[video:https://www.youtube.com/watch?v=0bKO0v9P-_E width:420 height:315 align:center] "Sò sajitu ajiu Gran Sassu, sò remastu ammutulitu: me parea che passu passu se sajiesse a j'infinitu...". Così canta un'antica canzone abruzzese, che descrive tutta la bellezza di una terra che si espande dal mare alla montagna. E se questa canzone è diventata l'inno di un Abruzzo ancora incontaminato, il Gran Sasso ne è il simbolo. Alto, selvaggio, quasi irragiungibile, nei secoli il Gran Sasso ha forgiato gli animi degli uomini che abitavano ai suoi piedi, ne ha condizionato le tradizioni, ne ha preservato le usanze nel tempo. Fu proprio l'ascesa alla sua cima più alta, il Corno Grande, nel 1573 da parte del bolognese Francesco De Marchi a dar vita a tutto l'alpinismo europeo. Con le sue alte vette, il Gran Sasso divide la terra d'Abruzzo in due parti: di qua, i pascoli e le montagne aquilane, di là le colline teramane che degradano verso il mare.
Il nostro viaggio inizierà proprio da lì, dalle dolci valli del versante teramano da cui il Gran Sasso ci sembrerà un gigante invalicabile. Dal piccolo borgo di Pietracamela, seguiremo l'antica mulattiera che percorrevano i viaggiatori che da Teramo erano diretti a L'Aquila. Saliremo fino agli alti pascoli dei Prati di Tivo, attraverseremo gli ultimi boschi, dormiremo in rifugio, vedremo l'alba da 2433 metri di quota ed infine continueremo fino alla vetta del Corno Grande, la cima degli Appennini, da cui vedremo stendersi all'orizzonte il Mar Adriatico...
ITINERARIO:
1 GIORNO – La Faggetta di Fonte Novello
Dopo l’incontro con la guida, prenderemo l’autobus per Intermesoli, una piccola frazione di Pietracamela, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Da lì inzieremo il nostro cammino all’interno uno dei tesori di questo Parco, la Faggetta di Fonte Novello. Si tratta di un bosco di faggi molto antico, non utilizzato da centinaia di anni, a causa di una lite accesasi tra i paesi di Pietracamela e Fano Adriano. Il bosco conserva esemplari di alberi ultracentenari, dalle dimensioni ciclopiche.
Attraverso un sentiero nel bosco, arriveremo a Pietracamela, un piccolo borgo abitato soltanto da poche centinaia di anime, proprio ai piedi del versante teramano del Gran Sasso.
2 GIORNO – Da Pietracamela al Rifugio FranchettiSvegliati da una buona colazione e rodati dal cammino del giorno precedente, saremo pronti per affrontare il giorno più duro del viaggio. Da Pietracamela raggiungeremo in autobus i Prati di Tivo, da cui inizierà la nostra ascesa verso la vetta della montagna più alta dell’Appennino. Saliremo gradatamente, attraverso sentieri rocciosi, ma tecnicamente molto semplici e sicuri. A mano a mano che saliremo, sentiremo un’aria più pura ed un cielo più terso.Il sentiero ci condurrà al Rifugio Franchetti. Qui, a 2433 metri di quota ceneremo e dormiremo in attesa del grande giorno!
3 GIORNO – Finalmente in vetta!Svegliati di buon mattino per ammirare uno degli spettacoli più rari della nostra vita, vedremo l’alba da 2433. Guarderemo il sole salire laggiù all’orizzonte e illuminare il mondo di rosso. E’ il suo saluto ai viaggiatori! Sarà allora il momento di riprendere i zaini: la vetta è vicina!Passo dopo passo, quel che sarà ancora visibile della terra sotto i nostri piedi diventerà sempre più lontano. Le nuvole, sotto di noi, sembreranno piccoli batuffoli di lana. Il mondo si aprirà in un paesaggio sconfinato e, meraviglia!, laggiù scorgeremo il Mar Adriatico, a 100 kilometri di distanza! Saremo arrivati sulla vetta più alta dell’Appennino a 2912 metri di quota!Dopo aver visitato il Calderone, il secondo ghiacciaio più meridionale d’Europa, riscenderemo a Campo Imperatore, luogo di prigionia di Mussolini durante la seconda guerra mondiale. Quindi, con la funivia, arriveremo al piccolo borgo di Assergi, ai piedi del versante aquilano del Gran Sasso.
4 GIORNO – Un caloroso arrivederciL’impresa è compiuta! Oggi potremo prendercela con molta calma!
Rinfrescati da una bella doccia e rinfrancati da una buona colazione, saremo pronti… e un po’ malinconici. Forse, ci distrarrà una breve e veloce visita di Assergi, in cui sono conservate le ossa di uno degli eremiti del Gran Sasso, quel San Franco, che salvò un neonato dalle fauci di un lupo.Con l’autobus raggiungeremo L’Aquila, per una veloce visita del suo centro storico. Un ultimo caffè, ma poi inevitabilmente arriverà il momento di salutarci.Niente malinconia: sarà solo un arrivederci ad una nuova avventura!
RITROVO: Ci incontreremo a Teramo presso la stazione degli autobus ARPA, Mercoledì 10 Luglio, alle ore 8.00. Raccomandiamo la massima puntualità per poter prendere l'autobus per Intermesoli alle ore 8.30.N.B. Per chi arriva il giorno prima, è possibile pernottare in B&B a Teramo.
RIENTRO:Rientreremo a L'Aquila, presso la stazione degli autobus di Collemaggio, Sabato 13 Luglio, per le ore 12.00.
ISCRIZIONI:Registrarsi online sulla scheda del viaggio al seguente indirizzo:http://bit.ly/1am5dqU
QUOTA DI PARTECIPAZIONE: 260 Euro
QUOTA COMPRENDE:Pernottamenti in camera doppia o tripla (in camerata in rifugio), colazioni, pranzi al sacco, cene, trasferimenti durante il viaggio, guida esperta e iscritta all'albo degli accompagnatori di montagna, assicurazione, organizzazione, tessera slowParks.
PARTECIPANTI:Il viaggio è aperto ad un massimo di 11 PARTECIPANTI, per garantire una maggiore qualità e sicurezza.
PER MAGGIORI INFO:Email: [email protected]: 3339324573 (Nicola) 3288644264 (Gianluca)Potrai inoltre trovare altre informazioni sul sito:www.slowparks.it
Questo evento non è organizzato da Vagabondo Viaggi ma è liberamente proposto e organizzato dal singolo utente che lo propone, se vuoi vedere gli eventi organizzati da Vagabondo clicca qui, oppure proponi il tuo evento.
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Quando
10.07.2013 - 13.07.2013
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Dove
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Costo
€ 000.00
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