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Domenica, 17 Agosto 2014

La doppia vita di Cracovia

Una piccola introduzione alla Cracovia notturna, dal viaggio di Vagabondo Cracovia e Auschwitz del 11/06/2014

ARTICOLO DI

Callitrix

Cracovia di giorno è una bella città mitteleuropea dall’aria austera e dal ritmo tranquillo. Palazzi gotici dai tetti a punta si affacciano su vie larghe e poco trafficate. Gruppi di studenti passeggiano e affollano i caffè all’aperto. Chiese di ogni epoca e stile fiancheggiano strade pavimentate in pietra  convergenti in Piazza del Mercato, cuore della città. Le auto sono incredibilmente poche ovunque e il centro è una grande area pedonale. Milano e Roma con i loro temibili ingorghi sembrano un altro mondo e anche il traffico della piccola Firenze diventa impressionante a confronto. Il parco cittadino del Plenty, che ha preso il posto delle mura, è una cintura verde che tiene lontani smog e confusione. La gente è di una cortesia discreta, quasi schiva. Aggiungendo che la cucina polacca è gustosa e a buon mercato e che basta un po’ d’inglese per cavarsela bene ovunque, i buoni motivi per visitare Cracovia sarebbero già abbastanza. Questa però è solo metà della storia perché Cracovia ha una doppia vita e la seconda comincia quando la luce del giorno scompare e si accendono i neon. I negozi, le chiese e i musei chiudono e un po’ alla volta cominciano ad alzarsi saracinesche che di giorno potrebbero essere scambiate per quelle dei garage.

La vita notturna di Cracovia è incredibilmente vitale e spumeggiante. Le strade del centro e del quartiere ebraico di Kazimierz sono letteralmente straripanti di ristoranti, pub e locali notturni. In molti di questi si entra da una porticina ma basta scendere una rampa di scale e si aprono ambienti di una grandezza insospettabile da fuori, una Cracovia sotterranea che è una città sotto la città.

Basta fare pochi passi per passare da un Jazz Club d’atmosfera a un palco dove si suona rock seventies a un altro ancora per sola voce e chitarra. Dal Prozac, discoteca di tendenza piena di giovanissimi al raffinato caffè Camelot con arredi eclettici e bizzarri. Dal Singer, i cui tavoli sono vecchie macchine da cucire, con l’atmosfera romantica della Vienna anni ’30 al Komisariat con i suoi impianti di ripresa video a circuito chiuso. Per me indimenticabile il Propaganda, dove si viene accolti sulla soglia dalla foto di un giovane Breznev e di un altro personaggio che non ho riconosciuto, arredato con memorabilia dei tempi del regime comunista e della guerra fredda. Peccato che si possa fumare e che quindi l’aria sia così irrespirabile da mettere in fuga dopo pochi minuti.

Ci sono luoghi per tutti e c’è gente di ogni specie a Cracovia di notte. Basta avere i compagni di viaggio giusti e cominciare a esplorare.

 

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