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Intro

Giovanna D'Arco e Giordano Bruno, un'eroina ed un un filosofo accomunati da una fine calorosa. Scopriamo come emulare le loro gesta conclusive!

Testo

Quando il fuoco NON va fatto.
Anche prendendo tutte le precauzioni possibili immaginabili, ci sono delle situazioni in cui il fuoco non va fatto per nessun motivo.
In particolare non va fatto in piena estate, quando tutto è secco: basta una micro-scintilla, un lapillo portato via dal vento a scatenare un incendio. Ma d'estate fa caldo e quindi non ne sentirete la mancanza, no?
Non va fatto MAI nelle pinete: gli aghi di pino, le pigne e la resina sembrano fatti apposta per fare scoppiare un incendio.
Non va fatto quando l'unica acqua disponibile in caso di emergenza è quella di un paio di bottiglie che ci servono per bere: se facciamo il fuoco dobbiamo avere tutta l'acqua che ci serve per spegnerlo, quindi l'ideale è in prossimità di fontanili, laghetti, ruscelli.
Anche il vento forte è molto pericoloso, perchè porta le scintille in giro (questo ultimo aspetto è trascurabile quando intorno a noi è tutto bagnato a causa di piogge recenti o neve).
Infine non va fatto, ovviamente, dove per qualche motivo è vietato farlo :-)

Il cerchio di pietre.
Il cerchio di pietre che si fa intorno al fuoco ha lo scopo di contenere la brace e la cenere ed è molto importante. Personalmente lo lascio aperto sul davanti (praticamente faccio una C ) per gestire meglio la legna e la brace.
E' fondamentale scansare eventuali foglie secche prima di poggiare le pietre: queste ultime devono giacere sul terreno sgombro. Questo perchè altrimenti il fuco può rimanere annidato nelle foglie e nei legnetti sotto le pietre anche per giorni, mentre noi crediamo di avere spento tutto ed andiamo via. Durante il John Muir Trail, nella foresta delle sequoie, trovammo proprio questa situazione: un anello con cenere fredda e spenta di un paio di giorni, ma con il fuoco che aveva covato sotto le rocce e piano piano aveva camminato fino ad un cespuglio che stava iniziando a bruciare!! A conferma di quanto detto sopra sull'importanza dell'acqua, posso dire che siamo riusciti a spegnerlo solo perchè c'era un ruscello abbastanza vicino.

Piccolo è bello!
Vi suggerisco di non fare un fuoco troppo grande: a volte si trovano i resti di falò immensi, ma in realtà sono molto più gradevoli, gestibili e godibili fuochi di dimensioni ridotte. Quando il fuoco è troppo grande si fa fatica a starci vicino, mentre se è più piccolo lo si può mettere la centro del nostro gruppetto, mentre si chiacchiera fra una salsiccia ed una scamorza alla brace... Insomma, oltre ad avere un minore impatto sul luogo, ci regala anche un atmosfera molto più intima e gradevole!

Attenzione agli alberi!
Mi è capitato più di una volta di vedere i resti di un fuoco che qualche imbecille ha fatto vicino ad un albero: in totale incoscienza ha fatto un danno enorme.
Anche se può sembrare tutto a posto (certo, non è che l'albero piglia fuoco!) il calore secca la linfa sotto la corteccia creando una ferita enorme (ma invisibile) alla pianta, da cui negli anni successivi entreranno i parassiti del legno che mangeranno l'albero dall'interno. Il fuoco va sempre fatto ad una ragionevole distanza dai tronchi e dalle radici sporgenti: alla distanza in cui tu stai bene sta bene anche l'albero, dove tu ti cuoci si cuoce pure lui.
Ovviamente per il fuoco usate solo legna secca, non quella verde! (al massimo di legnetto verde usatene uno per fare lo spiedino per salciccia o scamorza! :-)

Spegnere il fuoco.
Il fuoco si spegne con tanta acqua, punto e basta!
Con questo ho detto già tutto, ma spieghiamolo meglio...
Ci sono tanti metodi per spegnere il fuoco: calpestarlo, aprirlo per farlo esaurire velocemente, farci la pipì sopra... e chi più ne ha più ne metta. Tutti questi metodi funzionano, certamente, ma rimane una piccola probabilità che della brace rimanga accesa a covare quando ce ne andiamo! Ed una sia pur piccola probabilità è inaccettabile, perchè noi siamo in una foresta che ha impiegato secoli a crescere!
Noi dobbiamo essere assolutamente certi che sia tutto spento quando andiamo via.
Quindi, se prevediamo di fare il fuoco, cerchiamo di accamparci dove abbiamo una notevole disponibilità di acqua. Come ho detto sopra l'ideale è in prossimità di fonti, torrenti, laghetti ecc.

Infine due convinzioni sbagliate:
- Ho visto gente che crede di spegnere il fuoco coprendolo di terra: in questo modo, in realtà, si ottiene di farlo "covare" per giorni! Questa è una delle cose più pericolose che si possano fare.
- Non è una buona idea addormentarsi con il fuoco acceso: l'idea che siamo lì accanto può farci ritenere che la cosa sia sotto controllo... Ma in realtà noi dormiamo e non controlliamo un bel niente!

Ciao a tutti e alla prossima!!

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La sera, la cena con le chiacchiere intorno al fuoco, è uno dei momenti più belli del trekking... Ma il fuoco può essere anche molto pericoloso, soprattutto per la natura intorno a noi. In questo tutorial, dopo un breve a accenno su come accenderlo, che immagino lo sappiate fare quasi tutti, ci concentreremo su come evitare rischi di incendio e su come ridurre al minimo l'impatto sull'ambiente.

Come accendere il fuoco.
Credo che questo lo sappiate più o meno tutti, ma lo diciamo comunque brevemente...
Si accatastano legni di piccole dimensioni, grandi come un dito, saranno loro a creare il primo fuoco su cui poi metteremo la legna più consistente.
Sotto questa prima catasta di legnetti ne mettiamo di ancora più fini, rametti piccolissimi facili da incendiare.
In mezzo a questi ultimi, infine, mettiamo della carta o altro materiale che accenderemo con l'accendino.
Spesso è utile portare un boccettina di alcool per aiutare la prima combustione: soprattutto quando la legna è umida, quando ha piovuto o nevicato, può rivelarsi un trucco fondamentale.
Ovviamente l'alcool non va spruzzato sulla fiamma, a meno che non siate davvero interessati ad emulare Giovanna D'Arco, ma sulla carta che solo successivamente verrà messa sotto l'altra legna ed accesa.

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