India del Nord Easy Style
12 Giorni - 11 Notti

26 Luglio 2014

Viaggio passato

India del Nord Easy Style - 26 Luglio

Viaggio Passato: 26 July 2014

agra

Ehy, Vagabondo! Stai guardando un viaggio passato.

26 Luglio 2014    12 Giorni - 11 Notti

Questo è il forum del viaggio India del Nord dal 26 luglio al 6 agosto 2014.

Accompagnato dalla tour leader Giulia dyante


Giulia è una trentenne siciliana di Enna, cresciuta con una smodata voglia di conoscere il mondo e tutti gli aspetti che contraddistinguono le diverse culture. Per questo fin dal liceo inizia a studiare lingue straniere e a viaggiare zaino spalla per l'Europa. All'università studia arte e archeologia dell’India e dell’Asia Centrale, si focalizza sul Sanscrito e sulle lingue antiche. Durante gli studi si reca spesso in India, Nepal e Tibet dove trascorre interi mesi per approfondire ciò che studia sui libri e per vivere a stretto contatto con la comunità. Impara a parlare l'hindi, il nepali e il tibetano, oltre all'inglese e francese che già parlava. Si specializza in lingue e tradizioni del tibet per preservare questo tesoro in estinzione.

Oggi amministra un’associazione culturale per la diffusione e la promozione delle arti e delle culture dell’Asia, collabora con il Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘G. Tucci’ di Roma e come Tour Leader vorrebbe condividere le proprie conoscenze con le belle persone e favorire lo scambio con gli altri per approfondire nuovi saperi.

"Avevo l'ambizione di raggiungere il tetto del mondo e a piccoli passi la montagna è stata scalata!"

Giulia

Quota

Vagabondando in India del Nord
Durata:

Rajastan e Taj Mahal - 12 giorni
Rajastan e Gange fino a Varanasi - 17 giorni
Rajastan e Gange fino a Calcutta - 19 giorni

Quando vi iscrivete ricordatevi di indicare nelle note quale pezzo dell'itinerario preferite fare!

Partenza da Milano o Roma (a vostra scelta).
Possibili partenze da altri aeroporti italiani (Firenze, Bologna, Venezia, Torino, Napoli, salvo disponibilità) con supplemento di 200 euro.

Costi:

Rajastan e Taj Mahal - 1930 euro a persona
Rajastan e Gange fino a Varanasi - 2490 euro
Rajastan e Gange fino a Calcutta - 2680 euro

elenco iscritti

Daniele Daniele 1980 - fa fino a Agra -- da Roma --- cerca compagno di stanza
Giulia Giulia Bagisky --- da Milano - fino a Agra - cerca compagna di stanza
Patrizia Pattyfish --- da Milano - fino a Varanasi - cerca compagna di stanza
Alessandro Alessandro.Antonioni --- da Milano --- fa fino a Calcutta --- cerca compagno di stanza
Pina mar.gi --- da Roma --- fa fino a Calcutta  --- cerca compagna di stanza
Carmen Carmen21 -- da Roma - fino a Calcutta - cerca compagna di stanza
 
La Tl Giulia dyante --- da Roma - fino a Calcutta -- cerca compagna di stanza

Piano voli

Il volo intercontinentale fa Milano-Roma-Delhi-Milano-Roma oppure Roma-Milano-Delhi-Roma-Milano (varia a seconda dei giorni) per dar modo di far salire e scendere sia quelli di Roma che quelli di Milano.

Viaggio fino a Calcutta (partenze da Milano e da Roma)
da Milano (ALESSANDRO)
5. AI 122 V SA26JUL MXPDEL HK9 2100 1015+1
6. AI 471 V SU27JUL DELUDR HK9 1600 1710
5. AI 021 V WE13AUG CCUDEL HN4 1000 1210 321 M0
6. AI 123 Q WE13AUG DELMXP HK4 1420 2200
 
Da Roma (GIULIA, GIUSEPPA, CARMEN MARIA)
5. AI 122 V SA26JUL FCODEL HK9 2100 1015+1
6. AI 471 V SU27JUL DELUDR HK9 1600 1710
5. AI 021 V WE13AUG CCUDEL HN4 1000 1210 321 M0
6. AI 123 Q WE13AUG DELFCO HK4 1420 19.05
 
 
Viaggio fino a Varanasi (da Milano)
(PATRIZIA)
2. AI 122 V SA26JUL MXPDEL HK1 2100 1015+1
3. AI 471 V SU27JUL DELUDR HK1 1600 1710
4. AI 405 V SU10AUG VNSDEL HK1 1550 1720
5. AI 123 G MO11AUG DELMXP HK1 1420 2200
 
Viaggio fino ad Agra (partenze da Milano e da Roma)
da Milano  (GIULIA)
3. AI 122 V SA26JUL MXPDEL HK2 2100 1015+1
4. AI 471 V SU27JUL DELUDR HK2 1600 1710
5. AI 123 G WE06AUG DELMXP HK2 1420 2200
 
Da Roma (DANIELE) 
3. AI 122 V SA26JUL FCODEL HK2 2335 1015+1
4. AI 471 V SU27JUL DELUDR HK2 1600 1710
5. AI 123 G WE06AUG DELMXP HK2 1420 19.05
 
 

Programma di viaggio

1° giorno: Italia - India  (26 luglio)
Eccoci pronti a iniziare il viaggio. Si parte dall'aeroporto di Roma Fiumicino o da Milano Malpensa, ma anche da altri aeroporti (tentiamo sempre di far volare ognuno dalla destinazione più vicina a casa sua se possibile). Poi ci riuniamo tutti al primo scalo aereo.
Arrivo previsto a Delhi la mattina successiva (ora locale) -

2° giorno. Delhi-Udaipur (27 luglio)
Benvenuti in India, il secondo stato più popoloso al mondo e sicuramente quello in cui sono presenti più religioni e filosofie, tutte con usanze e riti specifici, musiche, danze e costumi variopinti.
Anche l'aeroporto di Delhi è un tripudio di colori: dal nero delle donne islamiche ai variopinti sari delle giovani induiste. Con un pumino faremo un giro per Nuova Delhi. E' qui che inizia la nostra immersione nell'India. Appena in città verrete colti da un tripudio di colori, rumori, odori. Un caos visivo, uditivo e olfattivo che lascia basito anche il più esperto dei viaggiatori. All'inizio si rimane straniati, quasi in preda al mal di mare, poi ci si abitua e si diventa parte del tutto, del miliardo e passa di persone che popolano questo subcontinente.
Poi torniamo in aeroporto e ci imbarchiamo su un altro volo che ci porta nella magica Udaipur.

