeggiata  sotto il sole. Arles è il più grande comune della Francia, con un territorio superiore a quello di Parigi. I monumenti più importanti, però, sono a pochi passi l'uno dell'altro, nel centro storico di questa cittadina sulle sponde del Rodano. Ha un passato glorioso, di cui conserva l'Arena e il Teatro Romano, a cui bisogna aggiungere il portale e il chiostro della Chiesa di St. Trophime, tutti entrati a far parte del Patrimonio mondiale dell'Umanità tutelato dall'Unesco. Sarà perché noi di teatri romani ne abbiamo in casa e pure molto belli, sarà perché forse le nostre aspettative erano alte, ma Arles non ci esalta e riteniamo potesse non essere inclusa nel nostro itinerario. E’ comunque punto di passaggio obbligato per chi vuole visitare la Camargue.

Prendiamo il trenino per un breve giro turistico della città.

Lasciamo Arles senza nessuna impressione particolare.

La serata la dedichiamo a Bonnieux e Menerbes.. Sono entrambi deliziosi borghi, simili agli altri visitati, ma non per questo meno affascinanti e pittoreschi, soprattutto i negozietti che vendono articoli provenzali.. con tanto di profumo che aleggia nell’aria..

E’ uno dei ricordi che sempre porterò con me di questa terra…. Il profumo..

Come Gordes anche Bonnieux, altro delizioso villaggio del Luberon è stato teatro delle riprese di Un’ottima annata del regista Ridley Scott con Russell Crowe.  Abbiamo letto che il borgo  si costruisce su più livelli nascosto da una parete di roccia. Di fatto noi passeggiamo tra le sue viuzze che salgono e scendono, osservate dai soliti gatti che nei paeselli provenzali troviamo sempre ad attenderci.  Le sue vecchie chiese e le possenti mura ci seducono per la loro pittoresca bellezza.

A Menerbes ceniamo in un delizioso ristorante che ci propone cucina locale.  E’ davvero una bella serata e festeggiamo il ferragosto, la nostra vacanza e l’armonia che ci ha accompagnati gustandoci i buoni piatti scelti.  Barbara e Andrea il giorno successivo ci lasceranno per terminare la loro vacanze in Piemonte, in un suggestivo castello italiano per farsi coccolare prima del rientro a casa.

16/8 giovedì

Partiti Barbara e Andrea, decidiamo di cambiare programma, Le Baux de Provence e Saint Remy anziché Orange.

Cominciamo da Le Baux, borgo medievale anch’esso arroccato sul monte.. (il gluteo oramai è rassodato). Lasciamo la macchina ben lontano dal castello che ammiriamo dal basso e ci accingiamo alla salita sotto il sole già caldo nelle prime ore della giornata.

Il borgo è davvero pittoresco con i resti del castello e le botteghe di artigianato locale che si affacciano lungo i vicoletti intervallati da scorci sulla valle. Anche qui il profumo della lavanda ci accompagna..Visitiamo i negozi di prelibatezze locali e compro miele, calissons e patè, nonché tapenade (un patè di olive nero e verde). Su un opuscolo leggiamo un po’ di storia locale: in epoca medioevale il castello fu centro dell'importante e raffinata corte di Baux che, a nord est di Arles, edificò l'omonimo castello nell'XI secolo. Il  principato (che includeva alcuni borghi dei dintorni) fu comunque annesso alla Contea di Provenza nel 1426 e successivamente ne seguì le vicende rimanendo inglobato nel Regno di Francia dal 1486.  Secondo alcune leggende, gli antichi signori di Baux discendevano da uno dei Re Magi (Baldassarre) e da qualche principe dei Goti.  Il più noto esponente della famiglia fu Ugo conte di Baux (morto nel 1160 circa).

Le Baux nel 16° secolo ebbe ancora una certa importanza; il castello tuttavia fu distrutto nel 1632 durante i combattimenti seguiti alla rivolta di Gastone D'Orleans. Il corrispondente marchesato nel 1642 fu affidato alla famiglia Grimaldi di Monaco. Nel 1822 fu trovato nella zona il minerale che ha preso il nome di bauxite

Mangiamo in una bresserie con una bella vista sulla valle.. Dopo il quotidiano sali e scendi che fa urlare polpacci e glutei, ritorniamo verso l’auto in direzione Saint Remy.

