Articolo
racconto icon
Mercoledì, 11 Marzo 2015

Porto, la bellezza del ritorno

Viaggi di Vagabondo, Porto Fly and Drink gennaio 2015

ARTICOLO DI

Callitrix

Ci sono viaggiatori stimolati solo dalla scoperta di luoghi sempre nuovi, che non tornano mai su strade già percorso.

Altri, nel loro girovagare, scoprono luoghi che conquistano un pezzo del loro cuore e che diventano i loro luoghi del cuore, dove ritornare ogni volta che possono.

Io sto spesso tra i secondi e in Portogallo ho trovato una delle mie piccole patrie. Un motivo preciso non c’è. Non ho né ho avuto grandi amici o fidanzate del posto. Il mio portoghese è di fortuna e di recente apprendimento e le letture vanno poco oltre Pessoa e Saramago.

Dalla prima volta che ci sono arrivato, a poco più di vent’anni, ho respirato un’aria di famiglia e sono ripartito con la voglia di tornare presto. I primissimi anni novanta erano quelli delle estati in giro per l’Europa in inter-rail con gli amici. Arrivati dall’Andalusia, abbiamo fatto tappa a Lisbona, di cui l’impressione più forte è lo scintillare al sole della città bassa vista dall’Alfama, da Graca  o dal Castelo. Lisbona sfavillava, come lessi qualche anno dopo in un libro di Tabucchi. Da lì volammo a Sao Miguel do Acores per qualche giorno di campeggio libero sulla spiaggia e autostop. Non dimenticherò mai la gentilezza degli automobilisti che caricavano senza esitazioni quattro ragazzi sgarrupati venuti da chissà dove e che a volte cambiavano strada per portarci a destinazione.

La nostra ultima tappa lusitana fu Porto, dove la riqualificazione degli ultimi decenni doveva ancora iniziare. Il fascino della Ribeira andava cercato sotto una superficie fatiscente e degradata ma non era inferiore a oggi. Dopo aver bevuto tutto il bevibile in diverse cantine di Vila Nova de Gaia, che all’epoca non facevano pagare niente ed erano una festa per gli studenti straccioni come noi, il tramonto sui colori pastello della Ribeira e sul ponte di ferro ci sembrò una visione.

Porto è piena di monumenti importanti che ricordano il suo glorioso passato di grande ricchezza, ai tempi in cui il Portogallo era in impero commerciale. Ma più che dal palazzo della Borsa o dalla cattedrale sulla collina, pure magnifici, la mia attenzione era attratta dai graffiti, dalle pareti scrostate di vecchi palazzi, da una ringhiera di ferro battuto vista di sbieco in fondo a un vicolo acciottolato.

Il fascino nascosto nelle piccole cose, le gentilezza discreta delle persone, il cibo, il vino, i bar, i tavoli all’aperto, i locali notturni di notti interminabili.

Era strano immaginare quelle strade così fascinose come lo scenario di una dittatura feroce. Era strano pensare che tanta bellezza fosse stata creata, anche con il commercio di schiavi, da dinastie di bigotti.

Sono tornato molte volte in Portogallo e molte volte a Porto. Ci sono venuto da solo, con amici diversi e ragazze diverse. Fino a tornare, esperienza per me del tutto nuova, come accompagnatore di Vagabondo, a condividere scoperte e ed emozioni con persone conosciute poche ore prima all’aeroporto, che sono state la compagnia migliore che potessi desiderare. Una volta di più mi sono sentito cullato e felice a girare per strade e piazze che riconosco ma scopro ogni volta diverse.

E la voglia di ritornare non è finita.

Viaggia con noi

Iscriviti gratuitamente. Conosci i tuoi compagni di viaggio prima della partenza.

Viaggia con noi in tutto il mondo.