La sera consigliamo di assistere ad uno spettacolo di danze rajasthane in un'haveli in città. E' uno spettacolo allestito per un pubblico di turisti, indiani e stranieri, e in genere noi di Vagabondo non consigliamo mai questo tipo di cose. Ma questo è davvero fantastico, sia per le danze e i danzatori, sia per la cornice in cui avviene.
Una cena sul terrazzo sul lago e ce ne andiamo a dormire.

3° giorno. Udaipur - Eklingi - Nagda - Udaipur (28 luglio)
Oggi visitiamo Udaipur e i suoi dintorni.

Udaipur è circondata da tre laghi e subito ci appare un luogo affascinante e romantico. E' spesso chiamata la "Venezia dell'India" o il "Kashmir del Rajasthan". Forse qualcuno se la ricorda nelle scene di James Bond, "Octopussy". Fondata nel 1568 dal maharaja Udai Singh, la città è caratterizzata dai suoi tipici palazzi bianchi in calce.A Udaipur si visitano il lago Pichola e il possente City Palace, il palazzo-fortezza più grande di tutto il Rajasthan. Poi il museo, i giardini e il tempio induista Jagdish Mandir, dove al tramonto potete assistere ad un'affascinante puja.

Nel pomeriggio visitiamo il complesso shivaita di Eklingi dove ci confonderemo tra le centinaia di pellegrini scalzi che vi transitano ogni giorno. Qui si entra scalzi e senza calzini, ma il pavimento è molto pulito. Per questo o per altri motivi pochi stranieri arrivano fin qui, ed è un peccato perchè i suoi oltre 100 templi del VIII secolo sono cesellati mirabilmente e riportano praticamente tutti i miti induisti, dalla trimurti alle cavalcature, dalle reincarnazioni al Kamasutra. La visita di oggi ci consente di ripassare tutte le letture che abbiamo fatto prima della partenza e di acquisire nuove conoscenze sul pantheon induista. image
Dopo andiamo nella vicina Nagda, città che accoglie i resti della capitale del Marwar dove sorgono tre antichi templi: le rovine del tempio jainista di Abduji e i templi (questi perfettamente conservati) di Sas e di Bahu, cioè della madre e della nuora.
Poi torniamo ad Udaipur per una serata libera in questa bellissima città.
Secondo pernottamento a Udaipur.

4° giorno - Udaipur - Ranakpur -Jodhpur. (udaipur-Ranakpur 90 km - 3 ore.  Ranakpur - Jodhpur 210 km - 4 ore)  (29 luglio)
Oggi ci trasferiamo a Jodhpur, la città blu, e sulla strada di fermiamo a Ranakpur, città dai raffinati templi jainisti. Il più bello, che visitiamo, è quello di Chaumukha, con le sue 29 sale sorrette da 1.444 colonne, tutte diverse tra loro. Janisti da tutta l'India arrivano tutti i giorni a visitarlo, ne vediamo alcuni che portano una benda sulla bocca e che spazzano con una scopa il suolo dove camminano. Cosa stanno facendo? Dovete sapere che i janisti sono vegetariani e non uccidono alcun animale, insetti compresi. La benda sulla bocca gli serve per non inghiottire le mosche e la scopa allontana le formiche e gli impedisce di pestarle!
Attraversiamo i Monti Aravalli sperando di incontrare le transumanze dei pastori rajasthani con i loro turbanti rossi.
Arrivo a Jodhpur in serata e pernottamento.

5° giorno. Jodhpur- Jaisalmer. ( 300 km - 5 ore) (30 luglio)
Jodhpur è nota anche come la “città del sole” per il bel tempo che gode durante tutto l’anno (non a caso si trova giusto al confine con il deserto di Thar). Il suo regno fu governato dal potente clan Rathor, che discendeva direttamente da Rama, l'eroe del Ramayana. La prima cosa che vi colpirà saranno i suoi colori: qui le case sono dipinte in tutte le tonalità del blu, tanto è vero che ci si riferisce a Jodhpur anche come “la città blu”. Inizialmente blu erano solo le case dei brahmini ma poi ne sono state dipinte altre dopo aver scoperto che questo colore... teneva lontane le zanzare.

La mattina sarà dedicata all'enorme Fortezza di Meherangarh che spicca su un'altura come il nido di un'aquila. Si sale attraverso una ripida e tortuosa via d'accesso, ogni tanto chiusa da porte monumentali. Il forte è una struttura colossale difeso da una serie di porte e portoni e da centinaia di feritoie. Questo forte è stato teatro di numerosi tentativi di assedio e la popolazione era sempre all'erta e pronta a tutto. Nonostante ciò una volta fu conquistato dai nemici e tutte le donne fecero una gigantesca jawar, il suicidio collettivo sul rogo al fine di non essere catturate dagli invasori. La jawas è un'antenata del più famoso sati, il suicidio delle vedove che fino all'inizio del secolo scorso era ancora praticato in India.
Poi si scende alla città vecchia, che è un dedalo di stretti vicoli, splendide haveli e cisterne medievali. Se si parte dalla vecchia Jai Pol, la Porta della Vittoria, si passa davanti alla cisterna Jetha Bera del XV secolo e si arriva al Juni Dhanmandi, il mercato delle granaglie, dove potrete acquistare un bel po' di spezie. Da qui in poi siete tra le affollate botteghe del Sadar Bazar, il mercato cittadino che si trova vicino la Torre dell'Orologio. Ottimo posto per comprare cose che troverete solo qui e in nessun'altra parte del mondo. Qui c'è il meglio dell'artigianato rajastano per ciò che riguarda stoffe, pelli e gioielli. Anche se non siete dediti alle spesucce comprate almeno una sciarpa di pashmina da regalare a qualche vostra amica rimasta a casa, sono di ottima fattura e colori stupendi (Comunicazione di servizio: il comitato "amiche rimaste a casa" ringrazia di cuore lo staff di Vagabondo per questo messaggio). Mentre vi dedicate allo shopping alzate un po' gli occhi sui vecchi edifici pubblici della città, come la Stazione ferroviaria, la Corte Suprema o il vecchio ospedale.

