RACCONTO
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Mercoledì, 16 Marzo 2011

Tunisia in moto

Andiamo in Tunisia in moto :-) proposta del matto un bel giorno, ed io gli ho detto ..tu sei matto con la mia Kawasaki vn dove vado? Ma neanche il tempo di finire la frase e dopo un po’ eravamo già li a programmare il viaggio

ARTICOLO DI

Vagabondo0

01/01/2010 al 10/01/2010


Andiamo in Tunisia in moto :-)proposta del matto un bel giorno, ed io gli ho detto ..tu sei matto con la mia Kawasaki vn dove vado .... Ma neanche il tempo di finire la frase e dopo un po’ eravamo già li a programmare il viaggio prenotare il traghetto e il primo gennaio ore 6 di mattino in moto direzione Genova per l’imbarco destinazione Tunisi. Ovviamente partenza impegnativa..nebbia e acqua fino a Genova ma a gennaio non ci si può aspettare il sole e caldo..Imbarco veloce e tranquillo solo qualche commento indiscreto sulla mia moto da parte di enduristi che si chiedevano dove volessi andare con quel ferro :-). Dopo ventiquattro ore di navigazione con mare bello allegro arriva alle tre di pomeriggio a Tunisi..un’ora circa per sdoganare ed eccoci finalmente in Tunisia.Prima tappa è Sfax ma per arrivarci ci attendono circa 200 km verso sud, la strada è buona anche perché è l’unico tratto di autostrada della Tunisia da Sfax in avanti solo strada normale e sterrato. Arriviamo a Sfax elle 22 circa la città è deserta o quasi si vedono solo ragazzi che in motorino ci seguono incuriositi dalla strana coppia ..un enduro e un custrom di notte in cerca di un hotel per dormire :-)..dopo qualche giretto a vuoto nella città ci affidiamo a un taxi che per qualche moneta ci porta in un alberghetto dove con 25 dinari ci da una bella camera pulita e moto parcheggiate di fronte alla hall sotto la visione del portiere..ceniamo li vicino in un tipico locale tunisino..se locale si vuol chiamare..un bancone due tavoli e due sedie ma la fame e tanta e non stiamo a guardare i dettagli :-)..comunque cena a base di un non so che con i piselli e capra in umido e poi dritti in albergo il giorno dopo le destinazione e Tatauine.

Mattina sveglia presto ma anche se ci si svegliava più tardi era lo stesso: i tempi di preparazione del matto sono sempre i soliti... cioè veloce come un razzo del primo secolo avanti cristo... aiuto lo guardo e spero nel miracolo :-)ma finalmente dopo ore di preghiera e un miracolo il matto è pronto e dopo aver cambiato la moneta partiamo verso sud. La strada è buona e si incontrano molte persone che sorridenti ci salutano. La gente è molto cordiale e solare... per strada si incontra di tutto mezzi di ogni genere e marca e ti chiedi quale miracolo della meccanica li fa camminare. Man mano che si scende verso sud il paesaggio cambia diventando sempre più arido e desertico, e le vie peggiorano ma non in maniera eccessiva, ogni tanto si incontra qualche motociclista che risale verso nord. Dopo una breve sosta per mangiare qualcosa arriviamo a Medina a da li deviamo verso Tatauine conosciuta in quanto ci hanno girato il film Guerre stellari, ma prima di arrivare il matto prende una delle sue stupende deviazioni verso l’interno... una stradina che collega i vari ksar.

