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Mercoledì, 5 Luglio 2023

Ci andremo su dietro

Dopo l’alluvione dello scorso maggio in Emilia Romagna sono nate molte iniziative solidali: qui vi raccontiamo la scelta di Vagabondo

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Vagabondo0

Resilienza è stata una parola poco usata per moltissimo tempo, per trasformarsi in un vocabolo abusato nel giro di pochi anni. Viene ormai associata a tutto, dai tatuaggi ai balletti. Nella situazione di cui parleremo qui però è al posto giusto, perché se esiste un esempio di resilienza da manuale, beh, eccolo qui. 

La storia purtroppo la conosciamo tutti: lo scorso maggio, in poche ore il suolo della Romagna ha ricevuto una quantità d’acqua che in tempi normali cade dal cielo in più di sei mesi. I torrenti si sono gonfiati a dismisura, i fiumi hanno invaso città e piccoli paesi, danneggiando abitazione e infrastrutture. Enormi aree di campagna sono state completamente allagate, le colture sono andate in gran parte perdute. Troppe famiglie hanno visto riempirsi di fango case e attività, restando da un giorno all’altro senza mezzi di sostentamento e, soprattutto, prive di un tetto sulla testa.

Il senno di poi ci suggerisce che avremmo dovuto fare di tutto per evitare che tutto ciò accadesse, che avremmo dovuto essere più attenti, più previdenti, e non lo siamo stati. Avremmo potuto costruire meglio, progettare meglio, certo, ma gli esperti hanno chiarito che si è trattato di precipitazioni eccezionali, per quantità e intensità. 

 

 

Le reazioni dicono molto dei problemi del nostro paese, certo, ma raccontano di più chi sono i romagnoli, oltre l’immaginario collettivo che vuole la Romagna sinonimo di vacanze, di mare, di nottate felici in discoteca e di albe viste dalla spiaggia. La Romagna emana un’aura di laboriosa leggerezza, quella di chi lavora duro ma col sorriso sulle labbra, ed è così che ha reagito, rimboccandosi le maniche e rispondendo alla sfortuna con la determinazione e la solidarietà. Al fango che ha ricoperto ogni cosa i romagnoli hanno ribattuto “ci andremo su dietro”, un modo di dire che significa che si rialzeranno più forti di prima. È stato toccante vedere come tutti si siano stretti attorno ai loro vicini e amici, offrendo un piatto caldo, un letto, un abbraccio, tempo e fatica per ripulire case e aziende. La Romagna ha dimostrato l’importanza dell’essere e del sentirsi comunità, di come un territorio sia fatto dalle persone quanto da ogni singola zolla di terra.  

Abbiamo deciso di farci anche noi zolla, come azienda e come comunità di viaggiatori, e proprio dalla nostra comunità è arrivata l’indicazione che cercavamo. 

Durante una riunione di Staff ci siamo domandati come avremmo potuto dare una mano: abbiamo contattato dei Vagabondi Doc della zona, per avere informazioni sulle iniziative germogliate sul territorio. Durante il Raduno, durante una chiacchierata, un'altra Doc ha accennato a un'associazione, che qualche giorno dopo ci è stata segnalata anche da una dei primi Doc coinvolti. La coincidenza ci ha spinti a chiamarla, per capire come sarebbero stati spesi i fondi. Abbiamo discusso, approfondito, e poi, tra le numerose iniziative a sostegno delle popolazioni colpite abbiamo scelto proprio quella di Inzir Viaggiatori in Circolo, un'associazione di viaggiatori appassionati che ha lanciato una raccolta fondi per sostenere piccoli progetti isolati e in difficoltà, che hanno bisogno di un aiuto economico per ricominciare a vivere e a produrre al più presto e rischiano di rimanere tagliati fuori dagli interventi più grandi.

Abbiamo fatto la nostra parte e ti invitiamo a fare altrettanto. Il mondo è grande e bello e facciamo del nostro meglio per mostrarvelo, ma non dimentichiamo la cosa più importante: inizia dalla zolla accanto alla nostra.

 

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