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Martedì, 29 Settembre 2015

Irlanda a Tutto Verde e tutta Birra

Sensazioni e ricordi di un novello Vagabondo Doc

ARTICOLO DI

Brotherstraveling

1 agosto 2015 pronti alla partenza per una nuova avventura on the road; ma chi sono queste persone che incontro all’aeroporto? Chi sono questi ragazzi sorridenti ed emozionati che viaggeranno con me; ognuno con le proprie motivazioni, le proprie  speranze ed aspettative e soprattutto la propria voglia di condividere un viaggio; si vabbhè ma che viaggio? Ha già dimenticavo questa è la mia prima avventura da Vagabondo Doc ed il viaggio è  Irlanda del Sud on the Road.

Dublino ci attende come prima tappa e noi ne gustiamo la sua essenza, le strade affollate, la maestosa Old Library, la Guinnes, i suoi monumenti, la Guinnes, le statue dei suoi eroi, la Guinnes e Temple Bar, le maestose Cattedrali ed i piccoli ponticelli come Ha’Penny Bridge; anche il clima uggioso ci da il benvenuto in Irlanda e noi facciamo spallucce e continuiamo a volerle bene.

Il viaggio è on the road e quindi dopo due intense giornate nella capitale iniziamo la nostra avventura sulla strada, direzione Kilkenny ed il suo meraviglioso castello, Hook heead ed il suo faro storico ed affascinate, circondato da ruderi di palazzi e chiesette e dopo un passaggio su una chiatta  dormire nella tranquilla Waterford.

Le giornate si susseguono tra scorci mozzafiato e serate a base di succulenti Stufati alla Guinnes e golosi Fish&Chips, annaffiati da pinte di birra, tutte da provare, tutte diverse, molte orgoglio della città di produzione.
Ma la strada chiama e noi raggiungiamo Cork, una cittadina laboriosa col suo porto fluviale, una simpatica torre dove chiunque può improvvisarsi campanaro, il bel mercato coperto ricco di bancarelle con tante succulente proposte ed una vivace vita tra le viette strette, brulicanti di Irlandesi in cerca del loro Pub preferito.

Siamo a pochi chilometri dal mare e allora perché non raggiungere Kinsale ed aggirarci per le sue costruzioni tutte colorate e poi perdersi nel vicino Charles Fort, una antica caserma di addestramento con bastioni fortificati a picco sul mare, severa nella sua maestosità a protezione della baia. Ma come indugiare? Come non lasciarsi attrarre dalle centinaia di luoghi da visitare e quindi in poco tempo raggiungiamo  Killarney ed il suo omonimo parco,la Muckross House costruita vicino ad un placido laghetto, camminare fino alle fresche cascate e la tenebrosa Muckross Abbey.

Chi si ferma è perduto ed ora è il momento di buttarsi tra il verde abbacinante dell’Irlanda, il Ring of Kerry è un verde da mille sfumature che si fonde con l’azzurro del mare ed il blu del cielo, tra profumi di salsedine e di prati appena tagliati; inerpicandosi su colline per ammirare dei panorami mozzafiato, vertiginose scogliere ed inebriarsi di colori e sensazioni.

“Bhe direi che possiamo anche tornare a casa che ne dite, abbiamo visto abbastanza?” “Eh no”, l’Irlanda mi urla,  “Enrico lo sai che esistono delle scogliere maestose e delle Isole aride rese floride dalla cocciutaggine dei propri abitanti?” e allora come non farsi stupire da bellezze alte 217 metri, le Cliff of Moher lasceranno senza parole anche il più rodato dei viaggiatori; vederle scorrere sotto i propri piedi camminando ad una decina di metri dal baratro, cosi spaventoso e così affascinante in un percorso di quasi 8 km e da li provare a scorgere le Isole Aran e farci venire la voglia di imbarcarci su piccoli vascelli che ci trasporteranno ad Inish Mor, la più grande, dove poter fare un giro in pulmino o in bici e percorrere le strade immerse nel verde, un verde fortemente voluto dagli isolani, spostando pietre e trasformandole in muretti di recinzione; disseminando alghe marine e creando terreno coltivabile; una passeggiata tra la storia e la volontà dell’uomo.

E come concludere degnamente un viaggio in Irlanda? come festeggiare tutto questo vissuto? Ma ovviamente fermandosi in uno dei festosi e colorati Pub di Galway, una città in una nazione che fa di questi locali un punto di aggregazione totale; dove giovani ed anziani si ritrovano per parlare, ballare e fare festa; quasi una seconda religione, ma un modo favoloso per godersi la vita.

Ma che fine hanno fatto quei ragazzi che ho incontrato alla partenza? Bhe loro sono stati con me tutto il viaggio, sono diventati miei amici e hanno reso indimenticabile questa mia avventura e quindi a loro va la dedica di questo mio viaggio  a Loredana, Luigi, Andrea, Giovanni, Michele, Marco, Flavio, Jessica, Francesca, Elisa, i The fratellis Andrea e Riccardo, Claudia, Katia e Rosanna il mio più sincero grazie per i 10 giorni vissuti intensamente.

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