Ladakh Wild Style - 3 Agosto

Qui un po' di immagini di come il Ladakh si presenta nel mese di agosto.

meraviglioso, non credete?

Il tè è la bevanda nazionale dei popoli himalayani e viene consumato in grande quantità a tutte le ore del giorno.

 Il tè tradizionale, come dicevo in qualche post precedente, viene preparato sbattendolo nella zangola insieme a burro, panna e sale, assumendo l'aspetto di un brodo denso.

si dice che i nomadi consumino più di 40 tazze al giorno. In effeti questa bevanda piena di grassi aiuta a sopportare la vita ad altezze così elevate.

secondo la tradizione il tè va sorseggiato e dopo il primo sorso L'oste rimpingua la tazza, ancora piena. Se l'ospite non gradisce la bevanda è buon costume non toccare la tazza e non sorseggiare il tè fino alla partenza.

In Tibet questa bevanda è chiamata sol c'ha, ma nel dialetto dei ladakhi è conosciuto come Gur gur.

Non temete non esiste solo il tè salato, esiste anche una versione dolce :si:

Uno dei motivi per cui ho scelto di visitare il Ladakh? 

Sicuramente il complesso monastico di Alchi...

uno dei monasteri buddhisti più importanti e spettacolari dell'area himalayana

Anche la costruzione di questo monastero si accredita al maestro e traduttore Rinchen Zampo intorno al 1000

L'attrazione maggiore sono i dipinti murali, tra i più antichi in Ladakh.

I monasteri buddhisti del Ladakh sono tutti adornati di pitture murali molto colorate sia all'interno, sia all'esterno. Al primo impatto possono sembrare immagini confusionarie, ma ognuna di esse possiede un livello iconologico molto sottile. Svelato il simbolismo tutto diventa più chiaro! 

Questa immagine che spesso incontreremo racconta una delle vite precedenti del Buddha, dette Jataka E narra la storia dei Quattro fratelli armoniosi.

Il racconto dei “Quattro fratelli armoniosi” (tib. mthun pa spun bzhi) è collocato nella sezione del Vinaya (tib. ‘Dul ba, cioè “disciplina”) del kangyur (tib. bKa’ ‘gyur), il canone buddhista tibetano. Secondo la leggenda il Buddha Śakyamuni raccontò questa storia ai suoi discepoli per far loro comprendere l’importanza della cooperazione e dell’amicizia.

io questa storia voglio dedicarla a voi!

Una volta, tanto tempo fa, quattro animali - un elefante, un coniglio, una scimmia e una pernice - si ritrovarono in una foresta, e iniziarono a discutere su chi fosse il proprietario dell’albero sul quale si erano cibati.

L’elefante disse: “Questo albero è mio, l’ho visto prima io!”.

La scimmia rispose: “Elefante, vedi per caso dei frutti in cima all’albero?”. Alla risposta negativa dell’elefante, la scimmia continuò dicendo: “Non vedi dei frutti proprio perché li ho mangiati tutti io prima che tu arrivassi qui!”.

Allora il coniglio intervenne dicendo: “Io ho mangiato le foglie di questo albero quando era ancora un arbusto, prima che la scimmia ne mangiasse i frutti e che l’elefante lo vedesse!”.

Al che la pernice disse: “L’albero appartiene a me perché non sarebbe neanche nato se io non avessi piantato qui il suo seme! Sono stata io a farlo nascere prima che il coniglio ne mangiasse le foglie, che la scimmia si cibasse dei suoi frutti e che l’elefante lo vedesse!”.

L’elefante, la scimmia e il coniglio, quindi, compresero che senza la pernice l’albero non sarebbe mai nato e la nominarono loro fratello maggiore.

I quattro animali divennero amici e decisero di condividere l’albero in armonia, godendo dei suoi fiori profumati, delle sue foglie colorate e dei suoi frutti saporiti.

Iniziarono a lavorare insieme, l’uno sulla schiena dell’altro; da quel momento, vennero chiamati i “Quattro fratelli armoniosi” e divennero emblema di pace, armonia, cooperazione e amicizia per tutto il regno.

In questa bellissima allegoria l'elefante rappresenta il corpo, la scimmia la mente, il coniglio le emozioni e la pernice l'anima.

Tenete in mente questa immagine la ritroveremo al monastero di Hemis!

Buongiorno e un caloroso benvenuto alla nuova vagabonda, Cinzia :ciao: *drinks*

oggi parliamo dei saluti sia in Hindi sia in Tibetano, le due lingue che sentiremo lungo il nostro cammino. Il Ladakhi è un dialetto del tibetano e per alcune espressioni sono uguali. 

Come ha detto bene Sergio in India il saluto d'uso corrente è Namaste, che si scrive नमस्ते e deriva dal Sanscrito Namaskar, ancora in uso per rivolgersi a persone di grande rispetto come i Baba o i Sadhu. Namaskar significa 'fare la lode' e si esegue con le mani giunte, come in preghiera, e il capo chino verso di esse. Questa posizione oltre a essere un simbolo di rispetto e devozione, è di grande beneficio per il corpo

In Tibetano il saluto che sostituisce le nostre formule abituali, buongiorno, buonasera, salve, ciao è Tashi Delek

བཀྲ་ཤིས་བདེ་ལེགས་  un augurio di prosperità, gioia e benessere. Si esegue allo stesso modo; a posizione che secondo l'arte e la filosofia dello yoga è detta Anjalimudra che significa appunto 'a mani giunte'

in Ladakh potrà capitare che qualcuno ci regali una sciarpa bianca, la sciarpa di buon auspicio. La Katha è bianca perché simboleggia la purezza e infatti si dona in segno di rispetto e di purezza di intenzioni. La Katha va offerta quando si visitano personalità religiose o di riguardo, ma anche nelle occasioni speciali come partenze, arrivi, compleanni.

Sulla sciarpa sono disegnati i simboli del buon auspicio, dei quali parleremo nel prossimo post e si trova scritto Tashi Delek

intanto non fate i timidi, venite sul forum così possiamo conoscerci meglio. Le domande aiutano ad arrivare ancora più preparati Vi aspetto!

Mi dispiace che sia un viaggio per pochi intimi perchè la destinazione è fantastica e sarebbe stato bello condividere questa esperienza con altri viaggiatori ma se i voli sono finti non possiamo farci nulla.

Per i visti ci autogestiamo o li prendiamo tramite il Vagabondo?

Ciao

:ciao: grazie Carol per le info :si: *cuore*

purtroppo saremo solo sei (che non è un brutto numero), sarebbe stato più divertente con altri matti vagabondi, ma questo significa che essendo in pochi potremo gestire meglio il tempo 

il Ladakh è una meta poco battuta, è una regione remota, incontaminata, pura e questo renderà il nostro viaggio un vero sogno. °O° °O° °O°

Per il visto aspettiamo le email dallo staff, ma per qualsiasi dubbio chiedete pure. 

Se qualcuno di voi vive a roma e vuole fare il visto personalmente possiamo organizzarci e andare insieme in ambasciata, cosi ne approfittiamo per conoscerci. Io lo farò senza agenzia