Carissimi,
faccio seguito alla piacevole escursione del 1° Settembre che ha regalato paesaggi e difficoltà variabili dal bosco di conifere, ai guadi di torrenti alle vie ferrate in cresta con tratti esposti per proporvi con 1 settimana di anticipo le seguenti passeggiate corredate da info logistiche e descrizioni degli itinerari (gli orari dovrebbero essere dalle 9 alle 17:30 circa).
IN FUNZIONE DELLE PREFERENZE SCEGLIEREMO L'ITINERARIO PIU' VOTATO !!!
Vi aspetto numerosi e soprattutto motivati :si:
1) Val Codera - La Valle Senza Strade (5 ore di cammino - circa 800 metri di dislivello)
Arrivati a Novate Mezzola lasciamo la stazione ferroviaria sulla nostra sinistra e proseguiamo lungo la strada principale, imboccando la prima strada a destra e seguendo le indicazioni per la Val Codera (cartelli marroni) che ci guideranno fino al posteggio, ultimo tratto di cemento, ultimo pezzo percorribile con le macchine, dove attacca il sentiero.
Prima di partire facciamo rifornimento d’acqua alla fontanella (ultimo punto dove poter recuperare la preziosa bevanda!), stringiamo gli scarponi e osserviamo la carta … Pronti dunque per imboccare la lunga scalinata che ci condurrà e accompagnerà fino all’abitato di Codera!
Quello che subito ci attende è il tratto più ripido del percorso che si svincola inizialmente tra boschetti dirobinia, lasciando il posto poi a castagni secolari, impiantati nei primi del 1600 dai valligiani del tempo, e macchie di Erica arborea, fino a raggiungere la prima delle molte cappellette situate lungo il sentiero, inlocalità Söra i sasei (m 430), dove possiamo permetterci una sosta, per controllare fiato e gambe che iniziano a scaldarsi e prendere il ritmo cadenzato dei gradini in pietra, ma soprattutto per osservare il fondovalle e ammirare lo spettacolo del lago di Mezzola e del Pian di Spagna. Pochi minuti ed è già tempo di ripartire, la strada ci chiama ed il sentiero è ancora lungo, riprendiamo la marcia per un sentiero che ora alterna gradini a tratti selciati.
Da questo punto il sentiero abbandonerà il lago per farsi più alpestre, vette slanciate e ampie viste sulla roccia … il vero ingresso della valle! Il sentiero continua per un tratto pianeggiante e davanti noi Codera sembra vicinissima, ma il cammino svolta deciso all’interno e ci conduce nuovamente lungo scalinate in roccia che ci portano in basso, verso la Val di Razza; entriamo in una tettoia paravalanghe e ne usciamo poco dopo in una cengia rocciosa nelvallone di Valghèra, percorrendo così una sella di rocce calcaree (il Giümell) per giungere alla Tajada, orizzontale traverso intagliato profondamente.
Il taglio fu ricavato nel XIII secolo e prima di quella data bisognava discendere al fiume e risalire la costa successiva! Una nuova tettoia di protezione ci attende, ma questa volta per riparare dall’acqua che copiosa scende in ogni periodo dell’anno, un tornante e arriviamo di fronte alla Capela del mut, cappella dedicata alla Madonna risalente al 1777 (m 777).
Un ultimo sforzo ed eccoci innanzi il cimitero di Codera (m 790) dove riposano generazioni di Coderesi; solo cinque minuti ancora per giungere finalmente all’ingresso del Villaggio di Codera (m 825), dove ad attenderci e darci il benvenuto la chiesa (con il particolarissimo campanile staccato dalla chiesa stessa) e la canonica, due grossi alberi secolari ed un sentiero ciottolato che ci conducono verso le casette arroccate.
La pausa è d’obbligo e direi più che meritata; una passeggiata “indietro nel tempo” e magari un buon pasto a base di prodotti locali presso l’osteria del paese.
Ma la nostra escursione deve riprendere e dalla piazza ci portiamo avanti, tenendoci sul sentiero basso,seguendo le indicazioni per San Giorgio (sulla destra).