Il paesaggio si fa sempre più bello e desertico colori accesi e vivi, palme e rocce rosso vivo... incredibile il posto è stupendo. Arriviamo in un vecchissimo ksar in anni passati abitato dalle tribù berbere... il posto è suggestivo ma tenuto male, quasi abbandonato a se stesso. Dopo un breve giro all’interno continuiamo verso Tatauine dove arriviamo nel pomeriggio, ma non contenti decidiamo di fare un giretto verso ksar Sultane non molto distante, ma a metà strada decidiamo di tornare indietro in quanto iniziava a far notte e dovevamo ancora trovare l’albergo. Descrivere quei posti con il tramonto è quasi impossibile: i colori sono stupendi e il contrasto con le montagne è incredibile, il cielo va da un azzurro chiaro verso un blu scuro contrastante con queste rocce rosse disseminate di palme e case bianche. Troviamo l’albergo e per 25 dinari ci danno una bella camera e colazione, in più a cena troviamo birra, cosa rara da trovare da queste parti... in più troviamo un gruppo di italiani deficienti che snobbano il mio vn... non li commento. Mattina sveglia di buon’ora e partenza sempre alla solita ora ma ormai non ci faccio più caso, con il matto è così :-), e destinazione ksar Soultane. Il posto è in collina e molto ben tenuto, il ksar dei berberi è molto bello e ben curato qui troviamo un’ottima guida che parla bene l’italiano che ci spiega la funzione precisa delle case e ci fa un buon te. Dopo un breve giro per il villaggio ci mostra da sopra un tetto la strada da prendere per andare a Remada, ultimo paese verso sud prima della Libia. Partiamo e man mano che scendiamo il territorio diventa sempre più desertico e sempre più suggestivo, chilometri senza nulla solo deserto e strada, non si incontra anima viva, solo qualche pastore di tanto in tanto. Dopo molti km la strada asfaltata si interrompe e inizia lo sterrato che ci accompagna per gli ultimi venti chilometri. Arriviamo a Remada per pranzo, qui la gente ci osserva con volti curiosi e guarda le moto. Mangiamo in una specie di ristorante dove conosciamo un tipo che aveva vissuto a Parma e si offre come guida nel deserto. Ripartenza dopo pranzo per risalire verso nord con l’intenzione di arrivare a l’oasi di ksar Ghilane via deserto. Raggiungiamo il primo posto di blocco e la polizia ci scorta fino all’inizio della pista che dovrebbe portarci all’oasi, ci fa evitare la pista dei contrabbandieri e ci augura buona fortuna dicendoci che ci saremo rivisti :-). Ore 15, entriamo nel deserto dell’erg e la pista man mano che andiamo avanti diventa sempre più impervia e sabbiosa: in tre ore fatti appena 30 km e secondo i calcoli ne restavano da fare altri 70 circa e alle 5 del pomeriggio, con due moto come le nostre non li fai entro sera. Dopo un attimo di panico e sconvolgimento si decide di tornare indietro e grazie alle tracce lasciate dalle moto riusciamo a uscire sani e salvi dal deserto... brividi e paura... ma visto il tramonto più bello della mia vita! Alle 21 siamo di nuovo dai poliziotti che con un sorriso ironico si prendono gioco di noi... ma d’altronde con un custrom e un enduro carico di roba, gomme da strada senza gps e bussola del mulino bianco dove si vuole andare :-) Arrivati pochi km prima di Tatauine facciamo il pieno di benzina alle moto e lì un gruppo di ragazzi del posto ci si avvicina incuriosito e dopo qualche foto e un giretto in moto torniamo in albergo stanchi ma felici.





