Mongolia Wild Style
20 Giorni - 19 Notti

25 Giugno 2018

Viaggio passato

Mongolia Wild Style - 25 Giugno

Viaggio Passato: 25 June 2018

Ehy, Vagabondo! Stai guardando un viaggio passato.

25 Giugno 2018    20 Giorni - 19 Notti

Forum del viaggio

Per poter commentare o dialogare con i partecipanti al viaggio è necessario accedere o registrarsi al sito.

che mi trovi a chiedere di accompagnare quest'avventura in Mongolia proprio di passaggio a Venezia... qui nel 2006 ho frequentato un corso di canto khoomei, il canto di gola mongolo!
E se sono archeologo in reltà lo devo proprio alla passione originaria per la Mongolia e l'ex Urss, anche se poi mi son trovato e ancora mi trovo a lavorare in tanti altri paesi, dal Turkmenistan all'Iraq. Siamo già in 4 pronti alla partenza, il periodo è il migliore in assoluto ed entrare il più profondo possibile nella cultura, nella cucina, nei paesaggi mutevoli e nella vita di questo paese incredibile, dalle infinite sfaccettature, è quello che faremo. Qualcosa mi dice che ci lasceremo il cuore e gli occhi...

Entreremo nel vivo di tutto questo sul forum, ma sono così felice che non c'è modo di scriverlo!!! *DANCE*

Dom 25/02/2018 - 11:18 Collegamento permanente

Cominciamo a vedere a grosse linee l'itinerario su mappa, mappa appunto, perchè persino google.maps si arrende di fronte alla Mongolia, un paese in cui per buona parte del viaggio non percorreremo strade... ma piste!

E di record da tenere a mente ce ne sono: una nazione cinque volte l'Italia ma con la densità di popolazione più bassa in assoluto, discendente di un'impero esteso a suo tempo dalla Corea all'Ungheria, il più grande. E proprio Ulaanbaatar, la capitale più lontana dal mare e la più fredda in inverno, la più estrema, ci accoglierà tra vecchi edifici di forte impronta sovietica, grattacieli e quartieri di tende, monasteri buddhisti e mercati vivaci, statue equestri ovviamente e un popolo di accoglienza leggendaria.

Avventurarsi nella steppa significherà lasciarsi alle spalle tutti gli agi a cui anni e anni di sedentarietà ci hanno abituati e puntare a sud, verso il cuore del continente asiatico. Con le soste doverose ci lasceremo avviluppare dalla distesa sconfinata del Gobi, il deserto di pietra e di sabbia, estremo anche questo come poche aree al mondo... scorci incredibili, dune che sanno chiamarti per nome e affioramenti di resti paleontologici senza pari, accolti spesso dalle famiglie nomadi, incontri che lasciano il segno.

Risaliti poi verso l'estremo nord, e passata l'antica capitale, la leggendaria Karakorum, con deviazioni mirate per cascate e pozze termali in cui riprendersi dalle asprezze della vita nomade, raggiungeremo il lago Khövsgöl, il fratello minore del Bajkal siberiano. Una biosfera ricchissima e preservata in maniera eccezionale, un gioiello blu avviluppato dal verde intenso dei larici della taiga e rotto da una fitta rete di grotte.

Lungo tutto questo viaggio saremo accompagnati da Mejet, il contatto di vagabondo, speciale e innamorato della sua terra (come chiunque deciderà di partire con noi!) e come vedete dalle foto da Tengri, l'eterno cielo blu, la divinità maggiore del pantheon nomade animista (così come del mio, non scherzo).

Ven 02/03/2018 - 22:57 Collegamento permanente

Mamma mia.. non vedo l'ora.. di giorno in giorno sono sempre più eccitata all'idea e poi leggendo questi post fremo!

Speriamo di avere al più presto altri compagni di viaggio!

Dom 11/03/2018 - 11:49 Collegamento permanente

che piacere di sentirti, c'è così tanto da scrivere sulla Mongolia... un viaggio così unico e così vicino alla conferma che si concretizzerà a breve!
Impossibile non sentirne il richiamo e idem per la modalità di viaggio, non facile certo, ma così differente dal solito. Io non vedo l'ora di sperimentare i sapori locali (ne parleremo...), e ancor di più ottimizzare tutto al meglio e cucinare ovunque ci troveremo... polenta, gulash, carbonara, bottarga, o mille altre ricette fuori dal comune da gustare nei luoghi più insoliti e remoti. Capita spesso in missione archeologica, come pure  in viaggio, è un business lasciato in sospeso nel Caucaso... e già l'ho fatto in presenza di un cammello, per più di 20 persone!

