Compleanno alle mille finestre di Berat

Si prospetta una sera piovosa a Berat. I lampi si stagliano nel cielo e si riflettono inn uno sciame di ombrelli e giacche a vento afferrate all'ultimo minuto dalle valigie appena svuotate.

Camminiamo fino alla cima del centro storico di Berat, le nostre ciabatte di cuoio liscio scivolano sulle pietre bianche di cui si compone la salita. Entriamo in una taverna al secondo piano di una vecchia casa ed in tavola è subito un tripudio di colori. Non si risparmia sulle melanzane tinte di rosso dal pomodoro, sul verde dei peperoni ripieni di formaggio di capra, l'insalata fresca, i fagioli al forno... Ci troviamo a dire "no basta" prima di quanto immaginassimo. Poi la musica sale ed il vecchio albanese che serviva ai tavoli si tramuta in uno scatenato danzatore. Dopo aver appoggiato sulla tavola il piatto di pollo e patate che aveva afferrato per sfamarci, ci travolge in danze inarrestabili e fiumi di raki. Non sembra poterci essere fine a questa euforia... non fosse per il caldo che mi costringe ad uscire dalla taverna e soffermarmi, al fresco, a contemplare la pioggia che ormai cade inarrestabile sulla città bianca.

E in men che non si dica mi trovo seduta su una sedia di legno, ai bordi di una tettoia, sul ciglio di una strada ripida di Berat a osservare le sue mura, accompagnata dall'eco delle risate dei miei compegni di viaggio che provengono dalla taverna. Questa stasera è la nostra Berat: una grappa così forte che brucia, la testa che gira per il caldo, la discesa scivolosa senza le scarpe mentre la pioggia batte forte sulle braccia scoperte e uno sconosciuto ti tiene la mano.

Le danze di un vecchio ballerino, il profumo delle verdure al forno, la tavola così imbandita che scoppia, il compleanno di un nuovo amico. Auguri Ale