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Fondazione Comune nel Milanese.

Ciao ragazzi, ho in mente da qualche anno ormai un'idea...
Costituire una rete di Comune alle porte delle nostre città, un progetto moltiplicabile e sostenibile, nell'ottica di sostituire il modello sociale attuale.
Io vivo a Milano chi è interessato?

vi descivo un pò a cosa penso e come ci sono arrivato.
Ovviamente non è necessariamente condivisibile il mio pensiero, il ponto essenziale è costituire una comuna gestita tramite il metodo della democrazia diretta senza rappresentanza.

L'uomo è un soggetto essenzialemente passivo nel suo essere parte di un corpo sociale.
Vi è una stetta dipendenza tra le esperienze e le Realtà in cui si vive e la nostra cultura.
Il potere Storicamente ha sempre gestito le masse attraverso meccanismi di coercizione che spingono l'individuo in una sorta di binomio linguistico, psicologico, mentale, affettivo, tra una partecipazione alla meccanica sociale e alla sua accettazione o l' isolamento, un'emarginazione, una persecuzione nei confronti dei caratteri individuali non conformi.
Il meccanismo tramite cui avviene l'assoggettamento è fisico, corporeo, giudiziario, militare, lavorativo, non è la cultura quindi il mezzo attraverso il quale viene generato il dissenso ma la meccanica di esclusione-punizione sociale.
La cultura è il mezzo tramite il quale il potere si autolegittima.
non è la cultura quindi a cambiare la Realtà ma la Realtà a inventare la cultura.
all'interno di un sistema sociale il Linguaggio come la così detta controcultura viene in quanto predefinita dal sistema stesso, già
incorporata in esso come dissenso, pregiudicandone gli aspetti di libera espressione e creatività.
L'atene del 500 A.C. della democrazia diretta è morta con la caduta delle Polis.
In particolare in seguito alla conquista della Grecia operata dai macedoni, Alessandro Magno e suo padre, si assiste a un ripiegamento del pensiero dell'uomo, una introversione, la morte di una partecipazione in cui il cittadiono e la polis si riconoscevano all'interno di uno stesso copro rappresentativo.
Questa centralizzazione del potere, che in seguito durante la storia ha sviluppato sistemi di astrazione, istituzionalizzazione ci ha progressivamente allontanato da una naturale predisposizione intrinseca nella nostra specie...
sono 1 milione e 500 mila anni che ci evolviamo biologicamente verso l'attuale condizione di sapiens, almeno 400 mila anni in cui possiamo con sicurezza ritenerci quello che siamo ora...
Se consideriamo gli ultimi 5000-6000 anni di storia assistiamo a un enorme numero di società basate su sistemi organizzati e centralizzati... e alla distruzione fisica militare di tutte quelle comunità orizzontali che non avendo per natura la stessa agressività espansionista sono rimaste vittime di questa macchina militare, sociologica in cui viviamo e che chiamiamo civilizzata.
se consideriamo i restanti 394 mila anni che tipo di comunità avrà mai retto nella storia l'uomo se non realtà comunarde, orizzontali, basate sulla partecipazione diretta di tutti i membri alle scelte?

Non credo per le ragioni su dette che sia possibile un cambiamento attraveso la cultura, credo che l'unica via perseguibile sia quella della costituzione di un modello sociale alternativo FISICO, all'interno del quale sia posssibile generare una nuova dialettica tra i membri, una partecipazione e una rinascita delle realzioni in funzione del nostro diritto di autogestione.
Penso a una rete di comune, alle porte delle nostre città, dove tramite il nostro lavoro e la nostra esperienza assembleare si possa generare un nuovo modello di vita.
Penso a delle comune che abbiamo capacità di divenire soggetti economici antagonisti, di creare informazione attraverso la loro esperienza, di generare un uomo nuovo moltiplicandosi, e attaccando il sistema sostituendolo.

Organizzativamente, pensavo che acquistare in un numero sufficente una cascina, dove ogni membro ha il suo appartamento e nello stesso tempo dove vi siano sale comuni, di tutti, adibite a laboratori, e a tutte le attività che riguardano i comunardi sia un modo per permettere una sufficente indipendenza individualistica da un lato e dall'altro permettere nella massima libertà la partecipazione alla vita insieme.
Se ogniuno finche non vi sono attività economiche in grado di rendere la comune indipendente, tramite il proprio lavoro attraverso una percentuale in funzione al reddito destina una parte del suo denaro a un fondo comune, la comune avrebbe le risorse per procedere nella sua attività espansiva e sviluppo.
comunque tutte le posizioni credo debbano essere discusse e prese attraverso il metodo della democrazia diretta senza rappresentanza.

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