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Mercoledì, 27 Ottobre 2010

Maldive Vagabonde? Si, è possibile.

Quasi tutte le isole delle Maldive sono piene di villaggi turistici o catene alberghiere esclusive, ma grazie al passaparola sono venuta a conoscenza di un'isola rimasta semplice e genuina...

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Vagabondo0






Nel panorama turistico maldiviano quasi tutte le isole sono villaggi utilizzati dai tour operator o da catene alberghiere esclusive, ma grazie al passaparola sono venuta a conoscenza di un’isola rimasta semplice, genuina, economicamente abbordabile e prenotabile direttamente per conto proprio.

ASDU, il resort, ha una struttura estremamente spartana, perché nulla è cambiato da quando è stata costruita, ma la laguna e il reef sono spettacolari.

Lusso, cibo e animazione a tutte le ore del giorno e della notte non esistono, bisogna essere solo amanti del bel mare e del relax.

La cosa che si apprezza di più ad ASDU infatti è l’atmosfera: se cercate la serenità e la spontaneità è il posto giusto.

Venerdì 5 febbraio 2010, sul Frecciarossa per Roma con 75 min. di ritardo.

Nella borsa a tenuta stagna rossa Deep Blu 5L c’è la mia Sony a350 con obiettivi 18-70 e 55-200.

Nella borsa da spiaggia oltre al quaderno ci sono l’ultimo libro di G. Carofiglio, i Ray Ban, le medicine, un costume, una maglietta, un pareo, una sottoveste, la busta trasparente con crema solare protezione 50+, deodorante, dentifricio e spazzolino da denti, i medicinali e la speranza che il bagaglio imbarcato arrivi a destinazione.

Nello zaino 40 lt ci sono due maschere e un boccaglio, la maglietta tecnica da sub con protezione 50+, le scarpette da scoglio, due collant da usare in acqua, le infradito, un pareo, due costumi, una camicia da notte, l’accappatoio spaziale, un vestito leggero, due bermuda, due camicie, quattro canottiere, una maglia a maniche lunghe di cotone, una saponetta, shampoo e balsamo, alcuni cartoni telati, dei tubetti di gouache e i pennelli. Magari mi va di dipingere.

Elena è seduta di fronte a me immersa nella lettura.

Stiamo andando alle Maldive.


Voliamo con Qatar: veloce l’imbarco, partenza puntuale, kit con calzini, mascherina per gli occhi, tappi per le orecchie e spazzolino da denti. La hostess ci consegna delle etichette adesive da attaccare sulla spalliera del sedile: Svegliatemi per il Duty Free, Svegliatemi per mangiare, Per favore non disturbare. Semplice e funzionale. La tovaglietta di carta su cui appoggiare il vassoio con la cena è antiscivolo, il cibo è ottimo. Ogni passeggero ha uno schermo con l’imbarazzo della scelta tra film, fiction, cartoni, documentari, musica ecc. Unica nota negativa lo spazio limitato tra i sedili. Facciamo scalo a Doha, aeroporto grande e moderno dove consiglio di acquistare pistacchi ed anacardi enormi e poco costosi perfetti per l’aperitivo.

Con la tratta Doha Malé in tutto voliamo poco più di dieci ore.


Malé ci accoglie con 32 gradi.

Appena fuori dall’aeroporto ci sono i baracchini dei resort / tour operators.

Attese altre persone in arrivo col volo della Emirates saliamo sulla barca che porta a tutta velocità all’isola. Siamo 14 persone bianco latte che sognano mare sole e tranquillità.

La nostra destinazione è ASDU Sun Island.



La barca impiega un’ora precisa per raggiungere l’isola.

Ci viene offerto un succo mentre riempiamo il modulo con i nostri dati personali, poi ci accompagnano all’alloggio attraversando l’isola tra le palme e i frangipani.

Abbiamo la camera 126.

La stanza è grande. Il pavimento è stato lavato da poco perché è ancora bagnato.

L’arredamento è molto semplice ed essenziale: un letto comodo, un tavolo, una sedia, una panca, un armadio, un ventilatore.

Sotto la veranda ci sono un tavolino, due sedie e il secchio con l’acqua per sciacquare i piedi.

In dotazione vengono forniti un asciugamano grande e uno piccolo e una saponettina.

Nella stanza c’è una brocca con l’acqua.


Dopo una doccia fresca (non c’è acqua calda su quest’isola) partiamo in esplorazione.

