Giordania Classica
8 Giorni - 7 Notti

26 Ottobre 2017

Viaggio passato

Giordania Classica - 26 Ottobre

Viaggio Passato: 26 October 2017

Ehy, Vagabondo! Stai guardando un viaggio passato.

26 Ottobre 2017    8 Giorni - 7 Notti

Forum del viaggio

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articola

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Ciao Vagabondi!

Sono la Vagabonda Doc che vi accompagnerà in questa avventura e su questo forum spero di trasmettervi un po' di entusiasmo e un po' della mia passione per la Giordania... una meta che sogno dal 2011.

In questi lunghi mesi che ci separano dalla partenza percorreremo insieme l'itinerario di viaggio, e scorpiremo tantissime curiosità sulla cultura di questa bellissima e ospitale terra.

Spero di vedervi presto a bordo! 

Lun 29/05/2017 - 18:33 Collegamento permanente

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articola

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Ehi mi distraggo un minuto e c'è già una iscritta!

Benvenuta! Dove sei? Chi sei?

Mar 06/06/2017 - 13:26 Collegamento permanente

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articola

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Questa è una domanda che mi fanno quasi tutti quelli a cui parlo di questo viaggio... Ad oggi una grande paura di attentati dissuade molti dal viaggiare, soprattutto nei paesi arabi e nord africani. La Giordania però è un paese assolutamente tranquillo, stabile, neutrale ed è definita la "Svizzera del Medio Oriente" la popolazione è cordiale e amichevole, le città principali sono sicure e la criminalità è pressocché affare sconosciuto.

La Giordania è un paese musulmano, ma dall'Islam moderato. Le donne scelgono se indossare il velo e la Regina Rania è molto attiva per promuovere i diritti delle donne.

... Più convinti? ;)

Ven 07/07/2017 - 14:19 Collegamento permanente

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altamarea

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Ciao Vagabondi,

Sono Lucia, Altamarea, felicissima di prendere in mano l''organizzazione di questo affascinante viaggio che vorrei iniziare subito a condividere con chi si unirà a noi.... Eh sì, perchè a quanto pare siamo già in due...

Abbiamo un bel pò di tempo per scoprire e assaporare ciò che dopo incontreremo realmente, quindi per il momento vi abbraccio a distanza e do' il benvenuto a chi inizierà a salire a bordo!!!!!!!

Lucia

Gio 20/07/2017 - 15:24 Collegamento permanente

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altamarea

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Un po' di chicche…….

 

Impossibile restare indifferenti di fronte alla contagiosa apertura e generosità della gente, così come non può sfuggire agli occhi del visitatore il modo che i Giordani usano per salutarsi. L’abitudine di scambiarsi baci tra uomini, così come tra donne, è un fatto piuttosto comune, tanto quanto è raro vedere fare altrettanto da parte di due persone di sesso diverso. Donne e uomini infatti si salutano con una stretta di mano, tranne che non siano parenti.
I baci di saluto (sulle guance) in genere sono almeno tre, cominciando dalla guancia sinistra della persona che si saluta. Il secondo bacio viene spesso ripetuto due o più volte, senza mai scostare la faccia. È un segno di grande devozione, amicizia e affetto e per questo è dedicato solo a persone particolarmente vicine.

Dopo il contatto fisico, inizia la reciproca richiesta di informazioni sulla salute e lo stato della persona e della famiglia. Il cerimoniale è interminabile, ma sempre suggerito dalla premura e dall’interesse verso l’altro.

Ogni qualvolta si presenti l’occasione, i Giordani inviteranno anche un semplice conoscente a unirsi a loro durante il pasto. Dividere questo momento è un simbolo di fratellanza e di vicinanza. Capita anche di essere invitati a partecipare a un pasto tipico, durante il quale tutti i commensali si servono dai piatti di portata aiutandosi con un pezzo di pane per raccogliere il cibo dal piatto. Osservare gli altri commensali e imitarli senza vergognarsi è il modo migliore, se non si sa come fare. Il cibo deve essere sempre portato alla bocca con la mano destra e, nel servirsi, cercare di prendere tanto pane e tanta pietanza da formare un solo boccone. È usanza che il padrone di casa offra ripetutamente all’ospite abbondanti porzioni di cibo; è permesso rifiutare, con gentilezza, ma è più educato assaggiare piccole dosi da ogni piatto, promettendo di prenderne ancora in seguito. Comunque, basta non lasciare il piatto vuoto per evitare di essere nuovamente serviti con abbondanza.