Dopo pranzo lasciamo la bella Jodhpur per un viaggio nel deserto che ci porterà nella la lontana Jaisalmer, incredibile e affascinante città nel deserto del Thar non lontana dalla frontiera con il Pakistan.
Pernottamento a Jaisalmer.

6° giorno. Jaisalmer (31 luglio)
Jaisalmer è un antico centro commerciale dell'itinerario della seta. E' detta “The golden city” per le sfumature cromatiche dell'arenaria utilizzata per la costruzione delle case. Anche questa città è dominata da un forte che, a differenza di molte altre fortezze dell'India, è abitato e pieno di botteghe e abitazioni.

Visitiamo Jaisalmer. Tra i suoi palazzi interamente scolpiti nell’arenaria ci sono bellissimi templi jainisti e raffinate “haveli”, le case dei ricchi mercanti. Ne visitiamo qualcuna ammirandone l'architettura e lo stile.
Nel pomeriggio tempo libero a Jaisalmer. Oppure si può fare un'escursione a Khuri, un villaggio nel Deserto del Thar. Al tramonto si può fare un giro in cammello. Certo, è una cosa un po' turistica, ma il deserto è affasciante. Per cena si può rimanere nel deserto o rientrare in città.
Pernottamento a Jaisalmer.

7° giorno. Jaisalmer - Karni Mata - Bikaner. (330 km - 5/6 ore) (1 agosto)
Oggi si lascia Jaisalmer e si parte verso est, con soste e visite lungo la strada rajasthana.
Per esempio ci fermiamo al tempio di Karni Mata, detto anche "tempio dei topi". Il tempio è abitato dacentinaia di topi grigi che, secondo la tradizione hindù, sono la reincarnazioni dei bramini. Sono considerati pertanto sacri e vengono protetti e nutriti dai fedeli con grandi ciotole di latte, cocco e cereali. Si dice che chi tra tutti i topini grigi ne vedrà uno bianco... sarà molto fortunato.
Arriviamo a Bikaner, dove si dorme.

8° giorno. Bikaner-Jaipur. (330 km - 5 ore)  (2 agosto)
Oggi si visita questa città rajastana al limitare del deserto del Thar.
Bikaner non è famosa come le altre città del Rajastan ma ha secondo noi le haveli più belle di tutto lo stato. Ci sono anche il bellissimo Junagarh Fort del XVI secolo, il tempio giainista di Bhandasar e un vivace mercato.

La città fu fondata nel 1488 su antiche strade carovaniere, per cui divenne un fiorente centro commerciale molto ambito anche... dai predoni. Per questo motivo è racchiusa in un imponente spalto merlato (5 km di circonferenza, 5/9 mt. altezza) ed è sovrastata dal Junagarh Fort.
Al periodo moderno del Maharaja Ganga Singh, che governò per 56 anni, risalgono il famoso "Ganga Canal", imponente costruzione per l'irrigazione che convoglia sin qui le preziose acque dell'Himalaya, e il Lalgarh Palace, reggia eretta tra il 1902- 1926, da pochi anni trasformata in albergo, perfetto esempio dello stile indo-saraceno. La famiglia reale di Bikaner vive ancora in una parte del palazzo. Se riusciamo vi manderemo a dormire proprio qui!
Un altro bel palazzo è il Gajner Palace, in arenaria rossa, residenza estiva dei maharaja, descritto come "incomparabile gioiello nel deserto del Thar". Si trova sulle rive di un lago, circondato da un bellissimo parco alberato, venne usato dai reali per battute di caccia e ricevimenti di re e dignitari da tutto il mondo ed ora in parte trasformato in albergo.

E lo shopping? Bikaner è anche un famoso centro per le manifatture di tappeti e coperte, vasellame e legni intarsiati, gioielli e smalti, lavorazione di pelli di cammello e dolciumi. Ma Sarita la ricorda soprattutto per la giacca più bella del mondo che ha comprato qui, in pashmina e seta, con taglio moderno, capace di rendere splendido qualsiasi vestito (messaggio di Sarita: perdonatemi questo interludio frivolo, ma tra tanta cultura ci sta bene).

Tra le numerose manifestazioni religiose e culturali, grande notorietà spetta al Camel Festival che si svolge durante la seconda settimana di gennaio. La città è gemellata con la nostra Udine.

Poi ci avviamo verso Jaipur, The pink city, con i suoi abitanti, costumi, templi, colori, musiche, antichi palazzi . Durante il tragitto ci fermiamo a visitare il villaggio di Samode e poi, una volta giunti nella città rosa potremo assistere alla cerimonia presso il tempio di Govinda Devi Mandir.
Notte a Jaipur.