C’è la bassa marea in questo momento e il sole sta tramontando, l’acqua è tiepida, la spiaggia si allunga deserta verso un isolotto vicino.

Vicino alla riva vediamo una piccola razza e un cucciolo di squalo limone.

Il nucleo centrale del villaggio ospita la reception, il bar, un negozietto con pochi e vecchi souvenirs, la biblioteca e il ristorante. Vicino c’è il rinomato scuba-diving centre.

I bungalow per gli ospiti sono 30 a cui si aggiungono gli alloggi del personale.

Alle otto la sala ristorante si riempie e al buffet c’è un ordinato arrembaggio.

Per cena stasera abbiamo riso e spaghetti, pesce, verdure, samosa, frittelline di patate, frutta el dolce.

A tavola viene servita continuamente acqua minerale ed è possibile bere birra, coca, aranciata e vino bianco californiano.

Siamo così cotte che non riusciamo neanche a parlare. Ce la faremo ad arrivare al bungalow?



BUONGIORNO! Sono le otto di domenica 7 febbraio, siamo al mare – e che mare! – ed è una splendida giornata. Abbiamo dormito la bellezza di undici ore.

Nel cuore della notte, ad un orario che ancora non abbiamo identificato, il gallo ha cantato e gli uccelli si sono scatenati ma abbiamo comunque ripreso sonno.

Tira un forte vento. Ci hanno detto che tira da tre settimane ormai.

Ci alziamo con calma alle 8.30 e andiamo rincorbellite al ristorante a fare colazione.

Caffè, latte, tè, cinque fette di pane tostato, burro e marmellata, una paio di paste, un pezzo di papaya, succo di mandarino o mango a scelta.


Facciamo un’esplorazione diurna del perimetro dell’isola individuando il lato protetto dal vento poi andiamo a metterci il costume e torniamo in spiaggia con tutto il necessario.

Le scarpette sono fondamentali perché il fondo non viene ripulito dai coralli morti, qui tutto è lasciato al naturale, perciò risulta difficile camminare nell’acqua senza zoppicare.

Appoggiamo le nostre cose su un paio di sdraio e con maschera e boccaglio andiamo a vedere i pesci in una delle due piscine naturali presenti appena fuori dalla barriera e raggiungibili attraverso un facile passaggio.

L’acqua è leggermente torbida a causa del vento e la corrente è molto forte.

Elena si sbuccia un dito e io un malleolo, saran contenti gli squali..


Il sole sta cominciando a picchiare parecchio. Anche se sono praticamente vestita da capo a piedi meglio stare all’ombra. Rientriamo al bungalow spossate come se avessimo attraversato l’oceano a nuoto. Sotto la veranda si sta bene. Ci dedichiamo alla lettura aspettando l’ora di pranzo.

Oggi servono riso, fagioli, verdure crude e cotte, frittatine, pesce, spicchi di mela verde e bananine.

Tra i tavoli si aggira un airone che allunga il collo in ricognizione alla ricerca di pesce.

Conclude il pranzo l’immancabile tè e caffè (all’americana e molto buono).

Ci è stato assegnato un tavolo centrale. I tavoli più ambiti devono essere quelli lungo il bordo della struttura ristorante dalla forma circolare.

Alcuni sono però soggetti alle incursioni dei corvi che, con molta meno discrezione dell’airone, saltano impavidi sui tavoli afferrando la frutta.

Oggi si è liberato un tavolo "vip" e ci viene chiesto se desideriamo spostarci ma noi stiamo benissimo dove siamo.



Il pranzo ci ha rimesso un po’ in forze ma essendo il primo giorno di sole non abbiamo intenzione di strinarci e soffrire. Torniamo all’alloggio.

Elena sta facendo un pisolino, io sto scrivendo e adesso che ho finito di aggiornare il reportage mi metto a leggere. A dopo!


Verso le quattro e mezza sveglio Elena e andiamo in spiaggia per catturare l’ultimo sole e fotografare il tramonto.

Dopo cena facciamo conoscenza con alcuni villeggianti poi andiamo al bar intrattenendoci con Vasante, il simpatico barman cingalese che con due parole di italiano e tre di inglese ci spiega che i maldiviani lavorano su altre isole, quelle dove i resort sono più lussuosi, perché pagano di più.

Su questa lavorano come lui altri ragazzi di Sri Lanka o del Bangladesh percependo uno stipendio che non ho il coraggio di scrivere da quanto è misero.

Lunedì 8 febbraio

"Io ho capito una cosa" dice Elena svegliandosi.

