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Gruppo Kenya con bambini dal 13 al 30 agosto 2011

Questo è il forum del viaggio di Gruppo Kenya con bambini dal 13 al 30 agosto 2011.

Il viaggio verrà accompagnato dal tour leader

Fabio - fabio.cravotta

siciliano giramondo, parla inglese e francese. Uno dei tour leader più simpatici di tutto lo staff di Vagabondo. Ma è anche un esperto viaggiatore. Anche prima di fare il tour leader si è distinto sul forum per aver ideato insieme a Sarita il viaggio di Vagabondo in Nepal.
Accompagna sia viaggi con adulti che viaggi con bambini. Viagga con viaggio suo figlio tredicenne perchè desidera che impari quanto grande sia il mondo e molteplici le vie che ci portano a conoscere gli altri; perchè capisca cosa si nasconde spesso nello sguardo di un fratello venuto da lontano; perchè consideri il mondo il giardino di casa dove tutti possono giocare. Condivide volentieri informazioni e viaggi con altri genitori che la pensano come lui.

Questo viaggio costa:
Quota adulti 2550 euro
Quota bambini sotto i 12 anni 2200 euro.

Partenza da Roma o da Milano.

Maggiori informazioni sui viaggi di Vagabondo con i bambini.

 

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Programma


Giorno 1 : ITALIA – NAIROBI  
Partenza da Roma o da Milano, uno scalo e poi il volo per Nairobi. Passeremo la notte in aereo.  

Giorno 2  – NAIROBI (hotel)
Arriviamo all’aeroporto la mattina prestissimo, stanchi ma pronti per intraprendere il nostro giro in Kenya. All’aeroporto troveremo la nostra guida, che ci porterà subito a fare una colazione ristoratrice a Nairobi.  
Nairobi è la più grande città dell’Est Africa, con più di 1 milione di abitanti. E’ più moderna di molte capitali africane, e il centro è dominato da alti edifici. Però è anche una tipica capitale africana, caotica, piena di contraddizioni, senza vie di mezzo.
Compatibilmente alla stanchezza del viaggio, ci faremo un giretto al Masai market (un bel mercato locale dove i Vagabondi che lo vorranno potranno sfogarsi nell’acquisto di artigianato africano – consigliamo splendidi batik che però vanno fortemente negoziati!!!). Volendo potremo anche vedere come vivono le persone meno fortunate: visiteremo una scuola informale in uno slum (Huruma). Andiamo a riposarci un po’ e poi a cena.
 
Giorno 3  NAIROBI - LAGO NAKURU (hotel)
Dopo colazione partiamo verso est e ci dirigiamo verso il Lago Nakuru (sono circa 5 ore di percorso). Sulla strada ci fermeremo a Nyahururu, uno degli ultimi insediamenti bianchi dell’epoca coloniale e anche una delle città più alte del Kenya (2360 m). Qui avremo modo di visitare le cascate di Thomson: infatti Nyahururu è più conosciuta come “T’ Falls” proprio per la presenza delle cascate appena fuori città. Queste cascate meritano una visita: l’acqua del fiume precipita per oltre 70 metri e la visione della foresta nella nebbia causata delle acque è impressionante!  
Arrivati alla città di Nakuru, ci dirigeremo verso il nostro hotel e andremo a cena.

Giorno 4   LAGO NAKURU (hotel)
Oggi dedicheremo l’intera giornata alla vista del Lake Nakuru National Park. Il parco è appena 3 Km dalla città di Nakuru, dove dormiamo, e quindi avremo molto tempo per visitarlo. Il lago Nakuru è un lago alcalino e poco profondo e il parco comprende zone paludose, di foresta e bassi rilievi rocciosi dove si possono ammirare, oltre a milioni di specie d’uccelli, anche animali difficilmente avvistabili come i rinoceronti ed il leopardo. Arrivando, dall’alto si notano migliaia di puntini rosa sull’acqua, dipinti come in un quadro impressionista: sono i fenicotteri! Di tanto in tanto, alzandosi improvvisamente in gruppetti in volo, coprono il cielo come un lenzuolo rosa… Durante la stagione secca il lago si ritira lasciando sulle rive una crosta bianca e lucente di bicarbonato creando un paesaggio magico con un tocco quasi surreale!!
Stanchi ma soddisfatti torniamo al nostro hotel a Nakuru. Dopo cena nanna… oppure chi vuole può approfittare del fatto che non siamo in accampamento ma nella quarta città del Kenya e quindi cercare un localino dove bere la birra locale!!!