9° giorno. Jaipur - Amber - Jaipur (3 agosto)
Jaipur è la capitale del Rajasthan. Fu fondata nel 1728 dal Maharaja Sawai Jai Singh II.
La mattina sarà dedicata all'escursione alla vicina Amber e alla visita del Forte Man Singh.
Amber è stata fondata nel X secolo da un principe rajput in un luogo strategico sulla via carovaniera tra Delhi e il Rajasthan. Divenne la capitale di un potente Stato grazie anche all'alleanza dei suoi sovrani con i Moghul. La città fprtificata sorge entro una possente cinta muraria. Per salire si può andare a piedi oppure... in elefante.
Poi rientro in città e altre visite:
- l'Hawa Mahal (comunemente chiamato Palazzo dei Venti) costruito nel 1799 è un palazzo di otto piani la cui facciata, in arenaria rosa, comprende quasi mille fra nicchie e finestre, tutte finemente lavorate a merletto. Dalle finestre le donne di corte, non viste, potevano assistere alla vita della città.
- l'osservatorio astronomico Jantar Mantar è un posto davvero singolare: un osservatorio astronomico all'aria aperta i cui enormi strumenti astronomici sono tutti costruiti in pietra.
Altra attrazione della città sono i bazar ed i mercati, numerosissimi e suddivisi a seconda delle varie e molteplici attività artigianali. Per citarne alcune: gioielli, pietre preziose, smalti, stoffe sia stampate che intessute, oggetti intagliati.
Secondo pernottamento a Jaipur.

10° giorno. Jaipur - Galta - Abhaneri - Fathepur Sikri - Agra (Jaipur- Agra 250 km - 5 ore) (4 agosto)
Oggi partiamo verso est e ci fermiamo a visitare il tempio di Galta, un luogo poco turistico ma davvero meraviglioso. Se c'è tempo sosta anche ad Abhaneri, il pozzo- palazzo (1000 d.C.), un tempio scavato sottoterra per effettuare le cerimonie nel periodo della calura estiva.
Poi si prosegue per Fathepur Sikri, l'impressionante città abbandonata costruita dall'imperatore Akbar tra il 1571 e il 1584 in onore del suo maestro sufi Salim Chisti, del quale qui si trova la tomba con le spoglie. La città fu abitata solo per... 15 anni! Questo perchè avevano sbagliato a costruirla in una zona priva d'acqua (ops...). Ma in questi 15 anni fu capitale assoluta di un grandioso impero, quindi c'è moltissimo da vedere. All'interno di questo enorme forte si mescolano gli stili architettonici più impensati e tendenze religiose molto diverse: indù, musulmana, janista, cristiana.

Arrivo ad Agra.

A seconda del periodo dell'anno e del giorno della settimana (il venerdì il Taj Mahal è chiuso) decideremo se visitare il Taj Mahal oggi al tramonto oppure domani.

Pernottamento ad Agra.

11° giorno. Agra e il Taj Mahal  (5 agosto)
Ed eccoci qui ad Agra per visitare uno dei monumenti più famosi al mondo: il Taj Mahal. E' indiscutibilmente il simbolo dell'India anche se, e questo è curioso, non è un monumento induista ma musulmano. Fu fatto costruire dall'imperatore Moghul Shah Jahan nel 1631 in memoria della moglie Mumtaz Mahal, morta durante il parto del quattordicesimo figlio. Tutto l'amore dell'imperatore è espresso in questo questo colossale mausoleo di stile islamico Mughal. All'alba e al tramonto il marmo bianco si illumina di colori magici.

Per chi fa il viaggio Rajasthan Taj Mahal di 12 giorni:

Nel pomeriggio ci rechiamo a Delhi, dove si dorme e ripartiamo per l'Italia il giorno successivo (6 agosto).

Chi prosegue il viaggio invece va a dormire a Gwalior.

 

12° giornoGwalior - Orcha. (120 km - 3 ore) (6 agosto)
Gwalior è una città spesso ignorata dal turismo. A torto secondo noi, perchè invece è ricca di splendidi templi e di colossali statue-sculture jainiste del V° secolo scolpite nella roccia. La città fu la culla di grandiose dinastie rajput e nel 1526 passò ai Moghul. Dopo vi arrivarono i Marathes e gli inglesi.  Oggi ci appare come una caotica cittadina circondata da un altipiano e dominata da un grande forte che si estende per 3 chilometri in lunghezza ed è largo 1 chilometro. Si può visitare il palazzo dell'ultimo re di Gwalior, dove vive ancora l'ex Maharaja Sindya. 
Proseguiamo poi il viaggio per Orcha, un tempo capitale della dinastia Bundela,  uno dei luoghi  cari  alla tradizione di Rama. 
Pernottamento a Orchha.

13° giornoOrcha - Khajuraho. (170 km - 3/4 ore) (7 agosto)
Passeggiata all'alba sul fiume. Visita dei decadenti, ma affascinanti, palazzi Bundela. Trasferimento in bus a Kajuraho, attraverso la campagna. Nel pomeriggio arrivo e visita dei templi Candela, luogo di culto e pellegrinaggio raffinatissimi esempi di scultura indiana.  Intorno all'anno 1000 Kajuraho vantava la presenza di 85 templi ed era frequentato da 50.000 pellegrini al giorno. Sistemazione in hotel, cena e pernottamento. 

Situato a circa 175 Km. da Jhansi, Khajuraho, nel Madhya Pradesh è uno dei complessi più famosi dell'architettura indù di stile Nagara. Degli 85 templi edificati tra il 950 e il 1050 d.C. oggi ne restano una ventina. Scoperti nella giungla dagli Inglesi nel 1840, cominciarono ad essere restaurati solo agli inizi del '900. La loro costruzione si deve ai sovrani rajput Chandella. La dinastia raggiunse il massimo splendore con il re Dhanga ( 950 - 1008 ) e sopravvisse prospera fino al 1202, quando le prime incursioni musulmane ne minarono la potenza, che fu poi scemando fino all'annessione dei territori al Sultanato di Delhi nel 1310. I templi di Khajuraho, per la maggior parte in arenaria, disseminati in uno spazio aperto privo di cinte, sorgono su ampie piattaforme spesso con quattro tempietti angolari e sono caratterizzati da un alto basamento a elaborate modanature che ne sottolineano lo slancio verticale. Seguendo la collocazione geografica, il complesso di Khajuraho si divide in due settori, il più importante dei quali è quello occidentale che include i templi Varaha, Lakshmana, Kandariya Mahadeva, Mahadeva, Devi Jagadamba, delle Chaunsath Jogini, Chitragupta, Parvati e Vishvanatha. Il più splendido ed imponente, nonchè paradigmatico dello stile,  è il Kandariya Mahadeva, con il suo Shikhara, la torre, di 31 m., dedicato a Shiva;  su pianta cruciforme, aveva originariamente altri quattro sacrari agli angoli della piattaforma.