Camminata che riprende in discesa, seguendo il sentiero, attraverso un castagneto, fino a raggiungere un ponte in pietra, il Punt de la Muta, che ci permette di attraversare la forra del torrente Codera (fino ad ora sempre e solo osservato dall’alto, molto in alto!) e che prosegue poi verso il fondo della gola. A congiungere le due sponde rocciose il Punt de la Val Mala (m 765) con un’edicola centrale affrescata con Madonna e quattro Santi, e subito dopo una rapida successione di quaranta gradini in salita verso la Val Mala. Si giunge così ad un bivio, che noi seguiamo a destra per San Giorgio, mentre a sinistra conduce a Mollata e Ladrogno.
Il sentiero prosegue tra boschi di rododendri e castagni, dove si possono notare imponenti terrazzamenti, fino a salire ai prati di Cii(m 850), la frazione composta da quattro nuclei abitativi che il sentiero ci permette di contornare agilmente. Una nuova salita ci porta verso la Val di Curbium (un rubinetto con acqua sotto il sentiero), ed attraverso un bosco di castagni, ci porta a percorrere il viottolo piano del Tracciolino, il percorso di servizio dell’impianto idroelettrico scavato nella montagna; un traverso poi che ci porta su una mulattiera all’interno di un boschetto di betulle. Pochi passi ancora ed eccoci alle prime costruzioni che danno il benvenuto all’abitato di San Giorgio (un piccolo cartello in legno reca la scritta “benvenuti”).
Un bivio ora, a sinistra ci immergiamo tra le case in pietra, la chiesa ed il museo, mentre proseguendo dritti ci si avvia verso il termine del trekking. Ma San Giorgio merita una decina di minuti almeno e poi si riprende il sentiero per tornare a Novate.
Abbandoniamo l’abitato seguendo il sentiero, attraverso un bosco di castagni, e muraglioni di granito che furono eretti per contenere i detriti della cava, un breve tratto pianeggiante e da lì l’inizio della vera discesa a valle … un sentiero stretto, schiacciato contro le pareti rocciose, che scende in picchiata attraverso quaranta tornanti. Un buon punto di sosta è il XV tornante, dove una grossa croce in granito segnala uno scorcio panoramico (m 600). La nostra discesa prosegue incessante fino al quarantesimo ed ultimo tornante dove il sentiero diviene diagonale fino a finire in una carrareccia ed in un sentiero bianco. Si torna alla strada asfaltata infine, giungendo agli abitati di Novate Mezzola e si oltrepassa un ponte e si prosegue a sinistra verso la stazione (oppure si sale a destra verso il posteggio).
Eccoci dunque al termine del nostro trek nella Valle senza strade, una tappa di 5 ore di cammino (senza contare le molte soste dovute) per un dislivello di circa 780 m.
2) Valle Codera Sentiero del Tracciolino Giro ad Anello con ritorno a Verceia
Parcheggio della spiagge sul Lago di Mezzola, Campo m207 (Novate Mezzola; da Milano h1.45 km 110; da Sondrio h1.00 km 45)
720 metri - 4.30 ore tutto l’anello.
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Novate Mezzola m207 > San Giorgio m748 h1.15 T > Imbocco del Sentiero del Tracciolino m920 h0.20 E > Galleria fra Val Codera e Val dei Ratti m920 h0.30 E > Casa dei guardiani della diga della Val dei Ratti m920 h0.40 E > Verceia m200 h1.30 E
Il Sentiero del Tracciolino è una delle più spettacolari opere di ingegneria umana della Valchiavenna. Stiamo parlando di un tracciato lungo 10 chilometri che corre ad un altezza costante di 920 metri fra la Val dei Ratti e la Val Codera, costruito negli anni Trenta del secolo scorso come collegamento fra due piccole dighe, una per l'appunto in Val Codera (poco più che un muro di cemento) e una in Val dei Ratti (un poco più grande). Di questi 10 lunghi chilometri, non tutti sono ugualmente interessanti e affascinanti: se infatti il tratto a cavallo fra Val Codera e Val dei Ratti presenta gallerie e spettacolari passaggi scavati nella roccia, la sezione fra San Giorgio e Codera è incredibilmente monotona (se possibile evitatela!!).