A prestissimo :ciao:

 

Dom 11/03/2018 - 17:23 Collegamento permanente

Uno dei principali esperti di Mongolia in Italia, Federico Pistone, scrive che questo paese più degli altri è capace di regalare emozioni pure, ed è senz'altro tra gli ultimi in cui ci si possa sentire sopraffatti dagli spazi e soli, soli con lo spettacolo che questi regalano. E ancora di più offre il suo meglio durante il suo festival principale, il naadam.

Il naadam è la celebrazione delle sue radici nomadi attraverso gare, estremamente seguite e sentite, di lotta, di tiro con l'arco e corsa a cavallo. Ma, al di fuori dei contest in se, è l'atmosfera a diventare più speciale che mai con arti performative, musiche e canti tradizionali, artigianato, riti buddhisti e spunti di animismo ben più antichi, cerimonie e sfilatecucina nazionale. Considerate che per tante famiglie nomadi che trascorrono buona parte dell'anno a seguire le proprie greggi nella steppa più profonda è l'occasione tanto aspettata di riunirsi, di incontrarsi, aggiornarsi e trascorrere insieme qualche giornata... Tutti indossano i migliori abiti, nell'aria si respira la festa e in sella alla moto, ai cavalli o alla jeep raggiungono il posto designato... prendere parte ad una celebrazione del naadam fuori dalla capitale è un'occasione unica.

Vedremo nei prossimi giorni una ad una le tre specialità del naadam! 

Ven 09/03/2018 - 11:29 Collegamento permanente

Ecco una foto esemplare di tipici lottatori massicci mongoli, con zodog, la maglia a maniche lunghe che lascia il petto scoperto, shuudag, slip d'ordinanza e gutal, gli stivali... sapete che avere per il proprio guardaroba questi elementi è un punto non scritto nel programma di viaggio, ma scontato! ;) 

Questo tipo di lotta si perde nel tempo, ed è stata sicuramente applicata e perfezionata per addestrare e mantenere in forma il leggendario esercito di Gengis Khan, diviso su base decimale con un capo, dal gruppo più piccolo fino al terribile Tumen, composto da 10000 cavalieri. Giustamente forza e valore si dimostravano lottando. Ancora adesso è inevitabile una volta stretta amicizia con qualche discendente del grande condottiero non finire a buttarsi a terra per gioco, avevo seguito per quattro giorni un gruppo musicale mongolo sull'Isola Maggiore del Trasimeno durante un festival, ed è capitato ogni tanto, stupendi!!!

All'inizio della competizione i contendenti mimano il volo di un rapace, o l'incedere di un cervo o un felino (differenze locali), cosa ripetuta anche alla fine dal vincitore e testimoniata dalle riprese più antiche in merito. Un gesto da ricondurre direttamente al background shamanico e ai miti delle origini della popolazione mongola. E all'arte animalistica dell'Asia centrale volendo... troppo da scrivere insomma, ecco intanto un altro video che vale la pena di vedere, per cominciare a farsi pure l'orecchio con questa lingua ostica (ok i convenevoli, ma io ripiego sul russo eh)...

... e dei titoli dei vincitori parleremo direttamente in loco! Alla prossima

Mer 14/03/2018 - 23:01 Collegamento permanente

Se le competizioni di lotta sono riservate agli uomini gli altri due sport principali del Naadam sono aperti a contendenti di entrambi i generi

Tiro con l'arco


75m per gli uomini e 60m per le donne, meno ovviamente per bambini e adolescenti, ammessi in categorie separate. Una tradizione rimasta diffusissima e il vero e proprio orgoglio nazionale, ogni partecipante fa del proprio meglio per tenere alto l'onore degli antenati in fatto di destrezza con l'arco, e il risultato è una mira così buona che i giudici si mettono tutti ai lati e vicinissimi agli obiettivi, enfatizzando l'esito di ogni tiro con gesti convenzionali ed esclamazioni. Non c'è un bersaglio a cui mirare, ma dei cilindri detti sur sovrapposti a formare un muricciolo, in cui i centrali valgono di più. Portare 33 colpi a segno comporta il titolo di "tiratore nazionale" e da lì altri che sfociano nel mito...

Corsa a cavallo

I cavalli mongoli sono leggendari. Piccoli, ma di una tenacia e di una resistenza proverbiale... le categorie in cui si divide la disciplina son dettate dalla loro età, equina si, mentre a condurli son spesso bambini e bambine tra i 5 e i 13 anni, per una questione di leggerezza. Di terreno sgombro per km e km non c'è carenza di sicuro nella steppa, e infatti la lunghezza dei tracciati va dai 10 ai 30 km, e si stima che in tutto il paese fino a 180.000 cavalli prendano parte alle gare organizzate nel periodo del Naadam.

E allora, tutti sulla linea di partenza e pronti al via!