14° giornoKhajuraho - Varanasi (notte in treno) (8 agosto)
Oggi abbiamo tutta la giornata per visitarci con calma i templi Chandela e Jaina. In serata prendiamo il treno notturno che ci porterà a Varanasi. Eh si, abbiamo deciso di provare pure l'avventura del treno notturno in India, in questo modo guadagnamo qualche ora in più a Khajuraho e la mattina dopo saremo già  pronti per cominciare le nostre visite Sul treno si dorme in cuccette da 3 posti. Lenzuola e coperte sono fornite, ma se volte potete portarvi il vostro  sacco a pelo.

Chi volesse farsi il viaggio in comodità può sempre prendere il volo aereo, che dura 1 h, ma va pagato a parte. Per chi viaggi in aereo c'è un supplemento di 80 euro + il costo del biglietto da quotare al momento della richiesta.

 

15° giorno -  Varanasi  (9 agosto)
Arriviamo a Varanasi verso le 11. Oggi andiamo a Sarnath, luogo ove Siddharta Gautama (Buddha) predicò per la prima volta la dottrina delle 4 verità. E' il famoso giardino  dei  cervi con uno degli  stupa buddisti più famosi al mondo.

Prosecuzione per Varanasi e passeggiata nella caotica città verso il Gange, per assistere alla cerimonia del tramonto sul fiume Aarti. Arrivo in hotel sistemazione, cena  e pernottamento.

Serata a Varanasi.

Varanasi/Benares, la città più sacra all'Induismo, non offre monumenti architettonici spettacolari, ma è essa stessa un monumento unico all'essenza dell'India. Era Kashi, al tempo dei Veda; divenne poi Varanasi,  dal fiume Varuna che scorre a Nord e dall'Assi che scorre a Sud, per essere poi deformata in Benares dagli Inglesi che non sapevano pronunciarne correttamente il nome. Oggi è nuovamente Varanasi, il nome di questa città santa a Shiva, brulicante, particolarmente caotica  e faticosissima, che nulla conserva nelle pietre del suo antichissimo passato, ma che offre la straordinaria opportunità di poter vedere, respirare e vivere riti millenari ed immutabili lungo i Ghats, le gradinate al fiume; dove gli edifici  e i vicoli oscuri, Galis, del quartiere antico, si accatastano disordinati rigorosamente tutti  sulla riva occidentale del Gange, mentre quella orientale è spiaggiosa e deserta; dove la morte e la vita,  la prima nelle  pire costantemente fumanti e i funerali,  e la seconda  nei pressantissimi procacciatori e venditori di qualunque cosa, si intrecciano ad ogni passo. Dove la mendicità, le deformità, gli animali macilenti in mandrie e gli odori possono diventare tanto invisibili quanto insopportabili dopo pochi attimi dall'arrivo. Un milione di pellegrini visita Varanasi ogni anno, in quanto una delle sette città sacre dell'Induismo e luogo di culto per il Jainismo: sono 50mila i brahmini che vi risiedono permanentemente. Si crede che chiunque muoia nel territorio compreso oggi dalla Panch Koshi Road, una strada a Nord del fiume Varuna, passi direttamente al regno dei cieli, liberandosi dal ciclo delle rinascite. Il pellegrinaggio ortodosso prevede un lungo cammino che percorre prima la riva del Gange partendo dal Manikarnika Ghats - tra i più importanti per le cremazioni - fino al Assi Ghats, per poi compiere un ampio semicerchio intorno alla città, in totale 58 Km, e ritornare al Gange. Generalmente si impiegano sei giorni per compiere il percorso che è intervallato da santuari, ricoveri e villaggi attrezzati per l'ospitalità. Il centinaio di Ghats lungo il fiume costituiscono l'attrazione principale per i visitatori e i pellegrini: all'alba per i riti al sole nascente o al tramonto all'ora della Puja, verso le 18, quando il fuoco e la luce vengono offerti al fiume, tra canti, conchiglie suonate, cimbali, mantra e migliaia di offerte votive luminose che fluttuano sulle acque. Questi Ghats, che bordano le rive per parecchi chilometri, un tempo erano sovrastati da meravigliosi palazzi.  Lungo i principali, sotto grandi parasole bianchi, i sacerdoti, gli astrologhi e gli indovini prestano servizio per i credenti, impartendo mantra e responsi, offiiciando riti e intercedendo con le divinità, mentre centinaia di Sadhu meditano praticando yoga o semplicemente trascorrono lungo il fiume la loro vita ascetica.


16° giorno - Varanasi/Delhi o... Calcutta (10 agosto)

Escursione in barca all'alba sul Gange con cerimonie del mattino e abluzioni. Si potrà osservare la vita lungo i gath incluso il Manikarnika (cremazioni). Visita di  qualche tempio nelle strette strade di Varanasi. Se abbiamo tempo visitiamo  del Museo universitario con piccola lezione su statue e simboli. 

Per coloro che scelgono di concludere qui il viaggio la giornata prosegue con il volo Varanasi/Delhi, dove trascorreranno la notte. Volo di rientro per l'italia il giorno 17, ossia l'11 agosto.

Per chi invece prosegue il viaggio... 