Giorno 5 LAGO NAKURU - MASAI MARA (tenda)
Lasciamo presto Kakamega per dirigerci verso il parco nazionale più famoso del Kenya e del mondo: il Masai Mara. Se arriviamo in tempo, potremo ancora ammirare il tramonto nel parco. Dormiremo al nostro accampamento dopo una bella cena intorno al fuoco.

Giorno 6 MASAI MARA (tenda)
Oggi ci alziamo alle 5 perché il mattino presto è il momento in cui si possono avvistare il maggior numero di animali, che escono a cercare il cibo. Il Masai Mara e’ senza dubbio il parco più noto del paese per l’eccezionale concentrazione di fauna e per lo spettacolo offerto dalla grande migrazione di gnu e zebre che ha luogo in ottobre ed aprile. E’ la parte settentrionale del Serengeti in Tanzania. Il paesaggio e’ composto da immense pianure di savana punteggiate qua e la dalla tipica acacia ad ombrello, piccole formazioni rocciose e morbide collinette a tratti interrotte dal fiume Mara e dal fiume Talek. Insomma il tipico paesaggio da safari africano come ce lo siamo sempre immaginati!!! La concentrazione di leoni e’ la più alta di tutto il paese ma non mancano incontri con elefanti, giraffe e con un po’ di fortuna (un po’ tanta, lo anticipiamo!!!)  si potrà osservare anche… il ghepardo.  
Il pomeriggio ci riposiamo all’accampamento. Chi vuole potrà anche decidere di fare un ultimo sforzo e vedere il parco dall’alto in mongolfiera. Avremo la possibilità verso sera di visitare un villaggio Masai.

Giorno 7 MASAI MARA– NAIVASHA (tenda)
Lasciamo il nostro campo al Masai Mara e ci dirigiamo verso Naivasha. Qui visiteremo l’Hell’s Gate National Park, che a dispetto del nome non proprio fausto (porta dell’inferno!!!) è un parco interessante perché è uno degli unici due parchi in Kenya che si può percorrere a piedi o in mountain bike, che è quello che faremo. Dotati della nostra bici vedremo meno animali rispetto ad altri parchi più famosi, ma comunque vedremo antilopi, zebre, gazzelle di Thomson, babbuini e a volte (ma proprio a volte) leopardi e ghepardi, più qualche struzzo.  
Dormiremo in accampamento dopo una buona cena barbecue.

Giorno 8 NAIVASHA– NAIROBI – MOMBASA (notte in treno)
Oggi lasceremo Naivasha per Nairobi, dove lasceremo il nostro fido pulmino e ci dirigeremo alla stazione. Avremo anche un po’ di tempo libero a Nairobi, dove potremo decidere di farci un giretto per vedere come vivono nella grande città.  
Alle 19:00 parte il nostro treno per Mombasa: ci sembrerà di essere tornati ai tempi delle colonie e degli esploratori!!! Sul tremo ci serviranno la cena e avremo le nostre cuccette.  
 