L'itinerario proposto è un anello classico, con partenza da Novate Mezzola e ritorno a Verceia, che porta alla scoperta del tratto più aereo e spettacolare del tracciato. Parcheggiamo dunque nell'ampio e nuovo posteggio, creato ad uso degli avventori della spiaggia sul Lago di Mezzola, subito al di là del ponte sul Codera. Riattraversiamo a piedi il ponte e andiamo a percorrere a piedi la strada che, salendo a lato del letto del Codera, ci porta all'imbocco del sentiero per San Giorgio.
Imboccato il sentiero, ad ogni passo il paesaggio si fa più interessante. Alzandoci, il Lago di Mezzola si mostra in tutta la sua bellezza, cinto a Sud dalla mole del Legnone e del Legnoncino. Con andamento a tornanti, sempre più accavallati e scavati nella nuda roccia della montagna, il tracciato guadagna presto quota; quando la pendenza finalmente si riduce e il tracciato tende verdo Est, capiamo di essere quasi arrivati. Di fatti, superato in leggera discesa un luminoso boschetto, sbuchiamo nei prati verdissimi di San Giorgio.
Subito ci colpisce la bellezza della chiesetta e del suo campanile; incredibile la precisione del taglio delle pietre, che rendono affilato e preciso l'aspetto dell'edificio, ma anche quello delle case circostanti. Merita una visita il piccolo ma curatissimo Museo di San Giorgio, che troviamo facendo quattro passi in discesa dalla parte opposta del villaggio. Come per il caso di Codera, anche San Giorgio è un villaggio raggiungibile solo ed esclusivamente a piedi; ciononostante, c'è chi ci vive per buona parte dell'anno.
Dopo una doverosa sosta in quest'oasi di pace e bellezza, andiamo ad imboccare finalmente il Sentiero del Tracciolino risalendo per una ventina di minuti i prati e i boschi alle spalle del paesino. Può suggestionare la visione di un sentiero tanto pianeggiante in montagna, dove il piano, per definizione, non esiste e non può esistere. Verso sinistra il Tracciolino continua fino all'interno della Val Codera, ma a livello di Codera il tracciato è bloccato da parecchi anni a causa di una frana; si può dunque arrivare solo a Codera deviando su sentiero per Cii.
Le gallerie non si fanno aspettare: pochi passi, già aerei, ed ecco una prima brevissima galleria, quindi un'altra e un'altra ancora. Una corta, una più lunga, una disegnata con un righello, l'altra curva a mezzaluna, tutte però piacevolmente fresche: abbiamo da passare 30 minuti veramente interessanti e affascinanti! Il percorso, interamente assicurato da un esile parapetto, è alla portata di tutti ed è particolarmente adatto ai bambini (non solo perchè quelli che più possono divertirsi, ma anche perchè più comodi nel passare nelle basse gallerie).
Ad un tratto, al termine di una galleria, il sentiero si fa più largo per far spazio ad una ferrovia a scartamento ridotto, che esce da un antro oscuro della montagna per andare ad accompagnarci (in realtà, una presenza assai scomoda per i nostri piedi!) lungo l'ultima ma anche più lunga galleria del Tracciolino. Schiacciando un'interruttore all'inizio della galleria potremo godere di una flebile illuminazione, mentre le gallerie precedenti erano tutte senza illuminazione: in giornate di bel sole, il riverbero della luce illumina le gallerie a sufficienza; in giornate nuvolose è preferibile invece avere con sè una torcia per vedere di non cascare in una buia pozzanghera.