Ci dirigiamo in aeroporto per prendere il volo che ci porterà a Kolkata o, come la conosciamo in Italia, Calcutta. “La città della Gioia” secondo Dominique Lapierre  e “la città dell’orribile notte” secondo Rudyard Kipling. Ma anche la città di Madre Teresa e della cultura. E’ questa una città carica di simboli e contraddizioni, un agglomerato di almeno 12 milioni di persone (quelle dichiarate) costruito dal nulla nel 1690 per volere degli inglesi, un posto magico e demoniaco dove gli ingorghi durano ore e c’è sempre una vacca sacra nel mezzo. Se abbiamo tempo facciamo un primo giro orientativo per la città.
Notte a Kolkata.

17° giorno - Calcutta (11 agosto)
Oggi facciamo una bella visita della città.
Iniziamo dal tempio di Kali,che non è un luogo turistico ma un tempio attivo e frequentatissimo che può illustrarvi molto bene il panorama della ritualità induista. Qui la marrina dalle 6 e mezza alle 9 e mezza vengono esposti i corpi dei defunti, che poi verranno spostati ai ghat per la cremazione. Qui avvengono sacrifici animali (soprattutto capre). Qui gli sposi vengono ad attaccare un filo per chiedere l’arrivo di un figlio e, una volta arrivato, lo staccano e offrono una ghirlanda di ibisco.
Poi andiamo a vedere il vicino Nirmal Hriday, il  lazzaretto di Madre Teresa e ci ricordiamo questa piccola infaticabile suora albanese, vincitrice del Nobel per la pace.
Passiamo sul Howrah Bridge, il ponte di metallo divenuto il simbolo di Calcutta, un’unica arcata di 450 metri sul fiume Hooghly. Sotto il ponte viene allestito il mercato dei fiori che è sempre animatissimo.
E poi ci perdiamo nel Bazaar e nella caotica vita pulsante della città.
Notte a Kolkata.

18° giorno- Calcutta (12 agosto)
Giornata libera a Calcutta per gli ultimi acquisti. Poi ultima notte in India (per questa volta).

19° giorno-  Calcutta/Italia (13 agosto)
Di primo mattino ci dirigiamo in aeroporto per prendere i nostri voli di ritorno in Italia. 
Arrivo in Italia in serata.
 

La quota comprende:
  • voli intercontinentali di linea;
  • voli interni in classe economica 
  • le tasse aeroportuali;
  • franchigia bagaglio 20 kg.;
  • treno notturno Khajuraho-Varanasi per il viaggio medio e lungo
  • autobus a disposizione per tutta la durata del viaggio, con aria condizionata, autista e assistente;
  • sistemazione in camera doppia in hotel 4 stelle (qualche notte 3 stelle, qualche notte anche 5 stelle), o heritage b&b;
  • guide locali in italiano e inglese per le visite previste nel programma
  • tour leader italiano di Vagabondo (che traduce le spiegazioni delle guide che parlano inglese)
  • Assicurazione Medico Sanitaria e Bagaglio

La quota non comprende:

  • il visto (a propria cura € 53, al consolato di Roma, 68 a Milano oppure fatto con un'agenzia € 86-101);
  • i pasti,
  • le mance,
  • gli ingressi nei musei e ai monumenti
  • gita in cammello a Khiri facoltativa (costo cammello circa 5 euro)
  • volo aereo Khajuraho-Varanasi per chi lo vuole (leggi sotto)

 (Per pasti, ingressi e mance per semplicità  potrete fare una cassa comune, fate conto un 12 euro al giorno, 15 se cenate nei migliori ristoranti - vedi Dove e cosa mangiare in India).

 Supplementi:

- camera singola su richiesta (supplemento 30 euro a notte). ma è possibile - e consigliato - trovare un compagno/a di stanza nel gruppo.

- volo aereo Khajuraho - Varanasi su richiesta: L'itinerario prevede che il viaggio sia fatto in treno, ma per chi vuole possiamo anche prendere un volo aereo. Il supplemento è di 80 euro + il costo del volo aereo che è variabile e va quotato al momento.

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dyante

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Ciao a tutt* 

scusate l'assenza ma sono in Sicilia tra parenti, nipoti, amici e LAVORO.

Cara Pina speriamo che il tuo piano ferie sia dalla nostra parte perché le mete previste per l'estensione sono davvero dei luoghi imperdibili!

oggi vorrei parlarvi di Orchha, il paesino che, dopo Dharamsala, ha un posto fisso nel mio cuore.

Orchha significa Luogo Nascosto e si tratta di un'antica cittadina di epoca medievale di grande splendore. Capitale dei Raja di stirpe Bundela. Il paesino e il paesaggio ci trasporteranno in un mondo fiabesco tra palazzi e templi ben conservati e guglie e cupole che si interpongono con l'orizzonte da tutte le direzioni.

La gente è simpatica e socievole e i verdi pappagallini colorano il cielo; il luogo perfetto per un po' di relax!

Lo storico villaggio si trova sulla riva del fiume Batwa, un corso d'acqua che si mantiene pulito rispetto i canoni indiani, tanto che io ho fatto il bagnetto: rigorosamente vestita per rispetto delle tradizioni. Pantaloncini e maglietta e un cambio nello zainetto da non dimenticare se si ha voglia di immergersi.


Sab 31/05/2014 - 14:48 Collegamento permanente

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Ciao ragazz*

oggi trattiamo un argomento molto SERIO: cosa mettere in valigia.

Dopo il mio primo viaggio, i miei bagagli partono dall'Italia sempre più vuoti così da poter riportare indietro più meraviglie possibili.

con il passare del tempo ho capito che portavo tanti oggetti inutili e facilmente reperibili in India. Ad esempio riguardo i prodotti estetici la qualità dei prodotti indiani supera di molto i nostri: dentifricio, shampoo, doccia schiuma, saponette, creme, e quant altro non sono solo economici ma naturali, ayurvedici e di alta qualità. Quindi vi consiglio di non appesantirvi con questa roba e suggerisco di comprarli in loco al nostro arrivo.