 

E il linguaggio del corpo?

Come altri popoli, e come gli Italiani in particolare, anche gli Arabi usano il linguaggio dei gesti del corpo per esprimere concetti, spesso in modo ancora più esplicito e diretto delle parole.
Sollevare le sopracciglia e muovere la testa verso l’alto significa diniego, rafforzato talvolta anche dal sibilo dello tz pronunciato a denti stretti Se qualcuno muove la testa da un lato all’altro significa che non ha capito. Allungare una mano come per aprire una porta e poi girare di scatto il palmo dal basso verso l’alto equivale a chiedere a una persona cosa vuole, dove sta andando o se c’è qualche problema.
La mano destra posata sul cuore significa rispondere no grazie a una qualsiasi offerta. Le dita della mano unite verso l’alto (come si fa da noi per chiedere a qualcuno cosa vuole) invitano ad aspettare o a rallentare. Se invece non si desidera altro tè, caffè o qualunque altra bevanda, basta mettere il palmo della mano sulla tazza (attenzione però, per rifiutare il caffè beduino si deve scuotere la tazzina da destra a sinistra).

 

Alla prossima!

Bacioni

Lucia

Mar 25/07/2017 - 12:46 Collegamento permanente

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altamarea

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Buongiorno,

Do' il benvenuto alla  nuova vagabonda che conosco molto bene, ma non potrà partecipare al nostro percorso pre viaggio!!!! 

Invito invece la prima della mia ciurma a farsi conoscere, così potremo rompere il ghiaccio, scambiarci informazioni e fare del nostro forum uno strumento molto utile e divertente per arrivare al meglio alla meta!!!!

Per il momento, un abbraccio....

Lucia

Ven 28/07/2017 - 14:24 Collegamento permanente

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altamarea

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Un viaggio si sa, è anche scoperta del cibo, perché permette di assaporarne il gusto, la sostanza e l’essenza del paese che si visita. Chi ama i sapori decisi della cucina mediorientale non potrà non cedere di fronte alla bontà dei piatti della Giordania. Una cucina molto basica i cui ingredienti, principali sono pollo, riso, agnello e montone. Una cucina con chiare origini beduine che ancora oggi utilizza metodi di cottura tradizionali che vanno dall’uso di pentolame particolare a cotture ormai in disuso altrove, per esempio sotto la sabbia

In Giordania, come in tutti i Paesi arabi, gli antipasti rivestono un’importanza particolare, insieme al fatto di mangiare con le mani, proprio a simboleggiare il grande valore che il cibo e lo stare a tavola rappresenta per questo popolo. 

Ma cosa dovremo proprio assaggiare per cercare di capire qualcosa in più su questo Paese he, oggi, è ancora un’incognita per molti?

Mansaf (منسف)

E’ considerato il piatto nazionale giordano a base di riso, agnello e yogurt e le sue origini sono chiaramente beduine essendo tra l’altro ritenuto il piatto conviviale per eccellenza e l’emblema dell’ospitalità. La particolarità del mensaf è la cottura su una piastra su cui vengono adagiati pinoli e prezzemolo tritato e l’aggiunta di spezie Baharat (un mix di pimento, pepe nero, chiodo di garofano, cannella, cardamomo, coriandolo, carvi, noce moscata, paprika e in alcuni casi petali di rosa). I beduini mangiano il mansaf con la mano destra, possibilmente in piedi. 

Maqluba

Ancora una volta riso, cotto insieme alla carne e alle verdure grigliate, dentro una sorta di pentola tajine e viene rovesciato una volta pronto. Una volta rovesciato lo si può condire con mandorle e yogurt.

Hummus

La crema di ceci, immancabile accompagnata dal pane arabo, quello che si gonfia tutto e che, quando lo vedi preparare, ti cattura così tanto che vorresti spiare ogni movimento dei fornai….

Falafel

Polpette di ceci tritati, prezzemolo, aglio, coriandolo e cipolla fritte nell’olio. Non un fritto pesante, ma anzi molto asciutto, che si lascia mangiare accompagnato dal pane o anche da solo magari intinto in una delle tante salse che ci porteranno come antipasto.