Giorno 9  MOMBASA – TIWI BEACH (bungalows)
Al mattino arriviamo a Mombasa dopo una notte in treno. In teoria dovremmo arrivare per le 9:00 ma non è raro che si arrivi anche alle 11….siamo in Africa è quindi è normale!!!.
Mombasa è la seconda città del Kenya, è più tranquilla di Nairobi (possiamo girare tranquillamente a piedi). E’ conosciuta soprattutto come punto di arrivo dei voli che portano direttamente alla costa per sfruttare le meravigliose spiagge del Kenya, ma non dimentichiamo che è una città piena di storia con un passato multiculturale (portoghesi, arabi e inglesi hanno lasciato la loro impronta). Ci basterà vedere Fort Jesus per capirlo…
Dopo pranzo saliamo sul nostro pulmino e attraversiamo il fiume in ferry. Dopo circa 2 ore arriveremo finalmente a Tiwi Beach,  spiaggia meravigliosa e ancora un po’ selvaggia dove potremo finalmente godere un po’ di relax nei nostri bungalows, con i pescatori che al mattino ci portano il pesce fresco!!  
 

Giorno 10  TIWI BEACH – SHIMONI - TIWI BEACH (bungalows)
Oggi faremo un giretto al Shimoni Marine Park, verso il confine con la Tanzania, dove saliremo su una barca per avvistare i delfini (se possibile) e soprattutto goderci lo snorkeling vicino alla meravigliosa barriera corallina; mangeremo a base di pesce e molluschi in salsa di cocco nel villaggio swahili; e visiteremo la “foresta delle mangrovie pietrificate”.
Tornati ai nostri bungalow, passeremo un’altra splendida notte sulla spiaggia (e per assicurarci che sia proprio meravigliosa, sulla via del ritorno da Shimoni ci potremo fermare a comprare un’adeguata quantità di sostegno alcolico!!!)  
 

Giorno 11 TIWI BEACH (bungalows)
Giornata di riposo e relax sulla spiaggia: ce lo siamo meritati dopo le fatiche del viaggio!!  
 

Giorno 12 TIWI BEACH – MOMBASA – NAIROBI
Dopo colazione ancora un paio di orette in spiaggia, poi partiremo per Mombasa, dove prenderemo un volo per Nairobi. Pernottamento a Nairobi.
 

Giorno 13  NAIROBI – aeroporto
A Nairobi sfrutteremo il nostro residuo tempo libero per un ultimo giretto della città e per visitare una scuola locale. Poi ci trasferiremo poi all’aeroporto, da dove il nostro volo parte alle 16:30. Uno scalo e nella notte si vola verso l’Italia.  
 

Giorno 14 Arrivo in Italia
L’arrivo in Italia è previsto al mattino.

Qui ci si può presentare ai vostri compagni di viaggio, richiedere informazioni e cercare compagni di stanza.

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Minotauro

Minotauro

ciao a tutti! benvenuti su questo forum in cui possiamo chiaccherare del nostro viaggio in Kenya insieme ai nostri figli.

Potete fare tutte le domande e le osservazioni che vorrete, potremo conoscerci meglio e dissipare i nostri dubbi e paure. E, a proposito, siccome già so che una delle prime domande che si faranno sarà a proposito della opportunità di fare una profilassi antimalarica, allego questo interessante parere:

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Perchè la profilassi antimalarica diventa inutile.
La cura preventiva per la malaria, per i turisti che frequentano il Kenya, è ormai superata. Le importanti conquiste scientifiche che il Kenya per primo ha sperimentato, più di dieci anni fa, stanno dando i loro frutti con numeri che premiano la costanza della sanità nazionale e la spinta decisiva dei ricercatori e di luminari come l'italiano Mauro Saio, da più di vent'anni impegnato su questo fronte. "Ormai non soltanto è più dannosa, ma anche meno sicura delle nuove medicine che si prendono solo nel caso la malaria sopraggiunga - spiega Saio - il combination treatment, in dotazione presso tutte le farmacie keniote, è sicuro e per chi non vive vicino a una struttura sanitaria che possa verificare l'esistenza della malaria, è possibile anche dotarsi di un test per controllarla da sè. Come per il test di gravidanza, c'è un metodo efficace che sostituisce il vetrino". Il dottor Saio quindi si sente di consigliare a chiunque si voglia recare in Kenya, di evitare la profilassi antimalarica che, oltre a garantire una copertura parziale dal virus, non fa bene al fegato ed è meno economico delle medicine che si vendonmo in Kenya. Si fa fatica, per abitudine, a pensare che uno stato africano sia dotato di medicinali migliori di quelli che si possono trovare in Italia, ma in realtà essendo quella contro la malaria una delle principali battaglie condotte negli ultimi dieci anni dai medici di Nairobi, il Kenya oggi si può dire all'avanguardia nel mondo, grazie alla combinazione di farmaci tradizionali e altri (quelli contenenti artemisina) che hanno la doppia azione di debellare la malattia e bloccare la diffusione del virus, sterilizzando le zanzare anofele ed impedendo così la loro riproduzione. Quindi niente profilassi e, una volta giunti in Kenya, recarsi in una farmacia ed acquistare il kit per la malaria. Con una spesa di dieci euro e con una durata media di cinque anni, prima della scadenza. Ottimo da tenere in Italia per chi vuole tornare o da passare ad altre persone che intendono recarvisi in futuro.

