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Mercoledì, 10 Settembre 2014

I MILLE E UN VOLTO DI GENOVA

Genova e' tanto e di piu'.

ARTICOLO DI

alberto angelici

Genova e' tanto e di piu'.
La prima impressione che si coglie e' quella di crescita selvaggia, una foresta di edifici di ogni epoca, foggia e dimensione, addossati l' uno all' altro come a reggersi a vicenda e accomunati da un accentuato verticalismo.
Fin dalle origini, la citta' ha dovuto fare i conti con una cronica scarsita' di spazio, stretta com' e' tra due giganti: mare e montagne.
Presto pero' ci si accorge che il paesaggio muta ad ogni curva, ad ogni incrocio. Strade a piu' corsie corrono sinuose tra alberi che con le loro forme spezzano le dure linee dei grattacieli. Il cristallo brunito e l' acciaio si alternano all' opulenza di facciate gonfie di cariatidi, mascheroni, lesene e cornicioni.
Bastano pochi passi e sei sul mare, tra lunghi edifici un tempo adibiti a magazzeni merci e ora destinati ad accogliere negozi, uffici, ristoranti e gallerie d' arte.

Genova e la miseria. A ridosso del porto, dietro la prima fila di case di via Gramsci e Piazza Caricamento, si celano i carruggi, una fitta rete di vicoli e angusti passaggi, alcuni larghi meno di un metro. Sembrano acquattati, nell' ombra umida e malsana, dando l' impressione che vogliano mostrasi meno possibile, a tutela di un' umanita' che preferisce defilarsi e di commerci che dalla clandestinita' possono solo trarre vantaggi.
Tutto e' piccolo, stretto, sacrificato, nascosto. L' acciottolato sconnesso pare non aver fine. Vecchie botteghe sbarrate, osterie con una manciata di tavolini grandi come fazzoletti, porte incatenate e crepate su cui le ortiche crescono a ciuffi, androni bui come caverne, sgembe saracinesche sfatte di ruggine. In stridente contrapposizione con tanta poverta', frequentissime le edicole votive, immagini di madonne preganti tra serti di fiori, nastri, putti svolazzanti, colombe e cherubini estatici. Alte sugli spigoli, testimoniano una speranza mai sopita verso tempi migliori.

Odore di gatti, di marcio e di antiche miserie ma anche di forza e di ostinazione nell' impegno giornaliero contro, per e con un mare che da' molto ma molto chiede. Sempre.
Dove il caruggio s' allarga, ho l' immagine di palazzi opulenti, cariatidi formose, telamoni gonfi di muscoli, ostentazione di una ricchezza venuta da lontano e che dunque andava vieppiu' affermata, esibita.
E' un salto nel tempo e nello spazio. Auto, negozi aperti, luci, gente normale, rumori di una citta' che vive, traffico caotico ma non nevrotico, lontano un milione di miglia dall' atmosfera grigia e fredda di Milano.

Ogni dieci metri una farmacia, madonna... quante farmacie!
Ogni dieci metri un forno o una focacceria. Forse il migliore della citta' e' Mario, via San Vincenzo 61, sito internet: www.paginegialle;it/mariopanif, tel. 010-580619.
Siamo a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Brignole, da via xx Settembre e dal Mercato Orientale, cosi' ben descritto dall' amica Mariestrela nella sua recente, bellissima opinione.
Genova e la focaccia. Focaccia al formaggio o con patate e origano oppure alla cipolla. Cos'e' la focaccia con la cipolla! I sapori s' malgamano cosi' bene da sembrare nati l' uno per l' altro. Badate che sia bassa, la focaccia, non piu' di un centimetro umida, mai secca e asciutta.
Genova e le belle donne. Molte. Non appariscenti ma sobrie e silenziose. Loro, come altre attrattive, le devi scoprire tenendo gli occhi ben aperti. Genova e' cosi': si concede solo a chi sa meritarsela, ma alla fine il premio e' di prima grandezza.

Genova e il suo mare. Un mare da lavoro, tra le banchine del settore mercantile e quello dei traghetti ma anche un mare di grande bellezza per lo svago, a una spanna dalla citta'. Recco, Camogli, Chiavari, Santa Margherita, Portofino sono perle che non richiedono spiegazioni.
Da visitare assolutamente l' Acquario,il piu' grande d' Europa.

Genova e l' ospitalita'. Un' accoglienza mai troppo rumorosa o vivace ma franca e schietta. Uno stereotipo, quello di gente chiusa e ruvida, come a volte la gente di mare puo' apparire all' osservatore superficiale.
Gente attiva che sa lavorare senza agitarsi. Gente di cuore, che al sorriso risponde col sorriso del cuore.
Noi abbiamo alloggiato all' Hotel Verdi, proprio di fronte alla stazione ferroviaria di Brignole. Centrale, comodo, silenzioso. La camera 123 ha anche una spettacolosa vasca bi-posto con idromassaggio, utilissima dopo una giornata trascorsa a camminare.
Genova e la gastronomia. Perche' non c'e' soltanto la focaccia ma una cucina gustosa e ricca di sapori, i sapori di una regione che vive nel costante dualismo tra terra e mare. E allora e' il baccala' con patate e pomidori, acciughe aperte e fritte, frittelle di baccala', delicate tenere dentro, croccanti fuori e naturalmente il pesto. Sulle trofie ma anche con gnocchi di patate o linguine o spaghetti.
Andate all' Antica Osteria di Vico Palla, in Vico(lo) Palla 15/r, una traversa di via del Molo, tel. 010 -2466575. Resta chiuso il lunedi', ma tutti gli altri giorni offre un' atmosfera di genuino calore in un ambiente ristretto e fitto di tavolini ma gradevole e accogliente.

Genova e gli antichi fasti. Palazzo del Principe, dimora genovese dei principi Doria Panphilij, il piu' importante complesso monumentale e decorativo del cinquecento ligure. Da esso, e con i caratteri particolari che gli sono propri, ha inizio il Rinascimento genovese. Fatto costruire nel 1520 da Andrea Doria, ammiraglio dell' imperatore Carlo V e protagonista della politica europea nella prima meta' del 16° secolo, il palazzo fu l' unica "reggia" che la Repubblica diGenova conobbe nel corso della sua storia secolare. Doria, Spinola, Grimaldi, Pallavicino, sono solo alcuni dei nomi che hanno fatto ed arricchito la monumentalita' ligure.

Merita davvero una visita approfondita, il Palazzo del Principe, ricco com' e' di innumerevoli opere d' arte, compresi gli affreschi e gli stucchi (i piu' belli dell' epoca assieme a quelli di palazzo Te a mantova) di Perin del Vaga, allievo tra i migliori di Raffaello. Nella magnifica Galleria Aurea, commissionata dal figlio di Andrea, Giovanni, da segnalare la stupenda serie di arazzi sulla battaglia di Lepanto. Di grande interesse anche i mobili, le sculture di Filippo Parodi e dipinti di Bronzino, Aurelio Lomi, Dmenico Piola e Domenico Parodi.
Orario visite: tutti i giorni dalla 10 alla 17. tel. 010-255509. [email protected]

Genova e i nuovi amici. Amici trovati sui percorsi strani e imprevedibili di Internet, un mondo che mai finira' di stupirmi, di intrigarmi, di affascinarmi.
Amici cari anche se recenti. Genova per me e' anche loro, vista attraverso i loro occhi e il loro cuore. Di certo senza quella guida avrei visto la citta' in altro modo.

 

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