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Martedì, 20 Ottobre 2015

Viaggiare in una emozione

A volte ci facciamo fermare da paure che non hanno il senso di esistere e perdiamo delle bellissime emozioni.

ARTICOLO DI

raffy

Anno 1997: la mia vita aveva avuto uno scossone ed io ne stavo risentendo di brutto. Tutti gli amici mi consigliavano di farmi un viaggio: “raffy ti piace tanto l’egitto, perché non vai”.
L’idea non era male ma non trovavo nessuno che venisse con me. Il tour operator lo avevo trovato, il viaggio anche ma nessuno che partisse da Roma.
Prendere un aereo da sola? Ma che siamo matti!!! Non l’ho mai fatto, non conosco le procedure..Superare i controlli da sola? Ma come si fa? E se poi in aereo mi sentissi male? E se mi prendesse la paura? E se mi si sedesse vicino uno/a antipatica..e se….
Con tutti questi “se” non andavo da nessuna parte e l’unica cosa che sapevo è che io volevo andare in Egitto ma non tra un mese o l’anno prossimo: io volevo partire subito!
Ho preso il coraggio a due mani ed ho prenotato.
Credo che da quel giorno, fino al giorno della partenza mi sarò letta tutto ciò che ho trovato sul web sul “come si viaggia in aereo”, sulle “procedure” dell’imbarco e dello sbarco; su come si superano i controlli.
Il fatidico giorno arrivò!
Mio padre mi accompagnò in aeroporto e sembravo una condannata a morte: pallida, spaventata e tremante.
Mio padre mi chiese di prendere il passaporto: lo presi e pronunciai la frase “Papà, io non parto più, sono terrorizzata!”
Ricordo precisamente il momento in cui mi prese quasi per la collottola e mi buttò nella mischia della fila per i controlli e mi disse: “raffy, pensa solo a divertirti!”.
Ormai ero lì..in mezzo alla folla che, lenta, andava verso i controlli e li mi dissi: “ok, ormai sto qui, tanto vale che mi dia una mossa”.
Piano piano mi sono rincuorata: l’idea di andare in Egitto mi piaceva troppo e mi emozionava.
Superati i controlli, passata la dogana, un giro per il duty free e sono salita sull’aereo.
E di nuovo l’ansia alla gola!
Oh mio Dio che succede? Ed ora?
Una vocina interna si fece sentire: “ed ora raffy ti rilassi e ti godi il viaggio”.
L’aereo decollò e sapete una cosa: quando siamo arrivati sopra le nuvole bianche ed ho visto il sole che splendeva mi sono detta che Dio non poteva essersi scelto una casa migliore del cielo dove abitare.

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