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Mar 15/03/2011 - 08:54 Collegamento permanente

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Minotauro

Minotauro

Il Samburu National Reserve è la prima tappa dell'affascinante safari che ci condurra nella parte centro occidentale del Kenya. Ci si arriva partendo direttamente da Nairobi, costeggiando il grande Monte Kenya (5199 metri) presso cui faremo una piccola tappa ristoratrice (il percorso da Nairobi durerà circa 8 ore).

Con il suo polveroso, desertico paesaggio di terre rosse, la riserva naturale di Samburu accoglie diverse specie di animali che non si trovano nel resto del Kenya.

La riserva naturale, costellata da enormi termitai, ospita popolazioni di  struzzi somali dalle zampe blu, giraffe reticolate, zebre, antilopi giraffe. Le savane aperte, i deserti e la vegetazione fluviale di Samburu garantiscono incontri ravvicinati con gli elefanti e con tutti gli altri animali.

Dormiremo in tenda.

Mar 15/03/2011 - 18:15 Collegamento permanente

 

Come evitare la puntura delle zanzare 
Innanzi tutto è utile conoscere il ciclo vitale della zanzara, il più comune vettore delle malattie da viaggio ai tropici. 
Per svilupparsi la zanzara ha bisogno di acqua stagnante ma ha saputo adattarsi a diversi ambienti e può proliferare in acqua dolce, salmastra e salata; possono bastare anche i piccoli ristagni che si formano dopo le piogge in qualsiasi tipo di contenitore, come secchi, bidoni, vecchi copertoni oppure tronchi cavi d’albero. La femmina depone diverse centinaia di uova alla volta sull’acqua o su una superficie umida. Di solito le uova si schiudono dopo un paio di giorni ma possono rimanere attive per mesi in attesa delle giuste condizioni. Le larve appena nate si nutrono delle sostanze organiche contenute nell’acqua e dopo una settimana si trasformano in pupe; queste rimangono per un paio di giorni sulla superficie per poi diventare zanzare adulte, capaci di volare e di riprodursi. 
A differenza dei maschi che si nutrono di nettare, le zanzare femmine hanno bisogno di sangue per produrre le uova. Pertanto, solo le femmine pungono altri animali, uomo compreso, e lo fanno mediamente ogni tre o quattro giorni, consumando ogni volta una quantità di sangue superiore al proprio peso, ragione per cui devono pungere più volte durante un pasto. Alcune specie preferiscono nutrirsi di notte, altre in pieno giorno, altre ancora si sono adattate ai pasti nelle ore subito dopo l’alba e prima del tramonto, come nel caso di Aedes. Gli stimoli che questi insetti usano per localizzare la preda sono piuttosto complessi e coinvolgono il loro apparato termico, visivo e olfattivo. Le specie che si nutrono di giorno sono attirate dal movimento e dai colori scuri ed è per questo motivo che il nero, il blu ed altre tinte scure dovrebbero essere bandite dal nostro abbigliamento. Ma quando le zanzare si avvicinano alla preda è l’odore dell’ospite a stimolare maggiormente i loro sensi. Purtroppo l’essere umano diffonde una lunga serie di odori che sembrano piacer loro, come alcune sostanze volatili contenute nel respiro oppure emesse dalla nostra pelle. E paradossalmente, tutto quello che di solito usiamo per coprire i nostri odori forma una miscela che è particolarmente stuzzicante al palato di questi fastidiosissimi insetti. Perciò, oltre ai vestiti scuri, niente profumi quando si viaggia ai tropici. Quanto al perché alcune persone vengano punte più di altre non c’è ancora una spiegazione definitiva; secondo alcune statistiche, le persone che non sudano piacciono meno alle zanzare mentre, in generale, gli adulti vengono punti più frequentemente rispetto ai bambini, sebbene diventino poco invoglianti a mano a mano che invecchiano. 