Superata questa ultima galleria, il paesaggio cambia radicalmente: niente più pareti verticali, niente più gallerie, niente più selvagge gole, il paesaggio è ora quello dolce e boscoso della bassa montagna. Ci siamo lasciati alle spalle la Val Codera, ora siamo in Val dei Ratti; il tratto che segue, pur sempre suggestivo e poco faticoso, non regge il confronto alle gallerie di cui abbiamo ancora vivido ricordo.
3) Premana - Rifugio Vecchia Casera Varrone sulla vecchia Via del Ferro
--> dettagli percorso disponibili su questo link: http://www.passolento.it/schede_gite/valvarrone.htm
tempo totale di cammino: circa 6 ore (3,15' salita, 2,45' discesa), a passo tranquillo
dislivello complessivo: circa 700 m - da Premana (meno di 1000 m) al Rifugio Casera Vecchia (1676 m)
difficoltà: facile camminata su ampia carrareccia, ma di notevole lunghezza (18 km. tra andata e ritorno). Fattibile anche d'inverno: il rifugio è sempre aperto nei weekend.
dove rifocillarsi: Rifugio Casera Vecchia di Varrone (tel 0341890730 - 3332176114, www.rifugiovarrone.com)
Questo evento non è organizzato da Vagabondo Viaggi ma è liberamente proposto e organizzato dal singolo utente che lo propone, se vuoi vedere gli eventi organizzati da Vagabondo clicca qui, oppure proponi il tuo evento.
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Quando
07.09.2013
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Dove
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Costo
€ 000.00
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ARTICOLO DI
Climber73
ABORTED DUE TO MISSING PARTECIPANTS
Che peccato...
sono gli ultimi VERI giorni di estate... poi DA LUNEDì saremo costretti a rituffarci nel grigiore di Milano e d'intorni...
Non un vagabondo interessato a respirare aria fresca e salubre in contesti montani da cartolina....
Mi sa che inizierò mia figlia in modo che condivida la passione del padre.
Adios amigos
ARTICOLO DI
Very81
ci saremmo noi!
All'ultimo minuto, ma non essendo riusciti a iscriverci alla color run .. e visto che per domenica danno pioggia ..
Io e Roberto domani andiamo a camminare .. e io andrei in ValCodera.
Quindi, se vuoi, andiamo insieme.
Very
ARTICOLO DI
Climber73
In risposta a ci saremmo noi! di Very81
Ciao Veronica,
Ciao Veronica,
purtoppo scorato (per non usare un altro appellativo) dall'andamento delle adesioni avevo già dichiarato mercoledì sera il Trip in stato ABORTED.
Come alternativa ho colto l'occasione per iniziare mia figlia di 10 anni alla montagna... lei è al settimo cielo in quanto sente il papà che conquista vette e vuole cimentarsi...
Mi spiace quindi dover declinare (ma senza Bidoni... ;) ) l'escursione... non me la sento di portarla in Val Codera con il rischio (concreto) che non abbia il ns passo...
Domani pertanto, andremo molto tranquillamente alla conquista del Monte Cornizzolo 1240 metri che in fatto di pendenza (se guardi qualche recensione) batte pure salite più blasonate come lo Stelvio.
Buona camminata a te e Roberto.
Vi aspetto al Tour dei 4 laghi :ciao:
P.S: se ti dovesse capitare un altro intoppo tecnico last second magari la ri-scheduliamo la Val Codera ;) In quel caso ti prego di postare data e ora precisa che ci giochiamo i numeri all'enalotto.
ARTICOLO DI
Climber73
In risposta a Ciao Veronica, di Climber73
CORNIZZOLO 1240 mt !! Storia di un sabato stupendo !!
Questo ultimo sabato estivo ci ha regalato momenti molto belli... dopo 11 km di camminata e circa 1300 mt di dislivello A/R abbiamo scoperto una montagna molto suggestiva in termini di paesaggi... contornata da una innumerevole moltitidine di oggetti volanti (parapendii, deltaplani e alianti) che ci hanno accompagnato durante l'ascesa e la successiva discesa...
Di seguito alcuni scatti...
Croce sulla sommità del Monte Cornizzolo:
lago di Alserio:
Laghi di Annone e Pusiano: