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Venerdì, 7 Luglio 2023

Marrakech Express: rinsaldare un'amicizia è seminare nel deserto (sperando che funzioni)

Marrakech Express è uscito al cinema nel 1989 e ancora oggi è uno dei film più amati di Gabriele Salvatores. L’inizio ci propone una trama apparentemente lineare, che pare caratterizzarsi più per le peculiarità dei personaggi, ma vedremo che non è come sembra.

ARTICOLO DI

Franviolet

 

 

marrakech

 

La trama 

Quattro amici che si sono persi di vista da dieci anni partono inaspettatamente per il Marocco: Marco, Maurizio, Paolino e Cedro si muovono al seguito della spagnola Teresa, con trenta milioni di lire in tasca, per tirar fuori di prigione un quinto amico, Rudy, accusato, dice la donna, di detenzione di hashish.

Il viaggio in fuoristrada comincia con l’attraversamento della Francia e della Spagna, per arrivare poi a Marrakech, dove scoprono non solo che Rudy non è affatto in galera e che Teresa li ha ingannati e derubati, scappando con l'auto, i soldi e i loro documenti. Con l’aiuto di un improbabile dentista tedesco, gli amici scoprono dove risiedono Teresa e Rudy e li raggiungono nel cuore del deserto con mezzi di fortuna.  

Lì, dopo essersi persi ed essere stati salvati dallo stesso Rudy, scoprono che i soldi in realtà servivano a comprare una trivella,necessaria per trovare l’acqua in un’oasi dove l’amico vuole avviare una piantagione di aranci. L’acqua viene trovata la pellicola si chiude sulle immagini di due dei quattro amici che decidono di raggiungere, a piedi, la catena dell’Atlante, mentre gli altri due, a bordo del fuoristrada ritrovato, tornano alla vita quotidiana.

 

 

I protagonisti 

Nella girandola di personaggi troviamo Marco (Fabrizio Bentivoglio), il nostalgico, che lancia l’impresa più per amore dei vecchi tempi che per Rudy; Maurizio Ponchia (Diego Abatantuono), alfiere spaccone dell’imprenditoria rampante di fine anni ‘80; Paolino (Giuseppe Cederna), l’unico sposato, quasi morbosamente attaccato alla famiglia; e Cedro (Gigio Alberti), che si è autoimposto un eremitaggio per ovviare alla delusione amorosa. Ma ben presto le dinamiche del viaggio cominciano a cambiare queste personalità; se, all’inizio, Paolino e Cedro non possono sopportarsi, perché il primo ha sposato la ex del secondo, i loro dissapori si sciolgono, lentamente, al fuoco degli eventi avventurosi del viaggio. Maurizio riporta pian piano Marco sul piano della realtà, mentre questi lo spinge a diventare un po’ più sognatore. I soldi, o, meglio, la loro mancanza, sono solo la scusa che fa da collante per il gruppo. Alla fine, tuttavia, Marco si renderà conto che i tempi da lui ricordati sono finiti, mentre Paolino, ritrovato il legame con Cedro, deciderà di lasciare da parte per un po’ la famiglia ed esplorare le montagne africane.

 

DEserto

 

Perché vederlo 

Marrakech Express è un film on the road, dove il viaggio è da una parte interiore – sia ai singoli personaggi che alla compagnia di amici – sia esteriore; i paesaggi spesso riflettono lo stato d’animo e l’umore generale, e i panorami sono ripresi con maestria, ma mai forzati. Salvatores ci mostra con magistrali inquadrature le strade di Marrakech, la meraviglia del contrasto tra gli edifici color sabbia e gli abiti colorati dei suoi cittadini, la vivacità dei ragazzini nelle strade, i venditori d’acqua... Con lo spostamento dello scenario prima in un’altra città, poi nel deserto, la telecamera indugia su panorami fantastici. Non è difficile comprendere lo sguardo di meraviglia di Marco, di fronte alla bellezza delle dune, delle notti blu profondo sotto la luna marocchina, o della gioia di trovare una semplice pozza tra le sabbie.

Quando ormai il gruppo di amici è convinto di dover morire nel deserto, la regia di Salvatores ci accompagna nella loro rassegnazione alternando le dune immobili e il piccolo quadrato in ombra in cui si rifugiano i nostri eroi.

 

foto

 

La nottata trascorsa nell’oasi, bevendo tè marocchino - vituperato da Maurizio, che vorrebbe un caffè - e rivangando i ricordi dell’amicizia di dieci anni prima, fa desiderare di essere seduti lì, con la tazza in mano, ad ascoltare e raccontare a nostra volta. Lo sgorgare dell’acqua grazie alla trivella, che sembrava impossibile, è glorioso – una fontana in mezzo alle dune, e quasi si sente il profumo delle arance.

Infine, quando gli amici si separano, e Paolino e Cedro si avviano, a piedi, verso i monti dell’Atlante, mentre Marco – ora un po’ meno sognatore – e Maurizio guidano verso casa, sono salutati dal cielo, che si arrossa lentamente in un tramonto sahariano. Quasi a dirci che i turisti passano, ma il Marocco, con la sua bellezza a volte selvaggia e incantatrice resta là, pronto ad accoglierci in un’oasi dove sta già preparando per tutti un tè alla menta.

 

 

 

 

Nasce la rubrica Ma l’hai visto questo?, in cui vi consigliamo film che abbiamo amato molto e che dovreste assolutamente vedere… soprattutto prima di un viaggio! 

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