Articolo
racconto icon
Domenica, 28 Agosto 2016

Pezzetti di Budapest

Budapest è diventata molto popolare negli ultimi anni e questa sua  popolarità è super meritata. Tra strudel ai semi di papavero, ruin bar e acqua termale, non mancano i motivi per trascorrerci un weekend lungo. Una spedizione di coraggiosi vagabondi si è immolata nel duro compito di assaggiare la città e riportarvela! Leggete qua!

ARTICOLO DI

Cinzi@

Budapest è la città dell’est che non ti aspetti... perché c’era il comunismo, ma non ne rimane traccia. Pare che tutto sia stato confinato al Memento Park. Adesso c’è la piazza degli eroi, piena di queste statue dai lineamenti esotici e coi baffoni, che soprattutto di notte è qualcosa di splendido.

Poi ci sono le terme, ma non uno stabilimento solo. Ce ne sono almeno sei principali e mica come ce li immaginiamo noi. Alcuni non sono solo luoghi di relax, sono proprio l’occasione per divertirsi.

Vogliamo poi parlare dei ruin bar, che tutto sono meno che una rovina? Ti ci diverti: se vuoi il baccano c’è il baccano, se vuoi chiacchierare con gli amici chiacchieri. Tante volte paghi giusto quello che bevi.

Cosa volete che abbiano fatto questi vagabondoni di Cinzia (me), Elisa, Marcella, Domenico, Francesco, Paolo, Pierpaolo e Simone nella superba Budapest? Ovviamente abbiamo provato tutto quello di cui sopra e anche di più.

Dunque, parliamo di Buda: delle due metà della città, Buda è quella che personalmente mi piace di più. E’ tradizionale, con le case di tutti i colori e le strade lastricate. Il castello in realtà non è più un castello, è un palazzo reale con alcuni musei all’interno, ma da qui si possono vedere alcuni degli scorci più belli sull’altra metà, Pest e sui ponti della città. Se già così Buda è bella, pensate che forza esserci andati quando c’era la “palestra medievale”: una serie di passatempi e giochi in stile medievale per grandi e piccini. Così Domenico e Simone saltano in groppa ad un cavallo di legno inforcando la spada in un anello. Elisa e il Pierpa sgranano le pannocchie. Francesco cerca di lanciare una pallina nei buchi di un pannello di legno.

A Buda si trova anche una delle pasticcerie migliori, quella che Sissy l’imperatrice prediligeva per le sue merende. Visto che Marcella faceva il compleanno, quale miglior occasione per farci una tappa. Una delle cose più spaziali dell’Ungheria sono gli strudel, ma non pensate a mele, uvetta e pinoli. A Budapest se ne mangiano di tutti i gusti: ciliegia e semi di papavero sono i più buoni e al Ruzwurm sono anche più grandi. A Marcella abbiamo dedicato un “tanti auguri a te” memorabile con un accendino per candelina J

Attraversiamo il Ponte delle catene adesso e torniamo a Pest, la moderna. I ruin bar sono edifici in disuso e decadenza, riqualificati e convertiti in bar / garden bar. Di solito sono palazzi grandi con un sacco di spazio a disposizione, per cui all’interno ci si trovano più banconi da bar e più sale con musica diversa. Lo Szimla è uno dei primi ed ammetto che è stato il mio preferito. Sarà anche che ci abbiam passato la serata più crazy. Lo style dei Ruin bar è molto colorato e confusionario. Non è che ti devi vestir bene per venir qui. Un drink tira l’altro e siamo tutti allegri. Incontriamo degli amici che sono in vacanza a Budapest, attacchiamo bottone con chiunque, facciamo amicizia con un gruppo di maltesi. Cavoli, ma che ore sono? Argh le due! A nanna che domani dobbiamo svegliarci che dobbiamo andare in Sinagoga.

Sì, perché va bene divertirsi, ma ci siamo dati seriamente anche alla cultura.

La sinagoga è stata l'occasione per...visitare una sinagoga (non è che si visitano tutti i giorni ;-) ) e per scoprire alcune cose sull'ebraismo. Ho visto le persone che mettevano i sassi sulla tomba di Schindler nel film, ma non ne avveo capito il senso. ora so che è perchè nella religione ebraica ciò che è vivo non può esser messo a contatto con ciò che è morto, e quindi non si usa metter fiori sulle tombe, ma sassi inanimati. C'è un bellissimo albero con foglie d'argento nel giardino e quello da solo vale la pena.

Il parlamento di Budapest è quello che caratterizza il panorama della città con la sua cupola e i suoi tetti rossi. Ce ne siamo accorti il primo giorno dal tetto di uno Skybar (e ti pareva). Noi che siamo vagabondi dentro però non ci siamo limitati a qualche scatto by night, ma abbiamo visitato anche l’interno. Le sale sono molto “dorate” ed eleganti e salire questi scaloni col tappeto rosso ci sentire un po’ dei VagaVip. Quando usciamo andiamo a vedere la promenade del fiume. Qui c’è un memoriale molto particolare: ci sono delle scarpe senza i loro proprietari e tra una scarpa e l’altra hanno messo dei lumini. L’opera è stata fatta da un regista ed uno scultore in memoria degli ebrei che furono buttati nel fiume dalle milizie alleate ai nazisti. Io ed Elisa siamo state a Cracovia a fine anno e di queste cose abbiamo sentito molto parlare. Questo luogo a Budapest, per quanto semplice mi fa stringere lo stomaco.

Dopo tanto camminare giunge l’ora di provare queste famose terme! Hanno un nome inscrivibile e impronunciabile, Szechenyi (non so se l’ho scritto giusto), ma sono tra le più popolari. Molto pittoresca è anche la metro che ci porta lì. La linea 1 della metropolitana di Budapest è patrimonio dell’umanità e lo merita davvero, anche solo per quella cornacchia di sirena che suona ogni volta che si chiudono le porte: qualcosa di inquietante. Operativa dal 1896, è la seconda metropolitana più antica d’Europa dopo quella di Londra, ma a differenza di quella di Londra è rimasta al 1896 :-D

Eccoci finalmente alle Szechycosa e con un cambio veloce quanto Superman eccoci incostumati e immersi in una piscina d’acqua calda all’aperto! Queste sono proprio gli antipodi delle terme. Per quanto stare nell’acqua calda sia davvero rilassante non c’è quell’aria da “se fiati ti squarto” che c’è di solito nelle aree termali. Si chiacchiera alla stragrande. L’unico divieto è quello di tuffarsi. Molliamo la piscina per una birra fresca e poi cominciamo a girovagare per saune e bagni turchi. Facciamo a gara a chi resiste di più alle calde temperature, ritrovandoci immancabilmente a rinfrescarci in piscina. Dopo tre giorni a passeggiare questo momento di relax proprio ci voleva.

Il nostro viaggio è quasi finito, parte dei nostri nuovi amici sono già tornati a casa. Ci regaliamo il panorama più bello dall’alto della Cittadella e prima di tornare a casa passiamo dall’isola di santa Margherita per vedere lo spettacolo delle fontane danzanti. Non sono certo quelle di Dubai, ma veder l’acqua danzare sulla colonna sonora di Frozen è qualcosa che non si vede ovunque e tutti i giorni.

Oh no! E’ finito anche questo fly & drink! Però non importa: il souvenir più bello di un viaggio è il viaggio stesso e noi abbiam portato a casa molto, vero amici?

Viaggia con noi

Iscriviti gratuitamente. Conosci i tuoi compagni di viaggio prima della partenza.

Viaggia con noi in tutto il mondo.