"Cosa?" rispondo.

"che non ce la faremo mai ad alzarci presto per vedere l’alba"

Sono le otto e trenta e siamo in piedi solo perché abbiamo puntato la sveglia per non perdere la colazione .

Buongiorno splendida giornata! Oggi il mare è fantastico perché c’è meno vento per cui è piatto e limpido come lo sognavamo, una piscina!

Trascorriamo la giornata facendo lunghi bagni osservando i pesci, prendendo il sole, girando per la laguna in kayak e leggendo al riparo delle mangrovie.

Lungo la lingua di sabbia ci sono tantissimi uccelli e gli aironi indigeni sono due.

Sull’isola sono arrivati ulteriori ospiti.

L’atmosfera è rilassata, familiare. Il personale è molto cordiale e discreto.

Il ritmo viene scandito unicamente dai rigidi orari di colazione pranzo e cena che vengono serviti rispettivamente dalle 7.30 alle 9.30, dalle 13.00 alle 14.00 e dalle 20.00 alle 21.00.

Se sgarri fai la dieta.

Il cibo è semplice e mai sovrabbondante. Ogni giorno c’è il pesce fresco fatto alla brace, pollo, verdure, riso, pasta, piatti indiani piacevolmente piccanti e ogni sera c’è un dolce diverso.

Oh come si sta bene...



Giovedì 11 febbraio

Ci siamo appena alzate realizzando che ogni giorno è sempre peggio, ma come mai?

I primi giorni pensavamo che fosse la stanchezza accumulata ma ormai dovremmo essere riposate.. Saranno gli uccelli che alle quattro di notte si mettono a urlare?

Sarà il caldo che impedisce di addormentarsi perché il letto sembra bollente?

Sarà lo stare in panciolle tutto il giorno?

Cosa abbiamo fatto in questi giorni da non avere neanche avuto il tempo per aggiornare il diario?

Abbiamo oziato spu-do-ra-ta-men-te, però acculturandoci.

Al sole cocente non ci riesce stare perciò, al riparo degli alberi, ci stiamo dando alla lettura quasi a tempo pieno. Ogni tanto sguazziamo nell’acqua o facciamo snorkel ma per vedere i pesci bisogna andare ai margini dell’immensa laguna. Fatica..


Essendo molto nuvoloso ci dedichiamo ai rapporti sociali conoscendo altri ospiti presenti sull’isola e con alcuni di loro facciamo amicizia. Lucia ed Oscar, una coppia molto piacevole e Aldo e Paolo, altra coppia formidabile di una simpatia fuori dal comune.

Poi ci sono Luigi che viene su questa isola da sette anni, Bruna che dopo aver traslocato alla camera n. 121 è la nostra nuova e simpatica vicina, Piero, Carola, Zeno e Lucrezia una famiglia splendida con cui ci divertiamo a rammentare gli anni settanta come se fossimo ad "Anima mia", Leonardo e la sua ragazza, dallo stile rockabilly, che ci aspettano a Senigallia il 1° di agosto per il festival internazionale Summer Jamboree.

Lo staff è composto da ragazzi, tutti simpatici e sempre sorridenti: Vasante, Kumara, Jente, Karna.... Amano molto fare scherzi, battute e giocare a pallavolo al pomeriggio.



L’isola è piena perciò non ci dispiace cambiare tavolo spostandoci al bordo, soprattutto perché ne abbiamo ottenuto uno grande che possiamo condividere con i nostri nuovi quattro amici.

Oggi è il compleanno di Lucia e stasera vorremmo festeggiarla ballando.

Chiediamo a Vasante se è possibile. Deve domandare al boss. ma intanto si informa se siamo interessate a comprarle la torta e noi lo indirizziamo dal marito.


La sorpresa è per tutti, non solo per la festeggiata, quando arriviamo al ristorante per la cena.

Il tavolo è stato amorevolmente addobbato con i petali di un fiore arancione e col riso colorato è stato scritto Buon Compleanno Lucia. E’ un capolavoro.

Trascorriamo una serata memorabile ridendo e scherzando durante la cena e al termine vengono spostati tavoli e sedie per creare una pista da ballo sulla quale ci scateniamo grazie all’ausilio di un DJ improvvisato.

Assieme a noi ballano anche Kumara, Vasante e altri due ragazzi dello staff.

Gli altri loro colleghi invece ci immortalano con foto e filmati ininterrottamente.