Mutabbal (o Baba Ganush)

Una crema di melanzane al forno mischiata alla salsa tahina a base di sesamo e arricchita di limone, aglio e olio d’oliva.

Msakhan

Ancora pollo e riso con aggiunta di pinoli ma cucinati in una maniera diversa, sopra e sotto uno strato di pane arabo. Il risultato è un pane aromatizzato che viene utilizzato per raccogliere il riso e diventa il “cucchiaio” della situazione.

Labneh

Yogurt passato attraverso un panno di cotone fino a diventa della consistenza di un formaggio spalmabile. Si accompagna al pane arabo, non prima di averlo aromatizzato con olio di oliva.

Zarb (o Zaarb)

Una terrina di carne e verdura cotta sotto la sabbia. Il risultato è una carne abbastanza secca che viene ammorbidita con le salsine da accompagnamento (olio, yogurt, etc) e delle verdure saporite e piccanti. Lo si mangia nel deserto, cucinato per pranzo e cena dai beduini.

Knafeh

Il dessert giordano per eccellenza è composto da strati di pasta fillo farciti con un mix di formaggi freschi e cotti in un mix di burro dolce.

Basbousa

Semolino, miele, yogurt.  L’harissa migliore, a quanto pare,  si mangia per la strada e al mercato di Amman, direttamente con le mani e senza tovagliolo!

Non mancheremo di assaggiare le spezie e i prodotti che troveremo al mercato, ma anche il pane arabo (magari farcito con pomodori, cipolle e carne!)

E se avremo caldo una bella sorsata di bevanda al limone e menta non potrà togliercela nessuno!

Mar 01/08/2017 - 09:10 Collegamento permanente

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altamarea

altamarea

Cari vagabondi, vi regalo un brano tratto da un blog che mi ha colpito......

……. “La verità è che – come spesso mi accade al rientro da un viaggio intenso – se mi chiedete com’è stata l’esperienza in Giordania non so darvi una sola risposta: non sono capace di ridurre tutto a uno sterile “bella”.  Ho visto dei luoghi incredibili, sì, ma soprattutto mi sono incontrata con tutto ciò che ci sta intorno: la gente, i sorrisi, le emozioni. Ho conosciuto un popolo incredibilmente ospitale Questo, e non solo le immagini di una terra bellissima, è quel che mi resta della Giordania. 

 Ricordate quando da bambini vi chiedevano cosa voleste fare da grandi?

Personalmente ho attraversato due fasi. Da bambina rispondevo che sarei diventata archeologa: forse avevo visto Indiana Jones con mio padre, o forse era stata colpa di una giornata al museo con la scuola. Poi nei primi anni dell’adolescenza il sogno è diventato invece la scrittura. Conservo ancora quelle due anime dentro di me: l’avventuriera e la scrittrice,

Ecco, il sogno di Petra me lo porto dentro da allora, da quando la me bambina sognava di esplorare terre lontane e scoprire città perdute. Per un anno, mentre si avvicinava la partenza, a tutte le persone che mi guardavano smarrite chiedendomi “in Giordania? E cosa vai a fare in Giordania?” non sapevo rispondere in altro modo che con il nome Petra ed un’alzata di spalle. Nella mia mente non c’era nulla di più ovvio. Gli altri si sorprendono del fatto che sia partita per il Medio Oriente in un momento storico come quello attuale, ma io non riesco proprio ad accettare l’idea che esistano persone che non sognino Petra, che non ne sentano il richiamo nel cuore e nello stomaco.

 Petra è una meraviglia di pietra rosa, e mai la parola meraviglia ha avuto un significato così profondo. C’è una magia nella luce che filtra dall’alto tra le rocce del siq, che nessuna immagine e nessun racconto potrà mai spiegare. C’è un moto di pura meraviglia nell’istante in cui quella luce abbraccia la pietra scolpita del tesoro, a cui nulla potrà mai prepararti. C’è il fremito dell’attesa, con le pareti di roccia che si stringono per oltre un chilometro, la discesa verso un luogo di cui avverti immediatamente la dimensione spirituale. C’è il richiamo che ti portavi dentro da sempre, che all’improvviso trova risposta. Credo che Petra sia un luogo al quale è impossibile restare indifferenti, perché è costituito di pura bellezza. E ci sono poche cose in cui credo fermamente come nel potere della bellezza.