Lun 19/03/2018 - 18:20 Collegamento permanente

Esattamente 37 anni fa, ben 11 prima dell'Italia, la Mongolia si apprestava a lanciare nello spazio il suo primo cosmonauta, Jügderdemidiin Gürragchaa. Partito dalla base di lancio di Baikonur, in Kazakistan, il cosmonauta compirà 124 orbite intorno alla Terra, per un totale di 20 ore e poco più che gli varranno il titolo di Герой Советского Союза, eroe dell'Unione Sovietica.

E per noi niente test stressanti né viaggi in stratosfera... per un'immersione totale nella volta stellata, da orizzonte a orizzonte, sarà sufficiente goderci tutta la quiete sgombra di inquinamento luminoso della steppa più remota, visto che intorno alla metà del viaggio saremo in piena fase di luna nuovaImage result for space

Gio 22/03/2018 - 16:59 Collegamento permanente

Ciao vagabondi,

la conferma di questo gruppo e` cosi` vicina... gia` al prossimo iscritto forse, con due di sicuro! Non vi sembra di poter gia` avvertire in lontananza lo scalpitare di una moltitudine di zoccoli che si avvicinano nella steppa...

o le litanie ripetitive mormorate sottovoce dai monaci durante la preghiera in monastero...

e il tepore delle acque termali di Tsenkher, che dopo diversi giorni di viaggio arrivera` come una benedizione...

Sono in zona Caucaso questi giorni e con me viaggia questo libro, un giallo molto bello e ambientato proprio in Mongolia... e quanti film vorrei consigliarvi pure...

Rimandiamo per ora, c'e` tempo, ma non indugiamo invece sulla voglia di Mongolia: Io, Viola, Mirco e Roberto non aspettiamo che voi e di poterci lanciare in questa avventura °O°  °O°  °O° 

Sab 31/03/2018 - 10:10 Collegamento permanente

L'etichetta mongola è complicata, probabilmente più facile a farsi che dirsi, ecco qualche punto da tenere a mente quando si è invitati ospiti in tenda da qualcuno:

- avvicinandosi alla ger si grida "Nokhoi khoor (tieni il cane)", niente più, fine dei convenevoli
- non c'è bisogno di bussare si entra con fare deciso e piede destro
- assolutamente non calpestare la soglia, e non toccare nello stesso tempo i due lati del telaio della porta... bad omen
- non si portano armi all'interno della ger
- non ci si toglie il cappello, non ci si girano le maniche
- mai tenersi addosso cappotto e guanti quando si mangia
- non si cammina in senso antiorario intorno alla stufa
- il fuoco è sacro e puro, mai rivolgerci piedi o suole, non vi si gettano rifiuti di nessun genere
- anche per i pali che sorreggono il tetto si porta il massimo rispetto, di conseguenza non ci si appoggia né ci si passa in mezzo
- la parte femminile della ger è subito a dx dell'ingresso, quella maschile sull'altro lato, facile capirlo dagli utensili
- non ci ci siede mai più a nord di un anziano per questioni di rispetto e mai gli si cammina davanti
- vivande, regali e ogni altra cosa son passati con la mano destra. La sinistra massimo sorregge al gomito.
- non si pongono mai troppe domande a chi ti ospita
- non si indica mai col dito, al massimo col palmo intero
- non si fischia
- non ci si siede mai con le spalle all'altare con antenati e divinità
- non si cammina mai sopra l'urga, il bastone con corda per acchiappare gli animali allevati
- non è bello rifiutare quello che viene offerto, e se si mangia da un piatto comune sempre con la destra
- per abiti e stoviglie c'è molta attenzione nella pulizia per cui evitare ogni contaminazione con quelli sporchi
- è buona cosa lasciare un piccolo avanzo nel piatto per far onore all'ospite e a quanto ricevuto
- se si urta accidentalmente il piede di qualcuno stringergli subito la mano
- evitare di parlare troppo a lungo in una lingua incomprensibile, coinvolgere il padrone di casa e tradurgli il più possibile
- non toccare mai il cappello o il capo altrui, anche di bambini
- se si dovesse colpire l'uscio uscendo rientrare e ripetere il gesto senza farlo
- un piccolo regalo o un'offerta data al capofamiglia o lasciata sull'altare è ben vista

Ce ne sono, è vero... ma nell'incertezza guardatemi mentre mi sbraccio per ricordarvelo o ci facciamo una gamma di segni e versi convenzionali! *biggrin*

Dom 08/04/2018 - 17:09 Collegamento permanente

Viaggia con noi

Iscriviti gratuitamente. Conosci i tuoi compagni di viaggio prima della partenza.

Viaggia con noi in tutto il mondo.