RACCONTO
racconto icon
Sabato, 9 Maggio 2009

In viaggio per conoscere il Messico.

Sento che torna l'energia già nel momento in cui mi siedo in autobus e so che mi porterà via, fuori e lontano da cemento e asfalto.

Concorso Storie Vagabonde

ARTICOLO DI

Vagabondo0


Questo racconto partecipa al concorso Storie Vagabonde!

Ci sono 1000 euro in palio! Partecipa anche tu inviando i tuoi racconti entro il 25 aprile 2009. Dal 1 al 30 giugno 2009 potrai votare il vincitore ed assegnare il premio: se questo racconto ti è piaciuto, ricordatene!





(Districto Federal) Città del Messico

Sento che torna l'energia già nel momento in cui mi siedo in autobus e so che mi porterà via, fuori e lontano da cemento e asfalto.

Ho appena salutato i miei amici Poncho e Renée. Quando parlo di loro la mia voce si fa bassa e li rivedo con me nel vano posteriore di una jeep sconosciuta tra i boschi del Messico centrale.

Ho preso lo zaino, ho detto loro che stavo per perdere la corriera, per quanto l'avessi dopo ore; sentivo il bisogno di scappare, il bisogno di andar via perché sapevo che era giunto il momento di lasciarli. Dentro di me ero già in viaggio da molto tempo.

Per arrivare in Bassa California, prima tappa del viaggio, ho preso il ferry a Mazatlan.

Il biglietto del traghetto è più costoso di quanto pensassi (devo risparmiare!).

Salito a bordo ho avuto un inaspettato incontro con Chris, un ragazzo di Los Angeles: sta tornando dopo 2 anni di cooperazione nelle comunità indigene del Guatemala. Mi rivela che molte persone si congratulano con lui per aver lavorato come volontario, ma nessuno gli ha mai chiesto come fosse andata la sua esperienza, cosa di cui è grato perché se l'avessero fatto, i fallimenti sarebbero

risultati più dei successi. Per un po' viaggeremo insieme.

Ci siamo diretti verso La Paz con destinazione Los Cabos; Chris non ha i soldi per il biglietto quindi..autostop forzato!

Facciamo il viaggio con un camionista che si ferma ogni volta che vede qualcuno sul ciglio dell'autostrada alzare il pollice. Eravamo in 5... più 2 messicani aggrappati fuori dal camion!

Arriviamo a La Paz e ci fermiamo in una stazione di benzina. L'autista ci dice che ha alcune commissioni da fare ma che, nel caso in cui fossimo stati ancora per strada per le 5, ci avrebbe portati lui a Los Cabos. Ci aiuta a prendere gli zaini, riparte e si perde nel traffico della via principale, salutandoci con la mano.

Abbiamo fortuna e una jeep ci porta fino a El Tule. Il viaggio è in mezzo al deserto fra cactus e sabbia gialla. Scendiamo dalla jeep, il signore ci dà il suo biglietto da visita asserendo amichevole che se avessimo avuto problemi con la polizia ci avrebbe aiutati a risolverli.

Piantiamo le tende nella bella e deserta spiaggia di surfisti a Todos Santos e la mattina dopo arriviamo finalmente a Los Cabos: questa città è ricca e venduta al dollaro ma vedo ancora poveri mendicanti messicani per le strade.

Nonostante i mastodontici archi di roccia scavati dall'effetto dell'erosione delle onde, il posto non ci piace e decidiamo di proseguire.

El Tule.

Ci cacciano da una spiaggia privata dopo esserci già accampati, il sole sta calando e non sappiamo dove andare. Stanchi, abbattuti. Chris prende la chitarra e si mette a suonare una canzone scritta da lui: "Pura Vida"; mentre continuiamo a camminare...Sorride.

Arriviamo ad una spiaggia, Non abbiamo più cibo né acqua, vediamo dei messicani e chiediamo loro se ci possono dare qualcosa; ci guardano con le birre in mano, mostrano una tanica d' acqua e riempiono due bottiglie. Stiamo per andare quando estraggono un piatto di plastica e mettono dentro

dei "tacos", tre a testa, augurandoci buona serata.

Il giorno successivo arriviamo ad una delle spiagge più vicine a San Josè del Cabo.

Alla mattina lascio Chris, ci abbracciamo e salutiamo. Una strada statale è fra di noi.

Ci guardiamo sorridendo e alziamo il pollice; poco dopo viene caricato da un furgone.

Lo saluto con lo sguardo mentre scompare dietro la prima collina.

