India del Nord Easy Style
12 Giorni - 11 Notti

15 Aprile 2017

Viaggio passato

India del Nord Easy Style - 15 Aprile

Viaggio Passato: 15 April 2017

agra

Ehy, Vagabondo! Stai guardando un viaggio passato.

15 Aprile 2017    12 Giorni - 11 Notti

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TaniaTI

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TaniaTI

Vi consiglio di portare i soldi in contanti perché sembra che non sia facile prelevare con le carte o bancomat, anche se io li porterei ugualmente per le eventuali emergenze (ricordatevi di attivarli per l'India, se la banca lo necessitasse). Va benissimo portare gli euro di taglio 20€ o 50€ (se possibile evitate i biglietti da 100€). Al nostro arrivo in aeroporto cambieremo una somma di € direttamente lì. I dollari non servono a meno che non li abbiate avanzati da altri viaggi e li vogliate smaltire.

Dom 05/03/2017 - 15:38 Collegamento permanente

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TaniaTI

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TaniaTI

Vagabondi, che si dice? Dai, dai, che lo so che scrutate e leggete in silenzio: fateci compagnia, non siate timidi *smile*

Dom 05/03/2017 - 16:42 Collegamento permanente

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PaoloPi

PaoloPi

Leggete pure in silenzio ma... ISCRIVETEVI! *biggrin*

Guardate da dove dovremmo cominciare: Udaipur!

 

 

 

Lun 06/03/2017 - 10:52 Collegamento permanente

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TaniaTI

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TaniaTI

Paolo, il tuo entusiamo è superbo, come superba è questa foto che è una delle essenze del fascino indiano...

Vi racconto una storiella ... la storiella della SARI!! *smile*

Gli indiani hanno da millenni esibito una straordinaria eleganza nell'abbigliamento, col solo aiuto di pezze di tessuto non cucito: nessuna immagine è più evocativa dell'India di quella di una donna in sari, che è senza dubbio l'abito tradizionale più longevo al monedo.

Ciò che ha preservato dall'estinzione il sari, che in india è un nome di genere femminile (pezza di tessuto indossabile) - dunque la sari - è soprattutto la possibilità di ogni donna di drappeggiarla come meglio crede, secondo la taglia, il mese di gravidanza, o la moda del momento.

Oggi, quello che comunemente si definisce sari, è in realtà l’evoluzione dell’abito indiano più antico: il dhoti, circa 4,50 m. di cotone leggero, alto 1 m., normalmente bianco, con una sottile bordura ed una semplice e geometrica decorazione finale le cui abbondanti pieghe erano rette in vita da una cintura lasciando sovente scoperto il seno e la parte superiore del corpo (oggi è largamente ancora usato dagli uomini).

Fino al XIV° secolo anche le donne indossavano il dothi e, a partire dal XVIII° secolo, l'influenza britannica fece sì che il dothi venisse considerato indecente per le donne e in molte caste si modificò il drappeggio per coprire il seno, anticamente scoperto. L'abbigliamento classico da cui ha origine la sari moderna, si componeva di due parti: il veshti (= coprire, avvolgere) per la parte inferiore del corpo, ed il mundanai, uno scialle leggero, quasi un velo, con cui si copriva la parte superiore.

Poi le due pezze si unirono in una sola, la cui lunghezza oggi varia tra 5,50 e 8 m. circa; con la sari, normalmente si compra anche un altro pezzo di tessuto uguale o in nuance per confezionare la blusa, Choli, confezionata possibilmente su misura e in maniera molto attillata.