Data la varietà di combinazioni possibili, trovare il repellente ideale che agisca sulla diverse miscele di odori umani e che sia efficace nei confronti di tante specie diverse di zanzare e altri artropodi ematofagi, non è facile. E di fatto molte zanzare reagiscono diversamente allo stesso tipo di repellente. Sull’efficacia di un repellente entrano in gioco diversi altri fattori. Ad esempio, l’uniformità dell’applicazione: bastano infatti pochi centimetri di pelle esposta dove non abbiamo spalmato il repellente per attirare un insetto affamato, nonostante tutto il resto del corpo sia stato adeguatamente protetto. Naturalmente la pioggia o il bagno in mare ma anche un forte incremento di temperatura riducono di oltre il 50% l’efficacia del prodotto. La durata della copertura e quindi la frequenza con la quale va ripetuta l’applicazione viene infatti calcolata in base all’assorbimento del prodotto da parte della pelle, in condizioni normali di evaporazione e sudorazione. Evidentemente, ai tropici il repellente dovrebbe essere usato con maggiore frequenza. 
Quale prodotto scegliere allora? Le formulazioni che hanno dimostrato maggiore efficacia e migliore tollerabilità sono quelle a base di DEET (N,N-diethyl-3-methylbenzamide), una sostanza capace di agire ad ampio spettro su diverse specie di zanzare, mosche e pappataci. Il DEET è utilizzato da oltre 40 anni da milioni di persone ed è stato sottoposto a numerosi studi di tossicità senza mai evidenziare rischi per l’uomo. Studi recenti indicano che il prodotto non ha controindicazioni per i bambini, per i quali si può comunque decidere di usare le formulazioni a più bassa concentrazione di principio attivo. 

Efficacia di alcuni repellenti in commercio 

 

Ingrediente attivoDurataDEET < 10%1-3 oreDEET 10% - 30%4-6 oreBayrepel (Icaridina) 10%- 20%3-5 ore (prodotti al 10%)8-10 ore (prodotti al 20%)Lemon eucalyptus oil 10% - 30%2-5 oreOlio di citronella 5% -15%20-30 minuti

 

rielaborato da: Committee to Advise on Tropical Medicine and Travel - Statement on Personal Protective Measures to Prevent Arthropod Bites, Canada Communicable Disease Report, Vol.31, Dec 2005 

L’efficacia dei diversi repellenti è stata misurata, in termini di durata, da test effettuati su zanzare Aedes, una delle specie più diffuse. L’azione del DEET nei confronti della specie Anopheles è leggermente inferiore, con una durata che si attesta sui limiti bassi del range indicato in tabella. Al contrario il DEET, anche se usato a basse concentrazioni, mostra un’efficacia maggiore rispetto al range misurato per l’Aedes verso mosche, mosca tsetse ed altri moscerini ematofagi. 
Non si hanno invece dati sulla durata del DEET per la prevenzione contro le zecche; sicuramente il prodotto esercita una certa azione repellente che però dovrebbe essere combinata con l’uso di un pesticida sugli abiti, meglio se a base di permetrina. La pratica di spruzzare permetrina su abiti, zanzariere e negli ambienti chiusi rimane una delle misure raccomandate per alzare la soglia di protezione dei repellenti. 
I casi di malattia trasmessa da insetti nei viaggiatori che abbiano adottato le giuste precauzioni sono molto rari; ciò nonostante è sempre opportuno consultare il proprio medico curante qualora dovessero apparire febbre, malessere o altri disturbi al ritorno da un viaggio ai Tropici. 
[Novembre 2009]