Il sentimento che ti lascia Petra però non è di semplice gioia, al contrario per me è stata una stretta al cuore. Anche se pervasa dall’emozione di aver potuto visitare quest’incredibile meraviglia dalla storia millenaria, allo stesso tempo mentre camminavo tra Tesoro, Monastero, Altura del Sacrificio, con la vista che spazia dall’Arabia alla Palestina, ho sentito quasi un senso di colpa nel violare una città sacra. Probabilmente è un sentimento sciocco, ma quell’immagine di esploratore/archeologo che sognavo da bambina, in realtà era qualcosa di molto più puro e romantico rispetto alla figura di Burckhardt che inganna i beduini e dà in pasto la loro casa alla curiosità occidentale.

Della Giordania mi resterà questo: una felicità triste. Mi resterà una frase: “Welcome to Jordan!“.  Me la sono sentita ripetere decine di volte, per tutto il viaggio: dai passanti, dai bambini all’uscita da scuola, da chi mi consegnava il biglietto per entrare in un museo. Ogni giordano sembrava tenerci a darmi personalmente il benvenuto, con un gran sorriso e quell’espressione mista di orgoglio per la propria terra e gratitudine nei confronti dei turisti che non si lasciano scoraggiare dalle brutte notizie sui giornali. Con quella curiosità per i nostri capelli chiari ed i vestiti occidentali. A chi mi chiedeva se la Giordania è sicura vorrei poter mostrare mille foto di quegli sguardi, vorrei trasmettere la sensazione di essere accolti da un popolo intero.

Della Giordania mi resterà quell’ospitalità e la bellezza.

La luce che filtra tra le rocce dei siq di giorno e la luce calda delle candele che illuminavano Petra di notte. Mi resterà il silenzio del deserto.

Più di tutto ora mi manca proprio il Wadi Rum. Vorrei poterci trascorrere qualche giorno, lontano da questa insofferenza che mi porto dentro dal mio rientro e che non riesco a placare. Vorrei tornare nel deserto e circondarmi solo di profonda bellezza e profondo silenzio, e tutto sommato credo sia qualcosa che ognuno dovrebbe sperimentare almeno una volta l’anno: staccare dal nostro mondo frenetico, cambiare prospettiva e regalarci un nuovo equilibrio.

Magari recuperare nel cuore un po’ di quell’apertura verso il diverso e di quell’ospitalità che dovrebbero esistere in ogni essere umano, mentre ora appaiono sempre più lontani.”…….

A presto

Lucia 

 

Mer 02/08/2017 - 16:14 Collegamento permanente

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mg77

mg77

Ciao a tutti, sono Maria Grazia. Abito in un paesino in prov. di Catania a pochi km da Taormina e dall' Etna. Ho 40 anni, sono impiegata e single. Mi piace cantare, uscire con gli amici e fare trekking. Ma sopratutto adoro viaggiare, il mio principale hobby a cui ormai dedico tutte le mie ferie e i miei risparmi. Mi piace un po' di tutto: dalle grandi citta' d'arte, alle Capitali Europee ai piccoli borghi medievali. Mi piace sempre visitare posti nuovi, visitare sia bellezze artistiche ( musei, chiese, castelli, siti rcheologici etc etc...) ma anche conoscere usi e costumi locali.

Sono da poco tornata da un bellissimo tour dell'Irlanda, il mio terzo viaggio annuale , ma come sempre prima di partire ho gia' prenotato almeno un viaggio successivo. La Giordania e' un mio sogno da tanti anni, da quando ragazzina ho visto Indiana Jones e Ultima Crociata. Sicuramente Petra sara' il piatto forte del tour, ma anche il resto del programma e' molto interessante ( non vedo l'ora di cospargermi dei fanghi del Mar Morto ) . Ho gia' letto le interessanti notizie pubblicate dalla Vagabonda Doc e spero si riesca a confermare il viaggio prima possibile.

Questa x me e' la prima esperienza con i Vagabondi. Ho gia' fatto altri tour di gruppo con altri tour operator , partendo spesso da sola, e mi sono trovata sempre bene. Mi piace conoscere nuova gente che ha la mia stessa passione e poter condividere esperienze dei vari viaggi.

Sara' un piacere continuare conversazione di persona e non solo virtualmente. Per ora Buona Serata e a PRESTO.

Gio 10/08/2017 - 19:11 Collegamento permanente

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