Io non vedo l'ora di trovarmi di fronte all'impalpabile leggerezza di questi tessuti. E voi? :si:

Lun 06/03/2017 - 17:07 Collegamento permanente

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PaoloPi

PaoloPi

Be', Tania,tengo molto a questo viaggio quindi cerco di invogliare i vagabondi a farsi avanti :)


Non ci vuole molto, basta guardare queste bellissime foto:

Jagdish temple

Eklingji temple

Mar 07/03/2017 - 08:50 Collegamento permanente

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TaniaTI

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TaniaTI

noi con la mente siamo già lì :si:

Avremo l'occasione (e anche più di una) di partecipare ad una PUJA, in uno di questi bellissimi templi (o più)

Secondo la religione induista, Pūjā è un atto di adorazione verso una particolare forma della Divinità, che può esprimersi in un'offerta, un culto, una cerimonia o un rito. Esistono molti tipi di Puja e le sacre scritture (Veda) contengono istruzioni molto precise, rigide e dettagliate su come compiere i rituali di adorazione; tradizionalmente, essa si esegue di fronte ad una statua o immagine dell'aspetto di Dio che si intende adorare. La celebrazione di una puja può essere accompagnata dal canto di mantra (inni sacri), e spesso prevede il lavacro e l'unzione dell'idolo e anche l'offerta di veri e propri sacrifici (frutta, latte, riso, fiori). L'esecuzione della Puja riveste un ruolo molto importante anche a livello esoterico; ogni gesto, movimento o parola pronunciata ha infatti un ben preciso significato simbolico, e corrisponde all'ottenimento di uno specifico beneficio: spirituale, intellettuale o fisico.

Ho trascorso il mio viaggio di rientro (molto lungo) dalla Birmania a documentarmi su Induiscmo, Buddismo, Jainismo, Sikhismo, karma e reincarnazione, caste ed illuminazione. Visto che sarete interessati a questo aspetto mistico dell'India, domani comincio a drogarvi con pillole di filosofie di vita...che ne dici Paolo?

*corre*

Mer 08/03/2017 - 18:55 Collegamento permanente

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PaoloPi

PaoloPi

Be', Tania, pur non essendo un esperto di questioni trascendentali credo che per capire l'India sia necessario sapere qual è la spiritualità (o quali sono le spiritualità) degli indiani.

L'india è un paese nel quale la spiritualità contamina la quotidianità, credo.

Spara!

Paolo

Gio 09/03/2017 - 08:16 Collegamento permanente

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TaniaTI

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TaniaTI

Vagabondi silenziosi...su su non siate timidi e unitevi a noi!!!*DANCE* La volete visitare anche voi la settima meraviglia del mondo? *smile* https://buff.ly/2lT1KKs

Ce la facciamo a far confermare questo viaggio?

Non dimentichiamoci che abbiam bisogno del visto...percui prima si conferma il viaggio e meglio è per noi tutti :si:

Gio 09/03/2017 - 12:41 Collegamento permanente

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PaoloPi

PaoloPi

Sottoscrivo quanto dice Tania: meglio evitare di fare tutto all'ultimo, anche perché molte cose non dipendono da noi.

Gio 09/03/2017 - 14:39 Collegamento permanente

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TaniaTI

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TaniaTI

"Nessun uomo può vivere senza religione. Una religione che non tenga alcun conto dei problemi pratici della vita e che non aiuti a risolverli non è una religione" Mahatma Gandhi

L'induismo, la più importante religione indiana, più che una religione è un modo di vivere: una filosofia di vita che raccoglie l'insieme delle regole che ordinano la società indiana. Non è religione di stato e riunisce circa l'80% della popolazione indiana. Le divinità sono migliaia me le tre figure principali che caratterizzano le manifestazioni sacre e liturgiche della vita di un induista sono:

Vishnu: il conservatore

Shiva: il distruttore

Brahma: il creatore

L'induismo si regge sulla legge del karma: l'insieme delle azioni buone e cattive che un individuo compie nella sua vita terrena e che influenzeranno la reincarnazione e la rinascita successiva. Ogni azione compiuta nella vita presente avrà conseguenze nelle vite future. L'anima è condannata a reincarnarsi di corpo in corpo nel ciclo infinito delle rinascite (samsara): solo un buon karma può portare all'estinzione del samsara e ottenere il moksha o nirvana, ossia la liberazione!

Quindi come dice Paolo: la spiritualità contamina la quotidianità, sempre. :si:

Ven 10/03/2017 - 14:51 Collegamento permanente

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