Balliamo tutti scalzi. Sotto ai piedi sembra d’avere una poltiglia stranissima. Alla fine delle danze, madidi di sudore, corriamo in spiaggia per farci un pediluvio notturno. Lucia fa anche il bagno.

E’ molto soddisfatta dei festeggiamenti infatti per tutta la serata ha avuto un grande sorriso stampato in faccia.

Il cielo è stellato.

Venerdì 12 mattina

Sono le quattro e gli uccelli urlano.

Sono le cinque e il gallo canta.

Sono le 8.30 e la sveglia suona.

Ma dove siamo? In un paradiso. Oggi c’è un sole esagerato, neanche una nuvola in cielo!

In questa meravigliosa giornata ci concediamo numerosi bagni facendo snorkeling, ma ci occupiamo anche del servizio fotografico che ho promesso a Lucia come regalo di compleanno. Elena mi fa da assistente e Lucia è una modella fantastica.

Fotografo anche gli squali limone che vicino alla spiaggia giocano con un branco di pesciolini.

Prima gli girano attorno poi entrano nel mezzo e il gruppo si fende poi si ricongiunge poi si riapre al passaggio degli squaletti e così via.

Ci divertiamo un sacco e un’altra giornata vissuta pienamente e intensamente vola via.

Nonostante le protezioni solari però siamo rosse come due gamberi, questo sole non perdona!



Sabato 13, tempo coperto tendente al nero. Peccato.

Io ad ogni modo non avrei proprio potuto stare al sole oggi.

Fatta colazione Elena va in spiaggia con gli altri, io resto all’alloggio sotto la veranda e mi metto a dipingere. Faccio un paio di quadretti di cui sono abbastanza soddisfatta. Abbastanza perché non ho i colori con cui sono abituata a dipingere, ma chi passa e li vede mi fa i complimenti.

Dopo pranzo torno in veranda a leggere.

Si scatena un temporale poi comincia a piovere a dirotto. Una cosa pazzesca.

Elena viene a prelevarmi per andare a fare il bagno. Sotto una pioggia battente, tanto che a pelo d’acqua rimbalza sembrando grandine, ci godiamo comunque il mare di Asdu e i suoi pesci.

Lo scenario è surreale, c’è addirittura la nebbia.

Sott’acqua avvistiamo un pesce palla, un pesce leone, uno squalo, i pesci pagliaccio, imperatore, siringa, pappagallo, angelo, chirurgo, farfalla, Kihi-kihi e tanti altri ancora.

Non riusciamo a vedere la tartaruga.

Lucia ed Oscar sono partiti questa mattina, ceniamo con Aldo e Paolo divertendoci come sempre.

Domani mattina tocca a noi lasciare l’isola e ci dispiace veramente tanto.

Prepariamo i bagagli prima di andare a dormire. La metà delle cose è bagnata.

Domenica 14 febbraio

Meno male abbiamo preparato tutto ieri sera, non c’è luce perché è andata via la corrente.

Silenziose lasciamo la stanza e andiamo a fare colazione, sono le 5.30 e volenti o nolenti vediamo finalmente l’alba. Poi salutiamo i nostri amici cingalesi e partiamo per Malé con una barca tutta per noi. L’isola si allontana velocemente come un sogno che svanisce.

Grazie Asdu, ci hai regalato una bella vacanza.


E adesso le informazioni utili:

Il soggiorno ad Asdu è prenotabile direttamente scrivendo a [email protected] o via fax al +960 664 0176. Mr Rashid Ismail risponde prontamente.


La spina è di tipo inglese a tre lamelle piatte, l’adattatore ci vuole.

Il cellulare prende benissimo ma i costi sono elevati.

Sull’isola c’è un pc dal quale ci si può collegare a pagamento.



La mia carta di credito e anche il bancomat hanno il chip: non so se è questo il motivo per cui non sono riuscita a pagare. Non ho lasciato il chiodo, ha pagato per me la mia amica che guarda caso ha la carta senza chip.


Le scarpette per camminare nell’acqua senza bucarsi sono fondamentali.

A tavola l’unica cosa di cui potreste sentire la mancanza è l’olio d’oliva, casomai portatevelo.

Se volete contribuire a preservare l’ecosistema portatevi un sapone vegetale.

Lasciate la mancia a chi vi ha servito con gentilezza ed attenzione.


Infine, alla faccia di chi vi dice per invidia che vi annoierete se non siete in coppia, merita stare due settimane se potete, assolutamente.


Buone vacanze,

Carlotta Coffrini


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