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Giovedì, 16 Gennaio 2014

Come fermare un boing 787 B800

Una parte del gruppo rischia di perdere il volo che li porterà a Delhi, come hanno fatto i loro compagni di viaggio a fermare un boing 787??

ARTICOLO DI

brunouk

Come fermare un Boing 787 B800.

Il gruppo Nepal 20 ottobre 1 novembre 2013 non era ancora partito che già si cimentava nelle avventure tipiche da viaggiatori alternativi.
In breve cercherò di descrivervi l'emozioni provate all'inizio viaggio.
Situazione iniziale:
Graziella Max ed io partiamo da Milano Malpensa, Giovanna e Roberta partono da Venezia entrambi con Lufhtanza direzione Francoforte da dove poi prendiamo il volo internazionale Air India per Delhi.
Da programma abbiamo 2 ore di scalo per cambio aereo e i due voli arrivano e decollano dallo stesso terminal. Fin qui tutto bene.
Alla partenza dall'Italia, come vuole la tradizione iniziamo ad avere 30 min di ritardo ciascuno. Saliamo sull'aereo e scatta il silenzio radio (cellulari ed sms).
In volo noi milanesi accumuliamo ancora 30 min di ritardo e a quel punto scatta la prima domanda all'assistente di volo: I'm sorry noi avremmo una coincidenza per Delhi ci possono essere problemi? La hostess molte gentilmente e con un inglese molto tedesco mi risponde che e' possibile. Shockati da questa risposta ne fermiamo un'altra e chiediamo di avvisare il comandante della nostra difficoltà e di predisporre l'accompagnamento al gate o per lo meno che ci facciano passare velocemente la dogana. La seconda hostess e' ancora più decisa nel dirci che non possono fare niente ma guardando il biglietto internazionale e l'orario ci dice che potremmo farcela se corriamo. Ci guardiamo in faccia ed inizio a fare i calcoli del tempo che abbiamo e quanto veloce possiamo correre. Graziella e' informissima ma ha più di 60 anni......
All'arrivo il portellone dell'aereo ci sembra un cancelletto di partenza delle gare equine. All'apertura scattiamo e in meno di 20 min siamo davanti al gate...
Siamo salvi stanno iniziando ad imbarcare.....
Mi guardo in giro e non vedo le ragazze di Venezia. Accendo il cellulare e ricevo un sms da Roberta che mi comunica un ulteriore loro ritardo di un ora per maltempo.
Ora la situazione si fa critica.
Gli scrivo di correre, correre correre appena scendono dall'aereo

Mantenendo una calma britannica mi approccio al personale di terra dell'aeroporto al gate di Air India e col mio inglese scandito, ma fermo li informo della situazione e chiedo cosa possiamo fare.
Risposta: non possiamo fare niente parlate con Lufthansa.
Vado dal personale Lufthansa. Stesse domande ma stessa risposta: non possiamo fare niente.
Inizio ad irritarmi e a questo punto cerco di mettergli pressione: spiego che se potessero mandare un operatore al gate di arrivo di Lufthansa, che faciliti il transito in aeroporto e il passaggio alla dogana, noi potremmo prendere il volo e la compagnia non si deve fare carico di pagare la cena, l'albergo, la colazione, il pranzo e il nuovo biglietto d'aereo per Delhi ai nostri compagni di viaggio (un bell'impegno economico) . La risposta e' la stessa: non possiamo fare niente.
Non ci credooooo.
Mi resta solo Air India.
Visto l'orario decente chiamo Sarita, l'informo della situazione e le chiedo se ha dei suggerimenti.
Torno al Gate di partenza per Delhi e la fila di imbarco si sta' quasi esaurendo. Provo a parlare con il personale di terra e questa volta supportato anche da Graziella col suo inglese maccheronico ma con la decisione che solo le donne hanno ma il risultato e' sempre lo stesso.
Le speranze si affievoliscono sempre più, il volo internazionale e' in ritardo di uno ora e il personale di terra sta cercando di velocizzare le operazioni di imbarco. Non abbiamo notizie del volo da Venezia
Non ho più armi tranne una, l'esperienza.
Cerco tra il personale Air India chi mi sembra il responsabile (portamento distinto, organizza il personale e da ordini). Lo individuo e chiedo di poter parlare con lui utilizzando l'educazione Britannica (gli indiani ne vanno matti perché si sentono cugini alla lontana degli inglesi). Informo anche lui del tutto e gli chiedo se può almeno informarsi ed eventualmente spedire del suo personale alla dogana per facilitare il passaggio.
Il fatto di dare molto peso alla sua posizione e di parlare un inglese britannico (con accento comasco) lo impettisce e mi risponde che vede cosa puo' fare.
A questo punto lo scenario cambia. Le carlampane tederche del personale di terra, appena sentono la risposta possibilista si attivano, consultano il terminale, cercano il volo da Venezia, lo informano che e' atterrato da 3 minuti, gli comunicano il numero del gate e la distanza da percorrere. Guardo Graziella che e' sempre dietro di me e gli comunico che ora possiamo giocarcela. Dico a lei e Max di mettersi in coda e fare il possibile per rallentare le procedure ma siamo rimasti in pochissimi.
Intanto Air India invia un collaboratore verso gli uffici della frontiera.....
La fila e' finita restiamo Max Graziella ed io. A quel punto gli dico di imbarcarsi e spariscono subito nel tubo dell'aspiratore. Resto solo con il personale di terra e l'operatore che mi invita ad entrare.
Passo il primo controllo vedo spuntare la nostra Mennea la femminile dal fondo del corridoio che come un treno si fionda verso la registrazione del biglietto.
E' fatta tutti sull'aereo.
Il responsabile di Air India mi guarda e mi dice che i bagagli arriveranno domani. Non c'e' problema, gli rispondo.
Non lo so e e' vero ma noi abbiamo avuto l'impressione aver fermato almeno per 10 min la partenza dell'elefante di metallo della Boing.
Di sicuro l'inizio del viaggio in questo modo ha unito il gruppo e l'unione e' durata per tutto il viaggio ed oltre.

Bruno

 

Bruno mi telefona da Francoforte e mi spiega la situazione.
BRUNO: Sarita, tu che faresti?
IO (senza indugi): Tien an men.
BRUNO: Si, era quello che pensavo anche io.
IO: Vai!

Sarita

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