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Mercoledì, 27 Ottobre 2010

Capodanno a Budapest

Budapest e' da sempre una citta' termale: l'acqua sgorga dalle sorgenti nel sottosuolo a 78 gradi... Per i locali quella delle terme e' un'abitudine corrente, le terme aprono la mattina alle sette e molti ci vanno prima di andare al lavoro, oppure dopo le cinque, quando escono.

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Vagabondo0

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Romina ci ha fatto un resoconto così esauriente di quello che si può fare a Budapest e dintorni in primavera, che sull'argomento resta ben poco da dire.
Del resto anch'io qualche anno fa c'ero stata in primavera e non posso che confermare che è una stagione perfetta per vedere quei posti.

Tuttavia quest'anno con due amici ho avuto l'idea di andarci a passare la fine dell'anno. Dirò subito che ci ho trovato parecchi italiani di cui molti giovani e giovanissimi, evidentemente è una meta piuttosto economica. Infatti pur essendoci trattati noi tre assolutamente di lusso, nel senso che siamo andati in un albergo a quattro stelle (il Gèllert) con terme proprie, bagni termali gratuiti, splendida colazione a buffet, due spettacolosi lunch nei giorni festivi, camera-salotto con terrazza e vista sul Danubio, abbiamo speso in tutto (incluso i voli) circa 1000€ a testa per otto giorni e otto notti. Ma, ovviamente si può spendere anche molto, molto meno.
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Dunque alle abbondanti informazioni di Romina voglio aggiungere solo qualcosa.

E' piacevolissimo anche d'inverno: su 8 giorni abbiamo avuto tre giornate nuvolo, due un po' nebbiose col sole nel pomeriggio e tre di sole; non ha mai piovuto e, ciliegina sulla torta, ha nevicato l'ultima notte, così abbiamo visto la città imbiancata. Può fare abbastanza freddo, anche col sole, se tira vento, ma quando si è stanchi di girare e infreddoliti si può andare a scaldarsi a mollo in una delle numerose terme.
Infatti Budapest è da sempre una città termale: l'acqua sgorga dalle sorgenti nel sottosuolo a 78° e, immagino, devono solo... raffreddarla un po'... Ricordo che la prima volta che ci sono stata, di sera, andando ad un ristorante in città vicino ad un laghetto, avevo notato delle papere che, invece di dormire sulla riva, dormivano sull'acqua e l'acqua fumigava leggermente...
Per i locali quella delle terme è un'abitudine corrente, le terme aprono la mattina alle sette e molti ci vanno prima di andare al lavoro, oppure dopo le cinque, quando escono. Ce ne sono di antiche come quelle turche, dove, tranne il sabato, uomini e donne vanno a giorni alterni, di modernissime come quelle dell'Hotel Aquincum, di Liberty, come quelle del nostro albergo, e anche quelle degli alberghi accettano il pubblico esterno che, a differenza dei clienti dell'albergo, paga l'ingresso.
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La città è pulitissima e mantenuta perfettamente, i mezzi pubblici sono ottimi: 5 reti di Metro e tram gialli ben riscaldati che vanno dappertutto, gratuiti per gli over 65, basta portare con sé la fotocopia di un documento da cui risulta l'età ed esibirlo se lo chiedono, e così pure per la maggior parte dei Musei.

Altra informazione interessante: i migliori alberghi hanno in genere un ottimo ristorante e la domenica e i giorni festivi fanno un lunch a buffet a prezzo fisso (intorno ai 20 euro) dove si è invitati a mangiare quanto si vuole, e vi servono tra l'altro le migliori specialità locali.
Se invece avete stomaco forte, portafogli debole e curiosità gastronomica potete andare, al primo piano del Mercatone, il Vasarcsàmok, dove si aprono vari piccoli banchi che offrono salsicciotti, sottaceti, frittelle, goulash, zuppe e simili indigeste delizie, però è un posto molto popolare e conviene arrivare un po' prima di mezzogiorno, altrimenti non si trova da appollaiarsi sugli sgabelli vicini al parapetto e non c'è proprio posto per mangiare in piedi.

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Al di là di questo l'edificio, nato verso la fine dell'Ottocento proprio per ospitare il mercato centrale, è bellissimo, un animatissimo centro di vita, con una ricchezza di merci alimentari e non davvero notevole. Il Vasarcsàmok si trova al capo sud della Vaci Utca, che termina a nord nella Vorosmarty tèr, la bella piazza su cui affaccia anche la pasticceria Gerbaud, la più rinomata e antica di Budapest, la piazza è dominata da un grande gruppo marmoreo che d'inverno è... vestito.

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Lungo la Vaci Utca (si legge Vassi Uza), la strada centrale pedonale regno dello shopping e delle piccole botteghe antiquarie, verso la metà c'è un grande negozio, chiamato Galleria, che vale la pena visitare, c'è un po' di tutto: mobili e soprammobili di ogni epoca e di ogni provenienza e di ottima qualità, ma soprattutto un'ampia porzione di spazio è dedicata ad artisti ed artigiani ungheresi contemporanei, con una produzione molto interessante e veramente di ottimo livello.

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Un altro posto molto attraente è, sull'Andrassi tèr, andando verso il Danubio poco più giù del Teatro dell'Opera, una grande libreria-filmoteca, Alexandra, in un bellissimo edificio Déco (sull'ingresso c'è una scritta d'epoca: PARIS = NAGY = A'RUHAZ che non ho proprio idea di cosa voglia dire).
A piano terra ci sono libri e vini, al piano di sopra libri da bambini e film. Da qui, salendo pochi gradini si sbuca, del tutto inaspettatamente, in un grandioso salone di epoca sette-ottocentesca, splendente di specchi, decorazioni e dorature, dove, con ampie poltrone di cuoio, tavoli di marmo e musica diffusa, è allestito un piacevolissimo caffè, in cui si può sostare a chiacchierare e sorseggiare bibite o cioccolato con panna, una piacevolissima sorpresa.

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Ancora due parole per i Ponti: andati tutti distrutti nell'ultima guerra e prontamente ricostruiti nell'immediato dopoguerra com'erano e dov'erano; attraversano un Danubio davvero azzurro e largo più di 400metri, solcato da numerose imbarcazioni sia per trasporto merci che per escursioni turistiche, con ristorante a bordo. Alcuni dei ponti, come quello delle Catene, che porta alla funivia che sale a Castello e quello della Libertà, che si vedeva dal nostro terrazzo e che ho fotografato in tutti i modi, sono davvero delle opere notevoli.

Fiamma

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