Copertina
Intro

Con il giusto equilibrio fra incoscienza e responsabilità, smettiamola di fare passeggiate e cominciamo a fare dei veri trekking!

Testo

Chi siamo io ed i miei amici
A questo punto potreste chiedervi: chi sono io? Qual'è la filosofia che voglio trasmettere?
Ho fatto il mio primo trekking nel 1991, esattamente 20 anni fa (Oddio, come passa il tempo, non me n'ero mica reso conto! Vabbè, però all'epoca ero veramente un pischello...) e da allora è diventato sempre più il mio modo di viaggiare. Appennini, Alpi, montagne più lontane... e poi deserti, foreste tropicali, zone fredde: con i miei amici abbiamo cercato di "vederne di tutti i colori" :-)
Questo è il foto-blog delle nostre avventure
Questa è la mia pagina su Vagabondo
La nostra filosofia è stata sempre quella di: "un passo per volta, niente guide." Riteniamo che se c'è una guida che ti dice quello che devi fare, non impari veramente, le lezioni bisogna viverle! Ovviamente le cose vanno fatte un passo per volta, per non trovarsi ad affrontare difficoltà troppo grandi, per muoversi dove prudenza, buonsenso e fantasia sono in grado di supplire a qualche inesperienza.
Lo scopo di questa guida è quello di mettere in grado un gruppetto di amici di prendere e partire per un trekkinghetto di 3 giorni sull'Appennino... E di tornare a casa contenti :-)
Parliamo di Appennino e non di Alpi, perché l'Appennino è, dal punto di vista logistico, più difficile: sulle Alpi ci sono i rifugi, i sentieri sono segnati meglio, è più facile trovare acqua, si incontra facilmente altra gente, ci sono addirittura dei cartelli indicatori! Sull'Appennino, invece, NO! :-)

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Di cosa parliamo
E' parecchio che ci penso, e alla fine mi sono deciso: voglio realizzare una guida libera, con licenza Creative Commons, insieme a chi vorrà aiutarmi. Un manuale che porti chi non ha mai fatto che qualche passeggiata a superare gli indugi ed ad essere in grado di farsi in autonomia un trekkinghetto di più giorni non troppo impegnativo... Poi il resto verrà da sé.

Dove nasce l'idea
Nei lunghi trekking che ho avuto la fortuna di fare in giro per il mondo, di italiani mi è capitato di incontrarne davvero pochissimi. Diciamolo: rispetto a francesi, tedeschi ecc. noi italiani camminatori siamo una minoranza quasi inesistente!
Perché mi accaloro su questa cosa? Semplice: tanta più gente impara a vivere la natura delle montagne, tanto più fortemente queste montagne saranno difese da speculazioni e distruzioni, che cercano sempre di agire nell'ombra! Ma non solo: il contatto con la natura è contatto con la vita, è irrinunciabile!