"Gita" nel deserto
"I primi quattro, avanti!" Così un cammelliere incitava il gruppo di italiani a muoversi per prendere possesso della propria "nave del deserto" che li avrebbe condotti in serata all'accampamento.
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"I primi quattro, avanti!" Così un cammelliere incitava il gruppo di italiani a muoversi per prendere possesso della propria "nave del deserto" che li avrebbe condotti in serata all'accampamento.
Una volta a bordo eravamo pronti per la traversata insieme al nostro tour leader/capitano Gitanilla, chiamata semplicemente "Gita", che solo in questo caso per motivi pratici e di etichetta del deserto, ha dovuto cedere il comando ai beduini che ci accompagnavano.
Poco tempo e già eravamo in pieno deserto con i colori rosso e oro della sabbia. Immancabile, come già prometteva l'immaginario collettivo trasmessoci, l'immagine riflessa sulla sabbia delle sagome delle nostre "navi". Anche con l'imbrunire i colori non hanno smesso di affascinarci, inducendo almeno il sottoscritto, a riflessioni di tipo esistenziale, cosa a cui in realtà sono predisposto per natura nella vita di tutti i giorni.
A un'ora e mezza abbondante di marcia, con tanto di sosta per il "kodak moment", siamo arrivati all'accampamento dove ci siamo subito sistemati occupando le brandine gentilmente messe a disposizione dai beduini. Dopo l'aperitivo di ottimo tè alla menta e cena con immancabile tagine, i nostri ospiti ci hanno intrattenuto in quelli che a me piace ricordare come "riti satanici", che per fortuna non sono andati oltre alcune musiche e danze. Subito dopo per chi voleva passeggiata notturna sulla duna più alta per osservare il cielo stellato. In seguito i più a nanna o al massimo due chiacchiere sotto le stelle cercando, inutilmente, di dribblare i "datteri naturali" dei nostri "amatissimi" dromedari.
Chi è riuscito a dormire, chi no. Il sottoscritto ni. La nottata è comunque passata, e la "gita" si è dimostrata assolutamente all'altezza delle aspettative. Con questo penso di poter interpretare le impressioni generali del gruppo captate casualmente e non.
Il giorno dopo sveglia presto, anzi prestissimo, e traversata di ritorno per arrivare all'hotel in tempo per una doccia, e rimetterci in viaggio insieme al nostro fidato autista di pullman Abdul.
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