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Lunedì, 7 Ottobre 2013

I Templi di Galta e la street parade dei pellegrini

Il gruppo india Nord va a visitare Galta nel giorno in cui c'è una grande festa. Ecco il raccondo di questa giornata.

ARTICOLO DI

Chinaski

La scalinata della sorgente

 

Arriviamo a Galta in mattinata e subito rimaniamo sorpresi dalla quantità di scimmie che ci guardano dalla foresta dietro il complesso di templi, quando entriamo nel piazzale d'ingresso ci accolgono delle persone del luogo e ci invitano a disegnarci il classico “pallino” colorato sulla fronte. Il primo tempio che visitiamo è il tempio delle scimmie, un monaco ci ha accompagnati ad un altare in una stanzetta dove abbiamo visto la statua del dio scimmia e, dopo aver pregato con loro, ci ha dato una benedizione di buona fortuna: “cento rupie buona fortuna, dieci rupie non tanto buona fortuna!” ovviamente gli abbiamo tutti dato le cento rupie, dopotutto non volevamo incorrere nell'ira del dio scimmia.

La vera attrazione di Galta è una sorgente sacra alla quale vengono moltissimi pellegrini per farci il bagno e per riempirci dei vasi da portare poi a casa, quando siamo arrivati c'erano moltissimi pellegrini vestiti di arancione e donne in sari multicolori con i loro vasetti pieni d'acqua. Siamo saliti su per la grande rampa di scale che percorre il fianco della montagna da cui sgorga l'acqua sacra, che viene incanalata durante la sua discesa creando una serie di “piscine” piene di gente che ci si faceva il bagno dentro e ragazzini che provavano i tuffi più strani saltando da un livello all'altro.

Una delle vasche

Una volta in cima alla scala siamo spaventati a morte da sue indiani travestiti da kalì e shiva che sono sbucati urlando da dietro un muro,

Pellegrini travestiti, a sinistra Shiva e a destra un demone

una volta ripresi dallo scherzo abbiamo fatto amicizia con il gruppo di pellegrini che ci hanno invitato a salire con loro sulla collina dietro i templi. Verso l'inizio del sentiero abbiamo incontrato un paio di indiani che vivano in una caserella nei paraggi, all'inizio sembravano degli asceti e ci hanno invitato a casa loro, io e una vagabonda abbiamo accettato l'invito e siamo entrati. Abbiamo iniziato a fare conversazione ma l'unica risposta che ci davano era “shanti, shanti...” questo, unito al fatto che in casa loro ci fosse sia televisione che radio ci ha fatto rendere conto che non erano asceti ma semplicemente due scoppiatoni.

La festa si scatena


La vista dalla cima della collina è mozzafiato, siamo arrivati al tempietto che c'è lì e abbiamo fatto un po' di foto, scendendo le scale per tornare indietro ci siamo trovati circondati da qualcosa come duecento scimmie che occupavano tutti i gradini di fronte a noi, non sembravano molto interessate a noi e quindi abbiamo iniziato a scendere, piuttosto esitanti, la scala per tornare nel piazzale d'ingresso quando ad un tratto si sono girate di scatto e hanno cominciato a correre su per le scale, ci siamo ritrovati in mezzo ad un fiume di scimmie che ci hanno superato in un baleno e sono scomparse tra gli alberi.
Mentre scendevamo le ultime rampe di scale abbiamo sentito musica ad alto volume provenire dal piazzale, quando arriviamo troviamo un carretto con sopra montate un paio di grosse casse che sparavano musica elettronica con una piccola folla di pellegrini che ballava come matti. Ovviamente non ci siamo tirati indietro e ci siamo scatenati insieme ai locali a ballare improvvisando passi tipici indiani, le vagabonde del gruppo hanno fatto scompiglio ballando con noi e attirando l'attenzione dei vari indiani presenti che hanno insistito per farsi fotografare con le bellezze di vagabondo.
Dopo esserci scatenati è partita una processione e noi ci siamo diretti al pullman con i piedi indolenziti, sudati da fare schifo e con un enorme sorriso in faccia.

Donne con i vasi pieni di acqua sacra

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