Il giorno dopo decidiamo di raggiungere l’oasi attraverso un’altra pista un po’ più fattibile ma sempre sterrata e dopo 75 km di pista e sabbia arriviamo per pranzo a ksar Ghilane, oasi di confine tra l’erg e il Sahara. Un palmeto gigantesco nel cuore del deserto. Li decidiamo di fermarci, farci un bagno nella sorgente termale e vederci il tramonto a cavallo nel deserto. La sera la passiamo davanti al falò in compagnia di un beduino e la morosa tedesca scappata dalla Germania per vivere in un’oasi :-) Il giorno successivo sveglia solita ora e direzione Matmata sul set di Guerre stellari..oramai la strada è buona e salendo verso nord tutto diventa più normale. Dopo il giretto turistico ci dirigiamo verso il lago salato con pausa pranzo a Kebili, dove facciamo un giretto per la città e dopo pranzo destinazione Tozeur. Attraversare il lago salato è una gran bella emozione, una distesa immensa di sale e un rettilineo di 90km che lo attraversa... Arriviamo nel tardo pomeriggio e troviamo un albergo in centro a soli 20 dinari a testa. Li conosciamo Fulvia la ragazza più schizzata e brutta della Tunisia e per nostra sfiga era italiana. Facciamo un giro in centro e dopo una camminata estenuante troviamo una birra e un bar, dove si bevono alcolici: una birra finalmente ma manca la musica rock e locali con ragazze... cazzo solo uomini ovunque... ma le donne dove le nascondono :-) Il mattino seguente giro per le oasi di montagna e meta finale Qairouan la quarta città santa per i mussulmani. Consiglio di fermarsi dai macellai che si incontrano per strada dove davanti a te preparano un ottimo agnello alla brace per pochi dinari e io ne ho approfitto prima di arrivare in città anche perché ero affamato come non so che. La città è molto bella l’arrivo è stato molto tranquillo e un tipo del posto ci ha accompagnato in un albergo in centro dove abbiamo speso sui 20 dinari a testa e parcheggiato le moto in una rimessa ben custodita. L’albergo a differenza degli altri era messo male e anche sporco infatti abbiamo dormito nel sacco a pelo :-). La sera giro per la città dove abbiamo conosciuto dei ragazzi e fatto una bella partita a biliardo con loro... erano eccitatissimi per la situazione :-)... Giorni seguente giro per la città e acquisto di tappeti e souvenir vari :-)il matto ha preso un coltello che gli è costato un’ora di mercanteggiare :-). La città merita la visita e per la prima volta vediamo ragazze che girano per la città anche perché li c'è l’Università. Facciamo due notti e poi direzione Tunisi, il viaggio è giunto quasi al termine e si respira anche un po’ di tristezza. L’arrivo a Tunisi è freddo e piovoso, troviamo un albergo in centro sempre a 20 dinari a notte compreso colazione, zanzare e moto parcheggiate nella hall dell’albergo :-)incredibili questi tunisini :-). In città si respira un clima più europeo rispetto al sud, ma come il resto delle altre città la sera è morta: riusciamo solo a comprarci un paio di scarpe in un centro commerciale in centro pochi attimi prima della chiusura e la sera ceniamo in un posto del cazzo in centro. Volevamo anche far festa ma qui regna il nulla assoluto e la sera torniamo tranquilli a nanna dove ci aspettano le nostre zanzare cattive e assetate di sangue :-). Mattina colazione tra fumo zanzare e facce strane, ripartiamo alla conquista di un supermercato per fare un po’ di spesa per il viaggio di ritorno in nave...ormai ultimo giorno in Nord Africa... ma prima di salpare facciamo in tempo a fare un ultimo giro a vedere la residenza del presidente e un paesino a pochi km da Tunisi... stupendo... case bianche e porte e balconi azzurri, un paradiso. Facciamo un giretto, due foto ed è già fatta l'ora di rientro al porto dove ci aspetta la nave direzione Genova, ma qui inizia il bello: oltre a rivedere i personaggi incontrati alla partenza, il traghetto porta ritardo causa maltempo e tra freddo e stanchezza ci riusciamo ad imbarcare all'una la notte anziché le tre il pomeriggio.

Intanto facciamo il riepilogo della vacanza... raccontiamo dove siamo stati e molti si meravigliano del giro e soprattutto fatto con le nostre moto. L’arrivo a Genova avviene dopo 24 ore di mare mosso e freddo, ma per fortuna in cuccetta tranquilli e pacifici, ma a Genova ci aspettano freddo e neve e sono le due la notte. Finalmente sbarchiamo e direzione casa, ma dopo appena 15km imprevisto di viaggio... rompo la catena in autostrada, quindi attesa carro attrezzi e trasporto in rimessa e noi passiamo le ore che ci separano dal recupero all’apertura officina in un bar stremati e assonnati. Finalmente sistemiamo la mia moto, ma non in maniera facile e tranquilla, anzi, e sono le sei di pomeriggio quando finalmente si riparte per casa e dal riposo ci separano solo tre ore di strada. La strada è pulita, fa freddo e c'è neve sul ciglio ma ormai siamo inarrestabili e alle dieci di sera saluto il matto e rientro alla base... finalmente.

Cosa dire gran bel giro... bella gente... posti stupendi... emozioni uniche... il deserto è stupendo e ti lascia senza parole... e poi le cose più belle del viaggiare in moto sono quelle che tieni per te e che non dici, perché le emozioni si provano e non si descrivono.

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