 

Gio 17/03/2011 - 16:33 Collegamento permanente

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Minotauro

Minotauro

Una piccola scheda sui parchi nazionali e riserve che visiteremo durante questo viaggio:

Parco/ riserva                            caratteristiche                         Attività               periodo 

Samburu                                     savana semiarida; elefanti        osservazione       tutto l'anno

                                                   leopardi, gerenuk  coccodrilli     animali

 

 

Lago nakuru                             praterie ondulate e lago alcalino      oss.an.             tutto l'anno

                                                fenicotteri, rinoceronti, leoni

                                                 facoceri, oltre 400 tipi uccelli

 

Masai Mara                            savana e prateria; i Big Five,             oss.an.

                                               antilopi, ghepardi, iene,               gite in mongolfiera   lug/ott

                                              migrazione degli gnu

 

Hell's gate                      spettacolari gole e speroni 

                                        rocciosi; gipeti, antilopi, giraffe, leoni      ciclismo           tutto l'anno

                                                                                                           passeggiate  

 

p.s. non ho inserito il kakamega perchè stiamo pensando che forse sarebbe più opportuno far trascorrere ai nostri figli qualche giorno in più a mare. Che ne pensate?

Gio 17/03/2011 - 17:10 Collegamento permanente

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Nella piccola scheda che ho inserito in basso sono citati i Big Five. Cosa sono?

L'obiettivo principale di tutte le persone che compiono un safari è quello di avvistare i cosiddetti Big Five, ossia il leone, il leopardo, il rinoceronte, il bufalo e l'elefante.

Visitando i parchi previsti nel nostro viaggio avremo l'opportunità (con un pizzico di fortuna) di vederli tutti!!!!

Gio 17/03/2011 - 17:28 Collegamento permanente

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Dopo Samburu ci spostiamo verso il lago Nakuru. Il viaggio durerà circa cinque ore e ci fermeremo alla città di Nyahururu. Qui ammireremo le cascate Thompson. Precipitano da oltre 72 metri; sono alimentatedalle acque del fiume Ewaso Narok e possono essere raggiunte tramite un sentiero piuttosto diretto, costituito da una serie di gradini che conduce fino alla base della cascata. Forse ci sarà da bagnarsi ma si ammirerà una vista fantastica in alto, verso le cascate con i babbuini che si muovono con passo felpato lungo le pareti rocciose circostanti.

Gio 17/03/2011 - 21:18 Collegamento permanente

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Ad appena tre chilometri dalla città di Nakuru, dove alloggeremo, si stende il'omonimo lago. Si tratta di un lago salato famoso per la sua colonia di fenicotteri rosa. A volte, quando si alzano in volo, è come vedere un quadro impressionista, punteggiato di rosa. La stagione secca vede restringere il lago salato; ritirandosi, le acque lasciano un fondo bianco, il cui colore è quasi magico. Il parco del lago Nakuru è famoso anche per gli avvistamenti dei rinoceronti. Si possono scorgere rinoceronti bianchi e, assai più timidi, rinoceronti neri, Se saremo davvero fortunati potremo scorgere un raro leone arrampicarsi sugli alberi. I facoceri sono numerosi in tutto il parco, come pure i waterbuck, le zebre e i bufali, mentre le gazzelle di Thomson e le cervicapre preferiscono il folto della boscaglia. dov'è anche più probabile scorgere i leopardi. Intorno ai dirupi si possono scorgere iraci e uccelli rapaci, oltre a innumerevoli babbuini. UN piccolo branco di ippopotami frequenta abitualmente la riva settentrionale del lago. Alla sera si torna a Nakuru, la quarta città del Kenya, e se non siamo troppo stanchi potremo andare a bere una birretta in qualche localino. 