L'abbigliamento deve essere comodo ed è preferibile vestirsi a strati. È un periodo molto caldo in India, ma ci scontreremo spesso con l'aria condizionata, a volte troppo alta e fastidiosa. Quindi una felpa e una sciarpa sempre a portata di zainetto. Le scarpe sono un altro punto importante: devono essere facilmente sfilabili poiché le scarpe non si indossano nei luoghi chiusi come case private o negozi e, ovviamente, nei luoghi di culto, di ogni tradizione religiosa. Io preferisco usare sandali da trekking, impermeabili e spesso indosso anche i calzini per evitare lo sporco delle strade. Lo so non si mettono i calzini con i sandali, ma in India tutto è tollerato!!!

Per mia esperienza personale i repellenti che ho portato dall'Italia non hanno mai avuto effetto sulla mia pelle, così, martoriata insistentemente tutte le volte, ho provato Odomos (non c'è indiano che non lo usi) un vero toccasana. Da quel momento non l'ho mai abbandonato e ne porto sempre una scorta in Italia :)

QUI RIPORTO UNA LISTA DELLA MAGICA SARITA DI GRANDE UTILITÀ

In molti ci chiedete spesso di consigliarvi cosa mettere in valigia.
Facciamo qui un elenco generale di oggetti utili per viaggi avventurosi o semiavventurosi. Chiaro, se invece viaggiate in modo meno spartano non vi serve tutta questa roba!
A volte questa lista può scadere nell’ovvio, perdonatela.

OGGETTI INDISPENSABILI :
-    Zaino o borsone facilmente trasportabile.  Limitate il più possibile il bagaglio, altrimenti sarà difficile caricarlo su bue e/o treni. I vestiti possono essere lavati a metà vacanza. Sono vivamente sconsigliate le valigie modello sarcofago e il trolley. Spesso all'estero gli alberghi non hanno ascensore, quindi dovete portare un bagaglio facilmente caricabile su per le scale.
-    Coprizaino, e/o Buste di plastica grandi modello immondizia. Se viaggiate con i mezzi pubblici in alcuni paesi potrebbero caricare i bagagli sul tetto del bus. E se piove? Coprizaino o buste saranno anche utili se dovete fare delle escursioni in barca: proteggeranno i vostri zainetti e macchine fotografiche dall’acqua.
-    Zainetto per le uscite giornaliere, da portare anche come bagaglio a mano sull’aereo con dentro un paio di mutande pulite e lo spazzolino da denti  - perché a tutto c’è un limite tranne alla sfiga e se ci fanno casino con i bagagli possiamo sopravvivere un paio di giorni senza puzzare.
-    Marsupio o tasca portasoldi – per evitare gli scippi. Soprattutto se nel vostro viaggio dovete attraversare frontiere terrestri vi raccomando di custodire gelosamente il vostro passaporto.
-    Torcia elettrica – perché spesso imanca la n alcuni paesi va via la corrente (e il 90% delle volte succede mentre siete in un labirintico bagno pubblico). Non dimenticate le batterie di ricambio.
-    Scarpe da ginnastica (o comunque comode)
-    k way per la pioggia.
-    Ciabatte – per la doccia e la spiaggia e la barca e per ammazzare possibili insetti.
-    Un piccolo asciugamano o pareo per lavarsi in giro (in qualche raro albergo non danno asciugamani).
-    Sacco lenzuolo o sacco a pelo (a seconda del clima che troverete), fa sempre comodo in caso che non vi convinca la pulizia delle lenzuola.

Se andate al mare o se ci sono fiumi, laghi, sorgenti termali, cascate non dimenticate...
-    Costume da bagno
-    Telo da mare o pareo (che pesa meno e si asciuga prima)
   
    OGGETTI CONSIGLIATI:
-    Cappello o bandana per il sole
-    Crema con alto filtro solare
-    Repellente antizanzare.
-    Fazzolettini di carta
-    Salviettine umidificate.
-    Occhiali da sole
-    Trasformatore per prese di corrente
-    Fotocopia del passaporto e 2 fototessere (da tenere nel bagaglio, ovvero separate dal passaporto)
-    Un Coltellino svizzero. Non lo mettete nel bagaglio a mano in aereo, stessa cosa per le forbicette e tutti gli oggetti con cui si può dirottare un volo.
-    Un pezzo di sapone da bucato per lavarci i vestiti
-    Qualche metro di spago per stendere i vestiti ad asciugare

... e poi portate tutto ciò che risulta difficilmente reperibile in viaggio e di cui non riuscite proprio a fare a meno: pellicole fotografiche particolari, nastri per le telecamere, il vostro libro preferito, carte da gioco piacentine, assorbenti,  parmigiano reggiano, preservativi, la collezione delle cassette di Toto Cutugno...
   
Siamo quindi arrivati al capitolo medicinali.

In questo tipo di viaggi i disturbi intestinali sono sempre in agguato ma è semplice curarli se portate i seguenti medicinali (Se viaggiate con un amico/a portatene una scatola a testa perchè in genere il cagotto, se arriva, prende tutti insieme!):
-    Imodium, naturalmente, o la sua variante Dissenten.
-    Antibiotico intestinale (ottimo il Normix, sperimentato con successo da Sarita in diverse occasioni!) - da prendere solo in caso di diarrea persistente


Poi vi saranno utili:
-    Aspirina (ma mai prenderla in caso di febbre sconosciuta in aree tropicali!!!)
-    Tachipirina contro la febbre.
-    Caramelle tipo Cepagol contro il mal di gola.
-    Cerotti contro le vesciche ai piedi.
-    un antibiotico a largo spettro

ABBIGLIAMENTO
Io consiglio sempre un abbigliamento a strati. Quando riempite lo zaino cercate di infilarci vestiti di colori compatibili. Meglio vestiti scuri, che reggono meglio lo sporco.