Arriva un surfista, gli chiedo un passaggio e lui mi fa cenno con la mano di aspettare, esce dalla spiaggia e mi dà uno strappo fino alla centrale degli autobus.

Durante il viaggio mi parla della Bassa California che non conosco, quella in cui l'influenza del dollaro non è ancora forte. Prima di salutarmi mi dice che se nei giorni seguenti fossi stato ancora in quei luoghi ci saremmo fatti un giro per le montagne, attraverso le strade in disuso.

A La Paz passo la prima notte da solo. Cammino per raggiungere la spiaggia dalla parte opposta della laguna, attraversando poveri quartieri polverosi.

Mi ero ripromesso di non entrare più in una città..quello stile di vita non fa per me...la gente si lascia fuorviare dalla frenesia, le persone soffocano i propri sentimenti, li vivono superficialmente perché non hanno il coraggio di affrontarli.. una vita costruita, di apparenze.

Ho mangiato qualche biscotto perché non ho altro..neppure acqua.. e col deserto alle mie spalle inizio a sentire il silenzio e la solitudine.. mi sembra di essere l'unico dall'altra parte della laguna, penso alla gente che mi ama e a cui manco, ma non rispondere alla pulsione di scoprire e conoscere

ogni luogo, al suo stato naturale, è per me intollerabile.

Alla mattina vedo signori scalzi che in silenzio passeggiano contemplando il cielo ancora senza sole. Riprendo il cammino.




El Centenario.

Sono costretto a fare autostop perché non ci sono trasporti, ma è tardi per i passaggi e finisco a camminare lungo la strada. Un signore in bicicletta con un' enorme cesta sul davanti si ferma, mi scruta da sotto il sombrero, aggrottando le folte sopracciglia; mi chiede se voglio comprare del pane ma io non ho soldi in quel momento, quindi accosta, apre la cesta e mi regala tre pagnotte, per poi riprendere la sua strada. Dopo un' ora di cammino arrivo in un accogliente campeggio in riva a un

lago e passo lì la notte.

Secondo giorno al Centenario

Faccio un altro ottimo incontro: Ivan, neozelandese di 52 anni, cercatore d'oro. Arriva in bicicletta da Fairbanks, Alaska. Era il quarto mese del suo viaggio. Mi rincuora vedere e conoscere gente che ha idee simili e simili necessità. Facciamo un'escursione nel deserto alle pitture rupestri d S. Ignacio. Il silenzio e la vegetazione del paesaggio mi affascinano con malinconia. In questi luoghi posso raggiungere lo stato naturale delle cose, i contorni perdono credibilità, e ciò che rimane è il cuore dei pensieri.

La mattina del giorno dopo saluto Ivan, mi dice di non lasciare che le mie percezioni si confondano e che io segua non più ciò di cui io ho bisogno ma quello che la società mi fa credere di volere.

Santa Rosalia (mercoledì). Mare mosso, sono bloccato fino a venerdì. Voglio tornare nell'entroterra.

Qui il vento ti abbatte, mentre le luci della cittadina sono lucciole sul mare.

Mi accampo un po' fuori dal centro abitato, su una collinetta.

Il vento è talmente forte che la tenda si capovolge, sta per cadere in un fosso, con tutte le mie cose dentro, io la prendo e la fisso al suolo con altri due  massi; verso l'imbrunire stormi di avvoltoi mi passano a 4 metri dalla testa e volano su tutti i colli circostanti. Li osservo affascinato e impaurito, mentre istintivamente stringo in una mano un coltello. Penso che sabato sarò nel canyon tra boschi (è il mio habitat naturale!), devo solo resistere un giorno e ciò che mi conforta è la luce delle stelle nel deserto, così affascinante da togliere il fiato.

Ho aspettato..non ho fatto altro..sono sceso solo una volta in paese per procurarmi del cibo..il tempo rimanente l'ho passato a pensare e scrivere.



Ultima notte a S. Rosalia.

Capita che senta la mancanza di calore al mio fianco, di abbracciare e di sentire il profumo di capelli, di raccontare ciò che vedo, con le mie sfumature, con le mie versioni, senza domande, né spiegazioni. Poi la sensazione di bisogno passa ed è già alba. Il vento non soffia più e io sono di nuovo in cammino.

Seduto sul ponte del battello dico addio con lo sguardo alla Bassa California e saluto con nuovo vigore la mia futura nuova meta.

Rientro in sala e occupo un posto vuoto vicino alla finestra e mentre guardo il mare incresparsi, mi addormento.


Viaggia con noi

Iscriviti gratuitamente. Conosci i tuoi compagni di viaggio prima della partenza.

Viaggia con noi in tutto il mondo.