Al mattino c’è stato il mercato provenzale e ne troviamo ancora le tracce nelle strade. Percorriamo le viuzze del centro e ci deliziamo nell’ammirare i negozi tipici con le insegne di latta colorate dei colori provenzali, e disegnate con caratteri che ricordano una scrittura manuale. Resisto al desiderio di acquistare biancheria per la casa e proseguiamo nello scoprire scorci presi giustamente d’assalto da altri turisti. Il centro non è molto grande né caratteristico come Le Baux de Provence, ma ci lascia comunque soddisfatti del cambio di programma della giornata.

St Remy de Provence ha dato i natali, in uno dei suoi palazzi, a Michel de Nostradamus, che però ben presto tradì la città natale per trasferirsi, vivere e morire nella vicina Salon-de-Provence.  Il percorso inverso lo fece Vincent Van Gogh che proveniente da Arles si fece ricoverare nell’Hôpital Saint Paul de Mausole. Affascinato dalla luce di St.Remy e dai paesaggi circostanti, Van Gogh rimase in città per circa un anno dipingendo circa 150 quadri  Il museo dedicato al pittore e le rovine dall'antica Glanum sono le attrazioni principali di questa tranquilla cittadina provenzale. Noi nel percorso cittadino seguiamo i luoghi dipinti dal pittore, ma non visitiamo l’antica Glanum (abitato celto-ligure poi trasformato, sotto l'imperatore Augusto, in un importante centro romano con un forum, una basilica e la curia).

Rientriamo nella nostra deliziosa chambre, questa volta soli, e ci godiamo gli ultimi momenti di relax in piscina.

Dopo il riposo pomeridiano la nostra tappa serale è Oppede le Vieux uno strano e suggestivo villaggio che fa pensare ad un arcaico luogo abbandonato.

Fra tutti i borghi arroccati o village, questo è sicuramente uno dei più suggestivi. Abbandonato nel XVII secolo dai suoi abitanti che scesero a valle per coltivare i campi, oggi le sue case in rovina affiancano quelle meravigliosamente restaurate, suggerendo quell’atmosfera così unica come si respira a Les Baux. Insomma pochi turisti e tante botteghe di artisti che hanno scelto questo villaggio come dimora. Noi saliamo fino alle rovine e alla chiesa che sembra abbandonata;  ammiriamo il paesaggio e le ville nascoste dalla vegetazione e ritorniamo perché siamo all’imbrunire.

Ma ci aspetta una brutta avventura: nella discesa verso il parcheggio, attraversiamo una specie di orto botanico e tra le piante scorgiamo un cinghiale che sembrava interessato a fare la nostra conoscenza. E’ mancato poco al panico totale. L’avventura finisce bene..il cinghiale viene distratto da un cestino nel quale cerca del cibo, cosa che peraltro mi spaventa ancora di più, e nel frattempo guadagnamo terremo verso l’auto.  Oppedè le Vieux rimarrà di certo nei nostri pensieri per sempre.

17/08 venerdì

Oggi ci dirigiamo a Roussillon e alle sue terre rosse dove ammiriamo il villaggio dai colori ocra nelle sue tonalità dei rossi e arancio costruito con la terra delle cave vicine. Ci sono molte persone ed il luogo perde un po’ del suo fascino che immagino, al tramonto, si possa ritrovare nei vicoli che si affacciano improvvisamente sull’ampia vallata, dove lo sguardo ed il pensiero possono spaziare… In ogni modo è bellissimo guardare i tanti colori che può assumere con il cambiare della luce del sole.

Percorriamo il Sentiero Delle Ocre in cui tutte le sfumature di rossi, arancioni e gialli hanno trovato rifugio nelle terre e nelle rocce che compongono la valle delle Fate e le falesie dei Giganti, formazioni rocciose dalle forme ardite e dagli intensi colori. La leggenda racconta che questa terra divenne rossastra per il sangue versato dalla bella Sirmonde, sposa di Raymonde d’Avignone che si suicidò gettandosi dall’alto delle falesie per il dolore, dopo che il marito uccise il suo amante, un giovane e aitante trovatore provenzale.

 

E’ stata davvero una passeggiata magnifica

Torniamo alla nostra casetta con il pensiero del viaggio di ritorno e, per me, con una profonda malinconia che mi coglie ogni volta che lascio la Provenza e la Francia in generale.

E’ la terza volta che visito la Provenza ma ho la certezza che tornerò e tornerò ancora molte volte…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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