Dom 27/03/2011 - 15:43 Collegamento permanente

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Minotauro

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Come ho scritto, presso il lago Nakuru potremo osservare i meravigliosi fenicotteri rosa. In Italia i fenicotteri rosa si trovano in Sardegna. Ho vissuto circa tre anni in Sardegna e ricordo ancora, la mattina presto, questi meravigliosi stormi di fenicotteri, queste nuvole rosa, planare sulle saline di Cagliari e i suoi stagni, oscurando, quasi, il sole nascente. Piccole comunità di fenicotteri rosa si trovano anche presso le saline di Trapani e, come abbiamo visto, grandi comunità vivono presso il lago Nakuru, un lago salato. E allora, a cosa devono questi fenicotteri il caratteristico color rosa delle loro ali?

Tale caratteristico colore viene assunto in età adulta poichè si nutrono di un piccolo crostaceo che vive nelle acque salate e che contiene in grande quantità un pigmento rosa che gli uccelli assimilano con la nutrizione. 

Alti (quasi tutte le specie possono raggiungere i 2 metri di altezza), con lunghi colli sinuosi e piedi palmati, sono forti volatori emigratori, e si spostano da una fonte di cibo ad un'altra. Durante il volto tengono tesi i lunghi colli in avanti e le zampe all'indietro assomigliando a delle lance volanti, formando delle caratteristiche "V" nel cielo.....


Dom 27/03/2011 - 15:59 Collegamento permanente

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Minotauro

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Nei miei interventi ho citato più volte il waterbuck, un animale che avvisteremo più volte; eccone una descrizione:

L'antilope d'acqua o cobo dell'ellisse (Kobus ellipsiprymnus) è una antilope diffusa in gran parte dell'Africa subsahariana. In swahili si chiama kuro; in inglese waterbuck.

Il waterbuck è un'antilope di grossa taglia, abbastanza simile al cervo, con un'altezza al garrese fra 100 e 130 cm, una lunghezza di circa 2 m e un peso fra 160 e 240 kg. Il mantello è folto e unto da olio muschiale, di colore grigio-bruno con una collana bianca attorno al collo e un anello bianco intorno alla coda; le zampe e la coda sono leggermente più scuri, e un'aoreola bianca circonda le parti glabre e nere del muso. Il pelo diventa più scuro con l'avanzare dell'età. I maschi hanno lunghe corna (le più lunghe registrate erano di 99,7 cm), molto eleganti, a spirale, piegate all'indietro alla base e poi incurvate verso l'alto, a formare una sorta di parentesi.

Le antilopi d'acqua si trovano nelle zone di boscaglia o di savana vicine a stagni, fiumi o laghi; a dispetto del loro nome, tuttavia, non amano entrare nell'acqua. Sono animali gregari; le femmine, con i loro cuccioli, vivono in branchi che vanno da una dozzina di individui a una trentina di individui, organizzati gerarchicamente secondo la forza fisica. I maschi sono solitari o formano piccoli branchi. Verso i 6 o 7 anni di età i maschi diventano territoriali. Controllano un'area di circa trecento acri (1,2 km²); intorno ai 10 anni, però, perdono il loro territorio scacciati da maschi più giovani. La gestazione dura 280 giorni, e il parto è quasi sempre uniparo. La vita media di un individuo si aggira intorno ai 15-18 anni. Le antilopi d'acqua sono predate soprattutto dai grandi felini africani, dalle iene, dai licaoni e, a causa della loro predilezione per le zone ricche d'acqua, dai coccodrilli.

File:Kobus ellipsiprymnus.jpg

Lun 28/03/2011 - 12:06 Collegamento permanente

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