Gio 05/06/2014 - 14:57 Collegamento permanente

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In India uomini, donne, ma soprattutto bambini hanno gli occhi truccati sia dentro  le palpebre sia all'esterno. 

Il colore usato, conosciuto come kajal, è ottenuto da un insieme di sostanze vegetali con l'aggiunta di solfuro di antimonio e ha proprietà altamente disinfettanti!

Il kajal protegge gli occhi sia dai raggi del sole sia dalle infezioni provocate dalla polvere. Infatti le strade in India sono di rado asfaltate, così l'aria diventa polverosa, per questo si tende a proteggere gli occhi.

Ve ne accorgerete!

Il Kajal si presenta come una polvere nera, è contenuto in boccettine e si applica con un bastoncino, oggi è possibile trovarlo in forma cremosa per facilitare l'utilizzo 

Ven 06/06/2014 - 20:09 Collegamento permanente

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Questi temporali pomeridiani mi ricordano l'India, ma soprattutto mi fanno venir voglia di essere già lì!
Premettiamo che il viaggio sarà sicuramente più piacevole se i monsoni decideranno di lasciare libero il nostro cammino - che è molto probabile - però devo ammettere che le piogge monsoniche hanno un certo fascino. E' vero, certe volte possono essere pericolose, altre volte dannose e spiacevoli, ma sono sicuramente poetiche e romantiche.

Molti uomini viaggiatori, commercianti e soldati erano soliti ritornare a casa quando il cielo era gonfio di pioggia e in quel momento tanto atteso si riunivano finalmente con le loro mogli e le loro famiglie. Queste immagini diventano di grande ispirazione per poeti, scrittori e musicisti che raccontano, con la loro arte, la gioia della voglia di amare dopo una lunga separazione, l'ombra di due amanti protetti da un ombrello sotto il tintinnio della pioggia e il momento propizio per unire le coppie in matrimonio

Pensate al film Monson Wedding di Mira Nair, grande regista cinematografica indiana, che ha vinto il Leone d'Oro nel 2001 alla Mostra del Cinema di Venezia.

https://www.youtube.com/watch?v=wvB-dokfP2Y

L'intera economia dell'India è basata sul periodico arrivo dei monsoni. Sono molto comuni tra gli indiani le vignette dei contadini che aspettano con ansia l'arrivo della prima nuvola carica di pioggia.

Nei villaggi ancora oggi si intonano canti tradizionali non appena il cielo è illuminato dai lampi e i tuoni si avvicinano assordanti. Canti che esortano la pioggia e l'abbondanza che essa porta.
Nell'antica cultura vedica dovevano essere frequenti i riti propiziatori alle divinità legate alla pioggia. Nel Rg Veda e nel Yajur Veda ci sono metri e versi che venivano recitati su specifiche note musicali una volta l'anno, prima dell'arrivo delle piogge. Secondo la tradizione ci sono delle note che possono provocare l'oscuramento del cielo e l'arrivo della pioggia 

Sab 14/06/2014 - 22:55 Collegamento permanente

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Pattyfish

Pattyfish

ciao vagabondi dell'India!

Io ho chiesto gia qualche informazione a Sarita.

Sarei interessata al viaggio... Ho qualche domanda per Giulia:

  1. avete un'agenzia da consigliare per il visto? ho visto gli orari dei consolati e mi sembrano incompatibili con i miei orari lavorativi...
  2. Vaccinazioni?
  3. Vorrei arrivare fino a Varanasi. Gli operativi volo sono gli stessi? Il rientro e ' per l'11?

Per Alessandro invece.. Io sono di Milano quindi partirò da MPX. Se vuoi possiamo incontrarci prima.

 

 

Ciao 

Patrizia

Dom 15/06/2014 - 11:42 Collegamento permanente

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Aroundtheworld

Aroundtheworld

In risposta a di Pattyfish

Ciao Patty

ecco le risposte

  1. avete un'agenzia da consigliare per il visto? ho visto gli orari dei consolati e mi sembrano incompatibili con i miei orari lavorativi...
    Si, abbiamo da consigliarti la CAT, che da anni ci fa i visti per l'India. Ecco tutte le informazioni.
  2. Vaccinazioni?
    Obbligatorie non ce ne sono ma i patiti delle vaccinazioni possono fare antitifica e antiepatite A se non ce l'hanno già.
  3. Vorrei arrivare fino a Varanasi. Gli operativi volo sono gli stessi? Il rientro e ' per l'11?
    Gli operativi del volo internazionale sono gli stessi e il ritorno in Italia è l'11 sera, si.

 

Mar 17/06/2014 - 14:43 Collegamento permanente

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dyante

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In risposta a di Aroundtheworld

E' un piacere conoscerti e soprattutto averti tra noi! *clapping*

Grazie Sarita per le risposte!

Mer 18/06/2014 - 17:06 Collegamento permanente

Ciao Patrizia in queste due settimane sono presissimo con gli esami, però verso luglio verrei volentieri a fare una capatina a MIlano per trovarci e fare due chicchere=)

Lun 16/06/2014 - 03:32 Collegamento permanente

Ciao a tutti! Mi chiamo anch'io giulia e sono una new entry fra i vagabondi :) spulciando fra  vari siti x organizzarmi il viaggio-regalo di laurea sono capitata qui e leggendo quello proposto in India del nord me ne sono innamorata!!

Mi piacerebbe poter fare il viaggio completo fino a Calcutta ma i dindini son quelli che sono quindi x sta volta mi accontento di arrivare ad Agra ;) le info che Giulia ci ha dato sono chiare quindi x il momento non ho altro da chiedere..

Ho scritto x fare conoscenza coi miei futuri compagni di avventura! ! :) aspetta che mò me iscrivo.. 

Lun 16/06/2014 - 17:45 Collegamento permanente

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