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Domenica, 2 Febbraio 2014

Non esistono autisti perfetti in Marocco! O forse si...

Di luoghi comuni e pregiudizi in viaggio. E di come sia bello spazzarli via.

ARTICOLO DI

Callitrix

Il n’y a pas des chauffeurs parfaites au Maroc!

 

 

 

Amine Hotel, Marrakech, 27 dicembre 2013. Prima di partire per il tour del sud in pulmino, facevo il punto della situazione con Dominique, la corrispondente di Vagabondo in Marocco. Si parlava di mance.

 

“Per un autista vanno bene 100 dirham al giorno di base?” chiedo io.

 

“Certo, vanno benissimo”.

 

“Allora se è scarso 70-80, se è bravo 120, se è perfetto 150?”

 

“Non ci sono autisti perfetti in Marocco”!

 

Ci avevo creduto senza difficoltà. Ho girato diversi paesi arabi e conosco bene la propensione e l’insistenza con cui gli operatori turistici cercano di portarti dove vogliano loro, nel negozio “dell’amico”, nel “ristorante dello zio”, di farti fare quello che vogliono loro e, in generale, di tirarti piccole fregature.

 

Si vive spesso di luoghi comuni che a volte finiscono per diventare pregiudizi. Il luogo comune non è sempre inutile, la generalizzazione non è giusta ma aiuta ad orientarsi, nella vita come in un viaggio. Arrivare in Marocco pronti a credere a tutto quello che ci viene detto e a pagare il primo prezzo richiesto non sarebbe una buona idea!

 

Ci vuole però poco a scivolare nel pregiudizio. Come italiani ci siamo abbastanza abituati…mafia pizza papa  ce lo siamo sentiti dire spesso. Non si può negare che ci sia qualcosa di vero nel fatto che siamo stati grandi esportatori di malavita organizzata ma non siamo contenti che ci venga affibbiato come caratteristica nazionale!

 

Tanti anni fa in Tunisia chiesi a un negoziante, con cui avevo attaccato discorso, se fosse musulmano praticante. “Musulmano a chi?” fu la risposta. Un grande!

 

Chiudo la divagazione e torno agli autisti del nostro Marocco breve sud. Il giorno dopo la mia chiacchierata con Dominique partiamo per Essaouira con alla guida Jamel. Tutto secondo copione. Guida discreta, anche se un po’ scattosa, niente di grave. Arrivati a Essaouira sembra aver perso la strada, comincia a girare a vuoto, si ferma, telefona un paio di volte. Chiedo spiegazioni e mi dice che non riesce a trovare la cooperativa di olio di argan, dove di sua iniziativa e senza chiedere il nostro parere aveva pensato di portarci. Mi incazzo solo un po’ e gli dico di andare immediatamente alla medina. Gli diamo appuntamento per ripartire alle 4 del pomeriggio. La città è una meraviglia e la giornata radiosa. Arriviamo tutti felici alle 4 per rientrare a Marrakech ma scopriamo che Jamel aveva parcheggiato in divieto in zona ultravietata per non fare 100 metri a piedi, facendosi beccare dai poliziotti che gli avevano ritirato la patente. Per fortuna riesce a convincerli a limitarsi a multarlo e a farsi restituire il documento. La perdita di tempo si limita a mezz’ora e Jamel recupera un bel po’ di punti portandoci in giro alla ricerca di alcolici, che per un gruppo decisamente alcolico erano basilari. Insomma, tutto secondo copione.

 

Il giorno dopo, aspettando di partire per Ourzazate, mi auguravo che mi dessero un altro autista. La fortuna ha guardato dalla nostra parte, mandandoci Hassan a spazzare via luoghi comuni e pregiudizi. Hassan è stato con noi quattro giorni, portandoci fino a Merzouga e ritorno, guidando un gran numero di ore tutti i giorni. Guida sicura, francese perfetto, sempre sorridente, sempre gentile con tutti senza mai essere invadente. Non ha mai, mai in senso assoluto, cercato di portarci da qualche parte che non gli avessimo chiesto né di condizionare le nostre decisioni. Si è sempre reso disponibile per deviazioni o variazioni al programma. Quando gli ho chiesto un consiglio, è sempre stato ottimo. Non sono mai riuscito a offrirgli qualcosa da bere, rifiutava sempre con cortesia ma l’ultimo giorno è stato lui a offrirmi un tè alla menta. C’è poco altro da dire, siamo stati tutti d’accordo per dargli il massimo della mancia, quella riservata agli autisti che in Marocco non esistono! Arrivati in albergo e scaricati i bagagli, ho dovuto corrergli dietro perché dopo aver salutato tutti se la stava svignando all’inglese senza chiedere niente a nessuno e senza prendere la mancia.

 

 

 

Non esistono autisti perfetti in Marocco. O forse si?

 

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